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Heidi

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Hotel da incubo, Malattie imbarazzanti, Non sapevo di essere incinta e Sepolti in casa non bastano. Ormai la tv chiede sempre nuovi format, sempre più paradossali, sempre più surreali. Succede anche in Videogramma, un’azienda di contenuti in cui da anni lavora Chiara, trentacinquenne milanese, direttrice casting, single, irrisolta, piena di paure e ossessioni. Il nuovo capo, detto lo Yeti, chiamato anche per operare dei tagli, costringerà tutti i dipendenti a proporre format innovativi, pena il licenziamento immediato. Ma la situazione per Chiara si complica quando suo padre, Massimo Lombroso, un vecchio critico letterario del «Corriere della Sera» malato di demenza selettiva, viene cacciato dall’ospizio in cui è ricoverato perché ormai ingestibile. In attesa di trovare una nuova sistemazione, Chiara lo terrà in casa con sé. La convivenza però non sarà lui la scambia da sempre per Heidi, il cartone animato che seguivano insieme quando lei era piccola. Tutto il suo mondo è popolato di caprette, monti e Peter. E Peter verrà ribattezzato anche il ragazzo trovato da Chiara per stare col padre quando lei è al lavoro, un giovane premuroso e preparatissimo che si prenderà cura dell’uomo fino a diventare insostituibile. Quando Chiara si troverà in difficoltà alla Videogramma, per le pressanti e impossibili richieste dello Yeti, sarà proprio questa sua nuova strampalata famiglia a darle una mano e, come per magia, tutto si risolverà per il meglio, non senza inaspettati e imprevedibili sviluppi.

Sui libri dell’autore hanno

«Un libro veramente bello, intelligente, ironico, divertente. Uno dei pochi libri che ho letto due volte».
Alessandra Tedesco, «Radio24»

«Non ho mai riso così tanto. Muzzopappa è comicamente geniale, perfido, spietato e sincero».
Giulia Ciarapica, «Huffpost»

« Dente per dente è un treno ad alta velocità, un meccanismo narrativo con tempi comici perfetti».
Francesco Musolino, «Il Fatto Quotidiano»

« Affari di famiglia è una piccola tempesta di saette divertenti, battute gustose, scene da umorismo inglese che raramente punteggiano la nostra letteratura. Nel taglio algido e corrosivo dell’ambientazione c’è molto P.G. Wodehouse mentre l’umorismo colto e raffinato ricorda Evelyn Waugh. Di certo, qui si ride molto».
Roberta Scorranese, «Corriere della Sera»

«La seriosità è spesso una pecca delle opere letterarie italiane. Niente di tutto ciò in questo romanzo esilarante. E poiché non c’è humour che non si appoggi alla verità, non è errato ritenere che questa favola dica qualcosa anche dell’aria cupa di questi tempi».
Olivier Mony, «Le Figaro»

