Arthur è uno scrittore annoiato, arenato nella stesura del prossimo libro. A cambiargli la vita è la scoperta che una delle sue storie si è materializzata in un’altra dimensione, ma gli eventi non riescono ad andare oltre i pochi capitoli che lui aveva definito nel corso degli anni. L’unico che può fare qualcosa è proprio lui: calandosi nel mondo di CLOVER il tempo riprenderà a scorrere e, da quel momento in poi, tutto ciò che avverrà sarà la versione definitiva della storia. Arthur deve solo seguire la trama fino alla sua conclusione. Purtroppo la gioia provata all’idea di conoscere le sue creature lascia il posto a un’amara scoperta: in quel mondo settecentesco diventato realtà, Arthur non è più un dio onnipotente in grado di cambiare gli eventi con uno schiocco di dita. Dovrà assistere i suoi protagonisti e portarli alla fine della storia con le sue sole forze, come un semplice essere umano che sa qualcosa in più riguardo al futuro. Mantenendo segreta la propria identità, Arthur avvicina i Clover e si unisce a loro nella caccia al tesoro perduto del pirata Black Fang. Tra nobili e streghe, viaggi e combattimenti, decifrano i complicati indizi che Black Fang ha lasciato in giro per l’Arcipelago Minore e affrontano un ostinato avversario determinato a impossessarsi del tesoro. Intanto Arthur si ritrova a combattere tra il desiderio di aiutare i suoi personaggi, i suoi ragazzi, e quello di posporre la fine della storia, in modo da rimanere il più possibile in quel mondo. “Non me ne andrei mai via, pensò con una fitta al petto.” Camilla Cosmelli è nata a Roma in una piccola famiglia di avidi lettori, che le ha trasmesso una grande passione per i libri e i viaggi. È laureata in lingua e traduzione giapponese, ha lavorato nel turismo e per tanti anni ha sfogato la creatività nel cosplay e nel cucito, per poi tornare alla scrittura. Clover – Il custode delle storie incompiute è il suo romanzo d’esordio, autoconclusivo, ma con un seguito e un prequel già in programma.
Recensione a cura di Paper&Popcorn Blog (IG: @paperandpopcorn_blog)
Partite insieme ad Arthur e ai Clover verso un'avventura che difficilmente dimenticherete!
LA STORIA
Quanto romanticismo c’è nella storia? Non è il tema principale, quindi non ce n'è m0lto (insomma, non è un romance ragazzi!) ma quel poco che si vede vi farà avere gli occhi a cuoricino! Un paio di coppie (non faccio spoiler, tranquilli) vi faranno battere il cuore e... sono teneri da morire!!!
Quanto è spicy la storia? Camilla ci ha messo anche un pizzico di pepe all'intera vicenda, ma, come nel caso del romance, non è un punto cardine della storia, ma tranquilli: avrete la vostra breve ma interessante parentesi spicy (non esagerato, don't worry... insomma, adatto anche a chi non ama scene bollenti!).
Qualche lacrimuccia può scappare? Beh, ci sono parti forti, commoventi ed anche esilaranti (le lacrime possono scendere anche dal ridere, eh!) quindi io vi consiglierei di tenere un pacchetto di fazzoletti vicino a voi, mentre leggete.
Riesce a scapparti qualche risata? Oh sì. Assolutamente. I Clover, Arthur... sanno essere molto divertenti e passerete delle belle ore in loro compagnia. Inoltre, le risate sono assicurate, fidatevi.
Com’era il finale? Devastante. Lo ripeto, se non si fosse capito: D-E-V-A-S-T-A-N-T-E. Ho addirittura creato una fanbase (che in realtà è più un gruppo di supporto post-finale di Clover) proprio per questo. Non siete pronti al finale, ve lo dico...
Originalità della trama: un autore che finisce nel mondo da lui creato e che incontra i suoi personaggi?! Stiamo scherzando? Questo è ORO liquido ragazzi (beh, più che liquido direi "cartaceo", ma mi avete capita)! Non credo di aver notato forti cliché, anzi. Se state cercando una storia diversa dalle altre, questa fa al caso vostro.
Personaggio preferito: Non ne ho uno, amo tutti alla follia (chi più chi meno ovviamente) senza discriminazioni (*coff coff* Thorn. THORN! *coff*).
Personaggio meno preferito: Non si possono odiare i personaggi quando sono scritti bene, ma se potessi darei un bel ceffone ai cattivi (diciamo cattivo va') della storia (non vado nello specifico per non fare spoiler).
Citazione preferita: troppe. Non so scegliere. AIUTO!
3 motivi per leggerlo: 1. perché è una bella storia d'avventura, con un pizzico di fantasy, un cucchiaio di romance e una spolverata di spicy; 2. perché è originale e ben scritto; 3. perché DOVETE. Ecco. Punto.
3 motivi per non leggerlo: 1. perché il finale vi distruggerà psico-fisicamente e dovrete farvi pagare la terapia dall'autrice; 2. perché non saprete più cosa fare della vostra vita dopo aver finito la storia (soprattutto se la finirete prima che Camilla sforni altri capolavori); 3. perché vorrete avere anche voi i Clover nella vostra vita, ma poi vi ricorderete che solo Arthur ha avuto l'onore di conoscerli dal vivo, mentre per voi resteranno per sempre di carta e allora vi deprimerete... già, mi dispiace.
STILE E FORMA
Stile di scrittura: lo adoro. Davvero. Camilla ha uno stile di scrittura di cui mi sono innamorata. Secondo me stiamo ai livelli dei grandi ed anche se questo è solo il suo primo libro, vi posso assicurare che promette già molto bene.
Copertina: ma avete visto che spettacolo??? A me piace tantissimo. Dai colori ai font, fino a tutti i piccoli "easter egg" lasciati sul fronte e sul retro. Aguzzate la vista e troverete tanti dettagli presenti nella storia. Ah, poi andate a chiedere a Camilla cosa c'è scritto nella par... ok no, scopritelo da soli ahah.
Grafiche interne: a separare i paragrafi e all'inizio di ogni capitolo troverete delle simpatiche grafiche fatte dall'autrice e, visto che di una caccia al tesoro si tratta, nelle prime pagine troverete anche una bella mappa del mondo in cui vivono i Clover. Cosa volete di più?
Refusi: credo di averne contati meno di tre. Si vede che sono errori di battitura. Questo per dirvi che non avrete gli errori di ortografia o grammatica a disturbare la vostra lettura.
Lunghezza libro: la ritengo perfetta per la storia. Praticamente ha la lunghezza di un romanzo standard: non è un mattone ma nemmeno un opuscolo. E poi, non avrei tolto né aggiunto nulla, quindi non ci sono pagine extra con scene inutili o cose simili, andate tranquilli.
Grazie per l'attenzione, spero che questa recensione vi abbia aiutati! Paper&Popcorn
(Disclaimer: non mi piacciono le recensioni, credo che ci siano sempre troppe cose da dire su un libro e che una semplice recensione non basti, però sono degli ottimi modi per aiutare gli autori, soprattutto quelli emergenti, quindi ecco a voi una recensione che non ha la forma di quelle a cui siete abituati di solito.)
3,5: Ho acquistato questo libro perché attratta dall’idea di base (l’autore che finisce nel mondo creato da lui stesso per ultimare la storia incompleta) e devo dire che mi ha intrattenuto. Prosa scorrevole con le giuste descrizioni e belle ambientazioni. Ho adorato Arthur e la sua umanità, purtroppo non sono riuscita a legare con gli altri personaggi, se non Hazel alla fine. In ogni caso mi piacerebbe leggere altro di questa autrice!
Avete mai desiderato entrare nelle storie che avete scritto?
📜 Arthur è uno scrittore. O meglio: lo è fino a quando non viene investito. Ma per lui c’è una sorpresa: Merlino, il Custode delle storie incompiute, gli comunica che, prima di andarsene, deve portare a termine una storia abbozzata quando era giovane. Una storia ancora senza finale.
☀️ I Clover sono un gruppo di quattro amici: Rose è impavida, Thorn è un bravo combattente, Will è dotato di un’intelligenza fuori dal comune e Hazel legge le stelle. Devono trovare un tesoro, ma per farlo hanno davanti tante sfide. I Clover, nel loro supportarsi e sopportarsi, sono famiglia, e Arthur ci si affeziona.
