Ancora una volta Andrea Vitali ha fatto centro: Olive comprese è una travolgente giostra di personaggi e vicende irresistibili e divertenti, e insieme il ritratto dell'Italia più vera e profonda. Protagonisti, più o meno volontari, quattro ragazzi di paese, una banda di «imbecilli» che mette a soqquadro l'intera Bellano. Naturalmente finiscono subito nel mirino del maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, che avverte le famiglie gettandole nel panico. A far da controcanto, la sorella di uno di loro: la piccola, pallida, tenera Filzina, segretaria perfetta che nel tempo libero si dedica alle opere di carità: ma anche lei, come altre eroine di Vitali, finirà per stupirci. Tutto intorno si muove come un coro l'intera cittadina: il prevosto e i carabinieri della locale stazione, il podestà e la sua stranita consorte, la filanda con i suoi dirigenti e gli operai. E ancora il Crociati, esperto cacciatore che non ne becca più uno; la Luigina Piovati, meglio nota come l'Uselànda (ovvero l'ornitologa...); Eufrasia Sofistrà, in grado di leggere il destino suo e quello degli altri; e persino una vecchina svanita come una nuvoletta, che suona al pianoforte l'Internazionale mentre il Duce conquista il suo Impero africano... Ma nell'intreccio hanno un ruolo importantissimo – e assai sorprendente – anche i gatti e i piccioni di Bellano. E si sentono la breva e la neve gelata che scendono dai monti della Valsassina: insomma, si respira inconfondibile l'aria del lago. Maestro concertatore dal ritmo sempre incalzante, Vitali si supera in questo nuovo romanzo con una scatenata sarabanda di trame e beffe, di segreti famigliari e affari di bottega, di intrighi politici e gag boccaccesche, di amori e pettegolezzi. Con una vicenda che si spinge fino a Roma e alla Spagna della Guerra civile, Olive comprese rilancia e affina magistralmente le qualità che hanno fatto amare la «commedia umana» creata da Andrea Vitali a decine di migliaia di lettori.
Italian writer and doctor. Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sulla riva orientale del lago di Como, dove esercita la professione di medico di base. Ha pubblicato Il meccanico Landru (1992), A partire dai nomi (1994), L'ombra di Marinetti (1995, premio Piero Chiara), Aria del lago (2001) e, con Garzanti, Una finestra vistalago (2003, premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio letterario Bruno Gioffrè 2004), Un amore di zitella (2004), La signorina Tecla Manzi (2004, premio Dessì), La figlia del podestà (2005, premio Bancarella 2006), Il procuratore (2006, premio Montblanc per il romanzo giovane 1990), Olive comprese (2006) e Il segreto di Ortelia (2007), La modista (2008, premio Ernest Hemingway) e Dopo lunga e penosa malattia (2008), Almeno il cappello (2009, premio Casanova; premio Procida Isola di Arturo Elsa Morante; Premio Campiello selezione giuria dei letterati; finalista premio strega), Pianoforte vendesi (2009) e Mamma de sole (2010) . Nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l'opera omnia.
Esite una sola ragione valida per la quale io lo debba finire? .... .... No, i soldi spesi non sono una ragione valida per buttar via altro tempo. Altro non mi sovviene.
Quel ramo del lago di Como che volge a… “Bellano”. Che succede a Bellano? Quello che accade in tutti i paesi. Siamo nel ’36, in pieno regime fascista. Siamo anche nell’Italia che sogna le 1000 lire al mese, l’Italia dei preti e dei bordelli, l’Italia degli ordini e dei disordini, delle regole e delle goliardate. A Bellano la vita scorre fra fatti e misfatti, chiacchiere e segreti, storie familiari e relazioni occultate. Nel variopinto carosello dei personaggi non mancano il podestà, il dottore, la maliarda, il prete, il commissario, i mascalzoni, la lucciola. Nemmeno gli animali mancano. Che paese sarebbe? C’è chi va e c’è chi viene in questo teatrino paesano. Olive comprese.
Una lettura sorridente e leggera, per chi vuole fare un viaggio nella provincia italiana degli anni ’30 senza troppo pretendere, senza nulla chiedere. Giusto il gusto di mettersi seduti e guardare l’ordinaria storia scorrere tra le righe.
