It is 1988, just two years away from "the decade of friendship", and there is still time on the clock for all the greed and need of the 80s to wreak havoc on the lives of this ensemble cast of distressed but endearing New Yorkers. With razor sharp wit and great comic invention, Leap Year charts the uneasy paths people take around the physical and emotional land mines of city life. The score of quirky characters ricochet back and forth between downtown lofts, art galleries, health clubs, restaurants -- even a sperm bank -- in the attempt to discover fame, fortune, and true love.In this leap year, however, everything seems slightly awry, as unexpected affairs, an accidental kidnapping, catering disasters, murder, and a regrettable amount of bad publicity turns everyone's lives upside down.
Peter Cameron's Leap Year is a comic valentine to a frenzied era, serving up the lusts and laments of an entire generation with great wit and affection.
Peter Cameron (b. 1959) is an award-winning novelist and short story writer. Born in Pompton Plains, New Jersey, he moved to New York City after graduating college in 1982. Cameron began publishing stories in the New Yorker one year later. His numerous award-winning stories for that magazine led to the publication of his first book, One Way or Another (1986), which received a special citation for the Hemingway Foundation/PEN Award for a First Book of Fiction. He has since focused on writing novels, including Leap Year (1990) and The City of Your Final Destination (2002), which was a PEN/Faulkner Award finalist. Cameron lives in Manhattan’s Greenwich Village.
Librarian Note: There is more than one author in the Goodreads database with this name.
Delicato, divertente, irriverente, Anno bisestile, scritto trent’anni fa, non risente particolarmente del tempo trascorso. Alcune situazioni sono cambiate, per lo meno di fronte alla legge se non nell’opinione comune - penso ai diritti degli omosessuali, ai matrimoni o alle unioni civili tra persone dello stesso sesso - ma le insicurezze nelle relazioni, l’imprevedibilità dell’amore e le speranze e i sogni per il futuro sono senza tempo. Un Cameron d’annata, giovane, ma già grande.
Il 1988 era un anno bisestile: il romanzo è ambientato, appunto, nel 1988 ed è da questo trae spunto il titolo.
La commedia è brillante, irriverente, divertente e anche amara... Ha come protagonisti una coppia di sposi, anzi ex sposi, David e Loren, che non sanno separarsi fino in fondo.
«Di cosa vuoi parlare?» le chiese David. «Non so, volevo solo vederti. Ormai non ci vediamo più». «È quello che succede di solito, quando due divorziano». «A pensarci bene, avrei quasi voglia di dormire da te» disse Loren. «Perché?». «Non necessariamente per fare sesso. Mi piacerebbe dormire con te, nello stesso letto». «Non mi pare un’idea meravigliosa».
Da questo stralcio di dialogo si comprende molto della storia di Loren e David. I due fanno tira e molla e a legarli non è solo la figlia Kate. Ci riprovano ma poi non funziona per davvero.
Ci si affeziona un po' a tutti i personaggi, forse perché li si sente così umani e reali. Ed è quello che ha dichiarato l'autore a PordenoneLegge, in streaming, il 19 settembre: "Il libro è stato lasciato così com'era. I miei personaggi sono reali, non sono delle esagerazioni. Le nostre vite sono tremendamente complicate, veramente sfidanti. È difficile mettere insieme tutto, avere delle relazioni, una famiglia, un lavoro, una carriera, soprattutto per le donne. E credo che il libro rifletta esattamente questo, la realtà nella sua complessità. Nessuno vuole leggere storie di persone felici e soddisfatte della loro vita, che hanno esistenze che non presentano alcun problema. E' sempre interessante leggere di personaggi che hanno una vita movimentata, difficile, piena di problemi perchè questo porta dinamicità."
Tanti i temi trattati: la fatica dello stare insieme, di essere cioè una coppia che dura nel tempo, il desiderio della maternità, la complessità dell'amore. E sebbene l'amore sia difficile (sia omo sia eterosessuale), alla fine l'amore che lega i genitori ai figli è quello che dura per sempre.
