Cronache dalla polvere: un mosaic novel sul cuore di tenebra del colonialismo italiano

by Zoya Barontini

Il paesaggio africano del secolo scorso rivive con una vena fantastica grazie al racconto corale di un collettivo di scrittrici, scrittori e illustratori, in tutta la sua spettacolare intensità e drammaticità.
Nel 1936 l’esercito italiano conquista la capitale dell’impero etiope, Addis Abeba. Per quelle popolazioni un nuovo inizio: la pace romana, come la definì Benito Mussolini. Cronache dalla polvere racconta questa pagina di storia dell’Italia dimenticata e troppo a lungo taciuta: l’occupazione dei territori dell’Abissinia da parte delle truppe fasciste. Il regime ambiva a farne il fiore all’occhiello dell’Impero italiano ma si trovò a reprimere con atroce violenza la resistenza dei fieri guerriglieri arbegnuoc. Le truppe italiane insieme alle camicie nere si resero protagoniste di rastrellamenti, distruzioni e massacri di uomini, donne e bambini, abbandonando umanità e pietà. Perdute per sempre in quelle terre lontane da Roma. Le popolazioni locali non hanno mai dimenticato quel passato di inaudita violenza. Cronache dalla polvere è un’occasione per ricordare l’orrore della guerra e delle ideologie di superiorità della razza. Questa storia batte al tempo inesorabile dei tamburi di guerra, respira polvere e vento e ha gli occhi dei suoi protagonisti: soldati italiani, guerriglieri etiopi e alcune misteriose presenze. Fantasmi.

Genres: Nonfiction, Short Stories

242 pages, Kindle Edition

Published June 12, 2019

Reviews

[Libromeda · Rating 3 out of 5]

I racconti non sono niente di che dal punto di vista della scrittura (se ne salvano un paio) ma nel complesso l'ho trovato un libro capace di ricordare tutto l'orrore, forse troppo dimenticato, del colonialismo italiano in Etiopia. Può considerarsi un buon libro per approcciarsi all'argomento

[Pimentella · Rating 4 out of 5]

Un libro aspro come il territorio etiope e impietoso come l’occupazione italiana. Un libro che è più libri: un volume didattico che parla di storia e colonialismo, un racconto di viaggio in cui si scoprono nuovi popoli e nuove terre ed anche un’opera umanistica che tratta di amore, odio, lealtà e tradimenti.
Il libro si compone di una serie di racconti che mettono il lettore di fronte ad una delle pagine più nere della nostra storia recente. Ci si sente impotenti di fronte alla violenza gratuita degli occupanti e allo stesso tempo si è affascinati, ma anche spaventati, dal popolo etiope così antico ma così incomprensibile ai nostri occhi occidentali. Attraverso i vari racconti si viaggia e si imparano a conoscere le tradizioni, i riti e persino i piatti di queste terre lontane. Si vedono gli eventi con gli occhi dei civili, dei ribelli, dei soldati e persino delle camicie nere.
La considero una lettura difficile poiché ci mette davanti ad eventi che ci riguardano e che ignoriamo volontariamente. Inoltre, ci spinge a riflettere su chi siamo veramente e a trarne delle conclusioni poco lusinghiere.
Infine, le illustrazioni danno un valore aggiunto alla profondità e originalità dei racconti, scritti con stili molto diversi, ma legati dal filo conduttore della spiritualità e dello scontro di civiltà.
E tu, da che parte stai?

[giada · Rating 2 out of 5]

Il progetto Cronache dalla polvere è un mosaic novel, ovvero un romanzo composto da tante piccole novelle legate tra loro, scritto a più mani dal collettivo Zoya Barontini; il suo scopo quello di ricordare la strage che la colonizzazione italiana ha imposto sull’Etiopia.

Quando tante persone scrivono ha senso che ci siano stili di scrittura con i quali non ci si ritrova, ma questo libro è stato il primo di questo genere nel quale ho odiato ogni singolo stile o approccio alla storia (parte di questo odio, devo ammetterlo, è legato al fatto che non sopporto storie con militari come protagonisti quindi era quasi inevitabile).