📜 Storia semplice e autoconclusiva. Ci sono tante scene di azione, di combattimento, e sebbene abbia desiderato che il punto di vista fosse rimasto solo su Arthur, ho trovato le dinamiche di gruppo meravigliosamente scritte. Il fatto che Arthur abbia un dialogo aperto, spesso fatto di sorpresa, con la trama e i personaggi, è stata una delle cose che più mi ha fatto appassionare alla storia.
☀️ L’edizione è curata nei minimi dettagli: la copertina, le illustrazioni all’inizio di ogni capitolo, l’impaginazione. Non ci sono refusi di sorta e non ha niente da invidiare ai libri pubblicati sotto case editrici. Io sono nuova, nel mondo del self publishing, ed è un piacere incontrarne di ben fatti. Questo, soprattutto se amate i romanzi per ragazzə, è un’ottima lettura.
❓ Due domande! Vi piacciono le storie che parlano di scrittori? E poi: che rapporto avete con i libri autopubblicati? :)
5⭐ inevitabili, nonostante un cuore prima riempito e poi spezzato, che ho lasciato lì ❤️🩹
🦩 Storia: Clover è un romanzo di avventura con un incipit fantasy: tutto parte da un autore, Arthur, che si ritrova all'interno di una delle storie che non ha mai finito di scrivere, con lo scopo di aiutare i suoi personaggi a completare la storia. E così, tutto ciò che era passato dalla sua mente alla carta bianca, diventa realtà davanti ai suoi occhi: i luoghi che ha descritto, le usanze che ha inventato e soprattutto i Clover, i suoi personaggi. Will, Rose, Thorn e Hazel (AMORI). Tutta la storia gira attorno ad una caccia al tesoro, eredità di una ciurma di pirati (di cui presto si saprà di più grazie a un attesissimo prequel 👀). Una serie di avventure più o meno pericolose, con indizi disseminati ovunque, missioni ed enigmi in stile "escape room", coinvolgeranno i Clover fisicamente ed emotivamente. In questo contesto, Arthur non sarà più un onnisciente e onnipotente autore, ma un semplice personaggio che ne sa un po' più degli altri (cosa che tra l'altro deve nascondere per non risultare sospetto). Il fatto che l'autore entri all'interno della sua stessa storia è una caratteristica principale, che verrà ripresa spesso nel corso del libro da diversi punti di vista; non sono un'autrice, ma sono fermamente convinta che tutti gli scrittori si rivedrebbero nei pensieri di Arthur, ad esempio quando pensa a quello che ha deciso per i suoi personaggi, cosa prova quando diventano ai suoi occhi persone reali, quando si trova nei posti che ha descritto, ripensa a cosa l'ha ispirato o rivede una parte di sé riflessa in qualche particolare del carattere dei suoi personaggi o di un determinato luogo. Credo sarebbe impossibile non farsi coinvolgere.
🦩 Personaggi: I personaggi sono... un pezzo di cuore❤️🩹 Il trope principale di questo libro secondo me è il found family. Si crea un certo legame tra i Clover, con Arthur e soprattutto con il lettore, mi sono sentita veramente parte di qualcosa. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche ed è presentato dal punto di vista fisico e caratteriale, con anche frammenti del passato che spiegano alcuni comportamenti. Si riesce bene a capire come ragionano, agiscono e reagiscono. E alcuni dettagli che li riguardano, come la scelta dei loro nomi... da brividi. Ad un certo punto sembra davvero di conoscerli. Non saprei indicare il mio personaggio preferito (forse ho una piccola preferenza per Will ☀️ ma li amo davvero tutti). Will è un raggio di sole, Hazel è fortissima, Rose è estremamente empatica, Thorn è un cuoricino che andrebbe eletto a patrimonio dell'umanità. E poi c'è Arthur, con la sua sensibilità e ironia, con il suo amore incondizionato per la sua storia e i suoi personaggi, che poi diventeranno suoi amici. E soprattutto con i suoi sentimenti contrastanti, su cui non posso dire molto per non fare spoiler ma che spesso mi hanno spezzato il cuore, ho amato come l'autrice sia riuscita a rendere perfettamente sia la sua gioia sia la sua angoscia.
🦩 Scrittura: La scrittura è un altro punto forte di questo libro. È semplice, cosa che lo rende molto scorrevole, e ha una vena ironica che già dal prologo e dal primo capitolo mi ha catturata totalmente. I personaggi parlano, pensano e percepiscono le emozioni esattamente come ci si aspetterebbe, in un modo molto molto umano che traspare dalla scrittura, e secondo me l'autrice è riuscita perfettamente a trasmettere tutte le emozioni, positive o negative che siano. È scritto in terza persona, principalmente dal punto di vista di Arthur ma ci sono anche pov di altri personaggi disseminati qua e là in modo secondo me interessante. Mi sono piaciute anche le descrizioni, non sono molte ma le ho trovate funzionali, non si perde a descrivere qualunque cosa ma si riesce perfettamente a immergersi nella storia già dal prologo. Giuro, il mio primo impatto con questo libro è stato: "Ah così? Okay, già lo amo". Questo è un libro che si fa proprio divorare, è una storia estremamente avvincente e scorrevole, con un ritmo serrato ma dove ogni cosa ha il suo giusto spazio. Un romanzo leggero ma per nulla superficiale. Aggiungo che è autoconclusivo, per cui potete leggere anche solo questo. Peeeerò, se vi piacerà quanto è piaciuto a me, non vedrete l'ora di tornare nel mondo di Clover. Per fortuna sono già in programma prequel e spin-off, che io ovviamente aspetto come un soffio di vento in pieno agosto. Piccola avvertenza per il finale... vi distruggerà ma ne sarà valsa totalmente la pena. È stata davvero una bella avventura❤️🩹
CLOVER di @camilla.cosmelli.autrice è un romanzo di pura avventura con una spruzzatina di romance e una buona dose di enigmi da risolvere.
L'idea alla base è molto bella perché il protagonista è proprio l'autore di Clover (Arthur) caduto nel suo romanzo incompiuto, accompagnando i suoi personaggi (Hazel, Rose, Will, Thorn) fino alla fine della storia, senza rivelare la sua identità e senza stravolgere i punti cardine della trama, così come vuole il misterioso Merlino...
Il libro mi ha dato molte vibes di videogiochi, film e figure che amo, tra cui:
🍀 Le atmosfere marittime e piratesche di Monkey Island in cui Gaybrush risolve un enigma dietro l'altro.
🍀Affinità con un film che adoro da sempre: Page Master😍 in cui un ragazzino entrava nei romanzi e viveva mille avventure.
🍀Le atmosfere de Il mistero dei templari per la risoluzione degli enigmi a cascata e per i luoghi pieni di insidie
🍀Il personaggio di Ametista mi ha ricordato Circe, non chiedetemi perché ma, come lei, ha incantato il suo 'Ulisse' ed é una "maga" molto speciale 😍 é uno dei miei personaggi preferiti insieme a Will e Thorn.
🍀La scena in cui Rose, Will e Arthur si recano in biblioteca e trovano un funzionario bello stronzo mi ha riportata di colpo nel mondo di Harry Potter quando Hermione/Bellatrix con Harry e Ron vanno alla Gringott e parlano con il folletto della banca. Ho adorato quella scena e Rose é stata una forza!
Tutti questi punti che ho riscontrato mi hanno fatto apprezzare molto il romanzo, unitamente all'ottima caratterizzazione dei personaggi e alla scorrevolezza di scrittura. Anche il cattivo é costruito in modo molto credibile.