«Ma noi cominciamo solo quando nasciamo». «Sì, però possiamo far finta di ricominciare». «Ma allora non si comincia davvero». «Ho bisogno di un abbraccio» disse Loren. «Fa freddo». Kate abbracciò la mamma e poi si riaccoccolò con la testa sul suo grembo. Loren le accarezzò i capelli. «Quando arriviamo, mi porti su in braccio?» chiese Kate. «Forse, se dormi».
La vita è strana, pensò. Le vie del nostro cuore sono poco illuminate e pericolose, i semafori sono tutti gialli.
“Gesù,” fece David “ricordate la tranquillità?” Per un istante la vita parve fermarsi, mentre tutt’e tre, in silenzio, erano assorti nei rispettivi ricordi, ma poi le risate di Kate e Judith che correvano in corridoio li riscossero, e la vita si affrettò ad andare avanti.
Romanzo assolutamente bizzarro e originale. Si avvia con semplicità e perfino banalità per le vie di Manhattan, seguendo i destini incrociati di un gruppo di amici trentenni; i soliti pranzi in localini chic, le solite gallerie d’arte a Soho, le solite passeggiate al Central Park: ti sembra di conoscere già tutto, apprezzi solo la prosa di Cameron, sempre distaccata e rarefatta, limpida e preziosa, disseminata di piccole frasi piene di grazia come quelle che cito, buttate là con noncuranza. Ma ecco che cominciano a accadere le cose più inverosimili! Un colpo di pistola a bruciapelo, una bambina rapita per sbaglio, una figura nascosta sotto una parrucca rossa, due amanti morti assiderati in un’auto, un portiere disposto a tutto pur di esporre i suoi disegni, una perfida maliarda imprigionata in un armadio, una maestra d’asilo che insegna vodoo… la fantasia dell’autore si scatena, le situazioni si capovolgono a sorpresa, e la vicenda si tiene in equilibrio fra commedia e dramma, farsa e tragedia, con una intensa venatura surreale; sfiora la soap opera, lambisce l’horror, plana sul melò grottesco alla Almodovar, disseminando la trama di personaggi e dettagli stravaganti, poi torna con disinvoltura, come niente fosse -l’anno bisestile è finito, la parentesi si chiude- alla garbata commedia newyorkese. Di solito io detesto la mescolanza di generi, ma Cameron si muove con tale leggerezza e disinvoltura che riesce sempre a conquistarmi. Alla fine è un inno all’amore imprevedibile e imprevisto, a essere coraggiosi e buttarsi, ad affidarsi alla vita, con le sue capriole, con fiducia. Perché, come ha scritto W. H. Auden:
Se fossi io il Capo della Chiesa o dello Stato, m'inciprierei il naso e ordinerei a tutti di aspettare. Perché l'amore conta ed è potente ben più di un prete o di un politicante.
Questo libro mi ha fatto arrabbiare, ma non nel senso bello in cui certi libri fanno arrabbiare. Non ho mai letto nulla di Cameron e forse iniziare da quello che era un romanzo a puntate su un giornale negli anni '80 non è stata la più geniale delle idee... Già dai primi capitoli ho capito che in questo libro non ci sarebbe stata grande introspezione, ma non ci ho trovato niente di negativo in questo: che male c'è a godersi un romanzone tutto trama con una bella storia complicata e in cui tutte le sottotrame si intrecciano sempre di più? Niente, peccato che non sia questo il caso. La storia si sviluppa intorno a diversi personaggi, tutti in qualche modo legati a due che una volta erano sposati, ma poi hanno deciso di divorziare. Gli avvenimenti sono rocamboleschi e inaspettati, ma sembra che quasi tutto quello che succede scivoli addosso ai personaggi. Il romanzo tocca temi che avrebbero potuto offrire spunti interessantissimi quali la bisessualità nella società americana degli anni '80, la fecondazione artificiale, l'innamoramento (e il "disinnamoramento") nell'età adulta ed il conseguente smarrimento interiore. All'interno del libro queste cose semplicemente... Succedono. La trama si intreccia in maniera molto superficiale e alcune sottotrame addirittura non si concludono. La sensazione a fine libro è di aver guardato una serie TV che è stata improvvisamente sospesa. L'unica cosa che mi è arrivata di questo romanzo è stato il "flavour" della frenetica vita newyorchese.
