“L’amore non è una formula matematica, non ci si può innamorare facendo dei calcoli.” Almeno questo è quello che pensa Arturo fino a quando rivede un vecchio compagno di classe, l’irritante Gianfranco Zamboni – ora ingegnere informatico. Dopo anni di lavoro a testa bassa, Arturo si è appena reso conto che amici e colleghi nel frattempo si sono sposati o convivono, molti hanno messo al mondo dei bambini e alcuni si sono già separati. Alle soglie dei quarant’anni, è ora di pensare a quel futuro che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Ma come si trova l’anima gemella, la persona che si è proprio sicuri sia quella giusta? L’incontro con il vecchio compagno di scuola sembra un appuntamento con il destino, perché Zamboni è a capo di un progetto sperimentale: una app finalmente efficace nel rilevare l’affinità fra persone. E siccome Arturo è un citazionista accanito, facendo sua la massima di Mae West “Tra due mali, scelgo sempre quello che non ho mai provato prima”, si butta nella sperimentazione. Mentre sembra stia nascendo una simpatia con Olivia, la ragazza dal sorriso raggiante che lavora nella mensa aziendale, l’app gli rivela che ha sette anime gemelle sparse per l’Italia e per il mondo. Nonostante il parere contrario dell’amico Carlo, inguaribile romantico, che lo spinge a uscire con Olivia, Arturo inizia il suo viaggio carico di speranza – ma anche di goffaggine e tanti dubbi. Da Siena alla Svezia, da Dubai alla Groenlandia, scoprirà molto su di sé, sui rapporti di coppia a ogni latitudine, e su cosa sia davvero un’anima gemella. Pif torna al romanzo con la sua voce inconfondibile e lo sguardo intelligente e critico, eppure sempre pieno di tenerezza, sulle contraddizioni del nostro presente, sulle fragilità fra il tramonto delle vecchie certezze e i falsi miti di nuove verità. Un romanzo picaresco ed esilarante sull’amore.
All’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, Pif inizia la sua carriera lavorando come assistente alla regia di Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999) e con Marco Tullio Giordana ne I cento passi (2000). Nel 2000 Pif diventa autore televisivo, acquistando poi celebrità con “Le Iene”, dove lavora come autore e inviato dal 2001 al 2010. Nel 2007 per Mtv realizza “Il testimone”, il suo primo programma individuale, tra i più originali e innovativi del panorama televisivo odierno. Nel 2017 è su Rai3 con il suo “Caro Marziano”. Al cinema intervista Ettore Scola nel documentario Ridendo e scherzando. Nel 2013 debutta alla regia con il suo primo lungometraggio La mafia uccide solo d’estate, per il quale vince due David di Donatello, tra cui quello come miglior regista esordiente e un Efa (European Film Awards) come miglior commedia, dal quale è stata tratta una serie televisiva per Rai Uno. Il suo secondo film è In guerra per amore (2016). Feltrinelli ha pubblicato … che Dio perdona a tutti (2018), il suo primo romanzo.
“L’amore è un fatto della vita. Ed essendoci degli esseri umani in mezzo, porterà inevitabilmente delle discussioni, delle incomprensioni, dei litigi, delle rappacificazioni, dei compromessi e delle rotture. Fa parte della vita. Vivere un rapporto d’amore come un problema vuol dire vivere la vita come un problema.”
Puoi pensare di trovare un equilibrio, una serenità con qualcuno, ma sappi che non potrà essere per sempre, come vorresti tu, perché la gente cambia. Cresce e cambia. Oggi stai con una persona che tra dieci anni potrà essere un’altra. O forse tu sarai un altro. E forse non vi prenderete più. Magari se l’avessi incontrata dieci anni dopo, o prima, non ti saresti innamorato o lei non si sarebbe innamorata di te. E tu cosa vuoi fare? Vuoi protestare? Vuoi lamentarti perché i patti iniziali non erano quelli? Non rimane che lavorarci sopra, fino a quando ha ancora un senso. E se il senso non c’è più, non hai perso del tempo se è stata una bella storia d’amore! Vivi la vita, invece di chiederti continuamente cosa c’è dietro l’angolo! O peggio ancora, cosa ci sarebbe stato se avessi girato quell’angolo. Ma puoi vivere così? Mentre passi il tempo a ragionare sul perché e sul percome, nel frattempo la vita sarà finita.
