Rachele sa bene che cosa va di moda e che cosa no, ed è da sempre una grande esperta dei trend del momento al punto che l’ha reso il proprio nella Milano più divertente, tra un aperitivo con gli amici nell’ultimo locale aperto e un evento privato, lei scrive di lifestyle su una testata online di successo. Quindi se di eredità, atti notarili e faccende giuridiche connesse non ne sa nulla è ampiamente giustificata. Per perché mai dovrebbe fare come vuole suo padre e rinunciare a scatola chiusa alla bella casa che suo zio le ha lasciato in eredità? Le sembra una follia economica e, in più, il suo intuito da giornalista le suggerisce che in quella casa c’è qualcosa di interessante. Forse si sta lasciando suggestionare, ma sarà che lo zio lei non se lo ricorda nemmeno, visto che era la pecora nera della famiglia; sarà che suo padre si rifiuta persino di fare il suo nome; sarà che le circostanze della sua morte non sembrano chiarissime… ma tutta questa storia la intriga, e non poco. Rachele rispolvera allora un vecchio contatto della sua rubrica, un compagno del liceo che per una curiosa coincidenza del destino è diventato notaio. Al nome di Manfredi Malacarne risponde un trentenne affascinante e tremendamente disponibile… Proprio quando per un’altra, curiosa coincidenza del destino, la storia con Alessio, il fidanzato storico, è giunta a una svolta davvero sorprendente. Nel tentativo di svelare il mistero relativo alla casa e a certi segreti di famiglia, Rachele si ritroverà a capire che le cose che non sa sul mondo (e, soprattutto, su di lei) in realtà sono molte di più e che sarà piuttosto entusiasmante scoprirle tutte…
Alessia Gazzola, nata a Messina nel 1982, è medico chirurgo specialista in medicina legale. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’allieva, che ha fatto conoscere e amare al pubblico italiano, e a quello dei principali Paesi europei dove è uscito, un nuovo e accattivante personaggio: Alice Allevi. Ama viaggiare, leggere e cucinare. Vive a Verona con il marito e le sue due piccole bambine.
"Ho smesso di aspettarmi coerenza. In generale. Dall'universo e dagli uomini."
Chi resta sempre coerente a se stessa è invece la nostra autrice, da sempre per me sinonimo di garanzia. Io e la Gazzola parliamo la stessa lingua, una lingua fatta di eleganti serie tv della BBC, amore per l'Inghilterra e le commedie romantiche. I suoi libri sono una coperta di Linus, un piacere confortevole, una cioccolata calda in un freddo pomeriggio d'inverno.
Adoro la facilità con cui riesco ad immergermi nei suoi romanzi, con il suo stile fresco e l'autoironia e la pungenza che caratterizzano tutte le sue protagoniste, divoro capitolo dopo capitolo. E con ognuna di loro trovo punti di incontro, mi identifico, mi rispecchio.
Una piccola formalità è un altro grande sì.
E a Manfredi Malacarne do il benvenuto nella lunga lista, perennemente in espansione, dei miei book boyfriends.