Thank heavens for the recognition of Peter Cameron as a major novelist. Has this taken over 20 years? This wonderful book, Leap Year, is a snapshot of the late 80's, most definitely rooted in that time. Books set in NY hold a special appeal -- with the limitless combination of personalities, how they intersect and ensnarl. The City acts not so much as a backdrop as a character. Each character is vibrantly brought to life, with snatches of laugh out loud humor. ("[She:] knew better than to fall apart on the street. Only common people fell apart on the street. She would do it in Bonwit's.")
Lorrie Moore, in a recent interview in San Francisco, referred to Cameron while discussing her "day job" as a reviewer. She was musing over the fact that Cameron was considered a "niche" author, which surprised her. Nowadays the inclusion of mixed races and sexual orientations are taken for granted in pop culture. And thank heavens it has finally arrived.
Non ero motivatissimo prima della lettura, ma questa avvolgente commedia newyorkese mi ha convinto. L'atmosfera è quella dei film di Nora Ephron, soprattutto Harry ti presento Sally, con passeggiate a Central Park, coppie sospese, amici che fanno aperitivi tra amici, corse in taxi e lunghe telefonate attaccati al filo. Ogni personaggio aspira al sovvertimento (cambiamento è troppo "biologico"), o meglio al salto come dal titolo "Leap Year". Il ritmo della scrittura è forte e diversi passaggi fanno sorridere, lasciando però sempre una traccia di malinconia. Bello!
Ambientato nel 1988 (e pubblicato nel 1990), Anno Bisestile racconta le vicende di un gruppo di amici o comunque di persone collegate tra di loro da parentela o conoscenze. Le vicende si fanno via via più bizzarre man mano che il romanzo procede e si conclude con un crescendo che può sembrare davvero poco plausibile (forse anche un po' stucchevole nel finale) e che richiede una buona sospensione dell'incredulità al lettore. Ma mi sono divertita, le vicende sono stravaganti e insolite e mi ha tenuto una buona compagnia. Romanzo di intrattenimento, ma di qualità. I dialoghi, come al solito nei romanzi di Cameron, superlativi.
Allora. Non sapevo fosse del 90, quindi mi sono detta: ha forse battuto la testa e non si ricorda più come scrivere? Perché è talmente diverso dall’ultimo romanzo (Cose che succedono la notte) da non riuscire a capacitarmene. Intendiamoci: non è un libro brutto ma è assolutamente datato. Quella middle/upper class newyorkese ha già dato ed in un mondo in tumulto dove gli scrittori cercano di raccontare un mondo che sembra impazzito a chi interessa un gruppo di classici benestanti dagli assurdi problemi che si auto creano? Si legge velocemente, è piacevole, ma è come vedere un film vecchio e, per di più, in videocassetta. Cameron ha evoluto molto la sua scrittura, non è ben rappresentato da questo libro.
I am wondering why I bought this, well it was way less then £5 so that is the reason, but while I've liked Peter Cameron's short stories I haven't really liked any of his novels that I've read. All this introspection is brought on because the cover of my copy says 'Right up there with Armistead Maupin and Tom Wolfe'. I am presuming this refers to Cameron as a writer, which is why my heart sank on reading this 'praise'. Armistead Maupin turned his newspaper articles from the 1970s into some delightful novels in the 1980s but has been mining that shallow vein over and over and, while I can't deny his popularity as a scale of writing quality we are, to be honest, dealing in a scale mililetres. To be 'up there' with Maupin is to be nowhere. As for Tom Wolfe he is a worse novelist then Oscar Wilde and lacks both his intelligence, style and brevity. Wilde had an unfortunate tendency to weigh his prose down with descriptions of beryls, carbuncles and incunabula but Wolf just lists brand names. Again 'rising' to Wolfe is a non sequitur because his writing doesn't count as literature. In a country that has forgotten Booth Tarkington and wouldn't recognise Augustos Roa Bastos if he was in front of them Wolfe's fame is a rebuke and a comparison to the mediocre is an insult, even to a writer like Cameron I am not sure I like.
