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Una storia romantica

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1848. La rivoluzione infiamma l’Europa. Milano insorge contro la dominazione austriaca. In soli cinque giorni un popolo conquista la libertà, una nazione nasce, un uomo e una donna si amano perdutamente. Per farlo, tradiscono tutti, rimanendo fedeli soltanto a se stessi, alla purezza di un sentimento assoluto. 1885. Il senatore del Regno d’Italia Italo Morosini riceve un manoscritto anonimo. Quelle pagine lo sospingono indietro di quarant’anni, quando un manipolo di giovani male armati sconfisse l’esercito più potente del mondo: l’Impero asburgico. Ma quelle righe raccontano anche la passione d’amore che travolse la bella Aspasia, allora musa della rivolta, ora fedele e remissiva moglie del senatore. In un’Europa insanguinata dal terrorismo anarchico, quando tutte le illusioni sembrano perdute e tutte le passioni spente, il destino bussa alla porta. Intrecciato a un potente quadro del nostro Risorgimento e scritto come un grande romanzo ottocentesco, Una storia romantica parla in realtà di noi, di come, straziati da una dolorosa precarietà sentimentale, siamo condannati a vivere tra le rovine di un mondo che sognò ideali e amori assoluti.

569 pages, ebook

First published January 1, 2007

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196 people want to read

About the author

Antonio Scurati

42 books425 followers
Docente e ricercatore all'Università Statale di Bergamo, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l'Università Statale di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo. Nel 2005 Scurati diviene Ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione. Nel 2008 si trasferisce alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano, dove svolge l'attività di ricercatore e docente titolare nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica.

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1 star
6 (3%)
Displaying 1 - 21 of 21 reviews
Profile Image for Rica tra le righe.
31 reviews71 followers
August 14, 2017
Ho dovuto leggere questo libro per un esame universitario sul romanzo storico italiano e, tra le letture assegnate, questa è senza dubbio quella che mi è piaciuta di meno. Ma andiamo con ordine.

La trama. Siamo nel 1885: il senatore Italo Morosini, presidente della commissione per la consegna delle medaglie ai patrioti che hanno partecipato alle Cinque giornate di Milano, riceve una lettera, nella quale è scritto che il suo vecchio amico e compagno di lotta (anche Italo aveva partecipato alla ribellione del 1848) in realtà non è morto per la patria. Riceve poi un manoscritto nel quale è narrata, sotto forma di romanzo, la storia di Jacopo e Aspasia – allora promessa sposa e ora moglie di Italo – durante le Cinque giornate. Una volta conclusa la lettura del romanzo ricevuto, torniamo all'epoca di Italo, che riflette su quanto ha scoperto; poi, riceve altre buste con lettere e un altro romanzo. Il libro si conclude con una sezione, Gli ultimi giorni, nella quale assistiamo alla conclusione della vicenda.

Iniziamo da quel poco che mi è piaciuto. Mi è piaciuta la sezione dedicata al racconto delle Cinque Giornate: mi è piaciuto l'affresco che Scurati dà della Milano ribelle, di come tutta la popolazione, dal più alto al più basso ceto, si impegni per cacciare l'oppressore austriaco. Mi è piaciuto anche il livello di suspanse che riesce a mantenere in questa parte del romanzo, nonostante il lettore sappia già, a grandi linee, come si concluderà la vicenda.