197 pages, Kindle Edition

First published January 1, 2018

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Francesco Muzzopappa

29 books50 followers

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5 stars
66 (14%)
4 stars
169 (37%)
3 stars
145 (32%)
2 stars
62 (13%)
1 star
8 (1%)
Displaying 1 - 30 of 56 reviews
Profile Image for Cristina.
866 reviews38 followers
August 3, 2018
Carino, ma secondo me un passo indietro rispetto a Affari di Famiglia.
Certo affrontare il tema delicato della demenza senile con umorismo senza cadere nel becero non è facile e la protagonista pur con tutti i suoi difetti (dei quali non si pente abbastanza) ispira simpatia a prima vista, ma non si è avuto il coraggio di andare davvero fino in fondo nè con la critica alla televisione nè con quella allo stato pietoso dell'assistenza agli anziani. Si è preferito riempire le pagine con la descrizione degli assurdi personaggi provinati dalla protagonista e degli ancora più assurdi programmi che si trova a dover ideare.
Troppo poco, anche perchè ci sarebbe voluto davvero pochissimo per farne un libro magari non indimenticabile ma con un significato.
Profile Image for Martina A.
170 reviews11 followers
July 3, 2018
Una storia drammatica. Una storia dolce. Una storia divertente. Una storia nella quale è fin troppo facile immedesimarsi, facendo il tifo per la povera Chiara. Francesco Muzzopappa prende la sua ironia e ce la propina con il sorriso sulle labbra. Nel suo stile satirico si annidano tantissime riflessioni serie: dal lavoro, al tempo che dedichiamo a noi e alla cura degli altri, all’importanza degli affetti, del farsi valere, del non subire soprusi e del non cercare scappatoie.
Profile Image for Luca.
141 reviews2 followers
September 19, 2018
Mi è sembrato banale, ritrito e non troppo divertente al punto che sono rimasto stupito dei giudizi positivi che si leggono. In particolare insopportabili le descrizioni della "fauna" che popola i provini dei talent shows, davvero scialbe e mediocri. Leggerò per curiosità uno dei libri scritti in precedenza da Muzzopappa nel caso questo fosse dovuto alla forzatura di qualche editore.
Profile Image for Giada~ReadingCanSaveUs.
51 reviews694 followers
June 28, 2018
Un romanzo fresco, che vi strapperà tante risate, che vi farà divertire in quel particolare modo in cui solo Muzzopappa riesce a fare, e vi emozionerà tantissimo. Mi ha conquistata!
La mia recensione: https://youtu.be/kCDOt39q_Rw
Profile Image for Azzurra Sichera.
Author 4 books89 followers
June 13, 2018
Quello che più mi sorprende della scrittura di Francesco Muzzopappa è la sua creatività. Già con “Dente per dente” mi aveva stupita, ma con “Heidi” mi ha lasciato a bocca aperta. Nel romanzo viene raccontata, come si legge nella trama, la storia di Chiara, una direttrice casting alle prese quotidianamente con file di “talenti” che spingono per entrare nel meraviglioso e scintillante mondo della televisione.

“E pensare che da piccola odiavo il circo, e invece ora ne dirigo uno”, dice Chiara e “circo” è proprio la parola giusta per descrivere tutti i personaggi che è costretta a provinare e che l’autore ci descrive in modo divertente e dissacrante, non senza una velata (e nemmeno troppa) presa in giro nei confronti di tutto il trash che ogni giorno appare in tv a caccia di un punto di share. Trash di cui sono la prima a nutrirmi, per inciso.

Ma il lavoro di Chiara, come di qualsiasi altro milanese medio, è ai limiti dell’umana sopportazione. Non solo per i personaggi agghiaccianti che è costretta a vedere ogni giorno, ma per tutto quello che implica essere un lavoratore milanese.

Mi dispiace, da siciliana ho fatto fatica a comprendere* (*leggi nota sarcastica), ma mi sono divertita moltissimo. Ci sono tanti aspetti della vita di un milanese medio analizzati e fatti a pezzi, in un tripudio di prese in giro, dal modo di parlare, al modo di vestirsi o di atteggiarsi, per poi ritornare sempre su quanta parte del tempo sia dedicata al proprio impiego. A questo proposito, sposo in pieno una considerazione che Francesco Muzzopappa mette nei ringraziamenti, in cui dedica una frase del libro a chi da anni si immola quotidianamente sull’altare del lavoro, non solo a Milano: “Solo per ricordare che il lavoro serve a guadagnarci il tempo libero. E che il lavoro è una parte del tutto. E che il tutto è composto anche dal resto. E che il resto, di solito, è la parte più interessante”.

Ma torniamo alla povera Chiara. Come se una continua minaccia di licenziamento da parte del suo capo, detto lo Yeti, non bastasse, suo padre, il temutissimo Massimo Lombroso, l’uomo che amava stroncare romanzi, soprattutto se di autori emergenti, viene cacciato dalla struttura che lo ospita. Chiara, che suo padre ormai ha identificato con Heidi, sarà costretta a tenerlo a casa con sé, anche se la convivenza all’inizio non è delle migliori...

