גבר מתלווה לאביו לקונצרט אחרון ופרידה; אם מגלה שהבן שלה נחשף למשהו שלא היה אמור לראות; ביקור משפחתי בחדר בריחה מקבל תפנית מפתיעה; ילד מפר הבטחה והיא חוזרת לרדוף אותו כעבור שנים; אישה פוגשת במהלך הפגנה בירושלים את מי שהיא הכי חוששת ומשתוקקת לפגוש.
אלו ועוד הם גיבורי לב רעב. וליבם רעב תמיד פעמיים: לסיכון, להרפתקאות ולמסע – אבל גם למוכּר, לביתי ולבטוח.
הנושאים שריתקו את אשכול נבו מאז ומתמיד, נוכחים כאן: סודות ושקרים בתוך המשפחה, תהפוכות ומבחנים בחברוּת ארוכת שנים, וכמובן הישראליות על שלל פצעיה. אבל נדמה שהפורמט הקצר דוחף אותו להיות חריף, נועז, ובאורח פלא, גם עדין יותר.
לב רעב לוכד במילים את החלקיקים הבלתי נראים שמרחפים בינינו כשאנחנו מתקרבים זה לזה. ומזכיר לנו שבדיוק שם, ברגעים האינטימיים הקטנים, חבויה המשמעות הגדולה ביותר.
אשכול נבו הוא אחד הסופרים המוערכים והאהובים בישראל. ספריו תורגמו ל־ 14 שפות, וזכו בפרסים ספרותיים בארץ ובחו"ל. ב"ניו יורק טיימס" תיארו את כתיבתו כ"מהפנטת", ה"קוריירה דה לה סרה" קבע שהוא אחד הסופרים הבולטים בדורו בעולם.
הסיפור "לימונדה", המופיע בקובץ זה, זכה בפרס או הנרי בארצות הברית בשנת 2022.
Eshkol Nevo (Hebrew: אשכול נבו) studied copywriting at the Tirza Granot School and psychology at Tel Aviv University. Today, Nevo owns and co-manages the largest private creative writing school in Israel and is considered the “godfather” of many upcoming young Israeli writers. He has published novels, short stories and nonfiction. His novels have all been top bestsellers. Nevo, whose novels are very successful abroad, has received the Book Publishers Association's Gold and Platinum Prizes (2005; 2008; 2011), the FFI-Raymond Wallier Prize (Paris, 2008), the ADEI-WIZO Prize (Italy, 2011) and the Steimatsky Prize for Neuland (2012). Homesick was a finalist for the prestigious Independent Foreign Fiction Prize (UK, 2009), and World Cup Wishes was a finalist for the Kritikerpreis der Jury der Jungen Kritiker (Austria, 2011).
Era da un po’ di tempo che non leggevo Eshkol Nevo - non ho letto gli ultimi libri pubblicati a esclusione di Tre piani, che mi era piaciuto pur lasciandomi, al tempo stesso, un po’ fredda - e non pensavo che dei racconti avrebbero potuto coinvolgermi ed emozionarmi così come invece è stato leggerli. Non tutti sono compiuti, alcuni li ho trovati spiazzanti - del resto, come scrive lo stesso Nevo “devo ammettere che con i racconti faccio fatica. Non hai ancora fatto in tempo a entrare nella storia, a immergerti, che bum, ti piomba addosso il finale, di solito spaventosamente aperto e ti sbatte fuori, una pagina bianca su cui precipiti senza paracadute” - ma nel complesso la qualità è altissima e il filo che li unisce, quei legami che altro non sono che le relazioni che ci uniscono gli uni agli altri, padri e madri, figli e madri e padri, mariti e mogli, amanti, amici, fratelli e sorelle, riesce a commuovere, stupire, stordire, colpire, creare empatia, immedesimazione, appartenenza, riconoscere se stessi in uno almeno di essi, qualcuno che abbiamo conosciuto o il riflesso di altri che hanno attraversato la nostra vita.
