Il delitto ama viaggiare. Anzi, da Arthur Conan Doyle e Agatha Christie in poi, il crimine quando si mescola con lo sradicamento del viaggiatore offre pagine gialle di accresciuto mistero, frutta più elaborate costruzioni di intreccio. Le piste sbiadiscono, i moventi diventano più confusi, più ingarbugliati gli enigmi quando vengono da lontano con i turisti. Gli autori di 'Turisti in giallo' sono tra gli scrittori che più hanno rinnovato il poliziesco in questi anni. Un successo letterario che trova le sue basi nella personalità umana che resta impressa dei loro investigatori e nell’ambientazione insolita, quasi eccentrica, in cui si muovono. E nel racconto giallo, genere delicato e prezioso da costruire di cui Sellerio ha con questa antologia completato la nona raccolta a tema, questi caratteri risaltano nella loro pienezza.
Alicia Giménez Bartlett was born in Almansa, Spain, in 1951 and has lived in Barcelona since 1975. After the enormous success of her first novels, she decided to leave her work as a teacher of Spanish literature, to dedicate herself full-time to writing. In 1997, she was awarded the Feminino Lumen prize for the best female writer in Spain. She subsequently launched her Petra Delicado series, quickly making her into one of Spain’s most popular and loved crime writers.
Ora, se esistesse un posto migliore per godersi un raccolta di racconti gialli di alcuni dei miei autori preferiti, io non lo so. Quello che so è che ho passato le successive due ore a scrutare i volti dei turisti ospitati dalla nostra stessa struttura alberghiera cercando di intravedere lombrosiananente i tratti del perfetto omicida, appuntandomi almeno un paio di candidati. La vacanza non è ancora finita e confido quindi di poter contribuire a un arresto spettacolare; nel frattempo, due parole su “Turisti in giallo”, immancabile raccolta di racconti edita dai meravigliosi amici di Sellerio.
Ad aprire le danze sono Antonio Manzini e lo splendido Rocco Schiavone, e non poteva esserci inizio migliore: racconto solido, ben strutturato, accompagnato dal cinismo ironico del romano esiliato ad Aosta. Voto: sette e mezzo.
Segue la Gimenez-Bartlett, con la storia del ritrovamento di un cadavere abbigliato impropriamente che nasconde una tristissima storia familiare. La scrittrice spagnola continua a piacermi di più nel respiro ampio del romanzesco. Voto: sei meno meno.
Gaetano Savatteri mi ha regalato, con il suo racconto, le prossime ore di lettura non appena di rientro in Italia: protagonista, ritmo e scrittura mi hanno convinto enormemente, e non vedo letteralmente l’ora di leggere altre sue fatiche letterarie. Geniale anche la citazione-omaggio a Piazzese. Voto: nove con bacio accademico virtuale.
E a proposito di Santo Piazzese, suo il penultimo racconto dell’antologia: intrigante, ottimamente scritto, forse non del tuo catturante. Sei al sette.
Sono “fuori sede” due dei protagonisti gialli più amati dai lettori italiani: Massimo “il barrista”, impegnato con il vicequestore Alice in una deduttiva vicenda su nevi a cui non è certamente avvezzo, e Amedeo, pensionato meneghino in trasferta con fidanzata in una caldissima Firenze. Voto: quindici in due.
In definitiva, una raccolta da non perdere, in grado di accompagnarvi negli ultimi giorni di vacanza o – ve lo auguro – in un tardivo e meritatissimo riposo.
Antonio Manzini - Castore e Polluce - 4/5 Alicia Giménez-Bartlett - Una poco di buono - 4/5 Gaetano Savatteri - La regola dello svantaggio - 4/5 Francesco Recami - Turisti innamorati a Firenze - 3/5 Santo Piazzese - I turisti, i turisti - 1/5 Marco Malvaldi - Fase di transizione - 2/5
Cinco historias cortas con las vacaciones y los turistas como hilo conductor. Las mejores, para mi gusto, son la primera (de Antonio Manzini, con su vicequestore Schiavone como protagonista) y la última, de Marco Malvaldi, uno de mis autores italianos de novela policíaca preferidos. Son los relatos más simpáticos, ágiles y sin más pretensión que la de entretener.
En el polo opuesto se sitúa el de Alicia Giménez Barlett, cuyo éxito en Italia no puedo entender. Plúmbeo, previsible desde la página uno, redicho y con "mensaje social" incluido, lo tiene todo para aburrir. Como no sea porque a los italianos les resulta tan atractivo leer sobre Barcelona como a mí sobre Roma o Sicilia, no entiendo que sea una autora tan leída por ellos. Ya hace unos años intenté leer una de sus novelas de Petra Delicado y la dejé a mitad porque me pareció malísima. Así que después de esto dudo que vuelva a leer nada suyo.
El de Francesco Recami tampoco me ha gustado; aparte de tener una tontería de argumento, con bien poco de policíaco, el relato, ambientado en Florencia, se hace pesado (que ya tiene delito en una historia tan corta) y los protagonistas son bastante insoportables.
Tenía ganas de leer a Santo Piazzese y su Lorenzo Lamarca; me ha parecido original, el protagonista es un profesor de Biología, algo fuera de lo corriente en las novelas policíacas. Las descripciones de Palermo y su ambiente están muy logradas y aunque la historia no sea especialmente interesante me ha dado ganas de leer más del autor.
