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Val più la pratica: Piccola grammatica immorale della lingua italiana

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Sarà anche vero, come dicono in tanti, che l'italiano si sta imbarbarendo, che gli incolti lo inquinano, che l'inglese lo corrompe, che i giornali lo sviliscono e la televisione lo umilia, ma non c'è al mondo esercito più feroce e agguerrito di quello che presidia a colpi di penna rossa la frontiera che separa l'italiano 'buono' da quello 'cattivo'.
«No ha la rigidità del manuale, la boria dell'erudizione, il sussiego cattedratico. Estroso, ricco di anedotti, De Benedetti vivacizza, talvolta quasi romanzandole, annose questioni e nove prospettive. Davvero utile, potrebbe ispirare l'apertura di sportelli istituzionali: un servizio pubblico per dispensare consigli sulla lingua.»
L'Espresso
Un'opera insolita nel panorama italiano recente. Con la brillantezza del giornalista, questa grammatica affronta questioni che si solito trattano i linguisti. De Benedetti ha la capacità di scrivere con brio di argomenti complessi di sintassi piuttosto complessi.»
Tuttolibri
La lingua è più una terra da sezionare e lottizzare o un mare da navigare andando su e giù sulle onde? La risposta del linguista De Benedetti è già nel titolo. Chi poi leggerà tutto il volume troverà una scorrevole successione di esempi, ragionamenti, anedotti e opinioni. L'unica competenza specifica richiesta al lettore è parlarlo e leggero, l'italiano.»
Venerdì di Repubblica
Splendida antigrammatica della lingua italiana corrente. Ironica, innovativa. E contro tutti i conservatori nemici di una lingua viva.»
Magazine del Corriere della Sera

175 pages, Paperback

First published January 1, 2009

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About the author

Andrea De Benedetti

24 books4 followers
Andrea De Benedetti (Torino, 1970) giornalista, insegnante, scrittore e linguista italiano, ha insegnato per nove anni all’Università di Granada prima di rientrare in Italia. Tra i suoi libri: Val più la pratica. Piccola grammatica immorale della lingua italiana (Laterza 2010), La situazione è grammatica. Perché facciamo errori. Perché è normale farli (Einaudi 2015), La lingua feliz! (Utet 2018).

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Soobie is expired.
7,117 reviews135 followers
September 21, 2017
Beh, ci ho messo un po' ad ingranare ma una volta partita...

Che poi, ho fatto una scoperta interessantissima: NON sono una grammar-nazi!! Tra tutte le nefandezze (per i puristi) che vengono presentate in questo libro, non ce n'è una che io rinfacci agli autori che leggo (e bastono!). Non m'importa che comincino una frase con una congiunzione, visto che lo faccio anch'io spesso e volentieri. Non m'importa che usino i pronomi lui e lei come soggetto o che il loro come pronome complemento stia sparendo, anche se - lo ammetto - a volte mi piace riesumarlo. Le dislocazioni di solito non le noto...

Quindi, sì, il prossimo che mi dice che sono una grammar-nazi lo picchio. Eh, eh, eh.

La parte più interessante, per la sottoscritta, sono stati gli ultimi capitoli, quelli sui soggetti, verbi e - soprattutto - quello sull'analisi logica finale, con i dannatissimi complementi. Sul soggetto ho imparato parecchio, devo dire. E sull'analisi logica... diciamo che il discorso di De Benedetti ha moltissimo senso e sarebbe da far leggere a chi fa i libri di grammatica per le scuole. Che poi non son loro che si devono spaccare la testa affinché i ragazzi imparino quella quarantina di complementi che nessuno è in grado di riconoscere.

Adoro l'invettiva che l'autore ha scritto a favore del parlare semplice. Con i rimandi a Nanni Moretti, ma soprattutto partendo da una citazione del Trap. Che sì, parla malino ma tra tutti gli allenatori di calcio che ci sono in giro sembra il meno viscido.

Mi sa che leggerò altro di suo. Lo stile è un po' particolare, non immediato. Come scritto prima, ci ho messo qualche pagina ad ingranare. Però alla fine son stata molto soddisfatta di averlo letto.
Profile Image for Laura C..
50 reviews27 followers
November 26, 2016
Testo molto interessante, che esplora in modo molto professionale e a tratti comico - facendo prendere una pausa al lettore tra una spiegazione e l'altra - di come la nostra lingua non sia statica, vecchia e rigida ma di come sia in continuo mutamento, grazie ai cambiamenti sociali, culturali e temporali.
Qual'è il modo più corretto per dire una cosa? cosa, nella nostra lingua, è diventato obsoleto e che quindi potrebbe essere evitato?
Questo testo l'autore lo dedica ai cosidetti Grammar Nazi, facendoli notare come anche facendo i saccenti a volte si possa sbagliare.
Profile Image for Maurizio Codogno.
Author 66 books143 followers
November 29, 2017
Andrea De Benedetti è sabaudo. E quindi non può fare a meno di terminare questa sua pseudogrammatica facendo notare come il piemontesismo "solo più" ha un significato ben diverso dal semplice "solo", come del resto noi nativi sappiamo bene ma la cricca dei grammatici continua a negare. A parte la battuta, il testo è molto bello, non solo perché ha un approccio più descrittivista che prescrittivista a regole e regolette - e soprattutto a quel mischione che è l'analisi logica - ma perché porta man mano il lettore a scoprire qual è il concetto contemporaneo di grammatica tra gli studiosi, concetto che non è ancora percolato tra gli insegnanti e tanto meno tra gli studenti. Quanti di voi hanno studiato il sistema valenziale dei verbi?
Se mi è concesso un appunto, io sarei stato ancora più indulgente col povero Trapattoni. È vero, il suo periodare si regge su un equilibrio assai creativo, ma il significato dell'esempio che è postato nel libro è sufficientemente chiaro anche a chi come me non è certo un esperto calciofilo.
21 reviews
December 18, 2011
Sono d'accordo con l'autore. Ma non mi piace il suo modo di scrivere, farcito di metafore inutili, e fondamentalmente questo libro non mi ha dato niente di nuovo. A questo punto è meglio la presunzione del libro di Beppe Severgnini.
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