Sono racconti israeliani - Gerusalemme e Tel Aviv, il Carmelo e il deserto, i kibbutz e la Shiva permeano storie e pagine - di un autore israeliano affatto simpatizzante del governo attuale ma del tutto espressione della cultura del suo paese, scritti prima del 7 ottobre 2023, in cui la questione palestinese si affaccia, intrude a volte in maniera inattesa, graffia alle porte di quello che appare come un mondo chiuso e asfittico, ricordando che alcuni passi sono già stati percorsi in precedenza, alcune case già abitate, alcune vite già vissute in quegli stessi luoghi lasciando impronte calcificate nella terra, reperti archeologici di un’esistenza precedente da alcuni mai dimenticata, di un diritto al dolore da altri mai riconosciuto.
Ce ne sono di bellissimi, ma la seconda parte del libro è in crescendo e lo sono, in maniera sorprendente, uno dopo l’altro, quasi da togliere il fiato.
Tutte le opere, inclusa quella di copertina, sono di Gideon Rubin
Ritorna in libreria il grande Eshkol Nevo, per la prima volta pubblicato da Feltrinelli Editore e non più da Neri Pozza.
Lo fa con questa raccolta di venti racconti, con i quali lo scrittore israeliano punta i riflettori sull’universo variegato e complesso dei legami umani, in cui “Ogni cosa è fragile”, dove a momenti di allontanamento per rotture, subentrano quelli della riparazione
“Nessuno di noi due menziona, per tutto il tempo in cui sta da me, i dieci anni durante i quali non ci siamo parlati. Perché ricordare la rottura quando siamo in piena riparazione? La riparazione più sorprendente ha luogo quando le mie figlie vengono a trovarmi.”
Perché ogni rapporto è, in qualche modo, attraversato da una crisi. Ma… “Quando inizia una crisi? Difficile indicare un momento preciso.”
E le crisi possono essere un momento di crescita oppure l’occasione per la rottura. Tutto dipende da come la si affronta. Da quanto ci si irrigidisce o si riesce ad essere come l’acqua.
“Sii come l’acqua che si fa strada attraverso le fessure, non forzare ma adattati all’oggetto, e troverai un modo per aggirarlo o attraversarlo, se nulla dentro di te rimane rigido le cose esteriori si riveleranno, sii informe, senza limiti, come l’acqua, se metti l’acqua in una tazza, diventa la tazza, se la metti in una bottiglia, diventa la bottiglia, l’acqua può fluire o può travolgere, sii acqua, amico mio. (Citazione di Bruce Lee – proprio lui, fra tutti – che è diventata il motto delle proteste a Honk Kong. Lo sapevi?)”
In questi racconti, Eshkol Nevo cerca di esplorare un po’ tutti i legami (da quello amoroso a quello amicale, a quello genitoriale per arrivare a quello filiale), siano essi solidi e durevoli oppure intensi e brevi.
È significativo che l’ultimo racconto “Campane” si chiuda con il rapporto figlio-madre, in seguito al lutto della stessa. Il protagonista dopo la morte della madre lascia Israele per trasferirsi in Italia, in Piemonte. E qui viene svegliato durante la notte dai rintocchi delle campane. Decide così di andare dal sacerdote per chiedere che suonino meno forte.
“Mi dispiace, ma è impossibile, ha risposto in tono fermo, definitivo, un tono da congedo. Suonano così da quattrocento anni. E dopo un breve silenzio ha aggiunto in tono più gentile, ti abituerai, figliolo, credimi. Col tempo diventerà sempre meno doloroso.
***
Ci ho pensato solo più tardi: aveva scelto di dire “doloroso” non “un disturbo” o “un fastidio”.”
A certi dolori così forti c’è un solo modo per sopravvivere. Quello di lasciarsi attraversare da quelle emozioni così violente sapendo che non siamo soli
“Finito il bagno mi sono sdraiato a letto e ho letto l’antologia. Avevo la testa pesante, gli occhi volevano disperatamente chiudersi— Ma all’una le campane mi sono rimbombate nella testa. All’una e mezzo nuovi rimbombi. Sono rimasto disteso nel letto a occhi spalancati, in attesa dei rintocchi delle due, come un condannato a morte aspetta che cali la lama della ghigliottina. Non sono arrivati. Non li ho sentiti. Non sono riecheggiati. Nell’ora in cui mia madre è morta, un assoluto silenzio è calato sul mondo. Solo alle due e mezzo le campane hanno ripreso a suonare.”