Accettare, anche se con beneficio di inventario, un'eredità è solo una piccola formalità da svolgersi di fronte ad un notaio, pochi minuti durante i quali dichairi di riconoscerti come erede del de cuius e metti qualche firma in calce a un documento di poche pagine. Ma per Rachele, giornalista trentenne di stanza a Milano, tanto piccola questa formalità non è, anzi...lo zio, che ha intravisto una sola volta in vita sua, le ha lasciato un'eredità di cui si sa ben poco ed i suoi genitori sembrano colpevolmente reticenti nel rispondere alle sue domande sul passato e sui motivi che hanno fatto sì che lo zio venisse ostracizzato dall'intera famiglia. In più, deve vedersela con il notaio prescelto per l'accettazione dell'eredità - che altri non è se il suo ex compagno di banco, menefreghista e svogliato, del liceo – con un fidanzato storico, anche lui compagno di liceo, che sta per diventare a suo volta ex, con un possibile avanzamento di carriera e con i fantasmi del passato. La storia si dipana – divertente ma anche nostalgica – su tre piani temporali diversi, il presente ed il passato da liceale di Rachele ed il passato, remoto, dei genitori e dello zio defunto. Tre periodi storici che si intersecano come trama ed ordito nel racconto, in modo ottimo, con tempi perfettamente calibrati e che portano Rachele (e ci portano) non solo a scoprire la verità sullo zio e su ciò che è accaduto in passato, ma anche a riscoprire sè stessa, lasciando andare la liceale ancora dentro di lei per far spazio ad un donna adulta, matura e consapevole, pronta a vivere pienamente il futuro. *** Accepting an inheritance, even if with the benefit of inventory, is just a small formality to be carried out in front of a public notary, a few minutes during which you declare that you recognize yourself as the deceased's heir and put a few signatures at the bottom of a few pages document. But to Rachele, a thirty-year-old journalist based in Milan, this formality is not so small, on the contrary... her uncle, whom she has glimpsed only once in her life, has left her an inheritance of which very little is known, and her parents seem guiltyly reticent in answering her questions about the past and the reasons that led her uncle to be ostracized by the entire family. Furthermore, she has to deal with the notary chosen for the acceptance of the inheritance - who is none other than her former classmate, careless and lazy, from high school – with a long-time boyfriend, also a high school friend, who is about to become an ex in turn, with possible career advancement and with the ghosts of the past. The story unfolds - funny but also nostalgic - on three different temporal levels, Rachele's present and past as a high school student and the remote past of her parents and deceased uncle. Three historical periods that intersect as weft and warp in the story, in an excellent way, with perfectly calibrated times and which lead Rachele (and lead us) not only to discover the truth about her uncle and what happened in the past, but also to rediscover herself, letting go of the high school girl she still is, to make room for an adult, mature and aware woman, ready to fully experience the future.
Alessia Gazzola torna in libreria il 29 agosto con una nuova protagonista, Rachele, una trentenne che cerca di barcamenarsi tra la vita milanese,il lavoro e l'amore.
La sua vita cambia quando uno zio che a malapena conosceva le lascia un'eredità. Accettare? Rifiutare? Di sicuro la può aiutare un notaio e chi se non un vecchio compagno del liceo può aiutarla? Da qui seguiamo le vicende sull'eredità perché Rachele e Manfredi hanno scoperchiato un vaso di pandora, e tra un atto notarile e un altro magari Rachele cercherà anche di riscoprire se stessa.
Partiamo da presupposto che adoro i romanzi di Alessia Gazzola, la sua ironia, il suo modo di scrivere ma soprattutto la sua capacità di mixare romance e mistero, da tenere il lettore incollato alle pagine per scoprire come si evolverà la storia. Devo ammettere che il finale mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca, perché fa intendere ma lascia tutto aperto. Di sicuro quello che è primario in questa storia è la crescita della protagonista e delle sue consapevolezze, come persona e come donna ed è un cosa che ho apprezzato tanto. Però appunto io sono una romanticona figlia delle rom com anni 90/2000 quindi ecco perché avrei voluto di più.
Se siete fan della Gazzola non potete perdervi questo libro e non sarebbe male anche come primo approccio.
la Gazzola dava forse il meglio di sè quando scriveva del proprio lavoro, sinceramente ho faticato ad apprezzare ed affezzionarmi a questi nuovi personaggi, ed alcune scelte a livello di trama si sono rivelate un po' scontate
Rachele Braganza ha 30 anni, vive a Milano e scrive di lifestyle per una famosa rivista Chich&Glam, la sua vita pare tranquilla e chiusa in un bolla di serenità e apatia ma quando il suo defunto zio, che non ha mai conosciuto perchè considerato la pecora nera della famiglia, lascia al proprio padre un eredità che rifiuta nell'immediato e lei essendo l'unica erede non vuole lasciare un lascito che potrebbe risultare interessante e la sua vena da giornalista le suggerisce che ci sono troppe domande a cui vuole una concreta e sincera risposta sul passato della sua famiglia mai rivelato. Chiede aiuto ad un ex compagno del liceo che per pura coincidenza è diventato anche un affascinante e disponibile notaio, Manfredi Malacarne, che l'aiuterà negli atti notarili.
