Jump to ratings and reviews
Rate this book

Die Rebellion der Alfonsina Strada

Rate this book
Nel 1924 il Giro d'Italia rischia va di non partire. Gli organizzatori non erano in grado di far fronte alle richieste economiche delle squadre e queste risposero con una diserzione in massa. Celebri campioni come Girardengo, Brunero, Bottecchia non avrebbero gareggiato; gli atleti dovevano iscriversi a titolo personale e la corsa rischiava di passare inosservata, con grave danno per gli sponsor. Occorreva qualcosa di eclatante, e si decise di accogliere la richiesta di una donna di trentatré anni che insisteva da tempo per partecipare. Si trattava di Alfonsina Strada, aveva già affrontato due Giri di Lombardia. Il tracciato della competizione attraversava la penisola per oltre 3.000 chilometri, gli iscritti furono 108, al via se ne presentarono novanta, e fra questi c'era Alfonsina. Solo in trenta completarono la gara. Il romanzo racconta la sua storia, dai tempi duri e affamati di Fossamarcia, nei pressi di Bologna dove nacque nel 1891, fino al 13 settembre del 1959, giorno della sua morte. In mezzo ci sono due guerre mondiali, la Marcia su Roma cui prese par te uno dei suoi fratelli, e poi D'Annunzio che le regalò una stella d'oro, Mussolini che volle darle un'onorificenza da lei mai ritirata, una medaglia che la zarina Alessandra le appuntò personalmente al petto. E gli anni passati a esibirsi nei circhi d'Europa e due matrimoni, il primo a 14 anni, l'unico modo per andar via di casa perché i genitori le volevano impedire di gareggiare. Il giovane marito era Luigi Strada, di professione meccanico, uomo dalla psicologia molto fragile. Le offrì un amore sincero, lei ne mantenne per sempre il cognome. Dalla povertà alla fama all'oblio, Alfonsina è stata una pioniera della parificazione tra sport maschile e femminile. Simona Baldelli ha trovato lo sguardo e la voce per trasformare la sua epopea in un romanzo attento alle verità della Storia e sensibile alle sfumature dei sentimenti, creativo nella struttura e libero di intrecciare i fatti concreti con l'invenzione necessaria al gesto letterario. Accade allora che nelle sue pagine Alfonsina prenda vita e ci mostri, nella scoperta di un'impresa faticosissima e anticipatrice, il ritratto di una donna che mai volle porsi dei limiti.

333 pages, Hardcover

Published April 30, 2021

8 people are currently reading
204 people want to read

About the author

Simona Baldelli

14 books13 followers
Simona Baldelli è una scrittrice italiana.

Dopo il liceo, frequentato a Pesaro, si è trasferita a Bologna per studiare alla Scuola di Teatro.

Nel 2012 ha partecipato al Premio Italo Calvino arrivando in finale con il romanzo Evelina e le fate, ambientato nella campagna marchigiana durante la seconda guerra mondiale. Pubblicato per Giunti nel 2013, il romanzo è stato vincitore del premio John Fante opera prima ed è stato tradotto in spagnolo con il titolo Evelina y las hadas, pubblicato dalla casa editrice Roca Editorial nel 2015 e distribuito in Spagna e America Latina. Il libro viene scelto come libro del giorno all'interno del programma Farenheit trasmesso sull'emittente Radio3 della RAI condotto da Loredana Lipperini.

Nel 2014 è stato pubblicato Il tempo bambino, che affronta il tema della pedofilia.