La recensione completa sul blog: http://www.silenziostoleggendo.com/20...
Profile Image for Angigames.
1,412 reviews
August 1, 2018
Lettura adattissima al periodo estivo!
Questo libro è stato una ventata di aria fresca e di simpatia. Il punto forte del romanzo è, infatti, la capacità di strapparti un sorriso proprio nei momenti più impensati. La trama è la caricatura della nostra vita immersa in una società consumista, che pensa che la vera felicità sia il guadagno e l'affermazione sociale.
In realtà, l’autore fa emergere, con il suo stile simpatico e divertente, un’altra verità: ciò che conta è solo l’affetto dei nostri cari.
Certo, questo concetto non brilla sicuramente di originalità, anzi sembra la solita filippica, ma rimarcare il concetto fa sempre bene!
È stata una lettura veramente carina! 😁
Profile Image for Blackjessamine.
426 reviews72 followers
June 8, 2019
Io ho un problema con i testi ironici: non rido mai.
Ma nemmeno sorrido.
A me le avventure di questa donna che prende psicofarmaci senza motivo, che odia suo padre senza motivo, che fa un lavoro che forse l'autore voleva presentare come alienante e pieno di situazioni al limite del grottesco, hanno solo irritata.
Non c'è nulla di divertente, non ci sono momenti alti, non c'è una trama forte (davvero, gli eventi sono deboli deboli, tutto accade senza motivo, e c'è una storia d'amore che mi ha fatto venire il latte alle ginocchia prima ancora che iniziasse).
Mi dispiace, ma proprio no, questo tipo di storie non fanno per me.
Profile Image for Lou.
60 reviews1 follower
February 17, 2019
Questa volta c'è poco da dire.
Mi ha fatta ridere, piangere e mi ha fatta incazzare. Mi ha fatta immedesimare e riflettere.
Un libro bello bello.

Due appunti per quando rileggerò questa mini recensione, prima di consigliare la lettura a qualcuno:
- In ufficio 8-18 senza pausa pranzo e il genio di turno che ti dice "oggi mezza giornata?"
- Milano esattamente come l'ho conosciuta attraverso i milanesi
Profile Image for Manuela Rotasperti.
479 reviews15 followers
August 29, 2024
"𝙇𝙖 𝙣𝙖𝙩𝙪𝙧𝙖, 𝙨𝙞 𝙨𝙖, 𝙖 𝙣𝙤𝙞 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙚 𝙧𝙞𝙨𝙚𝙧𝙫𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙩𝙞𝙥𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙜𝙖𝙡𝙞: 𝙚𝙢𝙤𝙧𝙧𝙖𝙜𝙞𝙚 𝙢𝙚𝙣𝙨𝙞𝙡𝙞, 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙙𝙤𝙡𝙤𝙧𝙤𝙨𝙞 𝙚 𝙘𝙧𝙚𝙩𝙞𝙣𝙞 𝙖𝙢𝙗𝙪𝙡𝙖𝙣𝙩𝙞. "

Chiara Lombroso lavora alla Videogramma, un'azienda per cui svolge provini per programmi televisivi. Ma il capo, odiato da tutti e chiamato Yeti, pretende format sempre più originali e creativi, pena il licenziamento. Oltre ai problemi lavorativi, Chiara si trova a gestire anche il problema del padre Massimo, famoso ex critico letterario del Corriere della Sera, da tempo ricoverato in un ospizio. Massimo soffre di #demenzaselettiva e viene rimandato a casa, continuando a scambiare la figlia per Heidi, cartone animato che guardavano insieme quando lei era bambina. Chiara si ritrova così ad assumere una badante che si occupi del padre mentre lei si dedica al lavoro: l'agenzia a cui si rivolge manda un ragazzo, Thomas, giovane studente di medicina, subito preso in simpatia da Massimo, che lo scambia per Peter.

È una lettura leggera, a tratti spiritosa, adatta al periodo estivo. Nonostante il tono spiritoso, non manca di affrontare temi di una certa serietà: il rapporto padre/figlia; la malattia senile capace di sconvolgere la vita non solo di chi ne è affetto, ma anche di chi gli sta vicino; la dipendenza dagli psicofarmaci; l'ansia lavorativa di un ambiente che mette in difficoltà anziché tutelare i dipendenti; le molestie sessuali nei luoghi di lavoro. La storia, in prima persona, è semplice, lineare, non ci sono colpi di scena e procede secondo uno schema prestabilito in cui, alla trama, vengono intercalate le descrizioni di personaggi esilaranti, oggetto dei provini di Chiara. La scrittura è scorrevole, vi sono numerosi dialoghi, benché manchino i segni d'interpunzione distintivi dei discorsi diretti, non mancano inflessioni più giovanili e riferimenti ad oggetti o noti prodotti commerciali. Molto simpatiche le allusioni agli stili di vita dei milanesi.Il tutto è molto prevedibile, ma risulta comunque una storia piacevole, con una dolce nota di tenerezza nel finale. Ah, complimenti a Francesco Muzzopappa per essersi calato nella mentalità femminile.
Profile Image for Valentina.
277 reviews13 followers
September 29, 2018
Recensione completa sul blog (https://sweetyreviews.blogspot.com/20...)