In "Hungry Heart," Eshkol Nevo weaves a collection of diverse and delightful stories, each contributing to a rich and complex collage. With sharp and precise writing, he guides the reader through intricate characters and moments of everyday life, using vivid language and powerful imagery. As usual with Nevo, the book stands out for its combination of literary elements with references to film and music, sexually charged scenes, street language mixed with high brow expressions, and everyday mundane moments that shift to the extraordinary on a dime, creating a unique and captivating reading experience.
Nevo manages to make his characters unforgettable, as if we had met them on the street. His vivid descriptions of urban landscapes and iconic songs from the 1980s create the perfect soundtrack for the story. Nevo's witty and precise writing turns reading into an immersive experience, where we find ourselves smiling, shocked, and moved along with the characters.
"Hungry Heart" is not just a collection of stories, but a fascinating journey into the hearts and souls of human beings. Nevo manages to capture hungry moments of craving love, loneliness, identity search, and passion in an authentic and moving way. This book is a must-read for anyone who loves good stories, excellent writing, and unforgettable characters.
לא כל סיפור ב'לב רעב' הוא פגז, אבל הספר כולו זה בום! נבו בנה עולם מלא בדמויות שאתה מרגיש שאתה מכיר אותן מהחיים, תפאורות שגורמות לך להיזכר ברגעים משלך, ופסקול מוזיקלי שלוקח אותך אחורה בזמן. הכתיבה שלו מדויקת כמו סכין של סושי, והתוצאה היא ספר שפשוט כיף לקרוא. מומלץ!
Sposarsi non è indispensabile A libro terminato, mi è sembrata una lettura un po’ insoddisfacente. Sono pochi i racconti con personaggi ben disegnati, la forma del racconto richiede abilità diverse da quella del romanzo. Ho ripercorso l’indice e risfogliato le pagine e ho concluso che è un saggio pessimistico sulle relazioni di coppia “occidentale” contemporanea, con Israele e le sue difficoltà sullo sfondo. Dico occidentale volendo escludere le famiglie musulmane e ebree ortodosse che sono realtà diverse; potrebbe essere un trattato sulla famiglia americana o europea. E’ noto che non si fa letteratura con le famiglie felici e che servono quelle problematiche. Però Nevo potrebbe trattare anche altri argomenti. C’è tutto un campionario di gente che si annoia e si dà a relazioni clandestine, senza peraltro gioire (senso di colpa! AIDS! Attentato terroristico!), coppie che non sanno come fare a sbarcare il lunario e si inventano filmati erotici da mettere a pagamento su Internet ma poi smettono subito, coppie con insospettabile coniuge picchiatore fuori di testa. Di positivo c’è qualche padre che si occupa dei figli e qualche figlio che è gentile coi genitori, ma appunto non si tratta di rapporti di coppia. Una piacevole variazione tematica è l’incontro di culture diverse, ebrea/cattolica, un Israeliano va a Torino in una casa prestata, dopo un pò va dal sacerdote della chiesa vicinissima per chiedergli di abbassare il volume delle campane – che bisogno c’è di suonare così forte durante la notte? Ci sono gli orologi- ma siccome il prete è nel confessionale, non sapendo come entrare in argomento, prima si confessa. Alla fine: per i racconti molto meglio Amos Oz.