Nel 2016 è stato pubblicato La vita a rovescio, romanzo ambientato nel XVIII secolo che ha come protagonista un personaggio realmente esistito, quello della romana Caterina Vizzani, la cui storia è raccontata nel saggio monografico di Marzio Barbagli, Storia di Caterina che per ott’anni vestì da uomo, Il Mulino 2014. Il romanzo ha concorso al Premio Comisso 2016.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
97 (35%)
4 stars
115 (42%)
3 stars
53 (19%)
2 stars
4 (1%)
1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 43 reviews
Profile Image for Davide.
508 reviews140 followers
September 7, 2021
Il “diavolo in gonnella”, la “corridora”, la “regina della pedivella”: tanti nomi per la ciclista Alfonsa Rosa Maria Morini, nata nel 1891, ma quello che rimane, come una vocazione, un richiamo, una necessità è quello acquisito col cognome del primo marito, Luigi Strada, morto nel 1942. Quindi: Alfonsina Strada. Nelle prime pagine di questo libro, che per onorare la maglia regina del Giro d’Italia accoppia al tradizionale blu Sellerio il rosa del dorso, della fascetta e delle parole in copertina, non la incontriamo durante gli anni dell’infanzia, quando sale in bicicletta contro tutte le consuetudini, o in quelli delle gare con gli uomini (partecipò tra l’altro anche a due Giri di Lombardia, negli anni conclusivi della prima guerra mondiale). E nemmeno durante il famoso Giro del 1924, dove la sua partecipazione costituì uno dei principali elementi di richiamo. La vediamo invece ormai quasi settantenne, su una moto Guzzi, mentre cerca tenacemente di prendere parte ancora una volta, come spettatrice partecipe, a una gara ciclistica, o meglio: a una replica della “cerimonia laica di quella stramba famiglia allargata” costituita dai corridori presenti e passati (nel libro fanno capolino qui e là anche campioni come Coppi, Binda o Girardengo). La famiglia di chi conosce la fatica.

Proprio la fatica, e il limite, sono le parole chiave del romanzo di Alfonsina, che inquadrano la sua testarda vocazione alla libertà. L’intento è sfidare il limite, superare la barriera di quello che si può fare (socialmente, moralmente, culturalmente), di quello che si è raggiunto finora (personalmente, fisicamente), varcare la soglia, tagliare la linea del traguardo. Anche nella tappa più massacrante di quel Giro del ’24, costellata di cadute, ferite, ostacoli estremi, dove a un certo punto persino il manubrio deve essere sostituito con un manico di scopa; anche in quella tappa Alfonsina non si ferma, arriva in fondo; fuori tempo massimo, ma arriva. E fino all’ultimo giorno di vita desidera “respirare fragranza di competizione”, ritrovare l’espressione del “valore della fatica” che ha segnato la sua esistenza, che le ha dato la forza per resistere alla miseria angosciante della famiglia, agli insuccessi, alle ostilità. Assume quindi una sorta di approvazione cosmica la coincidenza tra l’ultimo tentativo di vivere una corsa da parte di Alfonsina e il primo arrivo della sonda spaziale sovietica Luna 2 sulla superficie lunare (e non è un caso che la dedica del libro sia a Margherita Hack, “coi fianchi sul sellino | e gli occhi fra le stelle”, che compariva anche, come attrice, nel video della canzone che i Tête de bois hanno dedicato a Alfonsina Strada).

Il libro di Simona Baldelli non ci fa mancare nulla della mitologia del ciclismo sport proletario, rilanciata dal refrain di sapore epico inventato dal marito folle buono, ripreso più volte nel corso del romanzo: “come sei bella sulla bicicletta, Fonsina, non scendere mai”; ma anche dal controcanto della tiritera degli insulti, che ripropongono di continuo la forza del pregiudizio e del disprezzo: “matta, vacca, logia”. Alfonsina resiste, fatica, lotta e supera il limite; ma il romanzo non esprime soltanto questa tenacia vincente. Baldelli riesce a evocare anche il rovello, il lato oscuro di questa sfida: l’angoscia, la difficoltà di comprendere fin dove spingersi e perché; il bisogno ossessionante del riconoscimento, che viene ottenuto ma al tempo stesso anche sempre mancato, a partire dalle reazioni della famiglia d’origine, che si vergogna di lei, non la comprende, non la dà la considerazione che vorrebbe. Un bisogno che rischia di diventare una prigione, di avvelenare i successi.

