Jump to ratings and reviews
Rate this book

Images in Spite of All: Four Photographs from Auschwitz

Rate this book
Ver una imagen ¿puede ayudarnos a conocer mejor nuestra historia? En agosto de 1944, los miembros del Sonderkommando de Auschwitz-Birkenau lograron fotografiar clandestinamente los métodos de exterminio utilizados en el lugar donde ellos mismos se encontraban prisioneros. Nos quedan cuatro fotografías de aquellos momentos. Y este libro intenta analizarlas preguntándose por las condiciones en que determinadas fuentes visuales pueden ser utilizadas por la disciplina histórica. Igualmente, el autor propone una crítica filosófica de lo inimaginable, pero también de lo que, pese a todo, podemos imaginar al respecto. Se trata de comprender, así, lo que significa ese pese a todo en este contexto. El objetivo es descubrir que las imágenes pueden desvelar lo real, por lo menos de alguna forma, y sustraerse así a los peligros del fetichismo. Para explicar todo esto el autor se refiere a películas como Shoah, de Claude Lanzmann, o Histoire(s) du cinéma, de Jean-Luc Godard; a la noción de la “redención de la imagen” según Walter Benjamin y Siegfried Kracauer; y al lugar de la imaginación en la cuestión ética en la obra de Hannah Arendt. Y, en fin, se reinterpreta nuestro actual malestar cultural desde la perspectiva de la imagen en la época de la imaginación desgarrada.

232 pages, Paperback

First published December 31, 2003

40 people are currently reading
706 people want to read

About the author

Georges Didi-Huberman

203 books233 followers
Georges Didi-Huberman, a philosopher and art historian based in Paris, teaches at the École des Hautes Études en Sciences Sociales. Recipient of the 2015 Adorno Prize, he is the author of more than fifty books on the history and theory of images, including Invention of Hysteria: Charcot and the Photographic Iconography of the Salpêtrière (MIT Press), Bark (MIT Press), Images in Spite of All: Four Photographs from Auschwitz, and The Surviving Image: Phantoms of Time and Time of Phantoms: Aby Warburg's History of Art.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
163 (47%)
4 stars
125 (36%)
3 stars
44 (12%)
2 stars
9 (2%)
1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 25 of 25 reviews
Profile Image for Blackjessamine.
428 reviews71 followers
May 27, 2019

Non mi farà molto onore ammetterlo, lo so, ma mi sono quasi sempre approcciata ai testi presenti nei programmi d'esame con una certa rassegnazione, spinta dalla necessità e dal senso del dovere più che da un vero e proprio mio interesse. Ci sono stati, però, alcuni rari casi del tutto illuminanti, momenti quasi magici in cui lo studio di un testo finiva totalmente in secondo piano, del tutto obliato dal mio interesse per la lettura.

Ecco, alla fine di una sessione d'esami estenuante è arrivato un saggio come “Immagini malgrado tutto”, e improvvisamente, nonostante la stanchezza, nonostante la voglia di mandare tutto all'aria, nonostante l'unica cosa che mi importi sia ormai mettere la parola “fine" a quest'esperienza, ho ricordato tutti i motivi che mi hanno spinta a intraprendere questo percorso.