E' stata una lettura sorprendente, inaspettatamente piacevole, divorato anche in soli 2 giorni. Abbiamo una protagonista ormai bella che cresciuta ma in fondo capisce che la vita vera, la vita da adulti ancora non è riuscita a godersela in pieno. Ancorata troppo al passato che non riesce a lasciarsi dietro.
Un libro di crescita e consapevolezza per la nostra protagonista, che in meno di un anno capisce che la vita da adulti va vissuta nel presente, che si aspetta sempre troppo da se stessa e dagli altri e per la paura di fare male le cose non le fa.
Una storia raccontata nella bellissima e mia adorata Milano, con protagonisti veri, intrisi di realtà, una storia fatta di segreti di famiglia che verranno allo scoperto, un passato che per molti protagonisti, della storia, ha influenzato il loro presente. Un amore travolgente che le porterà nuove verità e la sua vera libertà che non aveva mai ancora provato sulla sua pelle.
Prima volta che mi imbattevo in un libro scritto dalla famosa Alessia Gazzola, una scrittura fluida che mi ha portato insieme a Rachele nella grande città di Milano, accompagnandola in questa crescita e alla scoperta delle verità sulla sua famiglia che le è sempre stata negata. Abbiamo una storia dove racchiude altre piccole storie di tutti gli altri protagonisti, difficile anche non affezionarsi.
Un libro piacevole, una storia di crescita, di mistero da cui non si riesce a staccarsi. 4\5
Se dovessi scegliere un aggettivo per definire questa lettura sarebbe “tiepida”.
Non so bene cosa mi aspettassi da questo romanzo, ma in generale qualcosa in più di quello che ho letto. La scrittura è sempre fresca e scorrevole, su questo non c’è dubbio, ma la storia non mi ha coinvolta a pieno.
Per dirla con una frase fatta “non è né carne né pesce” perché è un mistery senza però dare troppa attenzione al mistero, ha anche un tocco di romance che poi viene lasciato a sé stesso, ma allo stesso tempo è una sorta di romanzo di formazione perché vediamo la protagonista nel periodo liceo-presente… senza però seguirla nella sua crescita.
Insomma, il romanzo non è male, assolutamente, ma non è un capolavoro. I personaggi sono rimasti quasi tutti “sulla pagina” perché forse erano un po’ troppi per una storia che vuole essere un po’ di questo e un po’ di quello. Forse c’era bisogno di più pagine, di più tempo o forse semplicemente bisognava tagliare qualche sottotrama.
4.5⭐️ Quanto mi era mancato leggere un libro di Alessia Gazzola! Penso una delle mie autrici italiane preferite 🤍
Questo libro è spumeggiante, i protagonisti sono credibili e la storia secondo me verosimile! Anche io avrei voluto avere la piccola formalità di Rachele ed imbattermi nel suo notaio 😉 (Manfredi Malacarne, si è pomposo e sicuro di se come si può evincere dal nome 🙊❤️ Non serve sottolineare che si aggiunge alle mie bookcrush!)
Menzione d'onore per le frecciatine dei protagonisti e tutte le citazioni ed easter egg presenti nel libro! Spero esca un seguito, perchè io HO BISOGNO DI SAPERNE DI PIU!!!! "Signor notaio, mi è reticente?" "In teoria, sarei tenuto al segreto professionale. Ma così, per dire." "Ah, il segreto professionale, certo. Allora non ti porterò sulla cattiva strada." Abbassa la voce e mi dice:"Su quella, fino a prova contraria, vado fiero di avertici portata io."