Caro Pif, Grazie perché mi sono divertita e alleggerita. Mi sono immaginata già la versione cinematografica in stile Luchetti e ho vissuto tutte le disavventure e i viaggi di Arturo/Pif! Grazie perché alla scrittura leggera e all'amore per l'amore, hai aggiunto l'amore per i viaggi, l'amore per l'amicizia, l'amore per la cultura, l'amore per il cibo... e io il budino di riso di Nannini a Siena lo conosco molto bene! Grazie per la semplicità e per le riflessioni lievi, ma non banali, grazie per un finale non scontato e grazie per le mille citazioni e gli spunti. Alla fine non ci dobbiamo per forza impelagare nella Divina Commedia per leggere un buon libro, a volte svagarsi, distrarsi e farsi una sana risata vale 5 stellette molto di più di una lettura pesante e angosciante che però fa tanto più intellettuali! Very nice!
Faccio Mea Culpa e ammetto di aver deciso di leggerlo, perché ho confuso il nome dell'autore con un comico famoso. Il mio errore è stato di continuare testardamente a leggere, nonostante essermi resa conto dello scambio di persona. Il titolo dice tutto su cosa aspettarsi. Il protagonista è un povero idiota. Neanche un idiota alla Bridget Jones, che un po' è sfigato e un po' fa tenerezza. No è solo un grandissimo idiota. L'unica cosa che il protagonista Arturo sembra in grado di fare è buttare citazioni a caso, manco fosse un Bacio Perugina. Il suo secondo passatempo preferito è lamentarsi. E lamentarsi del proprio collega Flavio (lamentatore professionista) e della categoria dei "Flavi" di tutto il mondo, senza per altro cogliere l'ironia di essere lui stesso un Flavio. La parte più interessante del libro sono nozioni varie buttate in maniera nozionistica, riguardanti i luoghi e gli eventi, in cui Arturo -alla ricerca dell'anima gemella - si trova e si trova a dover vivere. Ma che comunque si potevano scoprire grazie ad un rapido giro su Wikipedia, con tanto di link ad altre pagine correlate, decisamente più interessanti delle paturnie amorose di Arturo.
Sono certa che questo libro abbia il suo pubblico, ma purtroppo per l'autore non sono io.
Non voglio essere crudele con questo libro, perché probabilmente è stato scritto da un ghost writer sottopagato che ha altri problemi e non ha bisogno di leggersi recensioni al vetriolo. Allo stesso tempo sento di dover dire che mi è stato regalato.
Le situazioni descritte sarebbero (forse) state divertenti se interpretate. Così su carta sono ripetitive e anche un po' banali. L'espediente del protagonista completamente inetto faceva ridere, per le prime tre pagine, poi diventa un ospite scomodo.
Ma in generale, di cosa voleva parlare il libro? Perché se doveva essere un'esaltazione della noia e della routine in un ufficio italiano tipico, forse ci è riuscito. Non penso parlasse dell'amore se per farlo si deve inventare un app improbabile e una serie di espedienti altrettanto stupidi, tutto per una qualche lezione morale che puzza di baci perugina a un protagonista che a quarant'anni dovrebbe avere un minimo di profondità di pensiero in più. Tralaltro il tema delle app è divertente, visto che ci sono decine di app per il dating online, ognuna con i suoi problemi, aspetti comici e spunti di riflessione. Magari non c'era bisogno di inventarne un'altra con la stupida premessa delle anime gemelle numerate, che tralaltro alla fine non interessa neanche più al narratore.
Ma forse sono io il problema, essendo chiaramente fuori target. Leggendo altre recensioni mi pare il libro sia riuscito e che quindi il mercato giustifica lo spreco di carta per non dire assolutamente nulla.