Anche per questo motivo, il romanzo non segue una cronologia lineare, non enfatizza un movimento univoco che conduce dalla sofferenza e dalle costrizioni alla vittoria della libertà. Baldelli orchestra invece un sistema narrativo su diversi piani che si alternano, presentando andirivieni all’interno di un’escursione notevole, che si estende dall’infanzia costretta e miserissima a Fossamarcia, frazione di Castenaso, vicino a Bologna, fino alla Milano del 2017 che intitola una via a Alfonsina Strada. Per coprire anche l’estensione di oltre mezzo secolo dopo la morte è quindi necessaria la presenza di una seconda voce, quella di una sorta di nipote adottiva, ma ancor più conta una presenza meno razionalmente controllabile: durante tutto il suo percorso, Alfonsina ascolta e parla con “il suo camposanto di anime”, una proiezione mentale che mantiene presenti i morti – in particolare i “morticini” – della famiglia. Grazie a loro supera i momenti più difficili e rimane fino in fondo sulla strada. D’altra parte: “Lei aveva destino e destinazione nel nome, Alfonsina e la strada. Non le restava che percorrerla e scoprire dove l’avrebbe portata, metro dopo metro, un giro di ruota dopo l’altro.”
Profile Image for arcobaleno.
649 reviews163 followers
July 11, 2021
Con lei ho imparato a guardare oltre l'orizzonte
Molto scorrevole la scrittura di Simona Baldelli, ma non superficiale. Piacevole e interessante la sua lettura. Confermo le impressioni già espresse per il suo romanzo di esordio "Evelina e le fate". Ne è rimasta entusiasta anche la mia anziana ascoltatrice che ha seguito con grande curiosità le vicende di Alfonsina. La storia prende spunto da un personaggio realmente esistito, una donna "speciale" che fin da bambina aveva manifestato una inusuale passione per la bicicletta e che, con determinazione, ha saputo guardare oltre l'orizzonte, sollevarsi dalla povertà e combattere tutti i pregiudizi sociali di inizio secolo (chiamata la matta, la troia...). Nel 1924 è riuscita a partecipare anche al Giro d'Italia, prima e unica "corridora" ad aver gareggiato nello stesso evento maschile, e a portarlo a termine.
Una bella storia "al femminile" di coraggio e di sport, di passione e generosità, che vale la pena conoscere. Una storia semplice e che pochi conoscono, quella di una Donna che ha contribuito a tracciare la Storia del ciclismo italiano e che con umiltà Simona Baldelli oggi ci ha restituito.

Dopo avere svolto una approfondita ricerca sulla "Regina della pedivella", su quei fatti di cronaca sportiva e di vita l'Autrice ha costruito il suo romanzo. Molto interessante, quanto inaspettato, il motivo che l'ha portata a ispirarsi all'amica Margherita Hack per la figura ribelle e sensibile della sua protagonista (la famosa astrofisica aveva impersonato proprio Alfonsina Strada in un cortometraggio del 2010).

Un'ultima nota. Anche in questo romanzo Simona Baldelli ha introdotto alcune figure immaginarie con cui far colloquiare la protagonista nei momenti di difficoltà; un espediente che le permette di esplicitare, senza appesantire la lettura, la semplicità delle riflessioni intime con se stessa; e, attraverso tale chiave, le ho accettate, e apprezzate, pur nella loro apparente irrazionalità.
Profile Image for Frauke.
51 reviews1 follower
October 8, 2021
"Wie schön du bist auf dem Fahrrad, Fonsina. Steig niemals ab." 💕
Profile Image for Tobias.
86 reviews9 followers
April 12, 2024
„Wie schön du bist auf dem Fahrrad , Fonsina. Steig niemals ab.“

Das Leben von Alfonsina Strada ist geprägt von Armut und Einsamkeit und der Suche nach Geborgenheit und selber sichtbar zu sein.

Es ist eine Geschichte einer großen Radfahrer-Pionierin.