Alessia Gazzola è ormai una sicurezza per me, con lei sono sicura di trovare letture che mi coinvolgono senza "appesantirmi" (ogni tanto un po' di leggerezza ci vuole nella vita!). Rachele Braganza e Manfredi Malacarne faranno sicuramente strada nel cuore dei lettori.
Emanuela - per RFS . Con grande piacere ho letto l’ultimo libro della Gazzola che si conferma una narratrice d’eccezione, dotata com’è di acume, ironia e spirito di osservazione nei confronti della nostra società da cui trae personaggi veritieri e interessanti.
Siamo a Milano e Rachele Braganza, giovane giornalista che lavora per una rivista femminile, si ritrova tra le mani un’ereditá arrivata da uno zio con cui non ha mai avuto contatti; il padre di Rachele, infatti, ha rinunciato a priori a quell’impiccio e non vuole saperne niente passando, così, la palla a lei.
Tutti, a partire dal suo storico fidanzato e convivente Alessio, si aspettano che anche lei rinunci, ma la curiosità è troppa per il suo spirito investigativo e curioso e così la giovane, con l’aiuto di un notaio, ex compagno di liceo, Manfredi Malacarne inizia la sua personale indagine che la porterà a veder franare tutte le sue certezze familiari, a perdere molte delle convinzioni e punti fermi della sua vita.
Una piccola formalità, un’eredità a sorpresa, sarà il classico vaso di Pandora per una donna giovane e in gamba che sentimentalmente ha paura di osare e mettersi in gioco. La love story con Manfredi la porterà a capire tanto di sé stessa e le aprirà, forse, una porta su cosa volere realmente dalla vita e dall’amore.
libro molto scorrevole, con una scrittura fresca e leggera. la storia è carina e si sviluppa bene e ha un filone secondario che, però, non ho trovato molto interessante. I capitoli dei ricordi, per spiegare gli accadimenti principali, sono stati sicuramente utili al fine della narrazione. anche se non mi ha fatto entusiasmare, tutto sommato come libro ci sta.
Questo romanzo ha saputo tenermi incollata alle pagine grazie al piglio fresco e ironico della scrittura della Gazzola, un'autrice che non a caso è tra le mie preferite. Amo ogni suo personaggio, e anche con Rachele e Manfredi è scattata sin da subito la scintilla, al punto da farmi sperare che la scrittrice scriva un seguito per la loro storia. A riprova che all'aspetto romantico viene qui riservata una notevole attenzione, vi è l'intrico di relazioni passate che coinvolge i genitori e lo zio di Rachele. Oltre ai sentimenti, sono qui in gioco tantissimi segreti, che è stato davvero un piacere scoprire. In particolare, mi ha lasciato a bocca aperta apprendere L'ho terminato durante la mia ultima vacanza a Vieste, ad un'ora antelucana, proiettata verso nuovi inizi - e nuove ansie. "Una piccola formalità", però, è riuscito a scacciarle via in un batter d'occhio: mi ci voleva proprio!
Una lettura leggera, rilassante, senza troppi colpi di scena. Con questa autrice sembra sempre un po' di leggere gli stessi personaggi, con minime variazioni, il che puo' essere positivo perchè è molto brava a caratterizzarli, ma alla lunga può dare una sensazione di deja vu. Tutta la vicenda dell'eredità, su cui è incentrata la trama, non mi è sembrata particolarmente avvincente, mentre avrei dato maggior risalto ai flashback scolastici, in cui sono affrontate tematiche più interessanti, come il bullismo e l'emarginazione sociale (ad esempio il personaggio di Mercede aveva un grande potenziale, ma viene completamente abbandonato e non sappiamo quasi niente di lei nel presente).
Libro ben scritto come tutti quelli dell'autrice, ma stavolta la storia non è riuscita a coinvolgermi. La protagonista mostra poco di sé e non suscita empatia, sembra di leggere una notizia di cronaca su un giornale più che un romanzo. Se me lo avessero raccontato non avrei sentito una grande differenza.
