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Una minima infelicità

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"Una minima infelicità" è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Racconta la storia di Annetta, una petite: alta 138 centimetri. È lei stessa a raccontare la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia così scandalosamente minuto. Chiusa nel sacrario della sua bella casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa così il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Per saldare i debiti, il negozio viene messo in vendita. Dimentica di sé, negli ultimi anni di vita della madre, Annetta ne accudisce la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva da sempre uno straordinario istinto alla diminuzione. Nonostante una laurea in lettere accetta un umile posto di centralinista in banca. Spetterà proprio a una collega, la cieca Lisa Cannavaro, il compito di indicare ad Annetta il suo futuro. Un pomeriggio, accompagnandola in chiesa, Annetta riconoscerà in una delle suore in preghiera la sua nemica di sempre: Clara Bigi…

160 pages, Paperback

First published March 1, 2024

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About the author

Carmen Verde

3 books4 followers

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5 stars
103 (12%)
4 stars
292 (34%)
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99 (11%)
1 star
30 (3%)
Displaying 1 - 30 of 120 reviews
Profile Image for Fede La Lettrice.
836 reviews86 followers
April 13, 2023
Sciapo, senza profondità né nei temi né nelle caratterizzazioni.
Arrivata alla fine mi son detta "e quindi?"
Profile Image for Gabril.
1,044 reviews258 followers
November 28, 2022
“Tutta la mia persona era perfettamente contenuta in quella di mia madre. Il mio piccolo corpo non era, in fondo, che una porzione del suo.”

Con scrittura essenziale, lieve, frammentata e tuttavia intensa, l’io narrante ci porta nella breve, abbacinante storia di un amore insostenibile.
Forse proprio perché è di una intensità impossibile da sostenere che Annetta non cresce. Forse perché è l’amore più irrimediabile, il più irredimibile. L’amore per una madre bella, fragile e infelice. Una madre distante e irraggiungibile.

Attraverso le foto che Annetta -adulta ma con statura di bambina- non può smettere di guardare, si snoda la nostalgia per una passione filiale che mai ha trovato compimento. Struggente come un desiderio destinato a sfidare le leggi della caducità, il rollio incessante del tempo. Nostalgia asciutta e senza scampo.

Così Annetta guarderà la parabola esistenziale di sua madre, vegliandola con infaticabile devozione. In ogni piega di silenzio e di follia, in ogni tergiversare d’ombre. Trepidante e circospetta.

“Sperai che la morte non l’amasse più di me”.

Profile Image for melissabastaleggere.
161 reviews694 followers
October 31, 2022
io: posto il wrap-up di ottobre
Neri Pozza: mi invia a sorpresa questo libro che letteralmente divoro in meno di due ore l’ultimissimo giorno di ottobre