Non avevo mai conosciuto lo stile di scrittura di Francesco Muzzopappa, ma la trama mi incuriosiva parecchio e, complice lo sconto del 25% sui romanzi Fazi, ho deciso che doveva venire con me. Mai scelta fu più giusta!

Chiara, ultratrentenne milanese, lavora per Videogramma, un'azienda che crea contenuti per le televisioni. Lei in particolare si occupa di fare i casting per i reality, gli passano davanti un uomo che balla indossando un busto ortopedico, un babbo natale androgino, un santone finlandese, un ventriloquo del sedere...
Vive da sola, non ha un fidanzato e da tempo non ricorda cosa sia la vita sociale, perchè se non si lavora ventordici ore al giorno lo Yeti, così soprannominato il nuovo capo della società per cui Chiara lavora, non è contento.
La situazione di Chiara si complica quando lo Yeti decide un taglio di teste in tutta l'azienda a patto che i dipendenti gli propongano dei nuovi format innovativi ed interessanti (si, anche chi non è dei creativi e non si occupa dei format, come la nostra Chiara). Ma anche a casa la vita segue un altro percorso. Suo padre, Massimo Lombroso, un famoso critico del Corriere della Sera in pensione, è gravemente malato di demenza ma la casa di cura dove lo tengono ha deciso che è diventato un paziente ingestibile e lo vogliono subito fuori da lì.

Lo stile di scrittura di Muzzopappa è scorrevole ed ironico, è uno stile molto particolare che ci porta a "guardare" il romanzo, non solamente leggerlo. In alcuni passaggi la protagonista ci sprona leggere il romanzo in modo diverso e si rivolge direttamente a noi lettori dicendo "guardate", "sentite" e raccontandoci le scene come se fossimo vicino a lei nella storia (mi è venuto in mente Deadpool quando rompe la quarta parete che divide lo spettatore dal film).

Heidi è una favola metropolitana che ho adorato e mi ha fatto tanto riflettere. Aiuta a farti capire che ogni tanto bisogna fermarsi, respirare e dedicare del tempo a noi stessi, al nostro io, al nostro benessere.
Profile Image for Alberto Lavecchia.
33 reviews2 followers
May 7, 2019
Ho trovato un questo libro tratti dell’ironia che mi ha fatto apprezzare questo scrittore, ma purtroppo in questo scritto ho trovato troppe ripetizioni, per metà il libro tratta ripete lo stesso ‘format’
Peccato
I suoi libri migliori sono gli altri
Profile Image for Libri_a_mezzanotte.
4 reviews1 follower
June 19, 2020
Ho conosciuto Francesco Muzzopappa attraverso il podcast "Muzzopappa a pezzi" su Storytel e mi ha divertito così tanto che ho deciso di affidare a lui una missione molto difficile: quella di farmi superare questa fase in cui fatico a leggere ma il fatto di leggere poco perché fatico mi fa innervosire meno che il non leggere perché fatico troppo. Inutile cercare di capire.
🐐
E io odio Heidi, così come odio i frutti rossi, ma finisce sempre che nel carrello della spesa ci ritrovo qualche alimento coi frutti rossi dentro. Anche qui, inutile cercare di capire. È così e basta.
🐐
Il romanzo prende le mosse da una serie di luoghi comuni: il milanese che lo slang da "milanese imbruttito" che lavora 48/24, capi stronzi, TV spazzatura e figlie che hanno pessimi rapporti con padri assenti.
Nel nostro caso il padre in questione è uno spocchioso critico letterario dedito soprattutto ad umiliare scrittori contemporanei.
Solo che poi questo papà (al secolo Massimo Lombroso) è colpito da demenza, perde il linguaggio forbito ma non la spocchia e l'arroganza (al punto da venir cacciato dalla casa si cura in cui era ricoverato, per aver tirato un vaso di ottone in testa alla responsabile del reparto).
Da qui, la vita già complicata delle figlia Chiara si appresta a diventare un inferno perché dovrà riprendere in casa il padre e trovare qualcuno che se ne occupi mentre lei fa uno dei più milanesi dei lavori, ovvero il "casting director" per la Videogramma (sotto la supervisione del suddetto capo stronzo che la licenzierà se non riuscirà ad inventarsi un format innovativo).
🐐
Chiara nella testa del padre Massimo è Heidi e così la chiamerà per tutto il romanzo: il motivo è che questo cartone è stato l'unico momento di contatto fra padre e figlia nel periodo dell'infanzia (quando Massimo lo guardava con Chiara solo per criticarne trama e personaggi; e non posso dargli torto).
🐐
Sinceramente, nessuna sorpresa fatta trama: leggi la sinossi e sai più o meno dove si andrà a finire.
🐐
La forza del romanzo (che ha compiuto la missione che gli avevo assegnato) è la scrittura intelligente ed ironica.
🐐
Profile Image for Chiara F..
585 reviews47 followers
June 9, 2019
Leggero, auto-ironico, un mix di blanda comicità e di tiepido sarcasmo pervade questo romanzo che richiama trame già sentite, situazioni mediate dal più famoso Diario di Bridget Jones o dalle rocambolesche avventure delle protagoniste femminili di Sophie Kinsella, passando al più italiano e commerciale Federico Moccia.
Lo stile poi è molto simile a quello di Heleanor Oliphant, da cui eredita la narrazione in prima persona singolare, il ritmo serrato e l’abbondanza dialogica, pur essendo cambiati i soggetti e le situazioni... ecco infatti inserito in questo trito quadretto della protagonista femminile vessata sul lavoro, anonima e un po’ sfigata, il di lei padre, ex critico letterario, invalidato dalla demenza senile, che dovrebbe toccare le corde sensibili delle lettrici coinvolte in queste tristi realtà di vita famigliare, per le quali la malattia seria può essere alleggerita da una presenza conturbante del tirocinante badante del nonnetto succitato, che assurge a nuovo sex symbol.
Insomma questo romanzo non ha, ahime, nulla di così eccezionale da poterne rimanere piacevolmente colpiti.
Rimane un libro da spiaggia, buono pr intrattenere ma che non lascia segni, se non quelli della più fievole abbronzatura causata dall’ombra del volume durante la lettura.
Profile Image for Leggere in Silenzio.
366 reviews8 followers
July 12, 2018
RECENSIONE COMPLETA: http://www.leggereinsilenzio.com/2018...