D'altra parte, non sono riuscita ad apprezzare per niente lo stile dell'autore; l'ho trovato esageratamente retorico, con dei picchi di bruttezza che non mi sarei aspettata da un romanzo candidato al Premio Strega ed entrato in un programma universitario. I personaggi poi, sono tutti assolutamente irreali, proprio perché pensano e spesso parlano con la stessa retorica utilizzata nella narrazione. Jacopo, in particolare, oltre ad essere insopportabilmente logorroico, è anche assolutamente incoerente e mi è sembrato mal costruito da parte dell'autore.
Questo stile che mi è parso tanto retorico trova forse la sua ragione nel fatto che il romanzo è costruito come un collage di citazioni da altri testi, alcuni dell'epoca, altri posteriori, seguendo il modello del romanzo postmoderno inaugurato da Umbero Eco con Il nome della rosa. Le citazioni ci vengono svelate al termine del romanzo dall'autore: vi sono citazioni da Shakespeare, Montale, Foscolo (in particolare, dall'Ortis, come suggerisce anche il nome del protagonista) e da testi contemporanei alla vicenda (lettere, trattati...).
Un altro punto a sfavore del romanzo è il colpo di scena che si realizza verso la fine e che è assolutamente prevedibile. Inoltre, dopo che viene svelato, le ultime 100 pagine sono assolutamente noiose ed ho faticato veramente tanto a portare a termine la lettura.
Ho trovato invece piuttosto apprezzabile la riflessione sulla storia, sull'inevitabile mistificazione che viene realizzata dei grandi eventi del nostro passato, facendoli apparire agli occhi dell'opinione pubblica ben diversi da quelli che sono stati in realtà.