„Alles, wonach sie verlangte. Ich bin grenzenlos, dachte sie.“ (Seite 331)
Profile Image for Sara Malacalza.
174 reviews16 followers
May 31, 2021
Una fuga nella notte, un ordine non eseguito, una sberla pronta per essere mollata e due occhi che non vogliono abbassarsi. Alfonsina, a soli dieci anni, conosce sulla propria pelle il significato di essere femmina in quegli anni: restare a casa, indossare gonne, non condividere spazi con uomini, fare figli e prenderli in affidamento dai brefotrofi per ottenere sussidi, non alzare lo sguardo e soprattutto non andare in bicicletta.  Alfonsina, quella notte, scopre che la bici ha un'anima, due ruote che potrebbero aprirle le porte di una vita migliore, lontana dalla povertà,  dalla sporcizia, dai continui traslochi e in grado di donarle libertà.
Lei e la bicicletta si sentono.
L'una parte integrante dell'altra e a nulla serviranno le offese che si troverà ad affrontare, perché Alfonsina è irremovibile, vuole essere come gli uomini, dar voce ai suoi desideri, far capire e dimostrare che le donne meritano parità, rispetto e di vivere pienamente la propria vita senza discriminazioni.
Alfonsina Morini in Strada.
Un nome che mostra la via.
Tanti gli epiteti a lei destinati: da "femmina indecente", "la matta", "il diavolo in gonnella", "lo scarto", "l'incompleta" fino a "la regina della pedivella". Aspetterà un'intera vita, tra i tanti tifosi, gli occhi del padre ed un suo gesto d'orgoglio; cercherà collaborazione e spirito sportivo tra corridori che non mancheranno di farle pesare il suo essere donna abbandonandola sulla strada nel momento del bisogno è soffrirà tanto.  Ma lei è forte. Una donna che mi ha commosso per tutto il male ricevuto e per l'inarrestabile determinazione.
Lei correrà in bicicletta.
Che piaccia o no.
Si batterà per partecipare al Giro di Lombardia e sarà la prima donna a gareggiare con gli uomini nel Giro d'Italia del 1924. Alfonsina non deve essere dimenticata perché ha lottato, pianto, è caduta e si è rialzata nonostante le profonde ferite di anima e corpo.
Lei non si è mai arresa.
Che sia d'esempio a tutti noi.
Profile Image for SusyG.
348 reviews76 followers
May 12, 2024
Io non sapevo assolutamente nulla di Alfonsina Strada e questo libro mi ha fatto scoprire una storia bellissima. Una donna con la passione delle biciclette, nata in estrema povertà, che deve combattere una società patriarcale e bigotta, che demonizza le donne che non seguono le regole e vogliono essere libere. Alfonsina Strada si è presa insulti, è stata derisa ma non si è persa d'animo. Ha continuato a correre, fino ad arrivare al Giro d'Italia del 1924, unica donna in gara. In pieno fascismo. Una storia potentissima, qua messa giù sottoforma di romanzo che mi è piaciuto molto ❤️ lo consiglio tanto, anche per scoprire queste figure della nostra storia.
Profile Image for Fabio Ruotolo.
53 reviews4 followers
July 18, 2021
Come sei bella sulla bicicletta, Fonsina. Non scendere mai.
Profile Image for Come Musica.
2,058 reviews626 followers
June 8, 2024
Quanto è difficile per una donna assecondare le proprie passioni, soprattutto se sono appannaggio degli uomini?

Alfonsina Morini Strada aveva la passione per il ciclismo, ma a casa sua questa passione era mal vista. Alfonsina era una donna. E quindi il suo unico obiettivo doveva essere sposarsi, non certo fare la ciclista. A 24 anni, nel 1915, sposa Luigi Strada, che, contrariamente alla sua famiglia di origine, la incoraggia e addirittura le regala, il giorno delle nozze, una bicicletta da corsa nuova.

Dopo che i due si trasferiscono a Milano, Alfonsina comincia ad allenarsi con serietà.
Nel 1924 partecipa, prima donna in assoluto, al Giro d'Italia.

“Tornava a Bologna, sulle strade in cui aveva dato le prime pedalate, erano nati i primi sogni, il desiderio di andare oltre il limite. La via Emilia dove l’avevano chiamata matta, diavolo in gonnella, vacca, baghéna! Ci tornava al culmine di un’impresa impossibile persino da immaginare.”

All'arrivo di ogni nuova tappa viene accolta da una folla che la acclama, la festeggia, la sostiene con calore e partecipazione.
Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori. Un giro di dodici tappe per un totale di 3618 chilometri, che si conclude con la vittoria di Giuseppe Enrici dopo il duello con Federico Gay. Dei 90 corridori partiti solo 30 arrivano a Milano. E Alfonsina è tra loro.

“La famiglia non le fece festa, anzi. Sembravano essere venuti lì per forza. Non erano per niente impressionati dalla celebrità di Alfonsina, la sua presenza nei cinegiornali, i titoli sui quotidiani. Anche i soldi guadagnati, quasi 50.000 lire fra ingaggio, sottoscrizioni, regali, per non parlare delle medaglie d’oro e i gioielli ricevuti, sembrarono ai Morini un’inezia. Notarono solo quanto era diventata secca, sciupata, le ferite e le sbucciature sui gomiti, e quei capelli da matta che mettevano vergogna. Erano imbarazzati, altro che contenti.
Ad Alfonsina parve di sentire una lama aprirle la pancia per svuotarla di tutto. Aveva fatto più di tremila chilometri per ritornare a casa ed essere finalmente accolta, abbracciata, accettata. Ma non era servito a niente, era partita diversa e diversa era tornata. Mica era colpa loro se la Fonsina era strana.”