L'unica cosa che mi ha un pochino rallentata sono le diverse scene di duelli/battaglie, ma sono tutte ben inserite e coerenti con la storia e poi, purtroppo, mi ha lasciato l'amaro in bocca il finale, che avevo già intuito fin dall'inizio, eppure speravo tanto che fosse diverso, magari con un colpo di scena sensazionale 🥲
Ma insomma, consiglio il romanzo? Certamente!!! Vi divertirete un sacco a girovagare fra i vicoli, le navi, le biblioteche, le case di strega e le ricche dimore nel fantastico mondo di Clover 🍀
Oggi vi presento la recensione di "Clover - Il custode delle storie incompiute" scritto da @camilla.cosmelli.autrice. Arthur è un autore con il blocco dello scrittore. In un giorno piovoso, l'uomo viene investito da un'auto e finisce in una dimensione parallela dove conosce il custode delle storie perdute che ha congelato il tempo per fargli concludere Clover, un suo romanzo incompiuto scritto dodici anni fa. Così Arthur viene catapultato nel 1700 dove incontra i personaggi in carne ed ossa del suo libro: Will, Rose, Hazel e Thorn. Dovrà assisterli e portarli alla fine della storia con le sue sole forze, aiutandoli nella caccia al tesoro perduto del pirata Black Fang. Per fare ciò non rivelerà la sua identità e si spaccerà per un antichista. Non leggevo un libro d'avventura da tantissimo tempo, di solito leggo romance e fantasy perchè non sono appassionata di cacce al tesoro e pirati (amo solo la saga dei "Pirati dei Caraibi"), ma ringrazio Camilla per avermi fatto rivalutare questo genere di romanzo. Innanzitutto ho trovato brillante l'idea di proiettare Arthur all'interno di un suo romanzo lasciato inconcluso. Poi i personaggi sono ben caratterizzati (ho apprezzato molto Arthur e Rose, una ragazza dal carattere testardo e battagliero, che si è emancipata dalla sua famiglia) e la storia è davvero coinvolgente: sono riuscita ad entrare nel vivo della vicenda senza sforzo, è come se fossi stata catapultata anch'io insieme ad Arthur nell'Arcipelago Minore tra i Clover, il soprannome del gruppo, a decifrare gli indizi, a sfuggire agli inseguimenti, a combattere gli avversari (quando i protagonisti sono stati catturati e malmenati mi sono anche preoccupata per loro!). Consiglio questo romanzo a tutti perché può soddisfare qualsiasi lettore, infatti c'è molta avventura, un po' di romance, di fantasy e non manca una buona dose di umorismo. Non vedo l'ora di leggere il sequel!
Oggi sono qui per parlarvi di un'altra bellissima opera arrivata nelle nostre librerie. Come sapete sono una grande amante del genere, quindi potevo mai farmelo scappare? Assolutamente no. Non è mai facile scrivere una storia ambientata nel fantastico mondo creato da Camilla, per questo quando ho iniziato la lettura ero molto scettica e stringevo gli occhi sospettando che sarei rimasta delusa per l'ennesima volta. E INVECE NO! Io amo i libri di avventura e quante volte sono rimasta delusa e mi sono arrabbiata non solo perché non avevano senso ma i gerghi, cielo, molti autori non sanno nemmeno cosa siano quando scelgono determinate epoche e ambientazioni.
"Psst! Ehi, tu!" lo chiamò una voce sottile. Arthur si voltò di lato e si bloccò a bocca aperta: capelli ramati legati in una coda bassa, grandi occhi verdi e una spada sottile che pendeva dal fianco snello. Rebecca… No. Rose. Lo aveva raggiunto di nascosto dalla parte opposta del vicolo e gli porse una mano. "Vieni con me." Arthur avrebbe tanto voluto dire qualcosa di arguto, ma dalla sua bocca uscì solo un verso scomposto. Era Rose. Quella vera. Vederla muoversi, in carne e ossa, la rendeva ancora più bella che nella sua immaginazione.
Camilla è riuscita ad azzeccare tutto in questo libro: ambientazione, personaggi, un protagonista che invidio particolarmente (se mi trovassi davanti il mio Leon di Dark and Light, ragazzi vi saluterei per sempre ahah) e un worldbuilding fatto ad HOC tra lo stile settecentesco e quello amatissimo e piratesco. Ho chiuso il libro con un lamento solo perché, diamine, ne volevo di più! Non vedo l'ora di leggerne ancora.
A incuriosirmi di questo romanzo sono state due cose. La prima, lo ammetto senza vergogna, è stata la cover: bellissima in tutto, nell’impostazione, nei colori, nell’impatto generale e nei particolari. Peraltro riconoscibilissima in una marea di cover ormai tutte uguali. La seconda cosa è stata l’idea. Diciamocelo, per chiunque scriva sarebbe un sogno poter incontrare i propri personaggi in carne e ossa. Un sogno oppure un incubo, ma quello dipende da come trattate i vostri personaggi! In realtà anche questo è un aspetto che viene preso in esame nel romanzo e mi è piaciuta molto la dualità che si è riuscito a dare al personaggio di Arthur: autore della storia nel quale viene catapultato e al tempo stesso parte attiva nelle vicende. Non c’è mai uno scollamento tra questi due aspetti di lui, non si ha mai l’impressione che, in quanto autore, faccia scelte scontate né, d’altra parte, ci si può scordare dal suo ruolo. Immerso nella storia di cui è autore, Arthur è un personaggio credibile che acquisisce più spessore man mano che si procede con la lettura. A contendergli il ruolo di protagonista i quattro Clover, diversi tra loro ma uniti come fossero una solo entità: Hazel, Rose, Will e Thorn (in rigoroso ordine di preferenza!). A tratti personalità più che personaggi, a volte imbalsamati nel ruolo che interpretano, mi è rimasto il dubbio che la cosa fosse voluta visto che, in effetti, è proprio quello che sono! Creature bidimensionali di una storia neanche finita che acquistano tridimensionalità man mano che il loro destino si compie. Ed è ciò che accade, forse con la sola eccezione di Thorn che rimane dall’inizio alla fine piuttosto identico a se stesso, senza l’evoluzione che si vede chiara, ad esempio, in Hazel. Ecco anche spiegato il mio ordine di preferenza. Tirato un filo per le lunghe in alcuni passaggi che finiscono per somigliare un po’ troppo a un gioco di ruolo o a un videogame, il romanzo risulta godibilissimo dall’inizio alla fine, con una scrittura semplice e funzionale, che non si perde in inutili arzigogoli stilistici. La cosa migliore? I dialoghi. Frizzanti, credibili, e profondi quando devono. E il finale, per me, è perfetto così.
"Vi amavo così tanto che avete preso vita… Per me è una specie di miracolo, un sogno a occhi aperti."
Già a leggere questa citazione mi si stringe il cuore. Mi fa provare un profondo sentimento di affetto verso questi personaggi e questa storia. ❤️
"Clover: Il Custode Delle Storie Incompiute" di Camilla Cosmelli è tutto ciò che un autore può desiderare: poter prendere parte alla storia di cui si è l'autorɜ e poter creare un legame con i propri personaggi.
È un'avventura, una storia di dolore e paura ma anche di affetto, di profonda amicizia e di famiglia, che può essere ciò a cui si sceglie di appartenere al di là dei legami di sangue.
Personaggi stupendi e caratterizzati bene, trama incredibile, scrittura molto scorrevole e incalzante (l'ho iniziato e finito in due giorni perché non riuscivo ad aspettare per sapere come sarebbe andato a finire 😅❤️).
Si avverte l'amore dello scrittore per quel mondo e quei personaggi, la meraviglia della possibilità di poterci vivere e della fortuna avuta di poter creare una famiglia con persone estranee che però si conosce così bene.
È il secondo libro di fantasy italiano che leggo (non che compro, perché se è per questo la lista degli acquisti è lunga), e ha centrato il bersaglio esattamente come il primo libro che ho letto (#NellRuellVaAllinferno).
Mi ha lasciato un senso di abbandono, di solitudine, e ho avvertito un tale senso di astinenza da storie di found families che mi sono dovuta fiondare in altri libri "più o meno" del genere per la disperazione di non avere un sequel o prequel di Clover 😭 È da quando l'ho finito che ho voglia di rileggerlo da capo, ma tra il caldo insopportabile e il pensiero della TBR da smaltire non mi ci sono ancora cimentata.
È senza dubbio il mio libro preferito di Agosto e anche uno dei miei preferiti di quest'anno. Da 5⭐❤️
Ringrazio l'autrice per questo libro che mi rimarrà sempre nel cuore 💖
Ho scoperto questo romanzo e la sua autrice (@camilla.cosmelli.autrice) sul gruppo Telegram di @movimentocardea e non potrei esserne più felice!
🗝️ Clover è tutto quello che un autore o autrice vorrebbe: vivere e conoscere di persona i propri personaggi, respirare l'aria di mondi che può solo immaginare, trovarsi faccia a faccia con dei brutti ceffi non appena arrivat— ah no, forse quello no. (Povero Arthur!) Il modo in cui si è ritrovato lì non è certo il migliore, ma lo (e ci) attende un'avventura indimenticabile. Il romanzo in questione, oltre che incompiuto, è stato riscritto diverse volte, con diversi finali, scene appena abbozzate, personaggi secondari poco delineati... eppure questo mondo esiste davvero e ha colmato tutti i buchi lasciati da Arthur. Sta a lui e ai suoi personaggi scioglierne i nodi e sperare che il suo arrivo nella storia non cambi fin troppe cose.