Ho sempre apprezzato i lavori televisivi di Pif, cone caro marziano o il testimone. Quindi naturalmente mi son trovato molto interessato davanti a un suo libro (non ho letto quelli precedenti). Questo è una lagna di un uomo di 40anni che non sa vivere, un horror psicologico. Un po come quando guardi un film horror e gia all inizio capisci che il protagonista è un coglione e si farà ammazzare. L’ho letto perche non mi piace abbandonare i libri, ma penso che questo puo andare facilmente tra uno dei peggiori
Ho trovato la storia di questo libro estremamente noiosa e ho fatto una fatica enorme a portarla a termine, nonostante sia un volume piuttosto corto. La narrazione non l'ho trovata per niente accattivante e, sebbene all'inizio il protagonista potesse ispirare una qualche tenerezza, dopo poche pagine ha cominciato a risultarmi insopportabile. A quel punto, il titolo ha assunto per me un significato lampante poiché non potrei essere più d'accordo sul fatto che sia un idiota monumentale.
Il protagonista si rivela un quarantenne con la maturità di un ragazzino, spinto unicamente dal desiderio di non rimanere solo, che decide di intraprendere la sua disperata, anzi disperatissima, ricerca d'amore per mettere su famiglia. Questo suo egoismo e la sua immaturità mi hanno reso la lettura davvero pesante.
È solo grazie alle ultime 20 pagine che questo libro è riuscito a galleggiare un po' in superficie per me. Ho provato un piacere indescrivibile nel fatto che abbia perso Olivia, perché, a mio parere, non la meritava affatto. Ho anche apprezzato il confronto che ha avuto con Gianfranco e le lucide considerazioni che quest'ultimo ha espresso ad Arturo sull'amore.
Un'esperienza di lettura faticosa e perlopiù frustrante, "salvata" solo da un finale che ha saputo ripagare almeno un po' la mia tenacia.
Abbandonato dopo 70 pagine. Banale e irritante, un 40nne con la maturità di un ragazzino che si sveglia ad un tratto e vuole assolutamente “sistemarsi” per il semplice fatto che stare solo fa paura. Odioso voler infilare a tutti i costi citazioni alla qualunque e battute che neanche fanno ridere. Abbandonato senza rimpianti
⭐⭐⭐⭐- Un romanzo irriverente, spassoso e ironico, nel quale si parla di viaggi, amore, cibo e arte. Con una scrittura leggera e semplice l’autore ci racconta del viaggio che fa compiere al protagonista Arturo alla scoperta del suo io, al fine di comprendere quanto sia importante nella vita stare bene con sé stessi ancor prima che con gli altri. E quando Arturo, un uomo timido e sfiduciato, durante le varie tappe del suo viaggio, raccontate descrivendo i luoghi visitati, si vedrà costretto ad affrontare le proprie fragilità, capirà finalmente chi è per davvero un’anima gemella. Quella che rincorre da tempo.
*Ringrazio la CE per la collaborazione e la copia cartacea
Arturo è un uomo insoddisfatto della sua situazione sentimentale: a quarant'anni non ha una moglie e nemmeno dei figli. Entra a far parte della sperimentazione di una nuova app di incontri che gli annuncia di avere 7 anime gemelle sparse per l'Italia e all'estero. Arturo molla tutto e parte disperatamente per conoscere queste persone. Una lettura che mi ispirava per la trama ma che ho trovato banale e noiosa. Arturo è un quarant'enne che si piange addosso e che si comporta come un ventenne spinto unicamente dell'idea di non restare solo per il resto della vita. Unico personaggio che ho apprezzato è stata Olivia che ha saputo abbandonare l'idea di un futuro con Arturo e andare avanti con la sua vita.
E' un libro che dovete leggere. È un libro sull'amore, ma soprattutto sulle nuove tecnologie che ci permettono di trovare l'anima gemella senza conoscerla, sull'arrivare ad un certo punto della propria vita e guardarsi indietro. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile? Siamo soddisfatti delle nostre scelte? Come sempre si ride tanto con Pif.
Mă plimbam pe străzile din Bologna când în vitrina unei librării am văzut această carte în italiană și titlul său mi-a atras atenția, pentru că m-am simțit și eu de multe ori în viață în această postură: “ Căutarea disperată a iubirii de către un trist idiot”. Ajuns la vârsta de 40 de ani singur, Arturo, personajul nostru principal, decide să facă parte dintr-un experiment, o aplicație prin care să îți găsești sufletul-pereche. În timp ce bate lumea în lung și în lat pentru a face cunoștință cu femeile extrase de algoritmi, pierde din vedere o femeie superbă de care se simte atras, Olivia, colega sa de muncă. La sfârși, Arturo trage învățămintele necesare și chiar reușește să clădească o relație cu una dintre femeile din aplicație, renunță să mai vadă o relație ca o problemă de rezolvat. Umor italian, diferențe culturale, citate faimoase, căutări, disperare, surprize și aventuri! Am râs copios la momentul cu părinții suedezi făcând plajă nud. 😂 Parcă îl văd pe Arturo pe străzile din Bologna, tristul idiot în căutarea iubirii. 🤗
Ammiro molto Pif da sempre e amo il suo programma Il Testimone; mi ha fatto quindi molto piacere ritrovare tra le pagine episodi del programma che mi sono rimasti in mente (Siena e la Groenlandia in particolare).