“Immagini malgrado tutto” è un testo che parla di filosofia ad un livello radicale, un livello al quale non possiamo sottrarci, perché lo fa partendo da quello che è un evento imprescindibile dalla nostra coscienza collettiva. Lo fa partendo dai membri del Sonderkommando di Birkenau, dall'interno di una camera a gas che, per un atto di immenso coraggio, sembra trasformarsi in una camera oscura, per affidare il miracolo della testimonianza a qualcosa che potesse fare più presa delle sole parole. Perché, se tutti noi conosciamo la “febbre della testimonianza” che sembra aver afflitto ogni anima che si è trovata a transitare per un campo di concentramento, tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo anche detto che l'orrore della Shoah è qualcosa di indicibile e inimmaginabile. Eppure, come Bataille mostra assai limpidamente, Auschwitz è stato immaginato, è stato immaginato da un numero impressionante di persone che non si sono limitate a intrattenersi con un'immagine mentale. E mentre tutti i detenuti in grado di farlo si premuravano di scrivere e testimoniare in ogni modo, di seppellire fogli e diari e qualsiasi cosa potesse servire a mantenere viva la memoria e la testimonianza - i famosi “rotoli di Auschwitz” - qualcuno ha cercato di strappare una testimonianza visuale: dall'atto di coraggio dei membri del Sonderkommando arrivano le quattro fotografie scattate da Alex, fotografie dal valore informativo limitato, certo, ma punto di partenza per una riflessione estremamente importante sulle condizioni di possibilità di uno scatto e sul valore testimoniale che un'immagine può assumere.
Didi-Hubermann dialoga con Lanzmann e i suoi seguaci, Wajczman e Pagnoux, per difendere l'importanza che anche un brandello di testimonianza può mantenere, e lo fa con un tono accattivante, seguendo una linea di pensiero estremamente interessante.
“Immagini malgrado tutto” è un saggio in grado di parlare anche ai non “addetti ai lavori”, suscitando riflessioni e domande fondamentali per avere una comprensione più ampia della sfera visuale e del ruolo testimoniale delle immagini.
Profile Image for Leif.
1,923 reviews104 followers
Read
July 15, 2013
Three parts: the first, a reading of four photographs taken in Birkenau; the second, a rebuttal and deconstruction of two writers, followers of Claude Lanzmann; the third, a Walter Benjamin-ian and Hannah Arendt-ian, slightly mythopoeic valorization of the limited potential in what Jean-Luc Godard called "a simple rectangle / of thirty-five / millimeters" in Histoire(s) Du Cinema. At heart a central thesis. Didi-Huberman's concluding lines:
The question of images is at the heart of the great darkness of our time, the 'discontent of our civilization.' We must know how to look into images to see that of which they are survivors. So that history, liberated from the pure past (that absolute, that abstraction), might help us to open the present of time.

Such is enough, I think, to make this worth your time.
Profile Image for Daniyela.
47 reviews3 followers
May 12, 2025
Wat ik zocht.
Wat ik nodig had.
Wat ik moet herlezen.
Waar ik iets mee kan doen.
Doen. Handelen, als een vorm van denken.
Laf en lazy. Maar filosofisch? Toch?