Anche in questo romanzo, Francesco Muzzopappa mette nero su bianco le contraddizioni della nostra quotidianità, giocando con un copioso arsenale di elementi architettonici che renderanno la vostra lettura vorace ed irresistibile. Di tanto in tanto, dovrete fermarvi qualche secondo per riprendere fiato, ma nulla di serio! La bravura di Muzzopappa, scoperta con il suo precedente romanzo, si ripropone anche in questa diversa chiave di lettura permettendo al lettore di osservare sotto una potente lente d'ingrandimento tutti vizi, le virtù e gli immancabili non-sense più lampanti dell'essere umano e, di conseguenza, della nostra oberata ed infaticabile società. Irresistibili, poi, sono i personaggi costruiti ad arte a sostegno di una storia che non perde mai ritmo e determinazione ed in grado di giocare un ruolo molto particolare e fondamentale in un evolversi narrativo che spinge in modo naturale e pressochè spontaneo verso una più intima riflessione che non ci aspettiamo troppo spesso di incontrare in romanzi che erroneamente vengono definiti leggeri
Profile Image for Lovely Andy.
169 reviews6 followers
January 6, 2022
Parto col dire che questo libro si legge in fretta, è godibile e lo stile è particolare e riconoscibile (ad es., l'uso dei dialoghi indiretti gestiti molto bene).
Devo dire però che alcuni aspetti mi sono piaciuti un po' meno. L'unico che mi sento di segnalare è la presenza di un umorismo A TUTTI I COSTI. Nei primi due terzi del romanzo, in particolar modo, è tutta una sequenza di battute a non finire, anche molto originali, ma che a lungo andare diventano "già sentite" e, paradossalmente, fanno meno ridere.