È un romanzo leggero, che si lascia leggere, tuttavia (personalmente) nei libri di solito cerco un po’ più di sostanza. Potrebbe funzionare come sceneggiatura di una classica commedia italiana, ma come romanzo non è abbastanza. Sembra poi che Pif stesso si sia scocciato di scrivere arrivato a un certo punto, all’inizio i capitoli sono corposi e durano più episodi, per poi diventare sempre più striminziti e riempirsi di falle nella trama man mano che la storia progredisce.
Devo dire di aver apprezzato molto il finale, che ha reso il tutto meno banale di quanto avrebbe potuto essere.
Pif rimane una persona che stimo fortemente con cui mi piacerebbe fare delle belle chiacchierate.
libro molto bello e semplice. La storia sembra molto frivola e leggera ma alla fine si cela un significato molto bello e profondo, significativo. Molto veloce da leggere in quanto la scrittura molto scorrevole e corto.
Alcune frasi mi hanno segnata tantissimo, me le sono segnate perché erano bellissime: “ogni cosa squisita matura lentamente” oppure “pensiamo nella generalità ma viviamo nei dettagli”
Sicuramente un romanzo che si è fatto leggere, scorrevole, semplice e divertente, ma lo si chiude con la consapevolezza che verrà dimenticato presto. Non lascia nulla, o almeno a me non ha lasciato nulla. Peccato, il Pif scrittore non è all'altezza del Pif regista o giornalista.
Ho letto le prime 100 pagine, lottando per continuare la lettura solo perché mi dispiace non terminare i libri.
Non pensavo che nel titolo ci fosse l'aggettivo qualificante del protagonista, che è talmente idiota da allungare di 200 pagine una storia che poteva perfettamente essere raccontata in 10. Su carta il soggetto ha 40 anni, ma per età mentale potrebbe essere associata ad un bambino, dato i suoi comportamenti incoerenti e la totale mancanza di introspezione. D'altronde ben si accompagna con gli altri personaggi, ovviamente macchiestici, che tentano disperatamente di strappare una risata al lettore senza però riuscirci.
La trama sembrava anche interessante, dato che tratta del tema delle app di dating e della ricerca dell'amore da parte di un invidivuo in età matura. Il libro aveva tanto potenziale, si poteva scrivere riguardo al tema della solitudine, del posto del lavoro nella vita di un individuo, il tempo che passa...temi che vengono timidamente accennati ed è un peccato, perché avrebbero evitato l'insulsaggine di questa lettura.
Consiglio questo libro per puro e semplice intrattenimento, senza alcuna aspettativa e armati di tanta pazienza nei confronti di un protagonista che é proprio un povero idiota.
«Al mondo hai 7 anime gemelle, tieni, questa è la lista!» Cosa faresti se ti dicessero così? Cosa faresti se un'applicazione ti desse la possibilità di trovare, in maniera quasi istantanea, una ristretta cerchia delle persone più affini alla tua personalità? Ne "La disperata ricerca d'amore di un povero idiota", Arturo ha quarant'anni, ed è solo. Non sa come, non sa quando, ma è successo. Una vita dedicata al lavoro, al mantenimento di uno status quo che non si era nemmeno reso conto di aver stabilito. Poi la svolta: l'applicazione miracolosa, una rocambolesca ricerca che lo porterà negli angoli più sperduti e impervi del pianeta. Come Siena. Scherzo. Meta dopo meta, anima gemella dopo anima gemella, in un vortice di dubbio e rimorso, ansia e certezza. Certezza che l'amore poi non lo puoi codificare: forse capita, se smettiamo di prestarci attenzione, o, in alternativa, se smettiamo di non prestarci attenzione. Perché Arturo non si conosce, e quindi non può conoscere gli altri. Perché Arturo finge con se stesso, prima che con gli altri. E quindi, l'amore? L'amore è per chi coglie i gesti, i non detti, gli sguardi, i sorrisi per le lasagne, i passi veloci, le contrade dimenticate, le saune, i concerti, le balene, e i meeting aziendali.