Una piacevolissima scoperta, questo autore. L’ho scovato per caso, al supermercato, attratta dalla foto che compare in copertina, ed ho deciso di acquistare il romanzo che, tra l’altro, è anche in edizione super economica, il che non guasta affatto, dato i tempi che corrono. L’ho letto tutto d’un fiato e debbo dire che l’ho apprezzato parecchio. Non vi succede quasi nulla di eclatante, ma vi è lo scorrere quieto della vita di un minuscolo paese, i piccoli drammi, i presunti “scandali”, i pettegolezzi, i malintesi, le ingenue credenze e le chiacchiere che animano l’esistenza di un centro lariano agli inizi del secolo. Per certi versi, mi ha rammentato Andrea Camilleri, non quello “recente” di Montalbano, ma quello delle storie temporalmente collocate più indietro negli anni, quando il commissario non era ancora nato. La scrittura è sobria ed i capitoli brevissimi, ma efficacissimo è, al contempo, il ritratto che di personaggi e situazioni ci viene proposto, reso più dolce, almeno per me che li conosco, dal ritrovarli ambientati in luoghi del comasco che mi sono famigliari. Sicuramente, se mi capiterà, leggerò qualche altra opera di Vitali.
Sarebbe anche carino, questo libro, se avesse una trama. Così è un insieme di storie e personaggi tenuti assieme dal vivere a Bellano nel medesimo periodo, coinvolti in storielle e storiacce pure simpatiche, ma che si dimenticano subito. Ammetto che l'episodio che fornisce ragione dello strano titolo è esilarante, ma è un po' pochino. Insopportabile il vezzo di scrivere capitoli di poche righe.
“Olive comprese” è un romanzo che mi ha divertita dall’inizio alla fine. Andrea Vitali ha una scrittura leggera e scorrevole, fatta di capitoli brevissimi che si leggono uno dopo l’altro quasi senza accorgersene. Non c’è una vera e propria trama principale, ma una girandola di equivoci e accadimenti che compongono un quadro vivacissimo della vita di Bellano; un paesino sul lago di Como dove tutti si conoscono e ognuno, a modo suo, lascia il segno.
I protagonisti sono tanti, e ognuno ha la sua voce e la sua particolarità: i quattro ragazzotti combinaguai, il maresciallo Maccadò, l’insospettabile Filzina, il prete e la sua perpetua; per non parlare poi del segretario del partito, la prostituta del paese e di tutti gli altri personaggi di cui facciamo la piacevole conoscenza. Insomma, è un’intera comunità fatta di persone buffe che rendono la storia coinvolgente ed esilarante. Sembra davvero di ascoltare una serie di raccontida chiacchiere da baretto di paese. Vitali riesce a trasformare la quotidianità in qualcosa di letterario senza perdere mai ironia e freschezza. Anche il titolo stesso è una piccola “sorpresa”, che si svela solo verso la fine e strappa un sorriso. Ed è proprio questo il bello del libro: la capacità di stupire senza prendersi troppo sul serio.
In conclusione,questo libro è una lettura piacevole. Un affresco corale che si gusta come un buon bicchiere di vino. Consigliato a chi ama le storie di paese e i personaggi eccentrici. Sconsigliato invece a chi ama i gatti e a causa della presenza di scene di violenza.
Questa copia ce l'avevo dal 2007 senza mai decidermi a leggerla, perché a me, gli italiani stanno un po' qua e da Pirandello a Svevo, da Silone a Foscolo non sono mai riuscita a mandarli giù. Per carità, li leggevo, però non riuscivo a farmeli piacere. Ho detto "Proviamo con i contemporanei" e chi vado a leggere? Baricco. Ci siamo capiti. Però, mi sono detta, devo leggere qualcuno di nuovo, devo provarci e avevo questo libro lì, dal 2007 e mi sono buttata. Intendiamoci, ancora non sono convinta della grandezza del romanzo italiano contemporaneo, ma posso ben concedere a Vitali di saper raccontare e di correre il rischio di diventare addicting. Racconta il suo piccolo mondo come se avesse partecipato ai fatti e avesse conosciuto i personaggi, che se all'inizio si fa fatica a "vedere", poi appaiono netti e precisi. I capitoli corti facilitano la lettura, rendendola veloce e ritmata. Devo ammettere di aver anche riso, più volte e di gusto. Ho quasi voglia di iniziarne un altro, vedi te.
Carino carino carino. Passa veloce e leggero portandosi dietro un carosello ben costruito di storie, aneddoti, vicende ed intrecci dove ogni cosa ha il suo posticino proprio perchè è vera. Grandi e piccoli avvenimenti, nascite e funerali, ricette "alternative" e intrighi amorosi, il tutto incorniciato in un delicato acquarello di sentimenti. La fanno da padrone, come nella vita vera, il caso e gli equivoci, per regalare al lettore un mondo che genuinamente ricorda Guareschi, Don Camillo e il suo Brescello.