Questo è il primo romanzo che leggo della Gazzola (sono partita dal suo ultimo pubblicato, ebbene sì), incuriosita dal suo successo come scrittrice e dalle tante recensioni positive che ho letto. Non posso dire di essere rimasta folgorata da questa storia, però l'ho trovata comunque una lettura piacevole e abbastanza scorrevole. Forse, per mio gusto personale, ciò che ho trovato un po' più pesante è stata tutta la parte, su cui sono incentrati tutti gli avvenimenti, dell'eredità ricevuta dalla protagonista Rachele, e tutti i vari tecnicismi notarili e la burocrazia che consegue l'accettazione di questa, specialmente nel caso in cui provenga da un parente semi sconosciuto e su cui, soprattutto, ci sia quasi un alone di mistero. A controbilanciare questi aspetti, credo che l'autrice abbia voluto inserire altri elementi quale il piccolo mistero, per l'appunto, su cui Rachele si scervella e andrà a fondo, scuotendo le fondamenta della propria famiglia e risvegliando fantasmi che provengono dritti dritti dal passato; la protagonista stessa ed il suo carattere, con la sua pungente e incalzante ironia ed autoironia (considerando gli accadimenti della sua vita, che prendono una piega tragicomica fin dall'inizio), che tiene viva la lettura e alleggerisce le tematiche trattate e i discorsi tra i vari personaggi; i flashback del passato, provenienti da pov diversi i e vite diverse, che meglio ci permettono di inquadrare il presente, e danno quel tocco di colore in più alla storia; un sexy notaio che esce un po' fuori dall'immaginario tradizionale del classico notaio e si allinea a Rachele nel linguaggio ironico e nella condivisione di una parte della sua vita, poiché i due sono ex compagni di liceo. Lo stile di scrittura della Gazzola è incalzante, fresco e moderno, con piacevoli parti descrittive ed introspettive che mi hanno fatto ritrovare molto nei ragionamenti di Rachele e nel suo mondo di emozioni, sia nella sua versione adolescenziale che in quella adulta. Una lettura leggera, che si legge in pochi giorni, strappa sorrisi e offre spunti di riflessione, senza pretendere troppo. Consigliata.
Stavolta Alessia Gazzola ci conduce in un racconto che alterna il tempo dell’adolescenza a quello della maturità, le scelte di ieri che si ripercuotono nell’oggi, ma anche lo sforzo necessario a liberarsi dalle proiezioni del passato che non ci rappresentano più. Devo ammettere che questo non è stato il mio libro preferito dell’autrice. Nonostante la storia permetta di trattare molti temi intensi e delicati forse avrei desiderato un maggiore approfondimento. Ho trovato molto bello, ad esempio, poter riflettere su tipologie d’amore diverso: quelle più dirompenti, che spesso finiscono per esaurirsi e danneggiare, e quella forma d’amore fatta di cura, rispetto e complicità che aiuta a costruire sulla pietra il futuro. Una riflessione tutt’altro che scontata e che ci interroga su cosa conti davvero sul piano dei sentimenti. Il lutto, i pregiudizi, le gabbie che ci portiamo dentro, sono tutti aspetti che rendono questo libro sfaccettato e interessante. L’ho forse trovato un po’ sbilanciato: mentre nella prima parte la storia di Manfredi e Rachele ha molto rilievo, con racconti del loro passato da liceali e un nuovo legame in evoluzione nel presente, nella seconda parte del libro l’attenzione si focalizza su altre situazioni e, complici le nuove rotte intraprese da Rachele, il suo rapporto con Manfredi diventa meno protagonista e giungiamo alla fine del libro senza una vera e propria conclusione per loro, sebbene facilmente intuibile. Ma, probabilmente, sono io ad aver dato un peso sbagliato al legame tra loro all'interno dell'architettura della narrazione.