🏴☠️ Il worldbuilding è una via di mezzo tra quello settecentesco e piratesco che conosciamo bene ed elementi fantasy qua e là. Per esempio, ci sono due— nah, leggetelo se volete scoprirlo!
📖 La trama è avvincente sin dalle prime pagine e la narrazione così immersiva da poter sentire sulla lingua la salsedine del mare e l'umidità di una foresta sulla pelle.
🤎 Arthur adora i suoi personaggi e li ho adorati anche io: sono ben caratterizzati, diversi, con le loro fragilità, i propri modi di fare, un'amicizia che li lega più di fratelli e sorelle. Inutile dire che Thorn è il mio preferito (e ovviamente quello più maltrattato 💔).
🔝 Menzione speciale per una certa dichiarazione (ho ancora gli occhi a cuoricino) e per l'ultimo capitolo, che mi ha tolto il fiato. Non vedo l'ora che esca il secondo! E il terzo! E il quarto! Insomma, Camilla, tu continua a scrivere che questo mondo non lo voglio ancora abbandonare!
L'unica cosa che mi ha presa alla sprovvista, ma non è necessariamente una cosa cattiva, è il cambio di POV improvviso (salterà di personaggio in personaggio), ma una volta superata la sorpresa ci si fa subito l'abitudine ed è anzi molto interessante.
Non da ultimo: questo è un libro auto-pubblicato che non ha niente da invidiare ai romanzi delle grandi CE. È stato ben editato, non ci sono errori, la grafica interna è carinissima e la copertina è meravigliosa (tanto che ora voglio il cartaceo)! Clover è l'esempio che non solo il fantasy italiano è degno di essere letto ma che lo sono anche i self. 🤎
Questa storia io l’ho letteralmente AMATA, perché? Per il semplice fatto che la costruzione dei personaggi, l’avventura in sé, le relazioni che si vengono a creare e che scopriamo man mano sono tutte cose che sono congeniate perfettamente e che per quanto semplici possano apparire rimangono magnetiche alla lettura. Arthur è uno scrittore che, come capita un po’ a tutti, ha qualche storia incompiuta quando, però, un incidente lo strappa dalla vita dovrà fare un modo che una delle sue storie incompiuti trovi compimento. E così il nostro Arthur si ritrova improvvisamente catapultato nel mondo di Rose, Will, Thorn e Hazel. Allora voi dovete capire che io praticamente guardavo le azioni del nostro scrittore in estasi perché pensavo, se io potessi parlare con i miei personaggi mi comporterei esattamente così, ma Arthur acquista una tridimensionalità psicologica grandissima man mano che la storia avanza, forse dei cinque è veramente quello più approfondito e c’è anche una ragione che ovviamente non vi dirò! Gli altri Clover non so neanche come descriverli senza andare a dire troppo che infici sulla lettura, sono semplicemente fantastici, fragili ma forti, fortemente uniti, con legami talmente tanto stretti da risultare un unicum inscindibile. Se @camilla.cosmelli.autrice avesse solo osato ucciderne uno io… Il worldbuilding è molto semplice, tutto in questo libro lo è, ma anche estremamente affascinante e sono curiosa, anzi curiosissima, di sapere come Cami lo approfondirà nei prossimi! Insomma in questa recensione non vi ho detto un decimo di quello che volevo dire e probabilmente non vi ho trasmesso neanche un centesimo di quanto l’ho amato ma spero davvero di avervi incuriosito e invogliato a leggerlo!
Eccoci qui matitine! Nuovo parere non richiesto, ma che vi beccherete🤣 Avevo già adocchiato la copertina circolare tra le bookstagrammer e non ho saputo resistere, l'ho preso. Inutile dire quanto questo libro mi abbia stregata. Lo stile è scorrevole, il ritmo calzante ed è impossibile non affezionarsi a ogni singolo personaggio. L'autrice non solo ha avuto un'idea magnifica nel creare questo gioiello, ma l'ha pure sviluppata in modo da impedirti di lasciare le pagine. Avventura, Pirati, un tesoro e tante trappole si celano al cammino dei Clover ma niente è paragonabile a un nemico più infido del Conte de la Witt. Hazel, Thorn, Rose e Will dovranno districarsi tra molte prove e Arthur non solo dovrà accompagnarli senza far trapelare la sua vera identità, ma dovrà lottare con sé stesso pur di non cedere alla voglia di mettere mano alla trama. Sì, Arthur è l'autore di questi personaggi e si troverà suo malgrado incastrato nella sua stessa storia, in modo da portarla alla fine. Insomma, con questo diamante, Camilla realizza il sogno di noi autori: vivere in prima persona le avventure che noi stessi creiamo. Camilla, aspetto un nuovo libro da poter leggere con trepidazione🥰🫶 Voi l'avete letto? Vi piacciono le storie che parlano di tesori e maledizioni?
Oggi vorrei parlarvi di “Clover - Il custode delle storie incompiute”, scritto da Camilla Cosmelli, che ho avuto il piacere di incontrare di persona al SalTo.
Prima di rapportarmi a questo libro non avevo mai letto un romanzo di avventura, ma sono rimasta piacevolmente colpita dal genere e dalla bravura dell’autrice nel permettere al lettore di immedesimarsi in questa storia.
Dal momento che non mi piace spacciare pensieri simili per recensioni, ecco una lista di buoni motivi per leggere questo bellissimo romanzo!
⛰️ Worldbuilding accurato che fa da sfondo a vicende interessanti e mai scontate, oltre un mondo dai forti richiami caraibici. 🫂 Personaggi psicologicamente complessi e veri sotto ogni aspetto umano, soprattutto nella voglia di trovare se stessi e la propria strada. 🖋️ Stile di scrittura pulito, privo di fronzoli inutili, che va dritto al punto e comunica perfettamente il messaggio. 💔 Un finale spaccacuore che, nella sua tragicità, è il culmine della storia e non potrebbe essere diverso nemmeno di una virgola.
Vi consiglio di dedicare a questo libro le attenzioni che merita: riderete, piangerete e penserete con Arthur — e amerete tutti i personaggi, tranne il conte De Witt. Lui lo schiferete (e va benissimo così).
Non sono una grande fan del trope di finire in un altro universo, ma lo sono tantissimo quando si tratta di meta-narrativa, cioè di finire all'interno di opere (fintamente) esistenti (Scam Villain, da questo punto di vista, è geniale). Quando ho letto la trama di Clover ho capito che non potevo farmelo sfuggire.
L'ho trovata una lettura piacevolissima. Quello che è più interessante è ovviamente la parte meta, dove gli spunti sono stati molteplici. Mi è piaciuto in particolar modo il dover far i conti dalla parte dell'autore delle sofferenze a cui ha sottoposto i suoi personaggi per amor di trama, il modo in cui usa le conoscenze della psicologia dei personaggi per sapere esattamente cosa dire loro per convincerli, e anche i suoi commenti quando suddetti personaggi sono persino troppo bravi per lui (se scrivete, non scrivete Mary/Gary Stu, sia mai che vi ritroviate ad averci a che fare XD)(non è questo il caso). Il lato della storia vera e propria non presenta particolari guizzi, è un mondo piratesco con un gruppo di personaggi (found family trope, che amo) alla ricerca di un tesoro lasciato da un pirata con segreti, mappe, indovinelli... Non è il punto della storia e in diversi punti non mi ha convinto ma dico anche che secondo me ci sta, cioè non lo trovo un difetto. Oltre al fatto che questa è una storia per ragazzi quindi la semplicità ci sta, questo è anche un libro che si ipotizza Arthus abbia scritto a sedici anni, ci sta che sia così semplice, anche se poi l'ha rimaneggiato negli anni. E il fatto che sia così rende comunque un senso di familiarità, perché dai, tutti noi da ragazzini sognavamo un'avventura così.