Alfonsina abbandonerà la sua bicicletta solo molti anni dopo, per una Moto Guzzi 500 cmc.
Alfonsina muore il 13 settembre del 1959 all'età di 68 anni, a causa di un incidente con la sua moto.
È il segno di una donna libera

“Madonna santa, pedalava da una vita per dimostrare a sé e al mondo di valere qualcosa, meritare amore, una carezza. Per saziare il bisogno di considerazione. Dopo tanto tempo, tutta la vita, quella necessità si era trasformata in una prigione. Su un costone abruzzese, grazie al manico spezzato, era finalmente libera.
Ogni volta in cui le avevano detto matta, vacca, logia, non ce la farai, aveva creduto che parlassero di lei, la giudicassero una misera cosa.
No. Mentre le ripetevano che avrebbe fallito, le stavano solo mostrando i loro limiti. Nemmeno ci arrivavano col pensiero, là dove Alfonsina era già da un pezzo.
Allora, ti sei finalmente sfamata?
Le anime sorridevano serene, osservando la valle.
Mi sento sazia?
L’arcobaleno sbiadì, dissolto dall’avanzata del sole. Era circondata da terra, acqua, sentiva la carezza del vento. Aveva pensieri senza fine. Poteva ripartire subito, se lo voleva, o restare ancora lì, a godersi il panorama incantato.
Dormire, masticare un filo d’erba. O cantare un valzer e invitare i fantasmi a ballare.
Qualsiasi cosa desiderasse.
Io sono sconfinata, pensò.”
Profile Image for Stéphanie Louis.
235 reviews44 followers
October 19, 2021
Wenn man sich etwas mit dem Leben der Alfonsina Strada auskennt, fängt der Roman schon äußerst interessant an. Ich geh jetzt nicht ins Detail da ich euch sonst spoilern würde. Allerdings sollte man gamz gut aufs Datum aufpassen wenn man anfängt. Bei solchen Romanen finde ich es immer äußerst spannend, wenn man auch am Anfang von jedem Kapitel das Datum sieht. Denn wenn man etwas über das Leben der Personen Bescheid weiß, kann man auch auf ungefähr spekulieren was wann und wo passieren wird. Aber jetzt genug davon. Machen wir mit der eigentlichen Rezension weiter.

Man wechselt immer wieder von der Erwachsenen Alfonsina hin zur jungen Alfonsina. Allerdings stört das den Lesegenuss überhaupt nicht. Man kommt ganz einfach mit und das nicht nur anhand der Datenhinweise neben jedem Kapitel. Der Schreibstil ist auch sehr flüssig gewesen und das Buch ließ sich ganz einfach lesen. In 2 Tagen habe ich das Buch verschlungen und irgendwie hab ich mich am Ende des Buches wie leer angefühlt. Ich hätte am liebsten noch viel mehr über diese Persönlichkeit gelesen. Immerhin kam es zu dieser Zeit nicht ganz oft vor, dass eine Frau bei einem Radrennen mitgemacht hat. Sie hat den ersten Schritt für die Frauen im Radrennen gemacht und dafür können wir echt dankbar sein.

Wie man vermutlich herauslesen kann, hat mir das Buch richtig gut gefallen! Ich kann es euch allen also nur wärmstens ans Herz legen. Man ist schnell durch, weil es einfach so spannend ist. Die perfekte Sommerlektüre also und man lernt sogar etwas dazu.
Profile Image for Luigino Bianco.
37 reviews
March 6, 2025
Un libro pieno di tristezza, la rabbia è ormai dispersa tra la polvere delle strade del giro 1924...
12 reviews
July 23, 2023
La storia di Alfonsina appassiona ad ogni corsa, salita, ad ogni nuova sfida. Simona Baldelli mi ha fatto scoprire l'incredibile tenacia della regina della pedivella, che ha seguito la sua passione sfidando gli stereotipi del suo -purtroppo in parte anche del nostro- tempo.
Profile Image for Virginia Barchi.
79 reviews4 followers
January 15, 2023
Uno spaccato biografico tenace e rispettoso di una donna pioniera di un movimento rivoluzionario
Profile Image for Silvia.
61 reviews1 follower
September 9, 2024
Da che ho memoria di me, ho sempre avuto una bicicletta. È stata compagna dell’infanzia, rifugio della mia adolescenza: ore in giro a pedalare per la piana, tra le frazioni, a far tappa nei fontanili.

