West of Rome's two novellas, "My Dog Stupid" and "The Orgy," fulfill the promise of their rousing titles. The latter novella opens with virtuoso description: "His name was Frank Gagliano, and he did not believe in God. He was that most singular and startling craftsman of the building trade-a left-handed bricklayer. Like my father, Frank came from Torcella Peligna, a cliff-hugging town in the Abruzzi. Lean as a spider, he wore a leather cap and puttees the year around, and he was so bowlegged a dog could lope between his knees without touching them."
Fante's early years were spent in relative poverty. The son of an Italian born father, Nicola Fante, and an Italian-American mother, Mary Capolungo, Fante was educated in various Catholic schools in Boulder and Denver, Colorado, and briefly attended the University of Colorado.
In 1929, he dropped out of college and moved to Southern California to concentrate on his writing. He lived and worked in Wilmington, Long Beach, and in the Bunker Hill district of downtown Los Angeles, California.
He is known to be one of the first writers to portray the tough times faced by many writers in L.A. His work and style has influenced such similar authors as "Poet Laureate of Skid Row" Charles Bukowski and influential beat generation writer Jack Kerouac. He was proclaimed by Time Out magazine as one of America's "criminally neglected writers."
In copertina: Edward Hopper: Mattino a Cape Cod. 1950
Un romanzo breve, centocinquanta pagine, più un racconto lungo quasi cinquanta pagine: il primo si intitola Il mio cane Stupido, il secondo L’orgia.
Nel primo il protagonista è un altro alter ego di Fante, non solo Arturo Bandini, ma anche, come qui, Henry Molise, scrittore di non gran successo, ma che si mantiene, e mantiene la famiglia con la scrittura, vuoi letteraria vuoi cinematografica. Molise e la sua famiglia vivono sulla costa ovest degli USA. Lui è ovviamente di origine italiana, abruzzese per la precisione, e a L.A. è approdato per via della scrittura.
In copertina: Edward Hopper: Sera a Cape Cod. 1939
Questa volta ha quattro figli, che fumano erba e ascoltano i Mothers of Invention, alias Frank Zappa e la sua band storica, e una moglie remissiva che però è stufa di sgobbare in casa per tutta la famiglia. Vivono in una casa a forma di Y, com’era la vera casa di Fante a Los Angeles.
Una sera di pioggia un grosso animale impellicciato si piazza sul prato davanti a casa e non si sposta più. All’inizio lo scambiano per un orso, poi per un leone, per asino, per pecora, infine capiscono che si tratta di un cane (un akita giapponese). La bestia ha una targhetta che lo identifica come “Peggio per te”: quindi, deve avere un padrone, che però non si trova, e non lo reclama. L’immenso quadrupede finisce per essere adottato, controvoglia, perché più che altro una volta entrato in casa, si rifiuta di uscirne. L’animale ha erezioni ogni volta che viene accarezzato, in particolare quando si tratta di mano maschile: tenta anche di ‘possedere’ un amico della figlia. Da quel momento viene etichettato come “cane finocchio”, o “cane frocio”, e finisce col beccarsi il nuovo nome di Stupido.
Point Dume, la spiaggia di Malibu dove Henry Molise grazie al cane Stupido ottiene quella vittoria che manca nella sua vita.
Fante miscela sempre la sua ironia, che forse è meglio definire umorismo, quando non comicità, la miscela con la malinconia, la nostalgia. Risulta facilmente coinvolgente, i suoi personaggi sono empatici, e chi li inventa e mette in scena “non ha paura dei sentimenti”, come di Fante disse Charles Bukowski, che dello scrittore d’origine italiana fu il vero scopritore. Lo scontro figli-padri è costante, filo rosso di tutta la narrativa fantiana. Anche se sempre mitigato da un affetto profondo: che non esclude scontri, ire, ribellioni. Gli adulti, quelli di sesso maschile in particolare, padri e zii, sono tutto meno che maturi, faticano a passare dal dal principio di possibilità al principio di realtà, faticano a lasciarsi alle spalle il loro peterpan.
Il cane nel film “Mon chien Stupide” direttoe interpretato dal bravo Yvan Attal, 2019.
Il carattere italiano è molto in puro stile ‘mandolino’: loquace, chiassoso, gesticolante, irrefrenabile, burrascoso, ma sempre di buon cuore. Italiani brava gente?
Il motivo di Roma inserita nel titolo si capisce man mano: è la città dove Henry Molise vorrebbe trasferirsi a vivere. Per farlo, vende la vecchia Porsche, le mazze da golf, la sega elettrica, mette insieme i soldi per l’aereo e la sopravvivenza di qualche mese nella Città Eterna. Se non che, Stupido…
Ero stanco di sconfitte e fallimenti. Ero affamato di vittoria. Avevo cinquantacinque anni e di vittorie all’orizzonte non ce n’erano, tanto meno battaglie. Stupido rappresentava la vittoria, i libri che non avevo scritto, i luoghi che non avevo visto, la Maserati che non avevo mai avuto, le donne che desideravo, Danielle Darrieux, Gina Lollobrigida e Nadia Grey.
Yvan Attal e Charlotte Gainsbourg nel film “Mon chien Stupide”.