L'unica cosa secondo me è che ci sono diversi spunti, soprattutto nella meta-narrativa, che si potevano sfruttare meglio o che avrebbero creato più conflitto (come la presenza di Arthur che involontariamente rischia di non far finire assieme la coppia endgame, o il suo stesso interesse per Rose) e in generale lo sviluppo di Arthur, considerando qual è il punto della sua storia, pur avendo dei momenti davvero interessanti, l'ho trovato in alcuni punti un po' traballante (per quanto non mi aspettassi il finale, che ho trovato coraggioso ma forse proprio per questo mi ha portato a non essere del tutto convinta). E' un po' un peccato perché altri spunti invece sono stati estremamente interessanti e ben preparati (come la storia di Hazel, introdotta con quella psicologia ed è l'unica che abbia senso poi con quella scena finale), quindi forse se avesse avuto un editor sarebbe stato un libro veramente incredibile. Ma resta davvero molto buono, uno dei migliori da esordiente autopubblicata che mi sia capitato sottomano, con tanti punti interessanti e altri di cui si vedono i semi (vedi la caratterizazione del villain) quindi complimenti.
Clover mi ha piacevolmente sorpresa: non pensavo che una storia legata ai pirati mi avrebbe coinvolta così tanto.
La spada di Damocle che incombe su Arthur fin dalle prime pagine è stata un elemento fondamentale per tenermi incollata alla storia, che ha luogo in un'ambientazione che unisce atmosfere caraibiche e usi e costumi ispirati al Settecento. Arthur, Hazel e Will sono stati i miei personaggi preferiti; di Ametista ho apprezzato la scaltrezza e l'indipendenza. Rose e Thorn sono tratteggiati ugualmente bene, ma preferisco quando i rapporti presentano un po' più di conflitto. (Preciso che non si tratta di una questione oggettiva, è mero gusto personale.) In alcuni punti vi sono delle scene di violenza rese in modo esplicito, che però non sfociano mai nello splatter o nella morbosità gratuita: altro punto che ho apprezzato molto.
La prima metà del libro è più focalizzata sull'avventura; mentre la seconda parte, più o meno dall'incontro con Ametista, assume delle sfumature più introspettive. Sentire sempre di più i pensieri di Arthur, il suo tormento, la sua ricerca di una scappatoia ha contribuito a legarmi ancora più alla storia sul piano emotivo. È proprio a questo punto che mi sono affezionata al personaggio di Hazel, a cui non avevo dato gran credito e che invece diventa fondamentale per la svolta del protagonista. Trovo che sia stata proprio caratterizzata bene, e che il suo legame con le stelle e le carte sia azzeccatissimo per il ruolo che ricopre. Il finale si prende il suo tempo, fra scene ad altissimo tasso di pathos, azione (quella che vede protagonista Will mi ha fatto quasi venire un infarto), promesse e grandi entusiasmi.
La fine vera e propria della storia mi ha davvero soddisfatta, visto che ho passato tutto il libro a chiedermi se saremmo arrivati al dunque.
Lo stile è immersivo, quindi: poche descrizioni e legate all'azione, molto mostrato e ritmo incalzante. Il tutto rende il testo scorrevole da leggere. Unica nota: a volte ho trovato un po' faticoso percepire il cambio di punto di vista. Presa dalla vicenda, mi sono accorta a paragrafo inoltrato di essere nella testa di un altro personaggio. Questo può essere dovuto al fatto che tendo a leggere velocemente; quindi, invito il lettore rapido a prestare attenzione a questo passaggio .
In ogni caso, lettura super consigliata agli amanti di pirati, tesori e trabocchetti!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Vorreste vivere in un libro che avete letto o, ancora meglio, che avete scritto? Questo libro parla proprio di un autore che dovrà portare a termine una delle sue storie incompiute, con idee non totalmente chiare su alcune parti e quindi la storia si è delineata da sola, prendendo spunto dai suoi appunti, pensieri e note. Quale versione sarà quella che lui sta vivendo? L'ambientazione e i personaggi invece sono stati delineati perfettamente e Arthur avrà la possibilità di conoscerli e vivere insieme a loro le avventure a cui ha dato vita. Ogni personaggio ha una caratterizzazione eccelsa e ognuno di loro avrà la possibilità di raccontare alcuni momenti prendendosi il POV, anche alcuni personaggi secondari. Arthur, autore del volume in cui è entrato è coraggioso e intraprendente, abbiamo poi i Clover, un gruppo di quattro ragazzi che dovranno risolvere un mistero e trovare il tesoro perduto di Black Fang, un pirata. Rose è coraggiosa e premurosa, guiderà gli altri senza mai prevaricare. Will è studioso ed intelligente, Hazel, un personaggio molto particolare, amante delle stelle e delle predizioni, Thorn, il più forte e premuroso verso tutti i suoi compagni, ma in modo particolare verso la bella Rose, con cui... beh, chissà. Tutti e quattro saranno un mix perfetto, nessuno sarà inutile, tutti avranno uno scopo e un momento per splendere e dare sfogo alle proprie abilità. L'ambientazione è classica settecentesca piratesca, con alcune sorprese in alcune parti del volume. Ho amato ogni momento della lettura poiché la scrittura è fluida e scorrevole, il lettore si sentirà risucchiato in questa vicenda, proprio come Arthur, sin dalle prime pagine. Amerete ogni descrizione dei luoghi, che vi faranno immaginare di essere lì con loro. Nel volume ci sarà anche una mappa meravigliosa! Un libro in un libro che vi farà emozionare, amare e commuovere. Entrate nel mondo dei Clover, non ve ne pentirete. Recensione completa sul blog Noi_leggiamo, anche su instagram e facebook Ari
Sono tornata da una caccia al tesoro. Sì, ok lo so che sembra che io me ne sono stata tranquilla tranquilla sul letto a leggere, ma in realtà ho viaggiato su velieri, risolto enigmi, fatto imboscate, affrontato streghe, sopportato interrogatori, superato il mare in tempesta, scherzato con i miei compagni, combattuto con loro e per loro. Ho sopportato il caldo della giungla e la paura di quel che sarebbe successo una volta finita l'avventura e alla fine ho dovuto salutare tutti anche se non avrei proprio voluto.
L'ho già detto, questo romanzo è stato un acquisto fatto guidata dall'istinto, e il mio istinto mi conosce benissimo.
Io non so se sono stata solo fortunata, ma i self che ho recuperato si sono dimostrati dei bellissimi libri. La cura sia nel testo, sia nella parte puramente estetica è sempre stata sopra ogni aspettativa.
Ho amato questi personaggi, Arthur, Will, Thorn, Rose, Hazel fatico a scegliere un preferito, persino Ametista, anche se la vediamo poco, mi è rimasta nel cuore, e salutarli è stato davvero doloroso, avrei non dovuto farlo.
Se siete amanti delle storie di pirati, di giovani avventurieri e di caccie al tesoro, questo potrebbe essere il libro perfetto per voi.
Cosa succede quando la giornata parte con il verso sbagliato? A me personalmente capitano una disavventura dietro l’altra, ma oggi vi racconto quello che succede ad Arthur, il protagonista di Clover di Camilla Cosmelli.
Arthur si sveglia dopo aver avuto un incubo, rovescia il caffè e l’acqua della doccia é fredda, in più é ad un punto morto con la stesura del suo ultimo libro quindi decide di uscire di casa per schiarirsi un po’ le idee. A causa di uno sfortunato evento incontra Merlino che lo mette al corrente che in un’altra dimensione la storia che ha iniziato 10 anni fa e che non ha mai terminato ha preso vita e ora i personaggi sono nel caos, la storia deve essere completata. L’unico modo per farlo é entrarci in prima persona e accompagnare i personaggi che lui stesso ha creato in quella mirabolante caccia al tesoro fatta di indizi e pericoli, senza poter però poter intervenire per modificare gli eventi principali che sono già stati scritti.
Non voglio svelare troppo di questa doppia trama, perché merita di essere assaporata in ogni sua parte esattamente come fa il protagonista. Camilla é stata brava a creare un personaggio emotivamente complesso e ad utilizzare questa emotività come una colonna portante per la costruzione di tutti gli altri personaggi e della loro caratterizzazione.
Il mondo secondario in cui si svolge la caccia al tesoro é ben costruito, chiaro e credibile grazie ai dettagli che ci vengono forniti durante la lettura, che ti informano sul paesaggio circostante senza esagerare.
Il ritmo é veloce, non ci si annoia mai tra colpi di scena, enigmi e scontri, arrivi al finale e lo leggi tutto d’un fiato, e spero che… niente mi fermo altrimenti faccio spoiler!