La storia del mistero di famiglia non l’ho trovata particolarmente originale, forse anche questo ha smorzato il mio entusiasmo. Sempre interessanti però i personaggi della Gazzola, ambigui e realistici. Confesso che Manfredi non mi ha convinta, il classico ragazzo che non s’impegna ma con del potenziale, che si diverte con tutte ma ne desidera solo una (che poi, secondo me, questa cosa è un po’un mito femminile), una testa calda che cela turbolenze interiori. Qualcosa mi è mancato in questo libro, una somma di piccole cose che non me lo hanno fatto apprezzare del tutto, ma dire che non mi sia piaciuto affatto è una bugia bella e buona.
La mia filosofia su goodreads è dare i voti solo ai romanzi rosa (o giù di lì) e anche questa volta non mi tiro indietro. Secondo me questo libro è il migliore di Gazzola al di fuori delle due serie che l’hanno resa famosa (L’Allieva) e consacrata come autrice di rosa di tutto rispetto (Costanza). Lo considero il migliore perché è la qualità di scrittura è decisamente più alta -e forse in parte e è merito della mano di unə sapiente editor- e i personaggi assumono una complessità accettabile, anche se ovviamente rimaniamo all’interno dei luoghi comuni attesi da un romanzo rosa. Persino le scene di sesso, che normalmente sono di un cringe -mi scuso per l’inglese, ma non mi viene in mente una parola che esprima il concetto così bene in italiano- devastante (!), in questo libro non sembrano tratte da un harmony degli anni 80. Credo che questo processo di “complessificazione” della realtà del romanzo rosa lei lo abbia iniziato da tempo, con risultati alterni (spesso troppo pretenziosi, talvolta velleitari). Nonostante la mia opinione positiva, continuo a pensare che Gazzola debba continuare a scrivere di quello che conosce meglio (la medicina), magari cercando di lavorare, come ha fatto in questo romanzo, su personaggi meno piatti, ma la calandoli nella realtà e soprattutto nella serialità. Cercando di evitare lo spauracchio di tutte le persone che scrivono di rosa: la sensazione che l’autrice abbia una vita noiosissima che riempie con fantasie harmony.
Un piacevole romanzo d’evasione che narra la storia di Rachele, giornalista alla ricerca della verità sulla storia della sua famiglia attraverso l’eredità ricevuta dallo zio. I personaggi sono ben caratterizzati, nel complesso la lettura risulta piacevole. Non ci sono veri e propri colpi di scena, quantomeno non è nulla che il lettore non possa davvero intuire, anzi, la prima parte del romanzo è davvero prevedibile. La seconda parte ingrana di più la marcia e rende la lettura, se non avvincente, quantomeno stuzzicante. Consigliato a chi attraversa una fase nuova della propria vita e scopre che “l’infanzia, ne ho l’impressione, per me è finita ora, a 32 anni”.
"Mentre il vento fuori casa piega i rami degli alberi (...), io mi sento tutto sommato felice, o qualunque cosa si possa dire che somigli alla meno perfetta delle felicità". Che coccola per lo spirito i libri di intrattenimento di Alessia Gazzola in questo gennaio infinito! Adoro la cura con cui costella qua e là le pagine dei suoi romanzi con piccoli dettagli o riferimenti a luoghi, eventi, personaggi reali.
Una ventata di Leggerezza Gazzoliana mi ci serviva proprio. Rachele e Manfredi sono due personaggi la cui storia prosegue come sui binari del tram e questo mi ha dato una certa sicurezza perché odio le sorprese. Chissà se sarà l'inizio di una nuova serie?
Un’eredità inaspettata, ma che dietro alle quinte cela molti segreti di famiglia. Una ragazza intraprendente e un ragazzo dolce e competente al suo fianco. Mi ha tenuta incollata… ma il finale toglie quelle 2 stelle che lo avrebbe portato a 5. Speravo in un continuo… (il suo stile di scrittura WOW)
Leggo sempre volentieri i romanzi della Gazzola. E finisco sempre (anche mio malgrado ) per affezionarmi ai personaggi. Però questo sa un po' troppo di banale. Di sicuro non il suo migliore.