Ironico, lucido e disincantato ritratto di un uomo che sembra vivere guardandosi dal di fuori. L'esistenza trascorre inesorabile, in una routine grigia che nulla sembra scuotere, tranne, forse, l'amore per un cane - Stupido - che travolge con la sua improvvisa e ingombrante presenza il protagonista e ne risveglia la capacità di "sentire".
Τον Φεβρουάριο του 2013 διάβασα το πραγματικά εξαιρετικό "Ρώτα τον άνεμο" και αναρωτιόμουνα πότε θα ξαναδιάβαζα κάποιο άλλο βιβλίο του Τζον Φάντε, από τη στιγμή που το "Μπαντίνι" είναι τόσα χρόνια εξαντλημένο και δεν το έχω πετύχει πουθενά. Μέχρι που οι εκδόσεις Δώμα μας έκαναν τη χάρη και έφεραν στην Ελλάδα τη συγκεκριμένη νουβέλα, δημιουργώντας έτσι την ελπίδα ώστε να δούμε και άλλα βιβλία του υπέροχου αυτού συγγραφέα στα ελληνικά.
Λοιπόν, ειλικρινά απόλαυσα την κάθε σελίδα, την κάθε πρόταση από τούτη τη νουβέλα. Ήταν ό,τι χρειαζόταν για να περάσω ευχάριστα την ώρα μου, διαβάζοντας μια γλυκόπικρη κωμωδία χαρακτήρων, που κρύβει πολλά μηνύματα μέσα στην φαινομενική απλότητά της. Ο Χένρι Μολίσε είναι ένας μεσήλικας συγγραφέας, που αισθάνεται και είναι ξοφλημένος, από τη στιγμή που τα βιβλία του δεν πουλάνε και τα σενάριά του απορρίπτονται. Επίσης, νιώθει ότι έχει μια γυναίκα που δεν τον καταλαβαίνει, ενώ τα τέσσερα ενήλικα βλαστάρια του τον περιφρονούν, ενώ ετοιμάζονται να εγκαταλείψουν την πατρική εστία για να κάνουν τη ζωή τους. Νιώθει (και μάλλον έτσι είναι) ότι όλα πάνε στραβά. Μέχρι που ένας τεράστιος και κάπως εκκεντρικός σκύλος εγκαθίσταται με το ζόρι στο σπιτικό του και κάνει του κεφαλιού του. Μήπως έτσι θα δει με άλλο μάτι τη ζωή;
Μου άρεσε πολύ η απλή μα ζωντανή και ρεαλιστική γραφή του Φάντε, με τους φυσικούς διαλόγους, το χιούμορ και την υποδόρια σάτιρα. Επίσης βρήκα την ατμόσφαιρα υπέροχη και ως επί το πλείστον ευχάριστη. Ίσως τούτη η νουβέλα να μην είναι για όλα τα γούστα, τόσο σαν γραφή όσο και σαν θεματολογία μπορεί να μην ικανοποιήσει τους πάντες, προσωπικά όμως την απόλαυσα στον απόλυτο βαθμό, από τη μια ήθελα να τη διαβάσω μονορούφι και από την άλλη δεν ήθελα να τελειώσει τόσο γρήγορα (δεν γινόταν αλλιώς, όμως, την τελείωσα υπερβολικά γρήγορα). Προτείνεται για μια ευχάριστη απογευματινή ανάγνωση εν μέσω θέρους.
AMBIENTAZIONE - Point Dume una lingua di terra che si spingeva nel mare come una tetta in un film porno zoommata -----> una casa a forma di Y sulla costa ,a cento metri dall'oceano, circondata da un grande giardino CAST : - Henry J. Molise ,il padre, scrittore e sceneggiatore in crisi creativa ,attualmente senza agente , notato regolarmente allo spaccio di liquori o al dipartimento statale per l'impiego (o in spiaggia o a girare senza meta in giardino) parla ossessivamente di Roma , in crisi continua con i suoi quattro figli ingrati - Dominic , il primogenito nonché primo svitato della famiglia ,con una passione per le ragazze di colore - Denny, un fannullone aspirante attore - Tina ,con un'indole da gatto selvatico, innamorata di un perdigiorno da spiaggia - Jamie ,il più piccolo, dal cuore tenero - Harriet , la madre, che accudisce e sopporta (!) SPECIAL GUEST : un grosso cane akita , nero e marrone , Stupido , testardo , disobbediente , esuberante e irruento nelle sue manifestazioni di affetto ...sempre pronto a sodomizzare i cani dei vicini ( e i vicini !) che entra in scena , imprevisto ,una sera di pioggia ...
Il racconto è spassoso , con tanti momenti comici , ma anche momenti malinconici e drammatici - tante risate , qualche pianto e tra i singhiozzi anche lacrime di coccodrillo 🙃 Aah, certo sarà difficile dimenticarsi di quell'adorabile , incorreggibile bastardo (e non parlo del cane 😉 )
A ovest di Roma si trovano vite consumate da un destino assai duro, vite che seguitano a sognare un'esistenza diversa, che volgono lo sguardo all'orizzonte, a quella Roma simbolica che incarna quanto avrebbero desiderato dalla vita, quel benessere materiale o spirituale pronto a render ogni istante degno d'esser vissuto.
Non mi prendo in giro. Ogni giorno sono sempre più stronzo, spento e impaurito. Non ho nemmeno più la curiosità di parlare di Dio, di vita, dei numeri, dell'universo.