Legami di Eshkol Nevo si presenta come una raccolta di racconti che esplora le sfumature profonde dei rapporti umani, intrecciando storie di amore, amicizia e famiglia con una vena malinconica che permea l'intera opera. L'autore israeliano ha una capacità unica di tratteggiare le relazioni tra i suoi personaggi, creando una rete di legami complessi e sfaccettati. La forza di questi legami emerge con prepotenza, sottolineando come questi ci definiscano e diventino il fulcro attorno a cui ruota la nostra esistenza, perché ci offrono sostegno e conforto anche nei momenti più bui. Tra i racconti che più mi hanno colpito, Hungry Hearts si distingue per la sua capacità di ripercorrere ricordi difficili, ma allo stesso tempo unici attraverso la nostalgia ed il potere evocativo della musica di Springsteen ponte fra passato e presente del protagonista. Joannesburg, invece, intreccia con delicatezza i fili dell'amicizia e dell'amore, affrontando il tema dell'accettazione dei limiti delle persone a cui vogliamo bene. La storia di due amici che si ritrovano dopo anni di lontananza ci insegna che l'amore vero sa superare le difficoltà e abbracciare le fragilità dell'altro. Infine, Campane ci regala un tocco di speranza, raccontandoci come il dolore possa essere superato attraverso la forza della quotidianità. Nevo offre uno sguardo intimo sulle relazioni umane, mostrandoci come i legami che ci uniscono agli altri siano la nostra forza e la nostra ricchezza più grande. Probabilmente è il più bello dei suoi che ho letto, nonostante non sia un amante dei racconti questo libro è una carezza per l'anima.
La goccia Eshkol Nevo mi ha rapita anche stavolta. Inutile opporre resistenza a questa raccolta di racconti. La penna di Eshkol Nevo in questo libro è come una goccia: ti scava dentro, storia dopo storia, per poi darti il colpo di grazia con l'ultimo, intenso e delicato- Un'ultima nota: il trattino in sostituzione del punto è una citazione dal libro. L'autore lo utilizza spesso.
[Per ottenere qualcosa la devi perdere, quello che non sai è l’unica cosa che sai, il tuo unico avere è ciò che non è tuo, e dove ti trovi è dove non sei.]
Amo Eshkol Nevo, l'ho incontrato più volte ed è una persona squisita, proprio di quello spessore che prorompe tra le sue righe. E il suo stile, profondo ma delicato insieme, è come se scrivesse sempre in punta di piedi.
Mi sono piaciuti molto questi racconti pubblicati da Gramma x Feltrinelli, trovo che sia forse la tipologia più confacente per lui. Mi hanno affascinata molto quelli che arrivano tra metà e fine dell'opera, non so dire perché, da Dopo il tramonto in giù, per intenderci, per culminare nel bellissimo Le Campane.
L’impressione che ho avuto da questo libro è che Nevo abbia perfettamente capito cosa piaccia, dei suoi libri, al suo pubblico. E l’abbia semplicemente riprodotto in un altro manoscritto. I sentimenti che si provano nella lettura sono identici a quelli provati nei suoi altri libri, non ce nulla di nuovo. Le storie sono molto simili tra loro, con questi cuori spezzati, matrimoni in bilico e amori di una vita. Inoltre era spesso ripetitivo. Non so, mi ha annoiato, non mi ha convinto, mi è sembrato un libro fatto per vendere.
"Devo ammettere che con i racconti faccio fatica. Non hai ancora fatto in tempo a entrare nella storia, a immergerti, che bum, ti piomba addosso il finale, di solito spaventosamente aperto e ti sbatte fuori, una pagina bianca su cui precipiti senza paracadute."
וואו. אשכול נבו במיטבו. כתיבה יפה, רגישה ואמיתית שמחברת אותנו לעצמנו באופן מדויק ומשאירה טעם של עוד. עושה רושם שדווקא הג׳אנר של סיפורים קצרים (שהוא לא הג׳אנר המועדף עלי) מאפשר לנבו לייצר אינטימיות אמיתית בינו לבין הקורא. אינטימיות שמובילה לעומקים ותובנות שהם הרבה מעבר לסיפור עצמו או לגיבוריו. חוויה עוצמתית ומעצימה.
רכשתי את "לב רעב" כחלק מכמה ספרים שרכשתי בו זמנית באפליקציה, ועל כן לא שמתי לב שמדובר בקובץ סיפורים קצרים. רכשתי אותו ואת הספרים הנוספים בעקבות המלצה שראיתי בטוויטר. כשהתחלתי לקרוא, שני הפרקים הראשונים הרגישו לי מנותקים זה מזה, אך הנחתי שבהמשך העלילות יתחברו, כפי שקורה לעיתים בספרים עם נקודות מבט מרובות. רק כשהגעתי לחלק השלישי התגנב חשד, וחיפוש מהיר בגוגל אישר שאכן מדובר באוסף סיפורים קצרים.
