Un'intervista che ha ormai il valore di un classico. L'unico testo breve in cui Renzo De Felice ha espresso in modo sintetico e divulgativo le sue idee sul fascismo, frutto delle ricerche e degli studi che lo hanno reso noto in tutto il mondo.
Renzo De Felice (8 April 1929 – 25 May 1996) was an Italian historian, who specialized in the Fascist era, writing, among other works, a 6000-page biography of Benito Mussolini (4 volumes, 1965–1997). He argued that Mussolini was a revolutionary modernizer in domestic issues but a pragmatist in foreign policy who continued the Realpolitik policies of Italy from 1861 to 1922. Historian of Italy Philip Morgan has called De Felice's biography of Mussolini "a very controversial, influential and at the same time problematic re-reading of Mussolini and Fascism" and rejected the contention that his work rose above politics to "scientific objectivity", as claimed by the author and his defenders.
Un'interessante sintesi del pensiero di De Felice, uno dei più grandi storici del fascismo, sul fenomeno fascista e sul ventennio di dittatura. Per conoscere nel dettaglio ciò di cui si parla è necessario approfondire con altre letture
"Ai fini di una effettiva comprensione storica, non tanto è indispensabile stabilire la misura della dipendenza del fascismo da certe forze e da certi interessi, quanto capire la misura e le ragioni della sua autonomia da essi."
Insomma il fascismo era la rivoluzione della classe media e questa rivoluzione non era conservatrice o reazionaria perchè "il principio è quello della partecipazione attiva, non dell'esclusione. " Il fascismo che non esclude! Leggiamo anche che il fascismo portava la pace sociale e garantiva sicurezza agli italiani. E ovviamente il colonialismo e il nazionalismo italiani non erano brutti come quello inglese perchè non erano imperialisti, noi andavamo in Africa per sbarcare il lunario! Giuro lo ha scritto!
Seppur scritto nel 1975 può essere considerato quanto uno attuale. Per merito dell'autore De felice è riuscito a trascendere attraverso i documenti i fatti, senza scadere in miti o leggende sul Fascismo. La lettura è un po' lenta perché in maniera d'intervista ma non per questo di difficile comprensione.
A differenza della precedente intervista che ho letto questa mi è piaciuta molto meno. L’argomento non è dei più accattivanti e a questo si è aggiunto un ritmo lento e una dialettica poco coinvolgente