Profile Image for Juan Benot.
Author 13 books150 followers
January 26, 2021
Qué monumento a la voluntad de aprender y a la necesidad de intentar acercarse todo lo posible a lo que ocurrió. Sin duda, «el rayado rectángulo de 35 milímetros salva el honor de todo lo real», pero ya antes lo ha salvado el modo con el que el historiador (o el cineasta, o el poeta) elige acercarse al mundo sin interrogarle, centrado en la durísima humildad que supone ofrecer la mirada.
Profile Image for ligia maciel ferraz.
25 reviews2 followers
December 12, 2021
Este é basicamente um livro em que Didi-Huberman rebate as críticas de Gérard Wajcman acerca de um texto que Didi-Huberman escreveu anteriormente sobre quatro imagens fotografadas de dentro de Auschwitz.
Num certo momento do livro, eu já estava imaginando que, se eu fosse Wajcman, estaria com a minha mochilinha alugando um quartinho num lugar distante e isolado pensando na vida, refletindo sobre como fazer críticas, tamanho o poder de argumentação de Didi-Huberman.
Belo livro pra pensarmos na forma de encarar, através das imagens, temas que envolvem dor, trauma e feridas abertas.
Profile Image for chris.
121 reviews5 followers
Read
January 5, 2025
lo doy por leído hasta nuevo aviso… el primer libro MUY recomendable
Profile Image for Jessica Zu.
1,248 reviews173 followers
April 10, 2013
ONly read the assigned chapters. This translation is wonderful (well, sure, there's always an untranslatable remainder). Didi Huberman's imagination dispells the inherent unreadability of these photographs and restores them "dialect image" so that remain meaningful generations of viewers to come.
Profile Image for Francesca Macis.
5 reviews1 follower
September 22, 2020
Prima parte molto interessante con spunti riflessivi molto profondi.
Seconda parte lenta, polemica e ridondante.
Profile Image for Telarak Amuna.
209 reviews3 followers
March 29, 2023
Un saggio stupendo, che mi ha stupito per la grandissima capacità e acutezza di Huberman di fare storia dei campi di concentramento partendo da quattro foto che a chiunque avrebbero detto ben poco. Queste quattro immagini sono la base per una riflessione che si dipana con efficacia argomentativa affascinante e sfiora numerosi temi, sia etici (come trattare della Shoah, tra documenti, immagini e testimonianze, come evitare sia l’adorazione delle immagini, che impedisce un’analisi, sia il polo contrario dell’ineffabile, che andrebbe a realizzare il progetto dei nazisti, di insabbiare tutto nel silenzio), sia metodologici (la stratificazione della fotografia e i suoi margini, gli spazi spazio-temporali tra una foto e l’altra e i mondi che nascondono, le storie che raccontano). L’aspetto più incredibile è il suo lavoro sui margini delle immagini, che finisce per dimostrare come essi, apparentemente così poco significativi, nascondano una ricchezza di significato nettamente superiore al centro dell’immagine: la cornice nera attorno ai detenuti che trascinando i cadaveri nelle fosse racconta molto di più sui campi di concentramento di quest’ultimi (racconta tutto il processo di contrabbandare una macchina fotografica all’interno del campo, di organizzare una squadra con ruoli distribuiti affinché colui che è stato designato fotografo riesca effettivamente a scattare le foto, l’esigenza di scattarle di nascosto, in poco tempo, la bruciante urgenza di documentare e far sapere al mondo gli orrori dei campi di sterminio, correndo enormi rischi e la commovente speranza che il rullino pervenisse a qualcuno che lo rendesse pubblico).
Oltretutto l’intero libro è scritto molto bene, con uno stile pulito, elegante e fortemente persuasivo. Huberman poi non rifugge il confronto, poiché da un lato confronta il suo metodo con altri lavori per immagini sulla Shoah (mostre, film, …), dall’altro risponde alle critiche rivoltegli da due intellettuali francesi, precisando ulteriormente il suo punto di vista ed evidenziando nelle loro parole ciò che andrebbe evitato di fare trattando della Shoah, gli errori, per quanto in buona fede, che rischiano di andare a detrimento degli ebrei e a vantaggio del disegno annichilente dei nazisti. Non è chiaramente Levi o Wiesel e neppure Harendt, ma secondo me è una lettura fondamentale per chiunque sia sinceramente interessato all’argomento, tanto per ciò che si impara sull’argomento, quanto per l’insegnamento di metodo che Huberman impartisce al lettore, insegnamento che va oltre l’argomento specifico, ma si estende a tutte le immagini-documento, poiché è vero, come denuncia l’autore, che gli studiosi di storia non hanno ancora imparato a usarli in modo proficuo, a differenza di quanto fa Huberman con il magnifico lavoro sui margini, cioè sul loro diventare documenti, più che sul loro essere documenti.
Profile Image for Registro Luego Existo.
56 reviews1 follower
July 10, 2025
No es casualidad que me interese el tema del contraarchivo a partir de las imágenes. Mi obsesión e interés por registrar, guardar, resistir al olvido ya se sugiere en el nombre y propósito de esta cuenta :-).

"Imágenes pese a todo" de Didi-Huberman es una lectura obligatoria para mi TFG que me ha dado ideas clave para pensar en el archivo y su reverso.