Comunque il finale é così intenso che mi sono commossa quasi come se fossi stata io una dei Clover!
Un fantasy avventuroso che consiglio anche a chi non é avvezzo al genere, per chi ama l’avventura e le cacce al tesoro, ma anche a chi ha voglia di cimentarsi in una lettura che nasconde un messaggio che dimostra che in fondo la vita é solo un viaggio che va vissuto fino all’ultimo!
Arthur è nel pieno della sua vita, quando una macchina lo colpisce uccidendolo... O quasi. Prima di morire, infatti, gli viene data la possibilità di entrare in una delle storie che ha scritto, talmente reale che ha preso vita in un altro mondo, per portarla alla conclusione che non è mai stata scritta.
Da questa premessa interessantissima nasce la storia di Clover, una storia con cui il suo stesso autore dovrà interfacciarsi.
Come ben sapete per me il fulcro di questo tipo di romanzi è sempre e soltanto uno: i personaggi. Mentre Arthur è un personaggio ben caratterizzato mi è parso a volte che i quattro membri dei Clover fossero più "personaggi" che "persone". Spesso ci viene detto come sono più che farci vedere mediante i loro comportamenti che sono fatti in un determinato modo. Sicuramente, entrando Arthur nella storia quando il gruppo è già consolidato e conoscendo egli stesso le personalità dei protagonisti quella di descrivere questi personaggi non era certo un'impresa facile, che però secondo me vacilla in certi punti.
Nonostante questo la scrittura è estremamente scorrevole e la storia, ricca di avventure, intrighi e misteri tiene incollati alle pagine, anche se ha un ritmo a volte leggermente altalenante.
In ogni caso un ottimo romanzo d'esordio di un'autrice fantasy italiana che sicuramente mi sento di consigliare.
Un romanzo d'avventura che risponde alla domanda che qualsiasi scrittore si è fatto almeno una volta: e se potessi davvero entrare nel mio romanzo, come cambierei le cose?
Questo succede ad Arthur, che a seguito di un incidente si ritrova incastrato in un mondo che lui stesso ha creato, a cercare di rimettere in moto una storia che non ha mai finito di scrivere. L'emozione di vedere dal vivo i personaggi che ha creato (in un certo senso i suoi "figli") si alterna alla paura di ciò che lo attende alla fine del viaggio. Nel mezzo, una ricca avventura alla ricerca del tesoro perduto di un pirata, tra magia-tecnologia ed enigmi da risolvere.
Se dal punto di vista della trama ci siamo, perché le premesse sono molto intriganti e lo svolgimento è solido e ben costruito, non sono stata coinvolta dallo stile che a tratti (soprattutto nei dialoghi) mi è parso un po' immaturo. Ha creato una distanza tra lettore e personaggi che stona, in un libro incentrato sul potere delle storie e sul desiderio impossibile di viverle in prima persona. L’altra cosa che non mi ha convinto sono i salti di POV: sono abbastanza ben gestiti, ma a volte facevo fatica a distinguere le voci dei personaggi.
In conclusione, è un esordio molto valido, che mi ha intrattenuto parecchio in queste settimane di lettura!
Una caccia al tesoro tra biblioteche, palazzi e isole, con descrizioni vivide e colorate, dove la ricerca e l’azione si danno il cambio sorprendendo certamente i protagonisti - ma anche l’autore che li accompagna! Molto realistico il ruolo di Arthur e le sue battaglie interiori, con un segreto struggente, una clessidra spietata e una “spada di Damocle” che pende sopra la sua testa.
Sono contenta di parlarvi di questa nuova collaborazione con l’autrice Camilla Cosmelli per il suo libro “Clover, il custode delle storie incompiute”. Da tempo avevo adocchiato questo libro e non appena l’autrice ha offerto la possibilità di collaborare con lei mi sono proposta! Ci tengo a ringraziarla per la fiducia che ha riposto in me affidandomi il suo libro.
“Perché viaggi, visto che sei uno studioso?” ”Bella domanda…” Arthur riflettè per qualche istante. “Le biblioteche. Non sono tutte uguali, soprattutto quelle con i testi antichi. Se si vuole diventare esperti in qualcosa è inevitabile viaggiare per il mondo, almeno per come la vedo io.”
Arthur è uno scrittore in blocco, non riesce a terminare il suo ultimo romanzo. E così dopo aver dato un’occhiata alle sue vecchie storie incompiute esce di casa per prendere un po’ d’aria. A conclusione della sua giornata stressante viene investito e da lì si trova in una specie di limbo dove incontra un uomo misterioso che chiamerà Merlino. Merlino gli dice che un mondo da lui creato ha bisogno del suo scrittore per andare avanti. Lui infatti sta parlando proprio della storia dei Clover, iniziata da Arthur quando aveva sedici anni e ripresa in mano così tante volte da aver perso il conto. Arthur si trova così catapultato davanti ai suoi personaggi: Hazel, Rose, Thorn e Will che lo salvano da un aggressione. Lo scrittore dovrà restare in incognito e aiutare i suoi protagonisti a sviluppare la trama e a trovare il tesoro. I quattro infatti, vogliono trovare il famoso tesoro del pirata Black Fang. Tra inganni, indovinelli, navi e combattimenti i cinque si imbarcano in un’avventura piena di colpi di scena e magia.
Di re, principi e nobili è pieno il mondo, basta avere una corona di bronzo e una fortuna da spendere. Ma cosa ne garantisce la continuità? Una madre florida di oro e argento; un’isola protetta da un mare di nulla. é la chiave della prosperità.
Come tutti sapete io ho un debole per questo genere di storie, da fan sfegatata di Pirati dei Caraibi e Uncharted. L’autrice ha davvero creato una bella storia, ho trovato originale l’idea dello scrittore che finisce all’interno del libro. La narrazione è davvero scorrevole e coinvolgente, con indizi ed enigmi tipici di una caccia al tesoro. Mi è piaciuta tantissimo la presenza di Arthur, il quale nonostante cercasse di non intervenire più di tanto, si è affezionato tanto e forse anche troppo ai suoi personaggi.
I Clover e cioè Hazel, Will, Rose e Thorn sono perfettamente delineati. Ognuno di loro ha il proprio carattere e la propria peculiarità indispensabile all’interno del gruppo. Tra i miei personaggi preferiti ci sono proprio Arthur e Thorn (ammetto che il nome mi ha stregato!) e mi è piaciuta molto anche Ametista, una “strega” che i nostri protagonisti incontreranno verso metà romanzo.
Un libro che mi ha fatto venire voglia di guardare un bel film d’avventura con una grande caccia al tesoro, solo per sentirmi ancora più immersa nel mondo dei Clover. Consigliato a tutti coloro che amano i romanzi d’avventura, a chi ha letto Salgari o a chi ha semplicemente bisogno di immergersi in una rocambolesca caccia al tesoro.
L’intera potenza narrativa di Clover è incarnata da Arthur, che con i suoi tsunami psicologici trascina il lettore attraverso le pagine, soprattutto nella seconda parte del romanzo. All’autrice non servono colpi di scena incredibili o ribaltoni di chissà che tipo, si serve abilmente dei processi mentali del protagonista e di come lo portano a rapportarsi al mondo (e ai coprotagonisti, soprattutto Hazel) per creare un’empatia totale e una profondità emotiva estrema. Arthur è sia un personaggio ben caratterizzato e approfondito, sia la chiave (per usare una metafora in tema con la trama) che il lettore può utilizzare per aprire la porta che si affaccia sui temi di destino, sacrificio e morte, e sull’importanza e la difficoltà di compiere determinate scelte, di portare a termine le proprie responsabilità. Se volete fruire di un’opera che fa dell’introspezione e del coinvolgimento emotivo le sue armi più potenti (e se volete piangere leggendo il finale), Clover è il romanzo che fa per voi.
APPROFONDIMENTI Se ho messo cinque stelle è perché parliamo del mio romanzo preferito del 2023, che mi ha conquistato per diversi motivi, tra cui soprattutto quanto già scritto su Arthur (e, davvero, lui da solo vale il prezzo del biglietto, come si sol dire) e il mio essere totalmente in target (gli isekai sono il mio guilty pleasure, quindi con me si gioca in casa, è difficile che non me ne piaccia uno), però siamo lontani da un’opera perfetta.