Leggerò anche l'opera di esordio di Muzzopappa, dai commenti che mi precedono sembra infatti di capire che sia una spanna sopra e che quindi meriti.
Profile Image for Livietta.
488 reviews68 followers
February 14, 2021
Ascolto delizioso. Divertente e piacevole, ottima compagnia nelle passeggiate da giallo ad arancione di questo finesettimana freddo e ventoso. Forse un po’ più caricaturale rispetto ad affari di famiglia e con qualche battuta troppo facile sul cliché della milanesità. Però però alla fine un po’ in Chiara mi ci sono rivista e con tutta l’auto ironia che per fortuna non mi manca, mi sono fatta delle belle sghignazzate.
Ah, come vorrei poter dare anche i mezzi o i quarti di stellette, che tre mi paion poche, ma quattro troppe! Se potessi, un bel 3.65/3.75.
Profile Image for Anna.
43 reviews
August 25, 2018
Primo testo che leggo dell’autore. Qualche risata strappata qua e là non compensano una storia debole che chiude in modo anche banale. Peccato perché dal rapporto figlia/padre con demenza poteva nascere tanto.
Profile Image for Mariateresa.
866 reviews17 followers
July 24, 2025
4.5

Lei si chiama Chiara, ma il padre da cinque anni non la chiama più così, la chiama Heidi, come la bambina dei cartoni animati che guardavano insieme nell’unico momento di condivisione padre-figlia. e non era un momento di quelli pieni di affetto, era più un momento dove il padre, critico letterario su un famoso quotidiano nazionale, stroncava il cartone sottolineandone incongruenze e mancanze.
Quando la struttura dove lui è ricoverato la chiama per informarla che il signor Lombroso non è più un ospite gradito, Chiara deve trovare qualcuno da mettergli accanto quando lei è al lavoro, e per una milanese doc significa almeno 12 ore al giorno, pena gli sguardi di malcelato disprezzo dei colleghi.
La ricerca non è semplice e allo stress di gestire un padre malato di Alzheimer si aggiunge quello lavorativo, dato che il suo ignorante e megalomane capo si sente un cacciatore di teste che non vede l’ora di fare pulizia nell’agenzia dove lei lavora da decenni.
In suo soccorso arriva Thomas, un ragazzo che seppur giovane ha già accumulato molta esperienza nella cura e assistenza degli anziani, è un vero e proprio dono del cielo che Massimo Lombroso ribattezza Peter e che lo assiste, gli fa fare ginnastica e lo segue nei suoi voli pindarici che spaziano da l’inferno di Dante alle canzoni popolari ascoltate in tv.
Thomas è solare, gentile, attento e si prende cura un po’ anche di Chiara, che ha delle gatte da pelare non da poco tra provini da fare e format da inventare, di fronte a cui si trova come ad un buco nero che inghiotte ogni sua idea.
Ma basterà l’aiuto di Thomas? Lei sarà in grado di mantenere nervi saldi e lavoro? E a gestire il padre? Scopritelo in questo romanzo di F. Muzzopappa che racconta con ironia, leggerezza e comicità un difficile rapporto padre figlia reso ancor più complicato da una malattia orrenda.

Mi sono divertita come una matta sin dalle prime righe dove si erge forte e chiara la voce di una donna milanese che racconta delle sue sfide e sfighe, dei suoi ritmi assurdi e massacranti, del “milanese medio” e di come lei si senta spesso sopraffatta. Ma senza piagnistei, che è pur sempre la figlia di un uomo molto tosto che però è cambiato da quando si è ammalato.
Non credevo potessi farmi tante risate di cuore e gusto leggendo i dialoghi padre- figlia, o quelli tra Chiara e Lorenzo, il suo assistente che studia dizione e di cui l’autore riporta fedelmente le parole. Trovo che riuscire a regalare leggerezza, e farlo senza sconfinare nell’assurdo, nella frivolezza, parlando di malattie neurologiche non sia facile, ma Muzzopappa ci è riuscito e se l’è cavata alla grande.
La cosa che noto solo adesso che ne scrivo, è che la frivolezza, l’assurdità è tutta nell’ambiente lavorativo di Chiara, quello che dovrebbe essere “normale” e che è quasi grottesco e si contrappone con la realtà casalinga più semplice e, sotto molti aspetti, difficile. Per lei lo è ancora di più perché non ha mai avuto un moto d’affetto da parte dell’uomo che ora dorme nella stanza degli ospiti; non perchè non si vogliano bene, ma è sempre stato difficile manifestarlo e finché la madre di Chiara era viva, nessuno dei due sentiva davvero la necessità di avvicinarsi all’altro.
Ma la malattia e Thomas cambiano tutto…E vi invito a leggere questa storia per capire come!
Mi è piaciuto tanto, e alla fine una sola parola mi ha stesa: un colpo al cuore e una lacrima.
4 stelle e mezzo il mio voto!
Una lettura piacevole, profonda e divertente al tempo stesso che consiglio per passare qualche ora in relax!
Profile Image for Ro.
49 reviews23 followers
April 30, 2019
Chiara, protagonista, voce narrante, è odiosa, lagnosa, antipatica. Pensa come un uomo crede che una donna pensi, e l'unica altra donna, Greta, è altrettanto artefatta e stridente.