Mi tengo stretti quei bocconi di verità spiccia che ho faticosamente raccattato in tutti questi anni e cerco di non pensare alla morte.
E tu, sei già a metà della tua vita? L'hai superata? Ci guardi, nell'abisso, o lo ignori? A vent'anni con la morte ci scherzi, ma ora? Una volta scrivevi poesie? Scoprivi sognavi correvi sbattendo la testa dappertutto? e adesso? Ora leggi i grandi scrittori impegnativi per darti un tono. I flussi di coscienza, gli sperimentalisti, chi scava nell'animo umano e finisce con le mani sporche di merda. Fottiti. C'è sempre più bisogno di ridere dello schifo, di qualcosa che ti faccia dire
cazzo
Devo morire
e tutto
puzza
Ma
vaffanculo,
oggi ho riso venti volte, è una giornata meravigliona, ora apro un valpo e lecco la fica alla mia ragazza.
Vai in libreria, compra A Ovest di Roma. Mettere così tanto dolore così tanta tristezza e così tante risate in 140 pagine è una cosa da pazzi totali. Una cosa che stordisce. John Fante meglio di Roberto Baggio.
West of Rome is excellent Fante. The book consists of a novella and a story story. The former is a thinly-veiled fiction addressing a stray dog's impact on the narrator's life just as his kids are growing up and leaving the house. The kids disappoint the narrator, the narrator disappoints his wife, the wife writes one of the kid's college term papers and gets pissed off when she gets low grades, and the narrator threatens to move to Rome. A dog shows up and starts humping every manly guy in sight. It's awesome. A dog humping a guy has never been so poignant. Fante's willingness to bare his worst in such an articulate, self-loathing manner raises this piece to one of Fante's best. I loved it.
The short story is solid, too, more of the young-Fante-in-Boulder years, complete with the Catholic mother, the angry but hard working father, and the father's friend who his mother hates. Fante tread this ground before but the addition of a silver/gold mine falling into Fante's dad's lap moves this beyond re-run status. It's good. Very good.
I really like Fante's work. I wonder if I under-starred a couple. But if you're interested in Mr. F. West of Rome isn't a bad place to start. Salud.
L'abito non fa il monaco, ma la macchina da scrivere non fa lo scrittore.
Ad esempio io potrei fare la scrittrice. Ad esempio, essendo io una personcina versatile e con mille interessi (praticamente una cialtrona), potrei scrivere un romanzo che spazia dall'interessantissimo quesito "Perché esisto?" al perché gli spaghetti vanno messi a raggiera nell'acqua che bolle.
Però ne verrebbe fuori un frullato, se proprio voglio essere ottimista un frappè multivitaminico.
Eh, la classe non è acqua. Nel caso di Fante infatti la classe è terra, è famiglia, è cane, è povertà, è tradizione, è sudore di gente semplice, è cucina italiana, è voler essere eroi e anti eroi allo stesso tempo.
Fante ha la capacità di entrare in soffitta, tirar fuori il fantomatico cassettino dei ricordi, e mostrarti i suoi sogni infranti, le matite mangiucchiate di quand'era piccolo, la foto della pin up nuda con tanto di liquido seminale incrostato sopra, la prima bozza del suo libro, la foto del primo amore, il tutto senza mai farti pensare che è ora di andare, che "Uff, mio nonno è meno prolisso..", che la soffitta è pericolante e ci potresti rimaner sotto, che hai fame e che dei libri e delle vite degli altri non te ne frega una cippa.
Non è un libro da recensire, è da leggere. Come Fante non è un autore da capire, ma da vivere.
Direi che il mio primo incontro con Fante è andato più che bene, ho adorato "Il mio cane Stupido", l ho trovato persino troppo corto. Lo stile di Fante mi piace alla follia , tanto che mi era venuto in mente di cominciare anche i suoi romanzi riguardo Arturo Bandini, così, subito, e mi stavo giusto dirigendo verso la libreria a prenderne il volume, ma poi mi sono detta che non avrei dovuto bruciare tutto e subito, perché un libro del genere è un piccolo regalo ,e va assaporato, con calma,va lasciato posare, poi Fante è stato una meravigliosa sorpresa quindi perché bruciarselo subito così?Aspetterò un altro po, così magari riuscirò ad assaporare bene, magari, anche l' altro racconto " L' orgia" che così , messo subito dopo al altro, che mi è piaciuto da morire, scompare un po poverino. In ogni caso Fante si è guadagnato appieno la mia simpatia, e la mia totale ammirazione per il suo stile, quindi non vedo l' ora di leggere altro di suo, ma questo penso si sia capito, quindi la smetto di ripetermi e chiudo qui. P.S. Questa copertina è veramente bella, tanto che durante la lettura, mi sono soffermata più volte a notarlo... Ma sono particolarmente sensibile ad ogni musetto carino che vedo , quindi non fateci caso ....
Tek oturuşta bitireyim derken az daha gözlerimi mahvediyordum. John Fante; yine bir yazarın iç dünyasını gözlerimizin önüne sermiş. Toza Sor kadar olmasa da; bunu da sevdim, beğendim.
Ieri ho terminato le sedute dalla psicologa e, a chiusura di tutto, la mia terapista si è lasciata andare a una dichiarazione importante e solenne: "ha fatto più John Fante in poche manciate di settimane, per lei, che un anno di psicoterapia". La sua era chiaramente una battuta volta a strapparmi un sorriso radioso prima di salutarci con un arrivederci di lunga data, ma le sue parole hanno comunque un fondo di verità.