Il secondo punto forte è senza dubbio il modo in cui l’autrice sviluppa le azioni di vita quotidiana e le dinamiche di gruppo tra i Clover, rese peculiari dal punto di vista che le commenta, ovvero quello del loro autore (quello di Arthur non è l’unico POV, anzi, se non ricordo male ce ne sono altri sei, però è a mani basse il più utilizzato). Mi ha sorpreso trovarmi a leggere con voracità la scena in cui il gruppo risolve il primo enigma, ad esempio, proprio perché ti senti lì col gruppo e diventa un’esperienza emotiva intensa, quando di fatto parliamo dell’apertura di una scatola, nemmeno descritta benissimo a livello di azioni (anche perché fare una bella scena di quel tipo in prosa penso sia un'impresa). Il punto è che le reazioni dei personaggi sono così reali e “calde” che chi se ne importa se il passaggio non è visualizzabile al 100%, funziona benissimo così. E quest’esperienza si ripete molte volte nel corso della narrazione. Mi viene da citare tutta la situazione che si crea con Ametista, personaggio introdotto quasi a metà del secondo atto, che peraltro è il punto in cui la storia entra nel vivo e a partire da cui non smetteresti più di leggere.
Ciò mi porta anche a parlare del primo aspetto che non convince: per troppo tempo, dall’inizio a quasi metà (e metà di 440 pagine non è poco), fino circa alla questione suddetta, la storia è piatta, gli spunti di interesse non sono molti, e l’elemento che da solo traina tutto è quella componente “cozy”. Sembra quasi che si passi da un evento all’altro senza un vero filo conduttore che non sia l’obiettivo del gruppo. Il tema trainante si perde quasi completamente, manca un vero focus, è tutto un “per arrivare alla meta dobbiamo fare questo, e poi questo, e poi questo”. I conflitti non sono davvero incisivi e alcuni sembrano messi lì tanto per. Soprattutto mi vengono da citare quello alla biblioteca, gratuito e non davvero ben inserito nello svolgimento (tanto più che nell’arco di Rose non serve davvero, ma ne parlerò in seguito), e il primo momento in cui l’intero gruppo si ritrova in crisi, dove la percezione del pericolo e del dolore dei personaggi non è così forte come si cerca di far intendere. Diciamo che la reazione dei protagonisti da “stiamo passando l’inferno” (ipotizziamo un livello 8 in una scala da 1 a 10) mentre la situazione è da livello 4, e non parliamo di gente che ha avuto una vita rose e fiori. Probabilmente quella parte di romanzo è la meno centrata di tutte. Per fortuna pian piano il problema svanisce, e la seconda metà della narrazione il termine “piatta” lo cancella dal vocabolario.
Il secondo problema è che quando non sono rapportati ad Arthur i personaggi sono deboli, non si reggono sulle loro gambe, e hanno una trattazione un po’ troppo a compartimenti stagni (per un po’ c’è il focus su uno, poi su un altro, poi su un altro e così via, non c’è un percorso simultaneo e organico). I Clover sono un classico party fantasy, possono avere della peculiarità a livello di dettagli e background, però fondamentalmente non hanno nulla che li renda memorabili e così diversi dal solito. Anche i loro archi di trasformazione sono minimi, quando ci sono, e secondo me non funzionano nemmeno del tutto. Se penso a Rose, che dovrebbe partire dall’essere insicura e diventare forte, in realtà quel cambiamento non ce lo vedo, è solo sulla carta (si vede che l'intenzione era quella). Rose non cambia, rimane quella che non riesce a fare qualcosa con le sue gambe, che in ogni momento ha bisogno di mille stampelle e spinte per mostrare il coraggio. E forse questo è l’aspetto che mi ha deluso di più del romanzo. Le premesse vertono sulla potenza della storia scritta da Arthur, una storia che secondo Merlino dovrebbe essere talmente viva da richiedere una reincarnazione dell’autore per concluderla, ma senza la presenza del suddetto non c’è la percezione che saremmo all’interno di mondi (quello fisico e quelli interiori) da voler a tutti i costi esplorare. E così Hazel è il miglior pg tra i Clover perché a un certo punto è quella che rimane più invischiata con la storyline di Arthur (dopo un avvenimento che secondo me non è così verosimile, ma non importa, visto a cosa conduce), Will risplende quando si ritrova a doversi rapportare con il protagonista, Ametista è il pg secondario più carismatico e interessante perché si lega in maniera particolare a lui eccetera. La centralità totale di Arthur mi fa anche chiedere quanto abbia senso utilizzare più POV e non uno solo (le due scene con POV di pg esterni ai Clover non le ho proprio comprese, a livello di scelta), probabilmente contribuisce ad acuire la percezione del problema.
Infine, voglio citare un difettuccio che non reputo importante perché di romanzi isekai in Italia ce ne sono pochi, però per qualcuno che è solito leggere light novel o guardare anime del genere l’introduzione ha degli elementi un po’ cliché. Non mi riferisco tanto all’autore che entra nella sua opera, perché stranamente non è così usato (e con un romanzo non mi pare di averlo mai visto) e funziona benissimo nel caso specifico (quindi nel caso è tropo e non cliché), però ad esempio il protagonista investito penso sia la casistica più inflazionata in assoluto (se non capita il 60/70% delle volte poco ci manca), e qui è sostituibile con qualsiasi altra cosa.
Concludo con una nota sull’ambientazione: coraggioso il modo in cui (non) è inserita la magia, piuttosto apprezzabile a mio dire. Il fatto di non usare un sistema magico in un contesto editoriale (quello del fantasy contemporaneo, italiano e non) in cui è quasi una condicio sine qua non per l’esistenza di un’opera va sottolineato, e il fatto che per questo non si perda nulla in termini di fruibilità è un plus non da poco.
Spero che il commento possa essere utile sia a potenziali lettori sia soprattutto a Camilla. Te l’avevo promessa e alla fine è arrivata, anche se dopo quasi due mesi. Ahahah
Questo libro potrebbe in qualche modo esser letto come se fosse un autoconclusivo, ma in realtà è il primo volume di una saga. Parliamo di un fantasy molto particolare, sia per la struttura sia per la trama che lo caratterizza: uno scrittore viene investito ed è in fin di vita; il custode delle storie incompiute blocca il tempo per permettergli di dare un finale alla storia che più ha a cuore. Come lo farà? Finendoci attivamente dentro, come personaggio.
Ed è così che noi ci imbarchiamo con Arthur in una storia dal sapore un po' piratesco, un po' esplorativo, un po' avventuriero. Con lui e, naturalmente, con i Clover: i quattro ragazzi che viaggiano alla ricerca di un fantomatico tesoro di cui lui è il creatore.
Mi ha dato molti vibes alla "Inkheart" con una scrittura e uno stile molto simile a "Il re dei ladri", non so se avete presente. Il che è molto positivo dato che adoro entrambi.
Ovviamente ho trovato una crush anche qui: Thorn, di cui spero esploreremo molto di più il personaggio nel continuo della storia. Anche gli altri componenti dei Clover, comunque, sono degni di nota come caratterizzazione dei personaggi: ognuno ha un suo scopo preciso e un background interessante, si distinguono per bene. Da non sottovalutare nemmeno le comparse, gli antagonisti e i secondari. Insomma, ogni figura che incontriamo riesce a prendere bene forma nella mente del lettore e contraddistinguersi.
Mi è piaciuto molto lo svolgimento della storia, i vari "step" e le prove da affrontare (tipiche di questo genere di libri), i plot twist sparsi qua e là, il finale per nulla scontato e molto, molto toccante.
Un libro che fa sognare, fa passare messaggi importanti di perdono e clemenza, e fa sperare agli scrittori in erba che le loro storie, un giorno, possano prendere vita e realizzarsi in qualche dimensione parallela.
Avevo aspettative altissime e sono state assolutamente soddisfatte, menomale che ho già il secondo perché non vedo l'ora di andare avanti con questa storia e ritrovare i Clover, soprattutto Hazel e Will!