Infine, il difetto più grande che ho trovato a questo romanzo riguarda l'intreccio e l'ho posto al termine della recensione perché è parzialmente spoiler. Dunque, se non volete spoiler, interrompete qui la lettura.
Il punto è che la storia d'amore tra Jacopo e Aspasia, che dovrebbe essere impossibile, in realtà non ha alcuno ostacolo tangibile (se si esclude il fatto che lui sia uno squilibrato). Jacopo, infatti, afferma di non poter tradire Italo perché i due sono amici fraterni, ma in realtà non è chiaro come i due siano potuti diventarlo, dato che si conoscono da pochissimi giorni e non hanno avuto modo di approfondire la loro amicizia; Italo gli è grato per aver salvato Aspasia, ma la cosa finisce lì. Inoltre, Italo e Aspasia non sono ancora sposati e perciò non sono uniti da un legame ufficiale. In sostanza, se i due avessero voluto stare insieme, avrebbero potuto farlo tranquillamente. Di conseguenza, tutta la drammaticità della storia d'amore impossibile presente nel testo è a dir poco ridicola.
Profile Image for Ciomma.
98 reviews1 follower
February 11, 2022
Storia bella e descrizione storica notevole, si vede il grande lavoro dietro. Il finale non mi ha soddisfatto del tutto e lo stile sembra voler dimostrare le capacità dell'autore di scrivere bene
Profile Image for Tex-49.
740 reviews60 followers
December 13, 2019
Interessante questo romanzo ambientato a Milano durante l'insurrezione contro gli austriaci delle cinque giornate del '48; quasi sempre avvincente, fatta esclusione della parte centrale, relativa alle lettere di Jacopo, che mi è sembrato un po' noiosa.
Sarebbe stata una bellissima storia d'amore, se i due amanti avessero avuto la forza di abbandonare tutto e fuggire insieme!!!
Profile Image for Ileen.
142 reviews
August 31, 2012
Antonio Scurati ha davvero superato se stesso. Il libro è diviso temporalmente in due momenti: il Senatore Morosini comincia dal presente (1 giugno 1885) ripercorre il passato con le 5 giornate di Milano e ritorna al presente (7 giugno 1885). Il libro si sviluppa principalmente sui 5 giorni di resistenza dei milanesi, ai quali partecipò anche il giovane Morosini, assieme ad altrii compagni valorosi tra i quali spiccano le figure di Jacopo e Aspasia (attuale moglie del senatore Morosini). La cosa bella del libro è la ricostruzione della città di Milano per come si presentava allora. I pochi punti di riferimento, Duomo, Castello Sforzesco, le vie, aiutano il lettore (milanese) a rincorrere Jacopo per le vie del centro della città, seguendolo passo a passo.
La storia d'amore a mio parere è lo sfondo di questo ritratto storico più che esserne la vicenda principale, seppur bisogna riconoscerle un ruolo determinante ai fini della comprensione del libro. Scurati ha messo molto di più di nomi famosi, quadri famosi e richiami letterari. Il finale, che non è sorprendente, ma coglie il lettore forse un po' impreparato al grido di "potevo capirlo prima!" è sicuramente azzeccato, ma non banale. Scurati non chiarisce tutto subito, lascia al lettore la possibilità di avere sempre qualche domanda ancora da porre, qualche cosa di ancora poco chiaro che debba essere delucidata. L'idea di terminare il libro con le lettere di Jacopo è il commiato ideale per dare risposta e luce agli ultimi dubbi.
Profile Image for Barbara Ab.
757 reviews8 followers
January 19, 2015
Cinque stelle perchè già se le merita solo per essere un prodotto colto e non di massa scritto da un contemporaneo italiano. Il titolo si riferisce ad una storia del periodo Romantico e sulla copertina c'è il dipinto "Il bacio" di Hayez perchè l'artista e il quadro sono parte importante della trama del libro. Parliamoci chiaro. La storia d'amore è solo una scusa per una ricostruzione romanzata (1848 - 5 giornate di MIlano), ma perfettamente documentata di un certo periodo storico. Trovo che Scurati abbia un pò esagerato nella tensione erotica, ma è anche vero che era tipica di quel periodo letterario. E' deprimente notare quanto l'immoralità di allora sia ancora alla radice di questa nazione. In appendice ci sono una Tabula gratulatoria e una mistificatoria che fanno apprezzare ancora di più la cultura, serietà, e bravura dell'autore.
Profile Image for Claudio De agostini.