Molto carino come libro, adoro Pif ed il suo modo di descrivere la realtà attraverso anche la leggerezza. Mi sono sentita capita e come se alcune cose che ho vissuto fino ad oggi prima o poi capitano a tutti coloro che cercano l’amore. Arturo è un uomo divertente e allo stesso tempo quasi disperato, accecato quasi dalla ricerca della sua anima gemella, che sembra non arrivare mai. All’interno del libro quindi vengono narrate le esperienze di Arturo e delle donne che incontrerà. Un libro leggero e che vi terrà compagnia.
Che bella lettura, leggera e piacevole, nel corso della giornata non vedevo l’ora di tornare a immergermi nella disperata vita di Arturo e vedere quali altre avventure avrebbe vissuto. Mi ha tanto intrattenuto, spingendomi a girare una pagina dietro l’altra, facendomi ridere e commuovere, e soprattutto pensare, pensare all’amore. Probabilmente la trama di cercare un’anima gemella dopo l’altra mi ha un po’ stancato a una certa, ma è comunque un romanzo tanto piacevole che ho divorato.
Pif, con la chiave ironica che lo contraddistingue, racconta la storia di un qualsiasi quarantenne che, per un motivo o per un altro (stile di vita, carriera), si ritrova solo con un vuoto interiore che prova colmare utilizzando qualsiasi tipo di artifizio possibile. Diversamente dall’epilogo del libro, per colmare il vuoto, probabilmente non bisogna andare lontani, viaggiare, dare retta a un algoritmo di un’app, ma vivere la propria vita tenendo aperti gli occhi dell’anima senza pregiudizi.
Adoro Pif, la sua ironia, la sua originalità, il suo stile unico che sempre emerge nei programmi televisivi...ma questo libro è davvero un po' poco...poco ironico (o almeno ironia scontata), poco originale (nonostante l'idea iniziale) e persino lo stile è al limite dell'infantile...che peccato!!
Non mi capacito che Pif abbia messo insieme un romanzo così scarso. L'ho amato al cinema, in tivù, in teatro, in manifestazione e pure, altrove, sulla carta stampata, ma qui non c'è modo. Si salvano appena i racconti di viaggio, e la morale conclusiva è una mazzata.
Un libro che mi ha fatto ridere fin dalla prima pagina, ironico come solo Pif sa essere, scritto in modo così diretto e lineare da essere letto in poche ore, ma con un finale che meriterebbe di vedere una schiera di lettrici inferocite inseguire Pif e prenderlo a bastonate, anche se un finale esiste ed è degno di essere considerato una conclusione più che appropriata, per chi ha letto il libro rimane la curiosità...ma alla fine chi è che gli manda quel messaggio? Rimane il dubbio e nel dubbio prima o poi scriverò una mail a Pif minacciandolo di non farmi dormire la notte nel continuare a scervellarmi su chi possa essere l'anima gemella di Arturo. Il protagonista Arturo sta per compiere 40 anni e dopo aver lavorato in America per sturare docce intasate da peli e capelli e non riuscendo ancora a pronunciare "th" in inglese, decide di tornare in Italia e trova lavoro in un'azienda anche se non si comprende che lavoro faccia. Arturo vuole trovare la sua donna ideale con cui condividere l'amore, la vita e fare dei figli, ma è impacciato e soprattutto attira sfighe su se stesso davvero imbarazzanti. La sua timidezza lo porta a desiderare di conoscere meglio Olivia che lavora alla mensa dell'azienda ma non riesce neanche ad invitarla a cena, eppure lei gli regala sempre un sorriso, che dovrebbe essere un modo carino e gentile per spronarlo a compiere un passo, che quando si deciderá a fare sarà troppo tardi, perché in azienda incontra il suo nemico e rivale, un ex compagno di scuola che gli ha rubato la sua ipotetica anima gemella, la sua futura immaginaria moglie, ed è l'ex compagno che gli propone di provare un'app nuova in fase di sperimentazione, che permette di trovare l'anima gemella in tutto il mondo. Restringendo di tanto il campo Arturo si ritrova in mano i nomi di sette anime gemelle sparse per il mondo e decide con l'aiuto del suo unico e migliore amico Carlo, di conoscerle tutte e sette, anche andando fino in Groenlandia, viaggio che davvero avviene, e mi sono fatta così tante risate da avere le lacrime agli occhi. Non posso spoilerare gli incontri con le ipotetiche anime gemelle, sono incontri assurdi, che fanno ridere, eppure tutto il libro ha una morale ben definita e a mio avviso molto importante. Tutti abbiamo infinite possibilità di trovare nel mondo l'anima gemella, ma perdendo tempo a conoscerle tutte trovando difetti e imprevisti perdiamo davvero chi è a due passi da noi, quella persona che da subito ci piace ma nel frattempo cerchiamo di conoscere altre persone, di capire quale sia davvero quella giusta, l'incastro perfetto, ma l'incastro perfetto non esiste, esiste invece l'istinto, esiste il momento perfetto ed è quel momento che non dovremmo mai lasciarci sfuggire, perché non ci sarà mai una persona disposta ad aspettarci per sempre.