Esiste quella cosa chiamata Oroscopo cinese e ogni anno viene fuori che è l'anno del cavallo, della scimmia, del cane, del gatto e via dicendo. Per quanto mi riguarda, il 2025 è l'anno di John Fante, tutto si è compiuto e tutto si è aggiustato una volta tornata a bomba fra le spire dei suoi libri, per me così tanto preziosi. Nessun altro, a parte lui, quest'anno, è riuscito ad arrivarmi addosso, dentro, sottopelle e dappertutto, come ha fatto e come fa lui. Un treno lanciato a bomba sulla mia vita, portando una bellissima devastazione feroce. Ho letto tutti i suoi libri e li ho pure riletti, in tempi eccezionalmente molto rapidi. Alcuni titoli però si sono guadagnati pure la terza rilettura, come a Ovest di Roma, o meglio Il mio cane Stupido, il racconto principale di questa doppietta che comprende pure L'Orgia.
Il mio cane Stupido è il racconto più riuscito di Fante, non ci sono cazzi. È un concentrato di ironia caustica e malinconia depressiva. Sembra essere il vero marchio di fabbrica di Johnnie, quella capacità incredibile di suscitare il riso e il pianto nel giro di quattro parole, e a volte tutto concentrato in una sola frase.
Henry Molise sta compiendo una specie di rivolta incazzosa nei confronti di Arturo Bandini. Gli va sotto come un bull terrier con intenzioni per niente amichevoli, cerca di oscurarlo e metterlo in ombra. Ha più esperienza di Arturo, si è sudato una vita di sbattimenti e delusioni, di pochi sogni agguantati a fatica, e che gli sono costati pure un po' di fegato ingrossato, a forza di bere come una spugna. Però si è pure allenato impugnando mazze da golf e scialacquando denari senza troppo ritegno. Henry Molise, lingua affilata e cipiglio incattivito da una nidiata di figli viziati e irriconoscenti. Una moglie che in fondo "non mi ha capito mai", produttori cinematografici truffaldini e genitori morti e sepolti che gli aleggiano ancora attorno con il loro afflato che sa di povertà e lotte quotidiane in quel freddo Colorado della sua adolescenza.
Pochi sprazzi di luce e alcuni di quei pochi sono cani. Rocco, il bull terrier bianco, amico e confidente che se n'è andato troppo presto per colpa della sua foga invadente nei confronti di una balena spiaggiata, e poi Stupido, un Akita giapponese con evidenti problemi di depravazione canina, riottoso verso le femmine e irresistibilmente attratto dai cani del suo stesso sesso. Un nuovo dittatore nel quartiere canino di Point Dume e questo potrebbe assicurare una certa punta di soddisfazione e spirito di rivalsa nell'animo di uno sceneggiatore disoccupato di 55 anni che sogna di piantare tutti in (n)asso e fuggire a Roma, dove oziare in compagnia di una brunetta che non è sua moglie e che non si chiama Harriet. Senza più preoccupazioni, senza figli ingrati attorno che gli sputano addosso rabbia e risentimento.
Ma la vita è balorda - oppure sono proprio i suoi figli, ad esserlo? - e gli scombina tutti i progetti di fuga. Il finale è uno strappo amaro che ti costringe a fare i conti un'altra volta con te stesso. Vieni piazzato davanti allo specchio impietoso della tua esistenza e sei obbligato a chiederti: È questa la vita che sognavo? Così come Henry Molise: "55 anni per questo?" È una domanda molto lecita, soprattutto quando ti sembra che tutto sia andato o stia andando a puttane. Oppure quando hai compiuto da poco 40 anni e se ci pensi a fondo ti dici che non è possibile, ridatemi indietro i miei anni polverizzati di colpo.
Non so chi sia stato a deciderlo ma è stata una vera benedizione trovare Fante proprio durante l'anno dei fatidici 40, e mi rincuora di brutto sapere che d'ora in poi potrò averlo sempre al mio fianco, come un fido alleato per la vita. Meglio di Freud, meglio dello Xanax. I suoi libri dovrebbero essere mutuabili.
Sono due mesi circa che penso a Luci a San Siro di Vecchioni. Si adatta a meraviglia ai libri di Fante. È la sua canzone, è la canzone di Bandini, quella di Molise, quella di tutti i disadattati come noi che non ci sentiamo mai all'altezza della situazione, che affrontiamo la vita con un'ironia amara per non commiserarci troppo e per non farci seppellire dal peso delle delusioni e dei sogni infranti. Quelli che sognano costantemente e arditamente la fuga, soprattutto da se stessi.
Lakoća pripovjedanja svojstvena samo velikim majstorima - ali baš velikim. Ima nešto jezovito u jasnoći emocije kada god čitam Fantea, pa i ovu priču u kojoj je Glupi glavni junak, ili barem junak oko kojeg se sve zakuha. Vrijeme radnje je oko Vijetnamskog rata, okorjeli pisac živi na udaljenom ranču a ženom četvoro djece, a stvari dodatno komplicira ogromna japanska akita kada se pojavi u dvorištu. Vrlo sentimentalna priča o čovjeku, i obitelji, koji pritisnuti problemima moraju odustajati od snova, i fenomenalan prikaz onoga što se i zove "život", stvari nikada ne ispadnu onako kako planiraš. Djeca odlaze, a brige be nestaju. Obavezno pročitati!