Mentre la storia si sviluppa, si viene interrotti dalle continue battute, giochi di parole, iperboli, situazioni paradossali, personaggi macchietta, pensieri fuori posto (l'effetto di un personaggio in pericolo che prende una pausa dal descrivere l'azione e comincia a tergiversare), rottura della quarta parete in momenti casuali ("vedete" "giudicate voi" "osservate" - ma chi ti conosce), tutte cose che strappano magari anche una risata, ma fanno violenza al lettore impedendogli di seguire lo sviluppo delle cose.

Aggiungiamo che i pensieri di Chiara sono francamente nauseanti (avrai anche avuto un rapporto difficile con tuo padre, ma che ci sia sempre e solo fastidio quando parli di lui o con lui è poco credibile e molto detestabile), che anche quando è colpa sua (sempre) e combina danni (sempre) riesce a fare la vittima alla "tutti ce l'hanno con me", e otteniamo un mix esplosivo che mi ha portato a non voler abbandonare perché "dai, tanto è corto, scorre, e poi vediamo come va a finire sta cretina" ma anche a far fatica ad andare avanti perché "speriamo che crepi saccagnata di botte, sta cretina".

Menzione di disonore: bambino #transgender che non può andare in TV perché c'è "la fascia protetta". Perché trans=operatore sessuale, immagino.
Il 1930 ha chiamato, rivorrebbe le sue idee indietro.

Forse sono partita male io, avrei dovuto prenderlo come esercizio di stile, scommessa ("vediamo quanti spunti umoristici diversi, non del tutto riusciti, con sessismo e transfobia internalizzati, riesco a piazzare in 233 pagine, pronti via"), forse è colpa mia. A ogni modo, fortuna che dalla biblioteca è arrivato e alla ivi tornerà, e ho risparmiato spazio e denaro. Ma non bile.

Un ultimo appunto.
Io papà in ospedale l'ho avuto sul serio. L'ho visto morire, come ho visto morire una nonna che chiedeva "dov'è la mia mamma?". E una stronza che riesce a rispondere male a suo padre anche quando questo, sfigurato dall'Alzheimer, è stato a un soffio dalla morte, non posso né voglio farmela piacere, e mi solleva dubbi anche sull'autore di tale porcata.
E no, la redenzione a una facciata dalla fine melensa non conta.
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Profile Image for Sara Civale.
119 reviews2 followers
March 28, 2021
Una versione alternativa della favola a lieto fine che si conclude con la creazione di un nuovo nucleo familiare, salvo che il posto del pargolo è occupato dall’anziano padre affetto da demenza senile. Un romanzo che concilia al suo interno una serie di tematiche estremamente attuali con altre di ascendenza atavica: il rapporto padre-figlia, l’ansia ingenerata dalla società della performatività a tutti i costi, la percezione distorta - e spesso negativa a priori - delle relazioni con squilibri anagrafici rilevanti, la vecchiaia e la sua inconciliabilità con i ritmi serrati delle vite che siamo soliti condurre. La prosa di Muzzopappa stupisce per la fluidità e per lo sfoggio di erudizione pop, senza per questo esimersi dallo scavare dentro il lettore, in modo lento ma inesorabile. Tutto questo allo scopo di coinvolgerlo in una storia che non può non toccare almeno una delle corde della sua anima.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Maison Koala.
364 reviews12 followers
November 21, 2021
Il più coinvolgente dei "Muzzopappi' letti finora - e li ho divorati TUTTI.

Fresco, ironico, esilarante ma con una vena di malinconia di fondo che i famigliari dei malati di demenza senile non possono non cogliere. Una storia metropolitana in cui i protagonisti sono almeno tre: Chiara, la workhaolic sull'orlo del tracollo col suo campionario di relazioni sbilenche e provinanti da circo Barnum; la malattia del suo papà con i suoi anfratti estemporanei e spiazzanti di lucidità colta e acutissima (trattasi di ex rinomato critico letterario de "Il Corriere della Sera"); ed infine Milano, quella capitale economica d'Italia così malata di lavoro e talvolta avara di umanità nella sua frenesia totalizzante.