So will I read this novel? I bought it, will have to wait and see.
Provo molta simpatia per la scrittura di Cameron, riconoscibile anche in questo suo primo romanzo (se ho ben capito una prova giovanile), ma l’insieme della lettura è per me deludente: una trama che assume aspetti quasi grotteschi (voleva fare ironia? Molto difficile riuscire a far ridere in modo sensato! In una prima prova poi….), una frammentarietà di scenari e voci che non ho particolarmente apprezzato, personaggi irrisolti, indecisi e contraddittori (una costante delle sue narrazioni) non sempre credibili e che stancano un po’. Onestamente un Cameron sottotono, o meglio che non ha ancora affinato le sue “armi”, anche se rimane una lettura scorrevole non completamente da cestinare.
Grazie Peter Cameron, perché continui a regalarmi libri che non posso non finire in 48 ore. Per NewYork, per le relazioni tossiche, per il dolore che torna sempre e fa sentire normali. Per l’amore sincero.
CRAZY book. Something nutty would happen and then two pages later, something even crazier would happen. It was fun to read about NYC in 1990 (close to the time when I lived there).
Credo che questo romanzo non sia né carne né pesce. Cameron ci ha messo dentro un po' di tutto facendo un gran minestrone da cui non esce niente. Mi incuriosiva l'idea di leggere della storia di una coppia scoppiata che non riesce a lasciarsi definitivamente, ma mi sarei aspettata un minimo di introspezione. Per di più accanto ai due protagonisti c'è una girandola di personaggi difficilmente riconoscibili fra loro perché poco caratterizzati. Gli eventi narrati sono quantomeno surreali e hanno contribuito a creare una distanza tra me e ciò che stavo leggendo. Per tutto il tempo mi è stato impossibile identificarmi in uno qualunque dei personaggi o ritrovarmi in qualche situazione e questo per me è un grosso difetto per un libro. Di positivo c'è da dire che spesso fa sorridere e la lettura è assolutamente scorrevole.
New York, 1988. Dopo il divorzio, David e Loren hanno intrapreso delle nuove relazioni: lei con Gregory e lui con Heath, eppure qualcosa sembra continuare ad attirarli l'uno verso l'altra. Lillian, che desidera ardentemente diventare madre prima che sia troppo tardi, si rivolge ad una banca del seme mentre Judith e Leonard, i genitori di Loren, sposati da più di 30 anni, decidono di passare un anno separati. E così, fra rapimenti e tentati omicidi, nuovi incontri e vecchie fiamme, traslochi da una parte all'altra degli Stati Uniti o da un quartiere all'altro di New York, le vite dei protagonisti si intrecciano fra loro e, un po' con dolore e un po' a forza, vanno avanti.
Questa sembra la classica commedia americana anni '90, un po' romantica e un po' assurda, dove molti dei temi trattati sono "normali" eppure affrontati in maniera arguta e toccante: il desiderio di maternità, la scelta di continuare a stare insieme a qualcuno dopo tanto tempo, tutte le varie sfaccettature dell'amore, i rapporti complicati fra genitori e figli; Cameron, con la sua prosa quasi distaccata ma piena di grazia, ci racconta una vita che, in un modo o nell'altro, conosciamo tutti.
Oh Peter, che occhio perfetto per parlare d'amore, di coraggio, di vita.
E questa è la stessa persona che ha scritto "Cose che succedono la notte"? Ok, allora devo assolutamente ricalibrare la mia valutazione di quel romanzo. Perché se quella è una storia "normale" scritta in maniera "strana", quasi onirica, questa è una storia "assurda" scritta in maniera normalissima.
E quindi Cameron è anche meglio di quanto immaginassi.