Orgije
Kratka, pomalo nedovršena i visi u zraku. Radnjom je smještene u 20-te kodine u Colorado gdje kroz oči desetogodišnjeg dječaka pratimo zgode njegovog oca i ateista prijatelja Franka u vrlo slobodnom bordelu. Duhovito, sjetno i izvrsno. Pa će vas izrazi poput "hemeroidnog sira", nagnati za žmirite na jedno oko i malo se mrštite :)
Obje priče krasi rasna netrpeljivost i poprilična netolerancija na sve što nije talijanski, bijelo ili katolički, ali izvedena tako satirično da je želite čitati i još, i još, i još...
Bukowskom je bio Bog! Ako ga uzmete pred oči, moga bi postati i vama.
I first read Fante some 25 years ago through, of course, the Bukowski connection and I was not disappointed. I bought and read a half dozen Fante books. Then, for some odd reason, I forgot about him. Until recently. Lately, I’ve been pulling some of those old Fante books off the shelf and rediscovering them and reminding myself why I liked reading him in the first place. With that in mind, I ordered this book, West of Rome, which is an odd pairing of two novellas, “My Dog Stupid” and “The Orgy.” The first one, at close to 150 pages, is nearly novel length itself while the latter, at only about 50 pages, is closer to a long short story. And they are very dissimilar and fit oddly together. Which doesn’t make them bad. Not at all. I just wouldn’t read them together at one sitting.
West Of Rome contains the usual gritty, passionate prose Fante is known for, while also, particularly in the first novella, containing the usual rough comedy about difficult situations and people placed in awkward situations and how they deal with them. There’s also the usual explosive display of emotions. In “My Dog Stupid,” Henry Molise and family discover a 120 pound Akita lying in the yard in the rain seemingly near death. They nurse it back to health, place ads notifying the public of having found a lost dog in the papers, and come to grips with the fact that the dog seems to have adopted them. He’s big, strong, a little mean, a little bit loyal, very “passionate” (read horny), gay as the ace of spades (thus, much of the humor), and they name him “Stupid” by default. He humps any and everything that moves, especially if it’s male. Male dogs, male humans, male anything. He becomes known as the community rapist. He humiliates the community bully/watch dog, the regal German Shepard, by trying his best to rape it into submission. It’s hilarious and frightening at the same time.
Molise, meanwhile, is a middle aged failed writer, screenwriter and novelist, who has done nothing of note in some time, living in Malibu with his demanding wife and four grown kids, most all of whom are deadbeats in one way or another. He dreams of selling everything he has and running away to Rome to start over again. He dreams, too, of the kids getting out of the house and letting he and his wife get on with their lives. And so it comes to pass. Their complete spoiled bitch daughter who’s living the good life with an ex-Marine beach bum while in their house gets ticked off at Molise because of the dog and leaves. A son, who dates only black women, which frustrates his racist mother to no end, ends up introducing his parents to a black girlfriend who calls them Mom and Dad, to their horror. Later they get a late night call telling them to come down to Venice Beach and when they arrive at their destination, this woman opens the door and there they find their son, beat to holy hell. They take him away, take him back home, where the son later tells his father that the black girl is his wife and she is pregnant and she beat him up and they fought over what to do about the pregnancy; he wanted to keep the child. Another son has been trying to avoid the military for years, trying to get out due to medical “problems” of one sort or another through quack doctors, and Stupid inadvertently helps when the boy kicks the dog several times when the dog pins the ex-Marine against a wall to hump him and the dog bites the son in the leg. He goes to a doctor, winds up on crutches, and weeks later, unable to walk, gets his military walking papers and is miraculously healed. The fourth child, a son, is a college student who has his mother write all of his English papers for him. It’s especially funny when she gets extremely upset at getting a C on a paper that she did her very best on. However, to their shock and horror, he is thrown out of the college due to lack of attendance and when they confront him, they discover he has been volunteering at a poor community children’s disabled center. But the draft board has called for him and now he is terrified. Naive, he is convinced his good deeds will get him off. His father knows better. And to top things off, the man in charge of the board is someone they had a confrontation with on the beach a few months previously because Stupid tried to rape him too. Needless to say, Molise’s son is in the army in a heartbeat. His one request? Take care of Stupid. Who immediately disappears, nowhere to be found. The parents freak out. And as the climax of the novella approaches, the tension mounts and what was previously an incredibly funny work becomes less so as all of these rather serious life crises have taken their toll on the family, as these lies and pretensions have been lifted and erased. What starts out very funny becomes nearly sad, and at times, quite touching. It takes a gift to be able to make that type of a transition in a short work such as this and pull it off successfully, yet Fante does. It’s truly an excellent work.