Non avevo la sua passione, ma di sicuro attraverso la sua storia ho capito la difficoltà che tante donne hanno trovato per potersi esprimere, per poter essere loro stesse.

Mi si è stretto il cuore nel capire che i primi suoi avversari, sono stati proprio i suoi famigliari. Quando si deve lottare contro tutti, specie contro chi dovrebbe amarti incondizionatamente, forse è più facile piegarsi … ma lei non l’ha fatto.

Dimenticata dalla storia, come tanti, riscoprirla attraverso questo libro credo sia giusto e doveroso, non per accentuare lotte femministe, che in fondo lei non ha portato avanti come tali, quanto per prendere coraggio di se stesse dei propri sogni, per inseguirli nonostante tutto e tutti.

Credere in se stesse è quando di più difficile ma lei ha dimostrato che si può fare, pedalata dopo pedalata.

Che l’Alfonsina che è in noi vada sempre avanti e non scenda mai dalla bicicletta!
Profile Image for Fabrizio.
239 reviews4 followers
March 6, 2022
È l’inizio di non nuovo secolo. In un Italia povera che si appresta ad affrontare il Novecento, Alfonsina si innamora della bicicletta. Una scelta che la farà diventare “la matta”, emarginata per sempre dalla famiglia e vista con sospetto e compatimento da tutti gli altri perché sudare, competere, correre non è cosa da donna perbene. Sarà l’unica donna a correre il Giro d’Italia insieme ai maschi, girerà l’Europa grazie alla sua fama di regina della pedivella, diventerà un attrazione da circo. La vita di Alfonsina è fatta di miseria, tanta fatica, infinita forza di affermarsi come donna contro tutti gli stereotipi dell’Italia di allora.
Molto è cambiato grazie a donne come Alfonsina, ma in fondo non è mai finita questa eterna lotta e valgono ancora le ultime parole del marito Luigi: “come sei bella Fonsina, sulla bicicletta, non scendere mai”.
Simona Baldelli ci offre un ritratto di donna che è bello conoscere.
Profile Image for Massimo Carcano.
520 reviews6 followers
June 2, 2021
Quando si correva per fuggire dalla miseria e dal triste destino. Così facevano in molti ma per Alfonsina c’era qualcosa di più. Non solo la voglia di andarsene da Fossamarcia, un paese che già con il nome diceva tutto, non solo la voglia di andarsene da una famiglia di mediocri ma anche la voglia di dimostrare che una donna può stare alla pari degli uomini e non necessariamente un passo indietro. Una storia di una volta, una vita di una volta, fatta di fatica, resistenza, tenacia e tanti sogni. Molto ben scritto, con 3 piani temporali che si sovrappongono e ci regalano un personaggio che meriterebbe più fama di quella che ha. Bello comunque scoprire che a Milano esiste una via a lei dedicata!
Profile Image for Mara.
65 reviews3 followers
May 24, 2024
Ho pianto come una pazza e non so quando sarò in grado di superare il lutto per questa fine.

Il romanzo racconta ovviamente la storia di Alfonsina Strada, la prima donna a correre il giro d'Italia quando il paese considerava ancora la donna come uno scarto, un rifiuto. Un qualcosa di utile solo a fare figli. Parliamo dell'Italia del 1924 che si preparava al fascismo. Una donna in bici non poteva che essere uno scandalo.

Scritto benissimo, l'autrice inserisce dei commenti che anche a 100 anni dal giro sono ancora veritieri perché anche se ora possiamo tranquillamente essere cicliste, di strada ne abbiamo ancora tanta da percorrere.