Ci troviamo immersi nell'atmosfera della New York di fine anni 80. La vita di diversi personaggi, legati da rapporti di coppia e di amicizia, si intreccia per dare luogo ad un racconto emozionante e intenso. A incalzare la loro vita sono due avvenimenti, un rapimento insolito e un omicidio da commedia. L'abilità nella scrittura e nella descrizione dei luoghi e dei personaggi di Cameron è qui confermata. Infatti i personaggi sono per così dire cameroniani e subito ci si sente legati profondamente a loro. Li si osserva, seguendoli con affettuosa curiosità nella trasformazione del loro mondo interiore, dei loro sentimenti. Apparentemente tutti loro hanno fatto delle scelte, e seguono le loro strade che si incontrano e seguono quasi parallele. Tuttavia, con lo scorrere delle pagine tutto cambia, ognuno di loro si mette in gioco, cade, soffre, si sente perso. Il contesto è una New York romantica, intima, solitaria nella sua mondanità e nel suo caos. Ognuno di loro farà i conti con i propri sentimenti e le loro vite prenderanno delle strade inaspettate. È l'amore la forza che muove tutto, contro la razionalità delle scelte giuste da fare. È inevitabile innamorarsi di questo romanzo.
È il terzo romanzo di Cameron che leggo, il primo che ha scritto, uscito a puntate nel 1988 sulla rivista “7 Days” e poi pubblicato nel 1990. Secondo me leggermente inferiore a “Un giorno questo dolore ti sarà utile” e “Il Weekend” (entrambi sullo stesso livello), però…
Ambientato a NYC nel 1988, sembra la serie TV “Friends” in un libro, ma con momenti di dolore e di limbo personale (amoroso, familiare) più acuti. È bello trovare che alle tarantelle dai risvolti più barocchi si può, incredibilmente, sopravvivere.
Mi viene in mente una scena di Mad Men in cui Betty Francis (prima Betty Draper) dice che vuole un “fresh start”. Al che il suo nuovo marito, Henry Francis, le risponde che “There’s no fresh start: life goes on”.
Mi piace sempre tantissimo lo stile di scrittura di Cameron. Più sensibile e maturo di “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, mi ha ricordato vagamente “Il weekend”, altro breve romanzo di Cameron che consiglio.
I loved it! And the reason I gave it four stars is that it's hard to find a book that is funny and smart. The atmosphere of the time (the book takes place in 1988) is so well captured, that I laughed out loud in many places remembering that time period. It has a long list of featured characters, so you have to keep remembered who is who, and how they are related (in a Rube Goldberg sort of mixed-up way), but the fun is delicious, the plot fairly preposterous, but a really good break from dysfunctional families, sad memoirs, and serious plot points. Recommended to all who want a good time. And it's a fast read, too. I must add: I read this because I recently read, and thought highly of, Cameron's latest book Coral Glynn. These books are so different from one another. I had to confirm that indeed the author is the same person! Leap Year is Cameron's second book, published in 1990.
Un libro irriverente e simpatico, ma anche intrinsecamente profondo e riflessivo. Ti fa pensare a come le vite di individui apparentemente sconnessi si incrocino nei modi più curiosi. La scrittura è delicata: didascalica e semplice ma arricchita da frasi e riflessioni importanti che sono rese “senza sforzo”, perfettamente in linea con il susseguirsi della trama. Mi ha ricordato in particolare il film “storia di un matrimonio”: un divorzio particolare ancora intriso di amore, e in cui si capisce che i genitori spesso si “cancellano” in funzione dei figli. Mostra in modo perfettamente ironico l’idiozia dell’uomo e dell’amore con una profondità che non mi è mai capitato di leggere prima d’ora. D’altronde, come dice il detto, “anno bisesto, anno funesto”, e quale romanzo più accurato di questo per raffigurare questa sciocca credenza.
3 e mezzo Continuo a ripensare ai personaggi, mi sembra di conoscerli bene ormai. Di aver vissuto un pezzo delle loro vite.
Mi è piaciuto molto come le apparizioni di Judith e Leonard siano sempre così eteree. Ai personaggi sembra sempre di incontrarli, ma pensano sia impossibile. Sono lasciati a vivere le loro vite sospese. Anche quando Loren viene a sapere della storia di Judith non ci crede. Non è possibile. Sembra che tutti abbiano già un’idea di come le loro vite dovessero andare e non riescono a vedere oltre a ciò. Mi piace però questo, ho empatizzato molto con Judith e sono contenta che possa vivere l’amore indisturbata anche dopo i 60 anni. È forse l’unico personaggio che l’amore arriva a conoscerlo davvero.