“The Orgy” is very different. It’s told from the innocent eyes of a ten year old boy in Boulder, Colorado, the son of an extremely devout Catholic mother and a poor, hard working Italian father whose best friend and workmate is an atheist, much to his wife’s horror and disgust. One of the men, an older black man, who works for the boy’s father dabbles in penny stocks and one day makes a small fortune. He quits, but in a seemingly nice gesture, gives the boy’s father a certificate of ownership to a small gold mine in the mountains north of them. As the man wouldn’t be able to mine on his own, he takes his friend, Frank, as a partner and they start heading off to mine on the weekends, with little luck. The story then centers around one particular weekend when the mother forces her husband to take the son with them to the mine for the weekend and the ultimate loss of innocence that boy encounters along the way. There are moments of humor, but not nearly anything like in the first novella, and in all candor, this work, while decent, pales in comparison to the first and probably shouldn’t have been placed alongside it. It’s bound to be found lacking when compared to the former. It’s good, but merely average when compared to the excellent “Stupid.”
This book was published shortly after Fante’s death in the early 1980s. It’s not his best work, but I’m certainly glad to have it in my library and I think it’s definitely worth four stars. Recommended for anyone who enjoys unpretentious, “real,” funny literature from the author Bukowski admired the most.
What Fante does in just 140 pages (story 1, "My Dog Stupid"), is breathtaking. With straightforward and painfully sincere honesty, we're invited to share a family's experience at a critical time - when life is wonderful and beautiful, yet, at the same time, full of nothing other than pain, humiliation and regret.
"So long, Dad. Thanks for everything.”
"Like that. Thanks for everything. Thanks for bringing him into life without his permission. Thanks for forcing him into a world of war and hate and bigotry."
"It's sad, I told her, it's heartbreaking. I said life was sad too, short and sad and she agreed."
Hay algo en la escritura de Fante que me gusta, y debe ser ese ritmo desenfadado, ese ritmo de coma y punto que lo hace ágil; esa musicalidad que logra con la puntuación.
'Al oeste de Roma' está formado por una novela corta ('Mi perro Idiota') y un cuento largo ('La orgía'). 'La orgía' es un cuento fresco, directo y divertido, escrito con gran economía de medios, sobre el fin de la inocencia de un niño. Las emociones del niño está muy bien descritas y es un buen relato. Sin embargo, no es ni mucho menos de lo mejor que ha escrito John Fante.
En cambio, la primera novelita sí que es de lo mejor que ha escrito Fante. Sin duda. Como 'La hermandad de la uva' (otra gran obra maestra de Fante) es una obra de madurez, intensa y condensada, que detrás de un tono divertido y en apariencia frívolo esconde reflexiones sobre la vida (y concretamente sobre el hacerse mayor, o viejo) de lo más lúcidas e incisivas. Si 'La hermandad de la uva' hablaba de la relacion de Henry Molise, un escritor italoamericano de mediana edad que pasaba por horas bajas, con su padre, 'Mi perro Idiota' habla de las relaciones de Henry Molise con sus hijos.
Para Henry Molise todos sus hijos representan una gran decepción y sueña con el día en que marcharán de casa y por fin se librará de ellos. Sólo que cuando este día llega, como era de prever, no llega con él la felicidad, sino todo lo contrario. Pero mientras tanto Henry Molise tiene sus peleas con su mujer, no tiene ni un duro, se queja de lo injusta que es la vida con él, mete la pata varias veces, sueña con volver a Italia, sus hijos no dejan de darle disgustos e incluso el perro (al que bautizan como Idiota) que se ha colado en su jardín es una decepción. Es prácticamente una obra crepuscular. Perfecta. No le sobra ni le falta nada.
No me cansaré de repetirlo nunca. John Fante es uno de los escritores más injustamente ninguneados en toda la historia de los escritores más injustamente ninguneados. Así que, por favor, léedlo. Tiene un estillo directo, fresco, ingenioso, impecable. Y es divertidísimo. Divertidísimo de reírse en voz alta. Pero no sólo es divertido, sino que sus historias son mucho más profundas de lo que aparentan en principio. Por favor, leed a Fante.
Con John Fante me pasa una cosa, y es que no me paro de reír y asquear con sus protagonistas. En este libro nos encontramos otra vez con Henry Molise, ese italoestadounidense hijo de padre sinvergüenza y madre beata, pero que en el relato Mi perro idiota, se las verá con sus hijos y con su mujer. Hastiado de todo, no deja de planear su viaje a Roma en solitario y fantasea con que sus hijos vacíen el nido pero, contra todo pronóstico, cuando lo consigue no consigue la felicidad. Por el camino adoptará a Idiota, a una cerda, venderá su Porsche y se dará cuenta de que es un autor mediocre. Fante era un genio a la hora de escribir las miserias y los prejuicios humanos, además de una forma totalmente hilarante, para que el lector pudiera soportar mejor la decadencia que puede sentir un hombre al envejecer y mirar que ha sido de su vida.
Hay una reflexión en el libro que da a pensar, y mucho, cuando Henry piensa en sus hijos.
Gracias por darle la vida sin su permiso. Gracias por obligarlo a estar en un mundo de guerras, odios y fanatismo. Gracias por enviarle a escuelas que le han enseñado a engañar, a mentir, a tener prejuicios y a ser cruel. Gracias por cargarle con un dios en el que nunca creyó y con la única religión verdadera, y al infierno con las demás. Gracias por inculcarle el entusiasmo en unos coches que un día podrían acabar con él. Gracias por un padre que escribía guiones trillados en los que el chico conoce chica y los buenos siempre ganan a los malos. Gracias por todo.
I first discovered John Fante because Bukowski mentioned him as his most important inspiration. It is hard to understand how Fante is not better known. His writing is brilliantly witty but simple. The stories and characters are enthralling. It is hard to put down.