Da leggere anche se non si va su due. Alfonsina ha da insegnare a tutti che non ci sono limiti ai sogni.
Profile Image for giulia.
170 reviews
June 23, 2023
Mi sento sazia?
L’arcobaleno sbiadì, dissolto dall’avanzata del sole. Era circondata da terra, acqua, sentiva la carezza del vento. Aveva pensieri senza fine. Poteva ripartire subito, se lo voleva, o restare ancora lì, a godersi il panorama incantato. Dormire, masticare un filo d’erba. O cantare un valzer e invitare i fantasmi a ballare. Qualsiasi cosa desiderasse.
Io sono sconfinata, pensò. (p. 306)
Profile Image for Leah.
131 reviews
July 25, 2021
Simona Baldelli berichtet in diesem biographischen Roman über das Leben einer außergewöhnlichen Frau, die mit ihrer Leidenschaft zum Radfahren sämtliche Grenzen ihrer Zeit gesprängt hat.
Die Rahmenhandlung bildet der 13 September 1959, an dem Alfonsina ein Radrennen besucht und alte Freunde wieder treffen möchte. Immer wieder erinnert sie sich dabei an Momente in ihrem Leben, die dem Leser mittels Zeitsprüngen dargestellt werden. Da es teilweise auch in den Kapiteln aus Alfonsinas Vergangenheit Zeitprünge gab, waren die Zeitlinien manchmal etwas verwirrend.
So begleitet man Alfonsina von ihrer Kindheit in einer sehr armen Familie, über ihre ersten heimlichen Erlebnisse mit einem Fahrrad, bis hin zu ihren größten Erfolgen und schließlich ihrem Ruhestand. Ihre Geschichte ist einmalig, sie zeugt von unglaublicher persönlicher Stärke und Ehrgeiz, wofür man sie nur bewundern kann.
Ein wichtiger Aspekt der Geschichte ist Feminismus. Alfonsina musste sich als Frau in einer Männerdomäne beweisen, was zur damaligen Zeit mit erheblichen Beleidugungen und der Verachtung ihrer Familie einherging. Alfonsina ließ sich nichts von Männern gefallen, bot ihnen die Stirn und bewieß nicht nur einmal, dass eine Frau all das konnte, was bis dahin den Männern vorbehalten war, und noch viel mehr.
Was mir ein bisschen das Herz gebrochen hat, war das Schicksal von Alfonsinas erstem Mann, Luigi Strada, der sie immer unterstützt hat und ihr bedingungslos treu war.
Etwas merkwürdig fand ich, dass Alfonsina immer wieder von den Geistern ihrer verstorbenen Geschwister und Bekannten heimgesucht wurde, aber gegen Ende wurde das auch einleuchtend erklärt.
In aller Deutlichkeit wurden die Missstände der damaligen Zeit aufgezeigt. Die Autorin berichtet auf eine trockene, unverblümte Art von Elend, Krieg, Hunger und Tod, dass es mitten ins Herz trifft. Wie Alfonsina es trotz dieser Umstände schaffen konnte ihren Träumen zu folgen ist bemerkenswert.
Insgesamt hat mich mein erster biographischer Roman, trotz einiger Längen und leichte Verwirrungen durch die vielen italienischen Namen, durch eine starke Protagonistin und seinen schlichten aber berührenden Schreibstil sehr von sich überzeugen können.
Profile Image for Irene.
119 reviews3 followers
November 3, 2025
Alfonsina...che personaggio Alfonsina!
La sua storia mi ha emozionato tanto. Non mi va di sminuire la recensione dicendo che Alfonsina era la corridora, la ciclista in gonnella. Alfonsina era prima di tutto una donna che non si è mai arresa in un'epoca in cui le donne venivano etichettate come di serie B, come carne di scarto buone a badare alla casa e ai figli.

Invece no. Alfonsina voleva andare in bicicletta. Perchè le donava un senso di libertà infinito, perchè era un modo per andare lontano da quella realtà da cui proveniva, dalla povertà e dagli scontri con il padre che non la accetterà mai, perchè per lei era un grande sogno da realizzare ed andare in bicicletta era la cosa che più amava al mondo. E davanti ai sogni non ci si ferma.
Ma soprattutto perchè Alfonsina voleva dimostrare di non essere carne di scarto, di serie B e che quello che possono fare gli uomini, lo possono fare anche le donne.

Alfonsina voleva essere ricordata...

Sai Alfonsina, vista la mia età non ho avuto il privilegio di conoscerti di persona, ma da oggi in poi, resterai sempre nel mio cuore. Ho pianto insieme ad Antonia, come se anche io avessi perso un'amica preziosa.