[Manuel Finelli · Rating 3 out of 5]

Cronache dalla polvere, Zoya Barontini, 2019

L’AUTORE NON ESISTE: Zoya Barontini è uno pseudonimo dietro cui si “cela” la quindicina di autori che ha composto questo ROMANZO MOSAICO che suggerisco anche se lontano dall’essere eccellente. A.d. 1937, Etiopia colonia italiana, quindi – premetto – il periodo storico è uno dei miei preferiti, l’ambientazione anche (e c’è ancora troppo poco in materia sugli italiani bravi pezzi di merda) e l’idea del mosaico mi piace molto. L’elemento centrale attorno a cui i racconti-tessera si toccano e/o si incentrano è l’attentato a Graziani e soprattutto alla devastante rappresaglia che ne seguì (intento narrativo cultural sociale lodevole) MA… non mi è piaciuto. I romanzi mosaico mi affascinano, in quanto li considero uno stratagemma narrativo fattibile, funzionale ma troppo poco usato. Ma restano una raccolta di racconti, che in questo caso rivelano mani molto diverse che generano stili molto diversi (e fin qui, la cosa è accettabile, coerente anche) ma il dislivello qualitativo tra l’uno e l’altro è davvero ampio ed esacerba lo spezzettamento (oltre a poco entusiasmare). A me poco congeniale è anche una centratura sul “magico” che – nonostante sia appassionato di fantasy – quando eccessiva e ripetuta come in questo caso, stroppia. Molto poco rilevanti le illustrazioni il cui utilizzo non rende loro giustizia, fuoriposto le ho trovate.
Tutto ciò criticato rimane una di quelle letture che vanno fatte.

[Martina · Rating 4 out of 5]

Era da un po’ che volevo leggere qualcosa che trattasse il colonialismo italiano. È un periodo storico che nella mia istruzione è stato largamente sorvolato, al punto che ne ricordo molto poco, a favore delle guerre mondiali, nonostante il fascismo sia un argomento ampiamente trattato nelle scuole. Eppure, io ricordo ben poco sul colonialismo. Potrebbe essere anche colpa mia. In ogni caso, questo libro mi ha dato una nuova e dolorosa prospettiva su questa pagina vergognosa di storia italiana, con cui mi pare che non abbiamo fatto i conti. È stato difficile e ripugnante leggere storie ambientate in un luogo in cui italiano significava fascista, o, alla meglio, invasore. È stato brutto ma necessario, perché noi italiani abbiamo sempre la tendenza a dipingerci come vittime, anche del fascismo stesso. Ma la verità è che molti italiani sono stati fascisti, e molti italiani sono stati colonizzatori, e dobbiamo venire a patti con l’atteggiamento difensivo che assumiamo quando qualcuno cerca di farci guardare in faccia la realtà. Non siamo tutti sempre brava gente.
Questo libro è pervaso di spiriti. Sono gli spiriti a raccontarci le loro storie, e sono loro a guidare i vivi e i loro destini. Questo mi ha dato l’idea di un’Etiopia antica, pervasa da una magia le cui origini risalgono alla notte dei tempi, che nessun invasore potrà mai sradicare.
Un libro da leggere.

[Gaia · Rating 3 out of 5]

Quando penso a un romanzo "documentario" sulla colonizzazione italiana in Etiopia non mi viene in mente nulla di anche lontanamente simile a un mosaic novel; nella forma però più scorrevole e leggibile di un testo che è testimone di un orrore storico simile, trovo che questo genere abbia funzionato: mette insieme storie personali e apparentemente autonome ma che alla fine si incontrano, storie adombrante da quello che il Fascismo anche solo lontanamente si può immaginare abbia fatto sulle vite di chi era diverso e per questo degno di essere "schiacciato".
Un libro che è un invito a riflettere sull'odio e la violenza che l'uomo ha sempre usato come mezzo di conquista e sottomissione del più debole.

[Giulia Lanfredi · Rating 5 out of 5]

Scrive Igiaba Scego, una delle autrici: "vorrei che prima o poi riuscissimo a guardare dritto negli occhi questo dolore immenso che è stato il colonialismo, guardarlo intensamente e poi decidere tutti insieme di affrontarlo, senza più nascondere la testa sotto la sabbia come uno struzzo. I have a dream". Questo libro è senza dubbio un buon punto di partenza.

[Elisa Belotti · Rating 3 out of 5]

"Harlem, la nera Harlem non può lasciare sola l'Etiopia. Chi ha invaso loro, ha invaso anche noi".

[Ileana · Rating 5 out of 5]

Raccontare in modo semplice ma potente un pezzo di storia italiana che mette in evidenza i soprusi ricevuti dal popolo etiope da parte dell'esercito italiano.

[GiuseppeB · Rating 1 out of 5]

Non classificato.
Abbandonato a pagina 124.
Noiosissimo.
Uniche pagine interessanti: 7-8-9.

[Maria Paula · Rating 4 out of 5]

Wow. Tante storie. Tante perspective. Tanti ammazzati. Questo libro è un shock di leggere ma una lettura che colpisce quando uno meno se lo aspetta