Adorabile, imperdibile, un libro di cui sicuramente acquisterò altre copie in vista dei regalati natalizi!
Profile Image for Simo Bardi.
70 reviews1 follower
July 9, 2018
Ci è riuscito di nuovo! La capacità di far ridere con garbo, senza utilizzare espedienti volgari, è ormai cosa rara e in questo romanzo Francesco Muzzopappa dimostra di esserne decisamente dotato.
La storia è gradevole, in alcuni punti si trasforma in una critica caustica verso la tv spazzatura e l'abbassamento generale della qualità del gusto del pubblico, ma non si limita a quello e, nella miglior tradizione dell'umorismo britannico, propone un quadro dei sentimenti e delle relazioni dei protagonisti di primo e secondo piano.
Personalmente ho adorato il collegamento tra incipit e finale che racchiudono la storia come in una cornice.
Assolutamente da leggere!

Profile Image for Nadia.
503 reviews8 followers
July 14, 2018
Prima esperienza con Muzzopappa e sono rimasta folgorata! Forse è eccessivo dare 5 stelle a una commedia umoristica come questa, ma ha ampiamente contribuito a sollevarmi il morale in un periodo piuttosto antipatico, e quindi se le merita tutte!
Ho apprezzato non solo la storia, che mi ha fatto ridere da sola praticamente ad ogni pagina, ma anche l'ironia intelligente dello scrittore, i riferimenti culturali, i momenti di tenerezza e riflessione e soprattutto il richiamo a Joey Tempest che amo tuttora come uomo e come musicista eheheh!
A questo punto voglio recuperare tutti i romanzi di Muzzopappa e tenerli di scorta per i momenti no. Gran bella scoperta!
Profile Image for Mafalda .
150 reviews
January 2, 2019
Le quattro stelle ⭐️ sono state date per il modo in cui il libro è scritto. La scrittura è diretta, viva, veloce, intelligente e divertente. I tempi sono perfetti.
La storia è una storia d’amore. Un amore verso se stessi mancato, verso un padre mancato salvato da un giovane principe azzurro perfetto che arriva nella vita della protagonista per salvarla.
Una frase mi ha colpito. L’universo ti da quel che tu chiedi. Forse avevo bisogno di questo libro. Non della sua storia. Forse il rallentare con il lavoro e il concentrarsi su ciò che conta hanno avuto più impatto su di me, milanese imbruttita.
Profile Image for Alessandra Gennaro.
324 reviews37 followers
July 9, 2018
l'unica cosa che mi viene da fare è un appello agli editori affinchè lascino in pace questo ragazzo, una delle voci più fresche della narrativa umoristica in Italia, dandogli il tempo di tornare alla creatività e alla narrazione a cui ci ha abituato con i primi due romanzi. Questo è il quarto, in ordine di tempo, e tradisce ovunque pressioni, rifacimenti posticci, in un buonismo dilagante che rende Muzzopappa uno qualunque, dopo che ci aveva fatto credere il contrario. Restituitecelo com'era, please
Profile Image for Biatriz Baldo.
209 reviews
January 8, 2019
Non avevo mai letto nulla di questo scrittore e sono rimasta piacevolmente impressionata. È un libro scorrevole, ben scritto, piacevole, divertente, commovente. Tocca con delicatezza il tema della malattia e con ironia e intelligenza le storture del lindo lavorativo contemporaneo.
È un piccolo gioiello di equilibrio. A parte Thomas, che ovviamente non esiste, perché è troppo perfetto.
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
July 4, 2019
Avere in casa un uomo che ti scambia per Heidi può anche essere divertente. Comincia a non esserlo più quando la paura che una capretta sia scappata dal recinto ti viene proposta di soprassalto alle quattro del mattino, con la figura di tuo padre in piedi sull’uscio della porta d’ingresso, spalancata, che urla FIOCCO DI NEVE, TORNA QUI!
Profile Image for Elisa.
62 reviews3 followers
November 18, 2019
Mi sembra scritto da uno di quei tipi che vogliono fare i simpatici per forza. Non è il primo libro di Muzzopappa che leggo, ma qui mi è parso tutto un po' forzato nel voler suscitare la risatina. Si legge, per carità, ma mi ha un tantino irritata a volte. Finale, per me, da far cascare le braccia.
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