In Dreams, A Portal to the Source Edward C. Whitmont and Sylvia Brinton Perera, both leading Jungian analysts, provide an extensive guide to dream interpretation. Practical in approach, it is designed primarily for psychoanalysts and therapists who wish to integrate dream interpretation into their clinical practice. Among the topics covered are the language of dream images; the relations between the dream and the dreamer's conscious positions; the interplay between archetypal and personal levels; the dream's dramatic structure; body imagery in dreams; and the relevance of dreams to transference and countertransference.
Dreams are a portal to the source of life. Among the many gifts of Gary, the most valuable one is the gift of prophecy and prophetic dreams. Perhaps, in dreaming we attempt to recall what our soul has always known. I will write more on this when I'm in a better state than I am presently.
Questo è un testo che si ricollega molto agli studi sull’interpretazione dei sogni di C.G. Jung. Alcuni dei contenuti trattati nel libro potrebbero risultare ostici da comprendere per chi non ha mai studiato psicologia.
I sogni contribuiscono allo sviluppo e al miglioramento individuale, se opportunamente interpretati. Essi sono immagini energetiche che sintetizzano esperienze passate e presenti, personali e collettive.
La maggior parte delle produzioni oniriche può favorire l’accesso alle aree inconsce della vita, per trovare messaggi di vario tipo, i quali si riferiscono spesso alla situazione psichica che il soggetto presenta nel qui e ora. I sogni possono, dunque, aiutare il sognatore nella soluzione di un problema, a trovare ispirazione artistica e nel suo stesso sviluppo psicologico.
Le esperienze oniriche possono essere usate anche per curare, grazie alle metafore e ai simboli che è possibile riesumare dai sogni. Questi ultimi trasmettono informazioni sulle relazioni del sognatore, captate dall’inconscio ma celate al livello della coscienza. Oltretutto, nel sogno compaiono i contenuti archetipici che appartengono ad una dimensione collettiva dell’inconscio.
Il pensiero razionale deve imparare ad adattarsi ai toni affettivi e alle immagini oniriche, giocando con l’intuizione fino all’emergere dei significati. Perché il lavoro con i sogni possa essere efficace occorre una situazione diadica o di gruppo: l’altro che rispecchia o che mette in discussione può servire come schermo sul quale il sognatore proietta le sue reazioni.