בתחילה, הקונספט של סיפורים קצרים היה זר לי, אך הספר הזה שינה לגמרי את תפיסתי ואף עורר בי תיאבון לכתוב בעצמי סיפורים כאלה בעתיד. הפורמט הזה מאפשר להתחיל פרק קצר, למשל בנסיעה בתחבורה ציבורית, ולסיים אותו באותה נסיעה. חלק מהסיפורים ארוכים יותר, חלקם קצרים יותר, ואף נהניתי במיוחד מסיפור אחד ארוך שארך מעל מאה עמודים.
רוב הסיפורים בספר, למעט אולי סיפור אחד המורכב ממכתבים שפחות מצא חן בעיניי, הצליחו לגעת לליבי. אשכול נבו מצליח לברוא עולמות שלמים במעט מאוד מילים. הקורא מתחבר במהרה לדמויות, ואין צורך בהסברים ארוכים כדי להבין את המתרחש. כשמסיימים סיפור אחד, יש תחושת געגוע קלה לדמויות, אך הסיפור הבא מיד סוחף אותך פנימה בחזרה.
מעבר לחוויית הקריאה האישית, אני מוצא את "לב רעב" כספר שמתאים במיוחד גם לקריאה משותפת. חשוב לציין שאלו אינם סיפורים לילדים, והם מיועדים לקריאה והקראה בקרב מבוגרים. אופי הסיפורים הקצרים הופך אותם לאידיאליים להקראה בקול רם, בין אם במסגרת מפגש חברים או משפחה, או אפילו כחלק ממועדון קריאה. הפשטות והעומק של כל סיפור מאפשרים דיונים מעניינים וחיבור רגשי משותף.
לסיכום, על אף הסקפטיות הראשונית שלי, אני ממליץ בחום על קריאת הספר. התלבטתי בין 4 ל-5 כוכבים, מכיוון שהיו מספר סיפורים שפחות דיברו אליי, אך בסך הכל נהניתי מאוד וגמעתי את הספר במהירות.
I purchased this book as part of a bundle of books I bought through an app, and therefore didn't realize it was a collection of short stories. I bought it and the other books based on a recommendation I saw on Twitter. As I started reading, the first two chapters felt disconnected, but I assumed the plotlines would eventually converge, as sometimes happens in books with multiple perspectives. It wasn't until I reached the third part that a suspicion arose, and a quick Google search confirmed it was indeed a collection of short stories.
Initially, the concept of short stories was unfamiliar to me, but this book completely changed my perception and even sparked an appetite to write such stories myself in the future. This format allows you to start a short chapter, for instance, on public transportation, and finish it during the same ride. Some stories are longer, some are shorter, and I particularly enjoyed one extended story that spanned over a hundred pages.
Most of the stories in the book, with the possible exception of one composed of letters that I found less engaging, truly touched my heart. Eshkol Nevo manages to create entire worlds with very few words. The reader quickly connects with the characters, and there's no need for lengthy explanations to understand what's happening. When you finish one story, there's a slight longing for its characters, but the next story immediately pulls you back in.
Beyond the personal reading experience, I find this book to be especially suited for shared reading. It's important to note that these are not children's stories; they are intended for reading and being read aloud among adults. The nature of the short stories makes them ideal for reading aloud, whether among friends or family, or even as part of a book club. The simplicity and depth of each story allow for interesting discussions and a shared emotional connection.
In conclusion, despite my initial skepticism, I highly recommend reading this book. I hesitated between 4 and 5 stars because there were a few stories that resonated less with me, but overall, I thoroughly enjoyed it and devoured the book quickly.
זהו הספר השני (351 עמודים) של אשכול נבו שקראתי תוך 5 ימים במילואים. שני סיפורים ראשונים היו מבולבלים (לא היה לגמרי מי הדמויות ואיזו דמות בדיוק "מדברת" וכו'). גם מאוד הפריעו הסיפורים מודגשים על "ערבים המסכנים" וכו', בקיצור כמו משהו שהפריע לי בספר הקודם. הכי מגוחך היה לכתוב סיפור שבו ערבי מבצע פיגוע ולכתוב כמובן שחברתו נפרדה ממנו. בגדול אשכול נבו כותב בצורה נהדרת, מעניינת ומרתקת.