Grazie di essere esistita. E grazie alla Baldelli per aver reso un così bell'omaggio ad una grande donna come te.
Profile Image for Amanda Rosso.
333 reviews29 followers
September 13, 2022
Questo di Simona Baldelli è un libro che mi ha totalmente spiazzata, sorpresa, abbacinata. Non sapevo nulla di Alfonsina Strada e le sue imprese, ma anche se avessi letto qualche nota biografica mi avrebbe certamente colpita l'ampio respiro di un romanzo come "Alfonsina e la strada". La storia di una donna e di uno sport, ma soprattutto la storia d'Italia nel Novecento, la storia del corpo delle donne e di come viene strumentalizzato dall'alba dei tempi.
Quella di Alfonsina è anche una profonda analisi sociale e una fiaba, quasi, o forse una favola antica, di resilienza e determinazione, sangue e cadute, ma anche bellezza e senso. Ci sono momenti di un lirismo commovente, momenti di grande letteratura, di intesa e di umanità che squarciano il velo del romanzo biografico ed esondano gli argini di un romanzo che parla di sport. Non c'è solo il Giro d'Italia, ma il palpabile desiderio di raccontare una storia che parla allo stesso tempo di donne nello sport e di una donna, in un preciso momento, su una precisa strada, sotto una precisa luna.
Profile Image for Lorenzo Torri.
78 reviews2 followers
January 19, 2023
Al di là delle incredibili avventure descritte e del personaggio straordinario, che meriterebbero interesse anche se raccontate dalla penna del più mediocre degli scrittori, il romanzo è davvero ben scritto e coinvolgente, arrivando a suscitare commozione in più punti.
Poco efficace secondo me la decisione di procedere per trame parallele che continuano a saltare avanti e indietro nel tempo, senza nulla togliere all'efficacia del racconto in entrambe le linee temporali, che ne rimangono però un po' confuse e disorientanti.
Profile Image for marty.
109 reviews5 followers
November 14, 2023
Piacevole ascolto (ascoltato in audiolibro). Ho amato le avventure e le avversità di questa caparbia donna che anche grazie a lei possiamo godere di un miglioramento di vita. Femminista cosciente o incoscente,ha dovuto affrontare molti ostacoli e molti pregiudizi facendosi spazio tra un'ignoranza molto radicata dove la paura del periodo storico facevano da padrona.
Ho amato tutto di lei e di suo marito, con il cuore a tratti molto pesante e a volte di consapevolezza di una malattia infame.

Lo consiglio, perché fa bene allo spirito conoscere quello che hanno passato le nostre "antenate".
Profile Image for Nelliamoci.
734 reviews116 followers
December 13, 2022
Uno sguardo curioso ma mai invadente si fa spazio in queste pagine per raccontare la vita e le imprese della ciclista Alfonsina Strada. Il mondo dello sport, e del ciclismo in questo caso, deve mettere il suo maschilismo innato da parte per aprire la strada a chi ha saputo rispondere con cuore e coraggio a un istinto: quello di partire e non avere paura della fatica, mai.
Profile Image for Toni Padilla.
166 reviews20 followers
October 24, 2024
En 1924 Alfonsina Strada participó en el Giro. Pionera del ciclismo femenino, cerró bocas y rompió barreras a pedaladas. En esa edición, 90 ciclistas iniciaron la carrera y solo treinta la completaron, entre ellos, Alfonsina. El libro recupera su vida usando la primera persona, con saltos temporales.
Profile Image for Lovely Andy.
169 reviews6 followers
November 5, 2021
Riuscire a piangere nei ringraziamenti finale è il nuovo traguardo. Ben scritto, avvincente. L'unico neo è l'eccessiva lunghezza dei capitoli: ne cominci uno e non se ne vede la fine. Avrei apprezzato più stacchi. Per il resto, un bel romanzo, seguiró Simona Baldelli
Profile Image for Giulia.
22 reviews
October 29, 2022
Stupendo!
Simona Baldelli ha una scrittura limpida e bellissima che permette di calarsi dritti nei panni della protagonista, la ciclistica Alfonsina Strada.
Racconto incredibile che appassiona anche chi, come me non ama particolarmente il ciclismo.
Displaying 1 - 30 of 43 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.