67 reviews14 followers
March 24, 2022
Partiamo da una premessa: questo libro è una specie di celebrazione dell'arte.
La narrazione è intrisa di citazionismo che non tenta nemmeno di mascherarsi, oppure ci prova con pretesti veramente poco credibili. Penso che l'idea fosse di impregnare la storia della potenza espressiva delle opere da cui prende spunto, ma il risultato è un minestrone autocompiacente.
Sembra che Scurati si sia innamorato dell'idea di questo romanzo a tal punto che poi si sia perso nel piacere di inserire cose, piuttosto che domandarsi quali fossero necessarie e come farle funzionare.
Ci sono tre racconti contenuti in questo libro e tutti parlano degli stessi personaggi in momenti diversi. C'è il racconto di cornice, che è ambientato verso la fine dell'800, e poi ci sono i due inframezzi: uno durante le Cinque Giornate di Milano e uno durante la riconquista della città da parte degli Austriaci.
I due racconti interni sono quelli più interessanti, sia per il contesto storico che per le vicende. Il problema è che interrompono la narrazione piazzandosi in mezzo nella loro interezza; non c'è un intreccio strutturato in modo da tenere tutto legato e in movimento. Sono talmente lunghi, ricchi di vicende e distanti tematicamente, che della cornice ci si dimentica presto e una volta finiti non c'è la voglia di continuare.
La cornice, oltretutto, è la parte meno riuscita perché i fatti sono pochi, facilmente intuibili e drammatizzati fino all'eccesso.
Spesso la narrazione si perde in aneddoti che lasciano il tempo che trovano e non si contano le digressioni ideologiche dal tono paternalistico ficcate in bocca ai personaggi con la forza.
Potrebbe essere interessante fare la caccia al tesoro al contrario e riconoscere uno per uno tutti i vari spunti che hanno portato alla realizzazione di questo libro, io stesso ogni tanto mi ci sono divertito, ma se cercate un'opera narrativa e non filologica tutto questo ha ben poco senso.
Profile Image for Claudia Tarquini.
22 reviews2 followers
January 20, 2025
“ [...] Nei tuoi servi un soffio accendi, che dia morte allo stranier.” dal Nabucco di Giuseppe Verdi. E’ il 18 marzo 1848, la prima delle cinque giornate di Milano. I milanesi tutti: uomini, donne e bambini decidono che è giunto il momento di cacciare Josef Radetzky e di liberarsi dal giogo austriaco. Ci si riversa per le strade, nelle piazze e nei pressi delle porte della città cominciano a sorgere le prime barricate. Cinque giorni dove sarà versato molto sangue su entrambi i fronti.
Ed è proprio sullo sfondo di questo importante momento del Risorgimento italiano che si intrecciano le vite di Aspasia, Jacopo ed Italo. Una storia d’amore struggente nata proprio tra le barricate.
La parte storica e le descrizioni della città sono davvero interessanti, lo stile con cui l’autore scrive non è troppo prolisso e pesante bensì piacevolmente scorrevole. Ho fatto un tuffo nel passato e per la prima volta sono riuscita ad apprezzare questo momento storico che a scuola mi è sempre stato insegnato piuttosto di sfuggita.
Sulla parte romanzata preferisco non esprimermi troppo, per evitare spoiler. Una cosa però è certa, ho trovato i personaggi principali (fatta eccezione per Aspasia) piuttosto odiosi. Mentre ho trovato davvero interessanti dei personaggi secondari (alcuni esistiti veramente, altri inventati dall’autore) come per esempio Teresa, Berta e Cristina di Belgiojoso, per non parlare di Alessandro Manzoni. Una cosa che ho apprezzato davvero molto è che in questa storia non ci sono solo eroi, ma anche delle magnifiche eroine.
701 reviews78 followers
June 20, 2024
Yo llamo best-seller a un tipo de novela de entretenimiento que suele ser histórica. Quizás debería llamarla novela histórica, pero a veces son más bien policiacas o de otros temas, y a veces son novelas históricas pero son de Marguerite Yourcenar y no son best-sellers aunque se vendan mucho. Los best-sellers que yo digo pueden ser buenos, y me refiero a que son muy entretenidos, con mucha acción y peripecias a lo largo de muchas páginas, y pueden estar bien escritos. Son folletines, y si ya están escritos en el siglo XXI son incluso pastiches de esos folletines de Hugo, Dumas o Dickens.