20 סיפורים קצרים. כל הסיפורים כתובים ברגישות אנושית עמוקה. משדרים כנות , אכפתיות והבנה בנפש האדם. מספרים על גברים, נשים, הורים, ילדים שנקלעו למצבי חיים שונים. מחפשים וצמאים לקבל אהבה , דאגה הדדית ומקום של בטחון ושלווה וכמובן גם לתת. כל אחד מאיתנו יכול למצוא עצמו בסיפורים האלו.
In questi 20 racconti Eshkol Nevo racconta le relazioni umane con un intrecciarsi di personaggi e vicende molto vicine alla quotidianità e alla contemporaneità. I racconti parlano di amori passionali, ma anche di matrimoni stanchi, di conflitti tra genitori e figli ma anche dell’innegabile forza di questo legame, delle amicizie in cui ci si perde, ma anche di quelle che possono salvare dalle avversità della vita. I racconti sono ben scritti, con una scrittura semplice ma ricca di sentimento, che riesce a far immedesimare chi legge nelle situazioni narrate e a riconoscere nelle diverse storie tratti dei nostri vissuti personali. L’ambientazione israeliana di diversi racconti fa emergere anche come il contesto in cui si vive possa interagire con i "legami" dei personaggi. È un libro sulla forza salvifica della relazione con l’altro (qualunque essa sia) ma anche sulla perdita e sul dolore.
Tra i racconti che mi sono piaciuti di più c’è "Ogni cosa è fragile", che parla di un’amicizia di lunga data che aiuta a superare una situazione di estrema fragilità ma anche di un amore represso che poi riesce a emergere a dispetto delle convenzioni. Ho molto apprezzato anche "Come l’acqua", che narra la storia d’amore di due amanti e che fa riflettere su quanto alle volte il restare nelle situazioni moralmente ritenute più "giuste" possa fare soffrire.
Incredibile come Nevo, con la sua scrittura, sia capace di coinvolgere e far immedesimare il lettore anche in un racconto di una decina di pagine.
Una raccolta di racconti venti racconti sui legami di varia natura, scritti divinamente.
"Ma devo ammettere che con i racconti faccio fatica. Non hai ancora fatto in tempo a entrare nella storia, a immergerti, che bum, ti piomba addosso il finale, di solito spaventosamente aperto e ti sbatte fuori, una pagina bianca su cui precipiti senza paracadute".
Non riesco a superare le tre stelline per il semplice motivo che non amo le storie brevi. Rimangono molto belle da leggere, immersive e ficcanti alcune. Tutte accumunate dalla profonda sfaccettatura dei rapporti interpersonali. Solo che non riescono ad arrivare del tutto perché non fai in tempo a cogliere la pienezza dei personaggi. Sopratutto sulle più brevi si fa più fatica. Il limite però temo sia il mio, chi riesce ad immergersi subito potrebbe invece gradire questo tipo di fruizione.
“Ci sono persone per cui la vita è troppo, Dave, dice alla fine. Tutto gli penetra dentro, senza filtri, senza meccanismi di difesa, tutto gli trafigge il cuore. E a volte… non ce la fanno più a tollerarlo.”
Solitamente non leggo racconti però ho fatto un eccezione per Nevo, scrittore di cui ho apprezzato molto i romanzi La simmetria dei desideri e Tre Piani. Questi 20 racconti confermano la grande capacità dell’autore di parlare di storie ed emozioni che ci toccano, con maestria e una capacità notevole di farci immergere nelle sue parole.
In questi racconti Nevo mi ricorda Alice Munro: scatta "fotografie", alcune più brevi, altre più lunghe, non sempre con tutti i particolari nitidi ma lasciandole alcuni "sfocati" che in certi racconti non sono funzionali alla storia, ma in altri vorresti conoscerli. Quasi tutti ti lasciano qualcosa, quali più quali meno.