In sè il libro mi piaceva molto come molti altri di Vitali con piacevoli descrizioni del paesello di Bellano, ma questa volta ho trovato veramente di cattivo gusto, anzi disgustoso l'uso che è stato fatto dei gatti, e pure del piccione senza anticipare altro. Il mio voto sarà pure una goccia nel mare, ma intanto caro il mio autore tra gli italiani preferiti, beccati 'sta stellina. I gatti non si toccano, neanche per narrare abitudini di quell'epoca risapute, e averlo letto come fiction mi ha proprio disturbato. Miao a tutti
Scopro di aver letto anche questo romanzo di Vitali (2006); scopro di averlo letto prima della Signorina Tecla Manzi; scopro di averlo anche commentato aNobianamente, più o meno come l'altro; e scopro di non ricordare assolutamente nulla neanche di questo. Dunque 'destello' anche le olive e non penso più a Vitali ;-)
Avete presente quelle storie, infarcite di aneddotti, che si raccontano quando si è in buona compagnia, magari dopo un lauto pranzo oppure in un baretto di provincia, in un brumoso pomeriggio invernale? Andrea Vitali riesce a riprodurre nel romanzo tutta la divertita atmosfera di quei momenti, quasi fosse l'oratore che "tiene banco" con sapiente gusto per il teatro. Una storia, quella di "Olive comprese" che riesce, nel suo stile scanzonato e diretto, a coinvolgere da subito il lettore, che non può non appassionarsi a questo affresco goliardico (ma non troppo...) della piccola provincia italiana nel Ventennio. L'autore costruisce dei luoghi assolutamente dettagliati e talmente reali (senza la logorrea tipica di certi scrittori d'oltreoceano e non) da dare la sensazione di esserci già stati. Tanto da rendere il romanzo così credibile che si dubita possa essere - anche solo in parte - frutto della fervida immaginazione di uno scrittore e non, per l'appunto, un fantasioso ed ammiccante racconto da bar.
Bellissimo, mangiato in poco più di una settimana! Scritto egregiamente, simpatico, coinvolgente, bellissime le caratteristiche chiare di ogni personaggio! Ho amato in particolare la scelta dei nomi e cognomi! Non leggo mai autori italiani e da oggi in poi cambierò completamente direzione. In primis mi butterò su altri libri di Vitali e poi continuerò la scoperta della nostra letteratura, in quanto leggere in italiano la scrittura di un italiano e non di un traduttore cambia completamente la percezione della storia.
Il libro si legge d'un fiato ma sembra una favoletta. Bella la caratterizzazione dei personaggi. Manca però un filo conduttore e alla fine resta poco se non l'atmosfera di paese di altri tempi. Un pò più di sale e di emozioni non avrebbero guastato.
Carino, si legge davvero tutto d'un fiato, per carità. Ma non era quello che mi aspettavo. Troppi personaggi, storie spezzettate e poco chiare. Delusione...
C'è qualche momento esilarante, ma ho faticato a seguire tante storie intrecciate che cadevano nel grottesco, non supportate da un linguaggio adeguato. Cadiamo nel romanzetto.
Dopo anni sono finalmente tornata a leggere qualcosa di Vitali ed ammetto che mi era davvero mancato! Il suo stile scanzonato, divertente ed irriverente rappresenta sempre una piacevole evasione da letture impegnative, regalando storie e personaggi per niente banali. Ovviamente siamo sempre a Bellano, con il super protagonista Ernesto Maccadò, costretto ad indagare nella metà degli anni 30, su diverse faccende che scuotono le famiglie del paese. La moglie del podestà che rivede in una compaesana la sorella morta da giovane, quattro ragazzi scapestrati che ne combinano di tutti i colori, persone apparentemente morte per cause naturali, ma soprattutto pettegolezzi che in paese non finisco mai. Ammetto però che questo non sia il romanzo migliore di Vitali, nonostante non manchino episodi divertenti ed irriverenti e personaggi che sono vere e proprie caricature. Quello che però manca è una storia omogenea. Tanti, troppi i personaggi messi in gioco ed altrettante le situazioni affrontate, che alla fine lasciano un a sensazione di "eccesso", come se le idee ci siano state, ma sono state messe tutte insieme in un unico romanzo, invece che con due o tre storie ben costruite ed elaborate. Nonostante questo il romanzo si legge con estremo piacere, i capitoli brevi e, perchè no, anche i cambi continui di soggetti e protagonisti, rendono la lettura scorrevole e dinamica, portando il lettore a leggere con grande voracità e strappando tanti sorrisi, quando non vere e proprie risate. Non il meglio letto di finora di Vitali, ma comunque una lettura piacevole che sono contenta di aver affrontato.
