Perché «sei un pozzo di scienza» ma «non riesci a cavare un ragno dal buco»? Per scoprire cosa c’è dietro queste curiose espressioni, in che cosa consista il parlar figurato, questo libro è un’ottima guida: con stile e chiarezza impeccabili svela l’identità, il nome e le funzioni di modi di dire fra i più sorprendenti dell’italiano comune e letterario.
Libro iniziato e letto per un esame in università. Scritto bene con molti esempi, non solo presi dalla letteratura, che ti spiegano le figure retoriche.
Manualetto breve ma utilissimo, completo e corredato di diversi esempi letterari per una migliore individuazione e comprensione delle figure retoriche.
Si legge in tempi brevi, ma è ottimo da consultare più e più volte per studio o per ripasso. Consigliato.
Premetto dicendo che ho studiato e letto questo libro per l'università e che se non fosse stato per ciò non mi sarei approcciato alla lettura di questo libro. Per quanto riguarda la stesura posso affermare che è un libro ben fatto, spiega bene le figure retoriche, fornisce i giusti esempi e non è pesante da portare a termine. Lo consiglio vivamente.
La Garavelli non ha bisogno di presentazioni. È un’istituzione. Scritto in modo semplice e chiaro, con tanti esempi. Consigliato a chi vuole approfondire ed essere consapevole di cosa scrive e di come lo scrive.
Bellissimo e utilissimo accompagnamento alla lettura e alla scrittura. Per meglio comprendere i meccanismi usati nei testi letterari. Per una maggiore consapevolezza nella lettura, per riconoscere la letteratura quando la si incontra. Ops, credo di aver utilizzato un'anafora.
Bice Mortara Garavelli da decenni cerca di raccontare agli italiani come funziona la retorica. Stavolta con questo agile libretto forse ci è riuscita sul serio. Il problema principale quando si trattano questi temi, in effetti, è quello di trovare il modo per passare dall'esempio al nome; se qualcuno (qualcuno a caso...) parla infatti di anadiplosi si può sempre prendere il vocabolario e cercare il lemma corrispondente, ma partire dall'esempio per arrivare al nome è irrealizzabile. In questo caso invece l'indice serve proprio a dare un nome alla figura; nel testo c'è poi la spiegazione anche storica, terminata da una definizione vocabolariesca. Nel caso vi chiediate perché mai serva conoscere le figure retoriche, la risposta è banale: le dichiarazioni di politici e persone altolocate sono fatte apposta per nascondere la realtà per mezzo di esse, e quindi è opportuno accorgersi di quello che ci sta dietro.
manuale molto utile, ho preparato l'esame di italiano II utilizzando questo libro. nonostante alcune distinzioni mi sembrassero un pò astruse e alcune non le definirei affatto figure retoriche, l'ho trovato molto utile nel comlesso perchè gli esempi rendevano tutto più semplice