In Hungry heart il rapporto con un padre un po' scombinato ma sempre presente è raccontato in modo commovente ma non sdolcinato. In Meno drammi possibile l'incontro tra madre naturale e figlio lasciato a pochi mesi, per un malessere dell'anima, presenta uno scenario senza drammi, di un figlio che non ha odio né risentimento e ci fa riflettere su come le persone serene riescano a non nutrire l'anima di veleno. Ci resta la curiosità di sapere del "poi". Forty-love è un divertente gioco del caso e della seconda possibilità. Nel cuore del cinema, un'anziana coppia capisce che ciò che non sopporta dell'altro e ciò che ama. Succederà questa notte, un racconto un po' surreale che non ho trovato particolarmente significativo. Zero tolleranza sa presentare il dramma familiare molto attuale della violenza in una maniera diversa ed a parti invertite. Un racconto molto riuscito che arriva direttamente al cuore e alla testa. Trattamento in coppia è un altro racconto che per me lascia il tempo che trova. Johannesburg ci mette di fronte alla cecità con cui osserviamo noi stessi e pensiamo magari di fare bene. Sconvolgente e crudo. Avrei voluto però una reazione del protagonista. Ogni cosa è fragile è un racconto lungo che parla di un argomento delicato come le malattie dell'anima. Se ne esce stropicciati e forse più capaci di capire. Dopo il tramonto vede una famiglia in crisi economica e lui trovare un espediente non così limpido pur non essendo scorretto formalmente e alla crisi dopo la scoperta della moglie ci lascia con la speranza di non voler mollare, grazie alla presenza lenitiva dei bambini. Mosche è scioccante. Certe volte non riusciamo a fare la cosa giusta e ci perseguita per sempre, come il bambino con il volto ricoperto di quegli insetti. Ma la cosa giusta non la facevano nemmeno i genitori... In Questione di tempo l'incontro fugace e nascosto tra due ragazzi ricorda a Irit un passato che non corrisponde alla sua vita attuale. Di Shuffle si vorrebbe sapere qualcosa in più. Si resta con una sensazione terribile di tragedia che si abbatterà su una ragazzina. Limonata è un racconto "sfrontato", scioccante. Lei accetta un compromesso scottante, vendere le immagini del suo corpo, e la rivelazione del figlio mette fine a tutto. L'erba di Dandan fluisce rapido ed è un piacevole ritrovarsi di coppia in seguito ad un incidente involontario. Escape Room unisce il tragico di un segno nell'anima per la crudeltà della guerra alla capacità di mantenere viva la luce della speranza. Come l'acqua, una storia d'amore impossibile in un certo momento che chi sa, potrà avere una seconda possibilità. Non ti piacerà ci consegna la figura di un padre vedovo con un grande dolore dentro, non solo per la perdita, che lo ha reso incapace di fiducia ma che mantiene la sua luce alla quale cresce sua figlia, anche quando non ha risposte. Long Distance non mi lasciato granché. Campane è un racconto tenero, di incontro e rispetto tra due religioni sulla base del grande dolore per la perdita della madre.
This entire review has been hidden because of spoilers.