Sequel di “...che Dio perdona a tutti”, in questo romanzo ho trovato Pif leggermente più fiacco rispetto al precedente sebbene il suo tono sia inconfondibile: anche stavolta non sono riuscita a leggerlo con in testa una voce diversa dalla sua.
Il povero idiota del titolo è sempre Arturo, un po’ Ted Mosby di “How I met your mother” in cerca dell’anima gemella, “The one”. Per farlo, aderisce al progetto pilota di una app di incontri che promette di trovarla basandosi su un complicato algoritmo. Arturo decide così di investire tutte le sue ore ferie in viaggi assurdi pur di vagliare l’intera rosa di nomi proposta dalla app, ignorando che forse non serve accanirsi nella ricerca della presunta felicità chissà dove e che forse non sa nemmeno lui cosa stia cercando davvero, un po’ come canta Max Pezzali in “Nord Sud Ovest Est”: “Starò cercando lei o forse me?”. Questa seconda citazione che faccio mi ricorda che anche Arturo è un citazionista a livelli esagerati, è infatti in grado di dialogare con una persona semplicemente ricorrendo ai “come diceva Tizio: …”. Diciamo che personalmente non è una conversazione che intratterrei volentieri seppure sia ammirevole il ricordarsene così tante e soprattutto il ricorrerci nei momenti giusti, visto che a me basterebbe ricordare che adesivi ho su Whatsapp e usarli in modo appropriato.
Lettura leggerina e un po’ deludente visto che con il primo invece mi ero abbastanza divertita. Anche se vi fosse piaciuto il primo, questo lo eviterei.
Pif si conferma come un autore dall'animo gentile, ironico, sul finale (per fortuna!) riflessivo e comunque sempre un gran comico.
Purtroppo, leggendo il libro, mi sono trovata spesso a giudicarne l'apparente superficialità data dalla complicatissima e surreale trama. Bastava ridurre il numero di anime gemelle... E approfondire alcuni aspetti, mannaggia... Vabbè, detto questo, in realtà e per fortuna, 1) mi sono anche sorpresa a ridere senza aspettarmelo per via di scene simpatiche (e assurde!) e riflessioni autocritiche fuori dal comune. 2) finale a sorpresa e non scontato.
Alla fine, il libro mi è piaciuto, il messaggio è molto bello e lo sento vero. In poche parole: "mettercela tutta", "tutto può cambiare" e "ci sono tante anime gemelle".
Mi dispiace che il libro non mi sia piaciuto ancora di più perché l'ultimo che avevo letto mi aveva proprio fatto sbellicare dalla risate e lo consiglierei a chiunque. In questo caso, il libro è apparentemente leggero, gli incontri artificiali e può sembrare superficiale, queste caratteristiche mi hanno quasi fatto abbandonare l'opera. Il che è proprio un peccato perché il messaggio finale può insegnare qualcosa a tutti sulle relazioni romantiche sane e umane.
Questo per dire, alla fine vale la pena leggerlo. Forse avevo aspettative troppo alte e per questo, in qualche modo, mi sento un pochino delusa.
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