"Al oeste de Roma" termina por ser el viejo coctel de Fante: la tragicomedia del inmigrante lleno de sueños en una tierra que ha asumido como propia, a pesar de no serle autóctona. Por desgracia, en estos dos relatos (Mi perro Idiota y La orgía) no se logra sentir la potencia del escritor italoamericano; antes bien, se está ante el mismo producto literario pero de una manera mucho menos lograda. Si bien hay destellos de verdadera brillantez, este libro termina por ser una obra menor dentro de la ya pequeña obra de Fante.
Sin embargo, si algo se mantiene en este libro es la sinceridad; además del arrojo por vivir propios de toda la obra del mencionado. Fante sabe que su vida fue la de alguien que lo intentó, que lo dio todo por vivir un sueño que no supo conocer en vida: ser un literato de renombre. En sus páginas, la frustración ante las obligaciones de la vida y el paso de la adultez a la madurez marcan el tránsito de los sueños a la realidad...a una realidad no del todo feliz, pero tampoco triste. La vida pura y dura: lo que hay...lo que puede vivirse frente a lo que soñó ser vivido. Eso es Fante...eso. Un tipo lleno de vida. Lleno de esperanza en el desespero. Les dejo el pasaje que, a mí juicio, es el más bello de la obra (resta decir que Idiota es el perro de la casa):
"Ansiaba la victoria. Tenía cincuenta y cinco años y no había victorias a la vista, ni siquiera una batalla. Ni mis enemigos estaban ya interesados en el combate. Idiota representaba la victoria, los libros que no había escrito, los lugares que no había visto, el Maserati que nunca había tenido, las mujeres que anhelaba, Danielle Darrieux, Gina Lollobrigida y Nadia Grey. Representaba el triunfo sobre los antiguos fabricantes de jadeos que habían machacado mis guiones hasta hacerlos sangrar. (...). Era un perro, no un hombre, pero era un animal que con el tiempo sería mi amigo, llenaría mi cráneo de orgullo, diversión y tonterías. Estaba más cerca de Dios de lo que nunca estaría yo, no sabía leer ni escribir, y eso también era bueno. Era un inadaptado y yo era un inadaptado. Yo luchaba y perdía, él luchaba y vencía" (Pág.44).
Ironico, tenero, malinconico, cinico, struggente. Fante riesce a trasmettere attraverso la pagina scritta le emozioni, i conflitti e le contraddizioni del vivere quotidiano. Gli affetti familiari, le piccole gioie e le frustrazioni, il desiderio di fuga e il radicamento irrinunciabile alle abitudini e alle proprie cose: nei suoi libri si trova questo ed altro ancora. Il tutto narrato in una prosa vivace e variegata, che non finisce mai di deliziare e stupire.
"Era una giornata ideale per le balene e per le focene, per le barche a vela e a motore, e il cielo era di un azzurro così brillante che avrebbe potuto essere stato dipinto da Michelangelo; si cercavano, nei bordi delle nuvole che sembravano di lana, i cherubini che suonavano trombe d'oro. Era luglio con la promessa di una dolce estate, la marea era bassa e melodica, c'erano ragazze abbronzate e sottili in bikini, con i culi che sembravano pani appena sfornati, c'erano gabbiani che volavano, agili piovanelli, surfisti in equilibrio precario e armati di una grande pazienza, gli ombrelloni a strisce come zucchero candito, e uno scoppiettante bull terrier bianco che galoppava dietro ai gabbiani e abbaiava dalla gioia".
De grootse literaire carrière waar Henry Molise ooit van droomde is nooit echt goed van de grond gekomen. Op een dag vinden hij en zijn vrouw een grote zwerfhond die op sterven na dood is. Wanneer ze de hond opgelapt hebben blijkt deze al besloten te hebben dat hij zich niet weg laat sturen en bij het gezin blijft wonen. Dit zorgt voor veel spanningen binnen het gezin en de kinderen verlaten een voor een het huis. In eerste instantie ziet Henry dit als de uitgelezen kans om alsnog zijn schrijversdromen te verwezenlijken, maar al snel wordt hij geconfronteerd met de keerzijde hiervan waardoor hij alsnog instort.
'De geschiedenis van een hond' is een briljant geschreven tragikomische novelle. Op het eerste gezicht lijken de gebeurtenissen vooral erg geestig en vermakelijk te zijn, maar naarmate het verhaal vordert komen de personages steeds meer vast te zitten in een onhoudbare situatie waarin leugens en zelfoverschatting hun tol eisen. Hierdoor verdampt een groot deel van de aanvankelijke luchthartigheid waarmee het verhaal een aandoenlijke, bijna droevige ondertoon krijgt. De manier waarop Fante dit in slechts 176 pagina's voor elkaar krijgt is top, zo fijn dat deze novelle opnieuw uitgegeven is!