‘Una historia romántica’ es todo esto. Mira al pasado en las formas, y también en el tema: las revueltas de la unificación italiana en Milán en 1848. Pero también miran al presente. Leyendo me recuerda también a una película, a una serie o a un videojuego. En cierta forma también habla del futuro, porque dentro de cien años habrá folletines, best-sellers y series de cinco temporadas. Serán divertidos, pero habrá también cosas que ni imaginamos.

Cuando el narrador deja caer, guiñando el ojo, que “los poetas del siglo diecinueve compondrían dísticos alejandrinos en honor de tus ojos. Y si estuviéramos en el siglo que viene [el veinte], serías tú misma quien lo hiciera”, no evito pensar que en el XXI los dísticos los compondrán los robots. Los best-sellers también dan ideas.
Profile Image for Saturn.
629 reviews79 followers
September 7, 2018
La storia romantica di cui narra questo libro è parallelamente quella di Jacopo e Aspasia, che si innamorano clandestinamente, e dei rivoluzionari italiani del Risorgimento, che sognavano un'Italia libera, indipendente, repubblicana. Se da un lato il sogno di uguaglianza e giustizia viene tradito da una monarchia usurpatrice, dall'altro il sogno dei due amanti è forse ancora più grande e spaventoso.
L'essere che ama è sempre esposto al massimo rischio.
Per la lotta e per amore bisogna essere disposti a mettere a rischio sé stessi, la vita come il cuore.
Mi è piaciuto molto il modo in cui Scurati ha intrecciato i due racconti. C'è tanta Storia avvolta intorno al perno del racconto dell'amore dei protagonisti. Questo rende il libro interessante, avvincente, commovente, ricco di passione.
Ciò che mi è piaciuto di più sono:
-le barricate
-Aspasia
-la fluidità del testo, per niente appesantito dalla ricchezza di dettagli storici.
Nella prima parte il debito con I miserabili è innegabile. Nella seconda parte il libro diventa epistolare e pregno di passione amorosa. L'ultima parte è un crescendo di emozioni.
Profile Image for Terra.
1,232 reviews10 followers
December 22, 2024
la storia romantica in sé non è nulla di molto originale o travolgente, ma l'ambientazione storica ha catturato persino me che della storia sono nemica. ma -
ma quello che a me è piaciuto di più, quello che mi ha fatto avvicinare il libro al naso con gli occhi sgranati sono le due lunghe note in fondo al libro, a storia conclusa.
quelle mi hanno entusiasmato, la prima anzi - la seconda è meno importante. lì scurati spiega che il suo romanzo è una specie di collage, una serie di citazioni, di furti. dice: scrivere è togliere le virgolette, ma l'aveva detto qualcun altro prima di lui, forse roland barthes. ora, io avevo pescato nelle sue righe paul valéry e melville, ma c'è un mondo di più ed è stupefacente leggerlo e riconoscerlo. da stendhal a foscolo, da battiato a byron. le fonti sono infinite e, quel che è bello, in massima parte note. scurati svela non solo un sistema di scrittura, ma un mondo di letture e di conoscenze. lo condivide, così che il lettore possa dire, ma come posso non averci pensato, anch'io ho letto le stesse cose e mai mi è venuto in mente.
ecco, questo mi è piaciuto davvero.
Profile Image for Sofi Hakobyan.
25 reviews13 followers
April 26, 2020
Cosa dire... Una bellissima scrittura. Ti dà davvero un assaggio di un vero libro, di quelli che di recente non è facile trovare nel pattume dei libri di bassissimo valore letterario, per non dire linguistico. Eppure, dopo le prime cento pagine non mi sono sentita affatto coinvolta nella storia e ho finito il libro non avendo purtroppo provato l'incanto della storia romantica che il titolo prometteva di svelare. Nonostante questo, vale assolutamente la pena di leggerlo anche solo per le bellissime descrizioni, le maestose raffigurazioni dei protagonisti.
28 reviews
Read
September 9, 2019
Troppe descrizioni di battaglie, che rendono non veritieri i personaggi
Profile Image for Piri.
98 reviews8 followers
August 29, 2019
“Una storia romantica” è un complesso esercizio letterario. Scurati mescola abilmente, cita e reinterpreta, spesso, le fonti più disparate, per dare origine ad un romanzo storico, ambientato per lo più durante le Cinque Giornate di Milano, in pieno Risorgimento, e 40 anni più tardi.
I protagonisti della vicenda sono essenzialmente tre, posti ai vertici del noto triangolo amoroso: due uomini e una donna.
La donna è Aspasia, moglie di uno dei due uomini, il conte Italo Morosini, senatore del Regno d’Italia. Il secondo uomo è Jacopo Izzo Dominioni, amico fraterno di Italo, in gioventù, proprio durante gli accesi mesi della prima guerra per l’Indipendenza dall’Austria.
Il romanzo inizia nel giugno 1885. Italo Morosini dovrebbe consegnare , da lì a qualche giorno, la medaglia per i combattenti delle cinque giornate. Tra i nomi dei numerosi martiri del ’48, figura anche Jacopo, non più in vita da 37 anni, morto, come tanti, durante lo stesso anno, come patriota italiano.
A guastare la serenità del senatore non è tanto la paura di essere accusato di corruzione, dati i loschi traffici del politico che è diventato, ma la consegna di un manoscritto anonimo, nel quale, molto dettagliatamente, si ripercorrono, come in un neo-feuilleton, le vicende dei tre personaggi, durante l’assedio di Milano. E Italo, per la prima volta in 40 anni, si trova a dover fronteggiare la concreta possibilità che tra Aspasia e Jacopo ci sia stata una grande storia d’amore, tra sangue, barricate e morti ammazzati.