Los nazis intentaron borrar todo rastro de su crimen, confiando en que lo inimaginable sería irrepresentable. Pero las imágenes –aun mínimas, desenfocadas, parciales– sobreviven. Son el contraarchivo que resiste a la desaparición.

El archivo nunca es total. Está hecho de fisuras, de ausencias. Pero es en esa falta donde juega la memoria un función esencial. Entre documento y testimonio, imagen y vacío, la historia no es un todo cerrado, sino un campo de batalla donde cada imagen es un acto de resistencia.

"Si insisto tanto, en estas líneas, en la expresión pese a todo, es porque cada fragmento existente -de imágenes, de palabras, o de escritos- es arrancado a un fondo de imposible. Dar testimonio significa explicar pese a todo lo que es imposible explicar del todo.

La única postura ética frente a la historia es crear pese a todo la posibilidad de un testimonio."
1 review
Read
February 26, 2025
If I could turn back time, I would probably start reading Didi-Huberman from this one, and not "Devant l'Image". Language sharp and argumentative, and the idea it is proposing is so refreshing - to think of an image as a shred of reality, and not confined solely to the grammar and mechanisms of a language. In a world obsessed with productivity, which affects our visual culture as well - everything has to be clean, precise and usable towards one specific goal - Huberman says we can stop and deeply connect with an image, not in an a-contextual way, but informed and focused, but also not inclined to gain from it any pre-calculated information (and discard it, if it fails to provide us with such). The first chapter analysis of the Auschwitz photos is one of the most gut wretching pieces of exphrasis I have ever read.
Profile Image for Sara.
604 reviews
April 25, 2018
Uno de los ensayos más incisivos que he leído sobre el tratamiento del Holocausto en la cultura popular de la segunda mitad del siglo XX. Muy, muy recomendable, sobre todo si se tiene un especial interés en la fotografía y/o el cine, ya que son los temas alrededor de los que giran las reflexiones de Didi-Huberman.
Profile Image for Marea sdp.
162 reviews
January 1, 2024
Es que este señor escribe de una manera increíble. Me parece un libro súper necesario que atraviesa sin temor los límites de la estética, de la imagen, y del sentido histórico - ético - político que se puede encontrar en estos ámbitos.
Profile Image for Renato Beaklini.
20 reviews
April 8, 2024
A imagem, tal como a história, não ressuscita absolutamente nada. Mas ela "redime": ela salva um saber, ela recita apesar de tudo, apesar do pouco que pode, a memória dos tempos.
Profile Image for Eduardo Leite.
Author 2 books65 followers
August 4, 2025
a primeira parte do livro é muito interessante enquanto proposta analítica, mas a segunda parte é basicamente uma masturbação intelectual disfarçada de refutação de críticas que faz com que a leitura se torne desnecessariamente cansativa
Profile Image for Alberto.
Author 7 books168 followers
September 17, 2019
Frente a la saturación y la obtusa barrera de imágenes a las que nos enfrentamos diariamente, imágenes, imágenes pese a todo de aquello que parece impensable e irrepresentable.
Profile Image for Melisa Silva.
6 reviews2 followers
Read
April 15, 2024
A menudo se le pide demasiado o demasiado poco a las imágenes.
No son ni todo, ni son nada. Son algo. Instantes de verdad.
Profile Image for raphael ferraire.
9 reviews
August 25, 2024
Quando uma imagem nos testemunha o inimaginável, o ato de olhar se torna insuportavelmente necessário.

Obra monumental.
Profile Image for Kofeina.
275 reviews27 followers
January 13, 2025
Ważne i głębokie rozważania, które mogłyby być esejem 1/10 objętości.
Profile Image for Lily Wilson.
9 reviews
June 12, 2025
I started reading this for an essay and couldn’t put it down. So incredibly haunting and revealing. This book touched me very deeply.
Displaying 1 - 25 of 25 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.