E' scandaloso: 443 pagine scritte con il metodo degli studenti asini per i temi: invece di andare a capo e di scrivere a caratteri giganti come loro, Vitali fa capitoli di 4 o 5 righe con sistematici a capo di totale inutilità che forse agli occhi degli sprovveduti passano per ricerca della suspence. Fosse stato scritto normalmente, gli sarebbero bastate 150 pagine. Ma allora avrebbero dovuto farlo pagare un po' meno. Contenuto pietoso, con la solita formula collaudata da trattoria di paese: ambientazione nel Ventennio, nomi antiquati e ridicoli, pettegolezzi di provincia, il federale, la moglie del podestà, i carabinieri... doppi sensi, bordelli, la solita Italietta. E non fa neanche ridere, purtroppo, irrita soltanto. La stupidità di certi prodotti editoriali è più imperdonabile della loro volgarità.
Devo ammettere che la trovata delle olive del titolo è piuttosto simpatica, ma la storia e il modo di raccontarla non mi fanno impazzire. Prima di questo avevo letto "Parola di cadavere" (molto breve), "Di impossibile non c'è niente" (Favoletta natalizia), "Dopo lunga e penosa malattia" (giallo) e "La mamma del sole" (di cui non ricordo assolutamente nulla), tutti libri che mi sono arrivati con scambi o in prestito. Anche "Olive comprese" è un prestito, credo che non sceglierò mai di comprare uno dei suoi libri.
È il primo libro che ho letto di Vitali ma credo che presto sarà in buona compagnia. Mi è piaciuto lo stile, la costruzione. Anche la trama mi ha garbato, sebbene la trama portante - il legame narrativo che ci porta fino alla conclusione- sia molto labile e quasi inesistente. Un commento più lungo e noioso l'ho scritto per il mio blog (ma ora non è più visibile). http://www.lastradainsalita.it/2008/0...
É da ieri che rido (e se ci penso continuo a ridere)ovvero da quando ho scoperto l’origine del titolo 😂🤣Andrea Vitali sa davvero caratterizzare i personaggi e la lettura del libro é molto scorrevole e divertente. L’ambientazione a Bellano descritta nella nebbia lacustre, con i venti che la spazzano via, dove puoi ascoltare voci di paese rendono la storia piacevole da leggere, regalandoti emozioni e sorrisi. Consiglio!!
16/40 Titolo con un alimento “Olive comprese” di Andrea Vitali... Un romanzo di qualche tempo fa veramente divertente di un autore che apprezzo, un vero narratore... Segue l’evolversi nel tempo la vita di una cittadina sul lago, dei suoi notabili e dei suoi cattivi soggetti. Così i cattivi diventano bravi, e le brave persone un po’ cattive, ma così, perché la vita non è bianca o nera.
7! Un romanzo piacevole ambientato a Bellano, lago di Como, alla fine degli anni Trenta. Si racconta la vita di quattro ragazzotti in un piccolo paese, e di come le donne, anche se apparentemente più deboli, siano effettivamente le vere protagoniste. E’ una commedia leggera, condita con ironia, che riserva in alcuni passaggi delle sorprese.
Non è un brutto libro. Solo che non ho voglia di leggerlo in questo momento e riposa sul mio comodino da troppo tempo. Tanti piccoli personaggi con le loro piccole storie di paese che non riescono a catturarmi. Pettegolezzi, chiacchiere, poca cosa a mio avviso per farci un romanzo. Cerco pagine di respiro un po' più ampio.
C'è sicuramente un'ironia piacevole, mai forzata, intono al concetto dell'equivoco ma non c'è una trama ben definita. Potrebbe finire in qualsiasi momento, sembra una serie di short stories concatenate tra loro oppure dove finisce una inizia l'altra. Una forma di scrittura da sitcom americana, ma gradevole!
Finora avevo letto solo un libro di Vitali e il mio giudizio era stato tiepido. Stavolta sono partita un po' con la stessa impressione, ma sarà che l'ho ascoltato (letto da lui, per di più), sarà che sono cambiata o magari semplicemente mi ha preso di più, ma devo dire che mi sono proprio divertita a seguire le vite di tutti questi personaggi!
Letto in spiaggia durante una vacanza. Ho cercato un libro leggero e divertente. L'ho trovato in questo romanzo di veloce lettura che mi ha fatto sorridere in più punti. Non fatevi ingannare dal periodo in cui è ambientato. Fa solamente da sfondo alla vita di piccolo paese del tempo dove tutti si conoscono e in qualche modo si aiutano.