Clover è un romanzo di esordio pubblicato indipendentemente e ritengo che come rappresentante di entrambe le categorie di romanzo ci faccia una buona figura. È una lettura molto scorrevole (anche se ci ho messo un po’ a entrarci, perché mi aspettavo qualcosa di un po’ diverso, ma questo dipende da me) e nonostante il buon numero di pagine non è mai noiosa. La storia poi ha una potenza intrinseca che non può lasciare insensibile tanto chi scrive quanto chi ama leggere: l’idea di un personaggio che entra in una storia fittizia, in questo caso un autore che entra nella sua stessa storia, è sufficiente a incuriosire e a portarti a fantasticare, e questa è già di per sé una grande forza del romanzo. Per quanto mi riguarda, purtroppo, questo aspetto è anche il suo maggior pregio, perché sotto alcuni aspetto ho trovato Clover un po’ acerbo. O, per usare un termine inglese che mi piace molto, “undercooked”. Dal momento che molti altri commenti si concentrano sugli aspetti più positivi io farò un po’ il bastian contrario e andrò nel dettaglio su quelli che ho percepito come difetti, anche se come leggerete tra poche righe si tratta perlopiù di impressioni soggettive o di elementi che potrebbero non dare alcun fastidio, ma che personalmente mi hanno impedito di godere appieno della lettura.
La domanda che più spesso mi sono posto durante la lettura è per quale pubblico questa storia fosse pensata. Come ho detto mi aspettavo qualcosa di diverso, in particolare che il protagonista fosse un bambino e che il romanzo fosse pensato per un target molto giovane, quindi mi ha sorpreso scoprire che Arthur è in realtà un adulto e un autore affermato, e ho avuto anche una certa difficoltà a ricordarmelo durante la storia, perchè la maturità che il protagonista dovrebbe avere rispetto a quella dei suoi personaggi, che sono molto più giovani, non si esprime molto spesso. In generale ho avuto una certa difficoltà a percepire Arthur come una persona reale, cosa che è di per sè non è il massimo nella lettura di un romanzo, ma che diventa un problema grosso quando si ha a che fare con un personaggio che è effettivamente una persona reale a confronto con personaggi fittizi da lui creati. Una discrepanza simile l’ho riscontrata anche nel tono della storia: il romanzo di cui Arthur è autore è apparentemente un romanzo per ragazzi, e anche Clover, il romanzo che ho letto davvero, ha molti punti di contatto con la letteratura per ragazzi… se non fosse che le frequenti parolacce e la presenza di sesso sembrano spostarlo verso un pubblico più adulto, che però potrebbe restare insoddisfatto dalla scarsa complessità della vicenda e dalla scrittura piuttosto semplice. Forse imprimere alla storia un tono più deciso avrebbe potuto valorizzarla, e sarebbe anzi stato interessante vedere una persona reale, con le sue sfaccettature e complessità, alle prese con un mondo palesemente fittizio come quello di un libro per ragazzi… ma probabilmente sarebbe stata un’altra storia.
La componente “meta” della storia, sulla carta (eheh) l’aspetto più promettente, l’ho trovata in generale poco sfruttata: al di là di un debole tentativo di dirottare la storia e di un potenziale elemento di disturbo (l’ispirazione del personaggio di Rose a una donna del passato di Arthur) che viene introdotto e mai sfruttato, Arthur è essenzialmente uno spettatore nella storia che ha scritto, e questo indebolisce un po’ la sua presa sul lettore e va a discapito dell’interesse per la trama del romanzo fittizio, costretta su binari predeterminati. La vicenda personale di Arthur è decisamente più interessante e ho trovato molto apprezzabile come l’autrice l’abbia gestita, per quanto Arthur resti un personaggio abbastanza piatto.
Completo il quadro sulle critiche parlando del worldbuilding, che è solo accennato e che avrebbe meritato almeno un po’ di approfondimento in più (la butto lì: se mi crei un mondo con due lune in cui ambienti una caccia al tesoro marinaresca perchè non parlarmi un po’ di come queste influenzano la navigazione?). In particolar modo le streghe sembrerebbero molto interessanti e legate alla lore di questo mondo, che però non è neanche accennata.
Detto ciò, riconfermo quanto detto sopra: per essere un romanzo d’esordio si tratta di un lavoro molto buono, che però a mio avviso avrebbe beneficiato di un po’ più di attenzione in fase di progettazione ed editing, non per quanto riguarda la qualità del testo e dell’edizione ma, a monte, per dare alla storia, al suo mondo e ai suoi protagonisti un’identità più forte e definita.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Hola lettori e lettrici como estas? Dopo il lungo e buio periodo di stop eccomi pronta a tornare alla carica e a recuperare tutte le recensioni in ritardo. Partiamo da lui, lettura del gdl Leggiamo con la Vale del mese di Maggio, “Clover – il custode delle storie incompiute” di Camilla Cosmelli. 🏝️ Conoscete l’autrice? 🏝️Vi piacciono i fantasy? 🏝️Durante la lettura di un romanzo, avete mai immaginato di entrarvi a farne parte? 𝑇𝑟𝑎𝑚𝑎: Arthur è uno scrittore annoiato, arenato nella stesura del prossimo libro. A cambiargli la vita è la scoperta che una delle sue storie si è materializzata in un’altra dimensione, ma gli eventi non riescono ad andare oltre i pochi capitoli che lui aveva definito nel corso degli anni. L’unico che può fare qualcosa è proprio lui: calandosi nel mondo di CLOVER il tempo riprenderà a scorrere e, da quel momento in poi, tutto ciò che avverrà sarà la versione definitiva della storia. Arthur deve solo seguire la trama fino alla sua conclusione.
Purtroppo la gioia provata all’idea di conoscere le sue creature lascia il posto a un’amara scoperta: in quel mondo settecentesco diventato realtà, Arthur non è più un dio onnipotente in grado di cambiare gli eventi con uno schiocco di dita. Dovrà assistere i suoi protagonisti e portarli alla fine della storia con le sue sole forze, come un semplice essere umano che sa qualcosa in più riguardo al futuro.
Mantenendo segreta la propria identità, Arthur avvicina i Clover e si unisce a loro nella caccia al tesoro perduto del pirata Black Fang. Tra nobili e streghe, viaggi e combattimenti, decifrano i complicati indizi che Black Fang ha lasciato in giro per l’Arcipelago Minore e affrontano un ostinato avversario determinato a impossessarsi del tesoro. Intanto Arthur si ritrova a combattere tra il desiderio di aiutare i suoi personaggi, i suoi ragazzi, e quello di posporre la fine della storia, in modo da rimanere il più possibile in quel mondo. 𝐶𝑜𝑠𝑎 𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜: […] «Allora, è stata una bella avventura?» «La migliore della mia vita intera»
La 𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖𝑛𝑎 è molto bella e riprende tutti gli elementi principali della storia; il mare, l’isola, la bussola, le chiavi e la pergamena…indice di un viaggio pieno di avventura e mistero. Anche gli interni sono curati; io avevo la copia digitale e questa presenta all’inizio la mappa del mondo che andremmo a scoprire. Inoltre ogni inizio capitolo è caratterizzato da un’immagine in bianco e nero che riprende le bozze antiche dei disegni sui vecchi diari.
I 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑔𝑔𝑖 sono tutti ben caratterizzati e ognuno di loro vi ruberà un pezzettino di cuore!!! Rose Thorn Hazel Will
Arthur Da loro si evincono i sentimenti puri di amore, amicizia, lealtà, famiglia, testardaggine, caparbietà; con l’obiettivo comunque di giungere alla metà insieme perché l’unione fa la forza “tutti per uno e uno per tutti” senza lasciare mai indietro nessuno a costo della propria vita perché “hoana significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene mai abbandonato”.
Lo 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑒 è semplice e lineare, la narrazione avviene in terza persona e il volume è autoconclusivo. Un romanzo avvincente, emozionante, diversa, unica che da vita ad uno dei sogni più ricorrenti di ogni lettore…poter diventare protagonista della storia!!! Un libro magnetico, che ti tiene incollato alle pagine senza lasciarti andare. Innovativo…ho trovato la storia molto originale, mai banale e l’autrice è stata bravissima a narrare gli eventi, facendo si che non risultasse mai ovvio il finale; anzi fino all’ultimo si ha la speranza che accada altro, che porti la storia a continuare, ed invece purtroppo il libro si conclude. Nonostante ciò esiste un secondo volume della serie che non vedo l’ora di leggere!!! Ringrazio ancora Camilla per la pazienza e l’opportunità di recensire il suo libro e spero ci sarà ancora occasione per collaborare insieme in futuro. Un besito enorme🧡 Valentina 🐜 Voto: 10/10