Una agradable sorpresa ha sido Gaetano Savatteri, al que no conocía. Su historia se desarrolla en Sicilia, en medio de un tour gastronómico bastante accidentado. Me ha gustado mucho su estilo y los personajes están muy bien trazados; los diálogos resultan naturales y simpáticos (al contrario que los de Giménez Barlett, por ejemplo). Sin duda leeré más de él.
En resumen, una más de las habituales compilaciones de Sellerio con un tema conductor, como las que ha dedicado al Carnaval, Navidad, Fin de Año, Ferragosto, etc. Nada extraordinario, pero entretenido y refrescante, que es de lo que se trata.
I racconti degli autori di cui ho letto i romanzi (Manzini e Malvaldi) mi risultano simpatici; ma questo deriva più dalla conoscenza già acquisita dei personaggi che dalle storie in sé. Gli altri racconti mi hanno entusiasmato poco o niente.
Soprendentemente il racconto che mi è piaciuto di più è stato Una poco di buono, con la solitamente insopportabile Petra Delicado: è a tema, è "insolito", è scritto bene. Delusione invece sia per Castore e Polluce, con Rocco Schiavone, e per Fase di transizione, della serie del BarLume: il primo perché di "turisti" ha poco o nulla (sono di Biella gli assassini, sì, ma sono persone esperte di montagna), il secondo perché l'assenza dei Vecchietti si sente troppo.
Gli altri sono brutti anzichéno, si salva solo (parzialmente) il racconto di Savatteri per l'ironia e l'assurdità della storia di contorno a Màkari.
Questa raccolta di storie gialle con turisti è insipida. Storie lunghe che se accorciate di metà sarebbero state divertenti. Spesso la parte poliziesca occupa solo le ultime pagine. Peccato!! Ho letto un'altra raccolta che invece erano molto divertenti ed interessanti
GIMENEZ, MALVALDI, MANZINI, PIAZZESE, RECAMI, SAVATTERI "TURISTI IN GIALLO" Sei racconti dove il crimine si mescola con il viaggio e nuove ambientazioni.
Dipendenza da questo genere di libri: ufficializzata. Non amo le raccolte di racconti, specialmente se così brevi, ma non si può dire che non siano divertenti. O efficaci. Pienamente sufficiente.
Io adoro questi racconti? L’ho già detto? Si. E se poi trovo delle battute su altri personaggi di altri gialli rido sempre. Ma devo lo devo dire, io ho un vero debole per Lamanna!
Una raccolta in cui ho ritrovato alcuni dei miei personaggi preferiti! Una piacevole lettura da viaggio e/o vacanza, con punte di ironia e divertimento assolutamente fantastiche!
Manzini: 4/5; non male, ma continuo a sostenere che Schiavone rende meglio in un romanzo che in un racconto. Giménez-Bartlett: N/C. Savatteri: 5/5; affilato, esilarante, a tratti cinico e poetico. Recami: 1/5; due vecchietti stupidi ed acidi in vacanza a Firenze. Odioso. Piazzese: N/C; illeggibile, mollato dopo alcune pesantissime pagine. Malvaldi: 4/5; leggero e allegro, ma come per Manzini, anche Massimo e Alice rendono meglio in un romanzo. Simpatica la citazione di Schiavone.
Due stelle e un terzo la media matematica. Metà raccolta è da buttare, ed a prezzo pieno sono 4 euro e 66 a racconto, visto che solo 3 sono leggibili. Queste raccolte di scrittori validi e scrittori insulsi danneggiano i lettori ed i loro portafogli, danneggiano l'immagine di Sellerio mentre ne rimpinguano momentaneamente le casse e mettono in prima fila gente che invece non se lo merita. Sto iniziando a stancarmi di questi giochetti delle tre carte in stazione Termini--e chi vuol capire…
Gli avrei dato il massimo dei voti non fosse per il racconto della Bartlett. Purtroppo (o per fortuna?) la Petra mi sta piacendo sempre meno come personaggio (anzi, direi che mi sta amorevolmente sulle scatole), e di conseguenza l'autrice. Bisognerebbe provasse a scrivere solo di Garzón... Il pensionato di Recami é più sfigato di un pensionato vero, ed anche lui mi sta venendo un po' a noia. Sarà colpa mia? (Non credo). Anche qui, meglio il comprimario Angela. Ottimo Manzini con Schiavone disadattato; eccellente Malvaldi (che mi sta sulle balle di persona perché troppo saccente, ma abilissimo con la penna in mano) con Massimo. Fantastici i siculi Piazzese e Savatteri. La Marca e, soprattutto, Lamanna sono spettacolari. Ma é proprio come scrivono gli autori che vince (e convince).
Lo devo finire: sono solo al terzo racconto, quello di Savatteri...
Questo qualche tempo fa.
Oggi: Apre in bellezza con Manzini ⭐️⭐️⭐️⭐️, chiude - altrettanto in bellezza - con Malvaldi ⭐️⭐️⭐️⭐️. Buoni entrambi. In mezzo un Savatteri strepitoso ⭐️⭐️⭐️⭐️. Gli altri: noiaaaaa... ⭐️
Un'altra raccolta di brevi gialli che fa' centro. Leggendo questo libro mi sono fatta molte piacevoli risate e ho passato un paio d'ore coi miei personaggi "investigatori" preferiti.