«La prima cosa che fai quando senti che c'è stato un attentato è valutare la probabilità che sia coinvolto qualcuno che conosci. Puoi esprimere una generica apprensione per la frequenza crescente degli attentati prima di tornare al tuo tran tran quotidiano.» . #Legami è una raccolta di #racconti dell'autore israeliano #EshkolNevo, indimenticabile per il suo splendido #romanzo "La simmetria dei desideri". In questo ultimo #libro dalla narrazione scorrevole e magnetica, Nevo narra numerose storie scollegate tra loro, con protagonisti sempre nuovi, ciascuno con il proprio bagaglio emotivo e una matassa di sentimenti conflittuali da dipanare. Il filo conduttore dei racconti è senz'altro quello dei molti tipi di relazione umana (tra amanti, amici, fratelli, genitori e figli, sconosciuti incontrati per caso), ma in ognuno fa capolino un elemento onnipresente nelle opere di Nevo: Israele e la sua cultura, pregna del dolore e delle paure dei suoi abitanti a causa dell'ormai noto conflitto con i palestinesi. Nevo fa da testimone super partes del clima oppressivo che arabi ed ebrei israeliani respirano ogni giorno da decenni, ma si fa portavoce unicamente di personaggi ebrei; abituati dalla storia del loro popolo alla Diaspora, questi ultimi sono spesso in viaggio per il mondo, visitano metropoli come New York, Londra e persino Torino, ma una sorta di richiamo atavico sembra collegarli inevitavilmente alla Terra Santa. È quindi evidente anche il tema del potere delle radici, contrapposta allo spaesamento tipico di chi ha l'apolidia nel sangue ed è abituato a migrare e cambiare insieme all'ambiente circostante. Un'opera amara e dolce che accompagna il lettore per tutta la lettura, scandendo e sintetizzando nei suoi capitoli brevi e numerosi il ritmo frenetico dell'esistenza umana. ⚠️ Temi sensibili: morte, suicidio, violenza domestica, violenza su minori, consumo di alcol e droghe. . Per altre recensioni, mi trovi su instagram @bibliotecamentale
I 20 racconti raccolti in quest'ultimo libro di Nevo sono ben scritti, acuti, pungenti e spietati. Eshkol Nevo è uno scrittore che sa raccontare, la sua prosa è piana ma intensa; la tecnica che usa per rendere il discorso diretto come se fosse registrato in quel momento, separato solo dalle virgole ma senza altri segni grafici, elimina una certa distanza dettata dalla convenzione dell'uso dei segni, avvicina ai protagonisti quasi come a immergersi nel loro flusso di coscienza, nelle loro paure, bassezze, menzogne, amori e passioni. L'autore è bravissimo a trasmetterci l'umano dei suoi personaggi, che possiamo toccare, compatire, disprezzare e in cui ci si può riconoscere. Quello che però mi lascia perplessità nel libro è l'estremo intimismo, il mondo esterno quasi non esiste, diventa puro contorno, e credo che per uno scrittore israeliano sia davvero risultato di una rimozione collettiva. Facendo un parallelo con la letteratura palestinese, in essa gli israeliani compaiono sempre, sono sempre parte delle storie, ad indicare quanto sia capillare la loro presenza nelle vita quotidiana. In questo libro Nevo richiama la presenza palestinese soltanto con un vago richiamo ad un attentato. Questa assenza, questo vuoto, mi stupiscono molto. Credo che questo atteggiamento non riguardi solo Nevo, ma la società israeliana in generale. Credo però che gli scrittori abbiano il compito di far emergere il rimosso collettivo e di portarlo fuori, analizzarlo, farlo diventare parte della narrativa di un luogo. Qui, in questo caso non succedo e l'estremo intimismo di cui Nevo ci racconta così bene dopo un po' annoia.
Venti racconti - alcuni molto brevi, altri dei quasi-romanzi - , venti quadri diversi e scollegati fra loro ma con un denominatore comune, quello di descrivere, appunto, dei legami affettivi. C'è solo qualche sottile rimando fra le diverse storie, e l'altalena fra Tel Aviv e gli Stati Uniti, fra Tel Aviv e Londra, fra Tel Aviv e l'Italia. Le situazioni sono similari ma non uguali: coppie giovani con bambini piccoli, amanti del tennis e dei concerti, delle vacanze al mare e delle partite di derby del Maccabi. I protagonisti - per lo più la narrazione è condotta da un maschio - sono per la maggior parte quarantenni, alcuni divorziati o, al contrario, all'inizio di una storia, altri si trovano nel difficile passaggio della morte di un genitore ("Ai miei genitori" è dedicato il libro) o si barcamenano in complicati rapporti di amicizia. Il genere racconto ha una sua efficacia narrativa e Nevo, si sa, scrive benissimo, con grande fluidità, quasi che gettare parole su carta gli venisse naturale come respirare. Ma, ahimè, non riesce a sorprendermi, trovo i suoi scritti degli interessanti inizi per entrare in un mondo interessante ma mi sembrano tutti non conclusi. Forse è il loro bello ma sinceramente trovo "facile" (tutto è relativo, per lui lo è 🤷🏼♀️) far partire pirotecnicamente tante storie, assai più arduo chiuderle in modo adeguato ed efficace. Insomma, non sono proprio entusiasta di questa lettura.