A distanza di un paio d'anni, torno a leggere Fante ed è sempre un piacere immenso. "A ovest di Roma" si compone di due racconti: Il mio cane Stupido, più lungo e L'orgia, breve. Nel primo racconto si entra in contatto con una famiglia dedita alla musica di Zappa, la marijuana e la figura di Henry Molise, nella quale non è difficile intravedere lo stesso Fante. Henry Molise è uno scrittore che ha perso l'inventiva, l'immaginazione e non riesce più a scrivere. A questa vita difficile e sconclusionata, si aggiunge l'arrivo di un cane particolare nel quale lo stesso Molise si rispecchia. Ne L'orgia, si narra l'intenso, ma anche complicato rapporto tra un padre e un figlio e l'addio al mondo dell'infanzia per entrare nella vita adulta. Due racconti che parlano di maturità, bisogno di crescere e delle difficoltà che tutto ciò comporta, raccontati in modo paradossale, tragicomico e vivido, proprio come sa fare Fante.
There are two novellas here, the second of which, The Orgy, is a wonderful 5 star read. Having read Wait Until Spring, Bandini, Fante, writing about the Italian immigant experience in the US, reminds me of Stuart Dybek, who writes beautifully also, about the Polish immigant experience. They are at their best when writing autobiographically, in this case, a reminiscence as a 10 year old, about his (first generation) immigrant bricklayer father in 1920s Boulder, Colorado. The other novella, My Dog Stupid, is twice as long, and also somewhat autobiographical, this time concerning his strained relationship with his wife and older children while he frittered around Malibu in his 50s and 60s. 4 stars for me, just because I think he is stronger when writing about poverty.
Fatti il cane! Prima che lui si faccia te o chiunque altro attraversi il giardino di casa. E non è uno scherzo. Come non lo è dire che questo libro fa ridere tanto. Fino a metà, almeno. Poi il ritmo cambia e allora sorridi e rifletti e piangi - proprio come Mr geniale Henry Codardo Molise; l'ironico, profondo, sarcastico e cinico sceneggiatore che, nell'inferno di una situazione familiare già complicata, si vede piombare nel giardino della sua casa a forma di Y un enorme meteorite peloso a forma di cane; un Akita dal nome intelligente: Stupido.
Non avrei scommesso su Fante senza Bandini, ma se avete voglia di ridere... questo è il libro giusto.
Fante, Bandini'den sonra bu sefer de Henry Molise isimli başka bir loser ile karşımızda!
Kitap '70'li yıllarda geçiyor. Belirtmekte fayda var, bu yıllar Amerikan Rüyası'nın yerle yeksan olduğu yıllar, bu sebepten ötürü pekâlâ büyük bir ehemmiyete sahip. İkinci Dünya Savaşı sırasında dahi gelmeyen zorunlu askerlik Vietnam Savaşı ile gelmiş, etnisiteler arasındaki çizgiler iyice kalınlaşmış, Amerikan Rüyası'nın nasıl bir fos olduğu milyonlarca insan tarafından görülmüş, üstüne bi' de '73 Petrol Krizi çıkmış, ekonomi de iyice sallantıda. İstismar edilen çocuklar, artan uyuşturucu kullanımı ve alkolizm, bu hikâye bu vakitlerde geçiyor. Ve ailesine, kimliğine, her şeye yabancılaşan Molise'in hikâyesi bizlere eşcinsel bir köpek üzerinden anlatılıyor. "İçimi buran, rahatsız edici bir anıydı, ağlamak geldi içimden, ruhum boğulur gibi oldu, çünkü ben hiçbir zaman baba olmak istememiştim; oysa dört çocuk sahibiydim ve Navonne Meydanı benden ulaşılmaz bir gezegen gibi uzaklaşıyordu."
"Bu kadar basitti. Her şey için teşekkürler. İzni olmadan onu dünyaya getirdiğim için. onu savaş, nefret ve bağnazlıkla dolu bir dünyaya zorladığım için. Ona sahtekârlığı, yalanı, önyargıyı ve acımasızlığı öğreten okullara gönderdiğim için. Bir gün mahvına sebep olabilecek araba tutkusunu aşıladığım için. Çocuk kızla tanışır ve iyi adamlar sonunda hep kazanır türünden korkakça senaryolar yazan bir baba için. Her şey için."
"Örümcek ağlarına bulanmış bir hayalet gibi tutundu bana yatak odasına giderken. Usulca yatağa yatırdım, boynu kırık bir bebeğin boynunu andırıyordu, elleriyse iki gevşek eldivenden farksızdı. Şefkat beklentisi içindeydi, başını omzuma dayayıp yüzümü okşamaya çalıştı, ama kafası öpüşemeyecek kadar iyiydi. Başını yastığa koydum, giysilerini çıkarıp hayranlıkla beyazlığını, bana emzirdiği dört ağzı hatırlatan göğüslerinin pembeliğini seyrettim. Altın sarısı yarığını okşadım hafifçe, kıllarını boyuyor muydu acaba? Benimdi, hepsi benimdi. Ona sahip olmak için karşı koyulmaz bir arzu kabardı birden içimde, soyunup kudurmuş bir vaziyette üzerine çıktım. Tecavüzdü, çaresizliği beni cümbüşlü bir hezeyana sürükledi ve kötücül bir taşkınlıkla harap ettim onu, o güne kadar varlığından haberdar olmadığım çatlaklar ve yarıklar keşfettim, hiç böyle kendimden geçememiştim onunla; o bütün sevişme boyuncu uyudu, ertesi sabah hiçbir şey hatırlamayacaktı."
"Bir Dostoyevski romanına girmekten farksızdı askerlik şubesinin bürosuna girmek. Bürokrasi hemen kemiklerinize işliyor, devletin çarkı sizi öğütmeye başlıyordu."