No tienen ni idea de como odié este libro y cuanto odié odiarlo.
Es que...¡tenía tanto potencial! Pero fue como si el autor quisiera contarnos la historia de la manera más aburrida y extraña posible.
Porque sí. Este es uno de los libros más bizarros que he leído y...no de la buena manera.
Es simplemente un pan con mango. Los personajes atraviesan las situaciones más jaladas de los pelos nunca imaginadas y, como nunca se preocupó en profundizar en los personajes, sus decisiones realmente no tenían ningún tipo de sentido.
Hubiera preferido que se quedara con el tema central del juicio...pero en fin. Una pena que haya desperdiciado esta oportunidad.
Una commedia frizzante e movimentata in perfetto stile alleniano. Ambientata negli anni d’oro (fine anni 80) in una New York vivace e movimentata, la New York della TT, ovvero la Trump Tower, di Central Park e della galleria d’arte di Soho. Dialoghi serrati e continui che però ben poco ci dicono dei personaggi. Questi ultimi infatti restano appena accennati, a malapena riconoscibili l’uno dall’altro. Non ho ritrovato il Cameron di Quella sera dorata (mio libro preferito ever).
The book is well written. But at times I wondered where it was headed. There are some rather bizarre scenes, but eventually most of the loose ends are tied together.
Confesso che ero piuttosto scettico nei confronti di questo romanzo di Peter Cameron: ambientato nella grande mela alla moda mi aspettavo flirt e intrighetti amorosi tra un cocktail e un vernissage, tante chiacchiere, pettegolezzi e aria fritta. Anno Bisestile non si discosta molto però…. Al centro della trama e delle sottotrame David e Loren una coppia giovane con una bambina: si sono lasciati – lei ha un fidanzato che potrebbe lavorare nel cinema in California, lui una relazione con Heath, fotografo e barista in un locale – ma vorrebbero rimettersi insieme o forse no. Lilian invece è l’amica comune che non ha mai avuto una storia importante ed ora per avere un figlio si rivolge alla banca del seme. E ancora i genitori di Loren che a sessant’anni hanno deciso di prendersi un anno sabbatico in libertà l’uno lontano dall’altro. Contenuti da commedia brillante al passo coi tempi ma con un pizzico di surreale: il rapimento di una bambina per un incredibile equivoco e poi il delitto quasi perfetto di una coppia di amanti diabolici che pensano di sbarazzarsi della perfida moglie di troppo facendo ricadere la colpa sul capro espiatorio circuito ad hoc. E il meccanismo funziona in una storia che vive dei dialoghi dei protagonisti con poco spazio all’introspezione e tante piccole assurdità che la rendono divertente. Non stiamo parlando di grande letteratura ma di un romanzo leggero, perfetto quando si cerca qualcosa di non impegnativo, Peccato non abbia avuto una versione cinematografica. tre stelle e mezzo
Anno bisestile è il perfetto romanzo di Cameron: leggero,ma non vuoto. Racconta di storie d'amore diverse, intrecciate da legami di amicizia o di sangue. Una coppia si separa, una donna sceglie la maternità, una bambina viene rapita per errore, chi si lascia si recrimina, chi si trova si insegue. Racconta di matrimoni finiti, di chi vuole l'amore e non sa riconoscerlo, di chi si dimostra alleato in silenzio e sorprende, di quello di cui non si può più fare a meno. Le vicende dei personaggi si mischiano e si sovrappongono, e sul fondo si racconta di un omicidio che poteva essere la fine e invece è l'inizio, come spesso accade, come Cameron insegna: un anno bisestile è un anno fuori schema, ha un giorno in più in cui vivere e un giorno solo può cambiare ogni cosa. Ci si innamora o ci si perde, ci si arrende o si compie quell'unico infinito atto di coraggio. Resta solo da leggerlo, ci vuole un momento.