“Una storia romantica” è veramente romantica, ma nel senso ottocentesco. E’ un romanzo di grandi ambizioni: storiche, filosofiche, linguistiche, letterarie e addirittura pittoriche.
Scurati ha un forte debito con molti romanzi storici, primo fra tutti “I miserabili”, seguito dallo Jacopo Ortis e poi da Stendhal, Balzac, Flaubert, Zola etc etc, per non tacere di Fitzgerald, Hemingway, Byron, Dostojevskij, Tolstoj, Wagner e addirittura “Casablanca”, “C’era una volta in America” e le note di Battiato (solo per citare i più importanti. Alla fine del romanzo ci sono due ampi riferimenti a tutte le fonti che l’Autore ha a suo modo utilizzato, spesso modificandole a suo piacere). In definitiva, più che un romanzo, si tratta di un metaromanzo. Un grande calderone narrativo, complesso, scritto come se fossimo veramente in epoca risorgimentale: linguaggio ampolloso, ricercato, ampie digressioni storico-militari (con riferimenti alle battaglie di Curtatone e Montanara, Pastrengo, Goito e Custoza), lunghi carteggi epistolari, dispacci durante la guerriglia e personaggi pieni di fervore patriottico.
Se da un lato mi ha divertito questo continuo gioco di rimandi e citazioni, così come mi è sinceramente piaciuto poter leggere qualcosa ambientato in uno dei momenti più drammatici della storia italiana, ormai quasi dimenticato, dall’altro ho trovato che “Una storia romantica” sia anche, in molti momenti, “Una storia noiosa”. Anche i personaggi non mi hanno coinvolto più di tanto, purtroppo. Li ho trovati spesso sopra le righe, piuttosto costruiti e melensi e non sempre credibili. Un altro difetto, a mio parere, è che spesso la componente storica sovrasta e soffoca l’intreccio narrativo, invece che mescolarvisi in maniera omogenea ed appassionante.
Tuttavia, non mi sento di sconsigliarne la lettura, e lo consiglio a chi ha un vivo interesse per l’ambientazione storico-politica ottocentesca. Mi sembra l’occasione giusta per ricordare molti nomi che vediamo scritti sui muri delle nostre città, retaggio di un periodo storico che non possiamo dimenticare, nel quale il ceto medio, la nobiltà ed il popolino combatterono male armati e disperati contro uno degli eserciti più potenti del modo. Al di là della trama, inoltre, ho trovato molto interessante la vena melanconica che pervade tutta la narrazione, in bilico tra alti ideali e amori assoluti, ed il peso grave della disillusione dei neonati italiani, costretti a fare i conti con un recente passato ormai ridotto a mito: un gioco suggestivo con poche luci e molte ombre.

"Nella peggiore delle ipotesi, se non sarà vittoria, sarà vendetta."
Profile Image for Margherita.
50 reviews12 followers
July 21, 2024
Scurati scrive bene, e fin qui ci siamo. La parte storica del romanzo è interessante, documentata in modo preciso e molto ben argomentata, scorre e affascina. La parte "romantica" dedicata alla storia tra i due protagonisti invece mi sembra un po' melensa, a tratti forzata, non all'altezza del resto del libro. Potendo, volendo, si poteva evitare rendendo il tutto assolutamente più leggibile senza togliere un grammo di interesse...
Profile Image for Giorgiaelisa.
50 reviews
June 13, 2012
Come immaginavo, dopo "il sopravvissuto" Scurati mi ha delusa ancora. Il libro è patinato e privo di qualsiasi emozione, l'ho abbandonato dopo il secondo capitolo.
Profile Image for Katie ✨.
330 reviews
September 27, 2025
A distanza di tempo dall'ultima rilettura, ricordo soltanto che era una tortura, una storia allucinante sulle Cinque giornate di Milano. Non ci siamo proprio, mi dispiace.
Displaying 1 - 21 of 21 reviews

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