comunque, il libro è stupendo e just my shit (lutti, famiglie disfunzionali, malattie e sofferenze, leggetelo perché tanto è talmente lirico e scorrevole che lo divorate), mi ha ricordato molto Génie la matta di Cagnati, che ho amato alla follia
mi chiedo solo le ultime righe della trama riportata qui su Goodreads da quale fever dream vengano fuori perché io ???? sono sicurissima di non aver letto niente del genere ??
figata però essere la prima in assoluto a recensire un titolo qui dai
Profile Image for Giulietta.
193 reviews27 followers
June 13, 2023
Potenzialità sprecata. Sarebbe potuto essere una versione di "Abbiamo sempre vissuto nel castello", ma mi sa che non ci siamo.
Ho avuto l'impressione di sbirciare nelle note di una persona che scrive per se stessa, senza il bisogno di ampliare nessun dettaglio perché sa già a cosa si riferisce. Se da un punto di vista puramente teorico è un'idea interessante, dal mio, povera stronza che sto leggendo, è soltanto irritante: alla fin fine, chi sono queste persone? Cosa vogliono? Oltre a star lì a commiserarsi, hanno delle spinte interiori, qualche idea, una faccia, degli hobby, una relazione fra loro? Qual è il punto di questo libro, quali eventi sono così importanti nella vita di una persona da meritarsi di essere narrati? Non è un romanzo nel vero senso del termine, né una collezione di vignette con un significato a sé, né di scene casalinghe con un labile, ma presente, filo conduttore. Ha fatto nascere in me l'immagine di un artista che butta giù due righe, e subito sente che... Beh, sì, basta così, va' che bravo che sono. E poi si dà una pacca sulla schiena da solo.
Ho avuto l'impressione che quella dello stile fosse tutta una scusa per sopperire a una mancata voglia (o capacità?) di approfondimento: sembra facile saltare tutta la parte dedicata alle malattie familiari mascherandosi dietro al dolore del ricordo, per esempio. Nessun personaggio è analizzato in profondità, nemmeno la mitologica Sofia Vivier (e ne approfitto: perché questa donna viene chiamata spesso con nome e cognome da quella che dovrebbe essere la figlia? Forse semplicemente perché suona bene?), ma questo è perché era una famiglia in cui non si parlava molto, mica per una mancanza narrativa, no no, ci mancherebbe.
Ci sarebbero potuti essere un paio spunti di trama molto interessanti, che però sono appena accennati e dimenticati immediatamente. In compenso, la narratrice dedica un sacco di tempo a pensieri melensi dei quali pare particolarmente orgogliosa, dato che spesso hanno un bel paragrafo tutto per sé, come fossero aforismi profondissimi: "Le parole non sono innocenti. Nel bel mezzo di 'porcellana' si apre una cella, e solamente una lettera distingue 'mare' da 'madre', 'foglia' da figlia." ma che cazzo è, Tumblr Italia nel 2014?
Verso la fine abbiamo un paio di frasi abbozzate che ci suggeriscono una narratrice inaffidabile, e va bene, ma quello che abbiamo avuto fino a quel punto è stato così poco che non è ben chiaro su cosa possa aver mentito, e che importanza possa mai avere.
Profile Image for Anto_s1977.
796 reviews36 followers
June 11, 2023
"Una minima infelicità" è l'opera prima di Carmen Verde, edito da Neri Pozza nel 2022.

La voce narrante è Annetta, figlia unica di Sofia Vivier e Antonio Baldini, che, attraverso l'espediente narrativo della visione e contemporanea descrizione di vecchie foto, espone al lettore le relazioni e le vicende familiari.
Il risultato è quello di un ritratto impietoso, ma sincero, di personaggi emotivamente complessi, ombrosi, sfuggenti.

Annetta è sempre stata una ragazzina di piccola statura, silenziosa, ubbidiente e profondamente legata alla madre, per la quale prova una sconfinata venerazione. È sempre pronta a difenderla, a scusarne le mancanze e a non vederne le colpe. Ed è su questo rapporto quasi simbiotico che verte tutto il romanzo.

"Nelle fotografie sediamo sempre vicine, io e mia madre: lei pallida, a disagio, con uno sguardo che pare scusarsi [...] Non pensai mai di essere brutta. Né dubitai mai di assomigliare a mia madre, pur non avendo le caviglie sottili, le sue proporzioni eleganti. La nostra era una somiglianza ingannevole, incomprensibile: il genere di somiglianza che stringe il cuore di chi arriva a riconoscerla".

Sofia è fragile e inquieta, si sente prigioniera nella propria casa, intrappolata in un matrimonio deludente e in una routine ordinaria e monotona, da cui cerca di evadere senza preoccuparsi delle conseguenze e dei giudizi altrui.
Ma in fondo, esiste solo un aggettivo per definire Sofia: infelice.
L'infelicità sembra provenire da molto lontano ed essere trasmessa geneticamente di generazione in generazione, così come avviene con i caratteri fisici.
Ma davvero l'infelicità è genetica? O è soltanto dovuta al fatto che non si sia potuto contare sugli strumenti adeguati per scrollarsela di dosso?
Vivere in un contesto familiare in cui pazzia e infelicità sono compagne di vita, induce alla rassegnazione, ci si autoconvince che il destino ha deciso così e l'apatia e l'incapacità di reagire si radicano nell'animo, mentre lo spazio per i sentimenti si riduce sempre di più, così come quello fisico in cui si vive.

Con uno stile secco e didascalico e una narrazione magnetica, Carmen Verde ci conduce per mano nelle vite delle sue protagoniste, ci affascina, ci strega e ci colpisce dritto al cuore.
È un romanzo breve, ma intenso ben più di uno di oltre mille pagine. È essenziale, asciutto, duro, commovente, sorprendente e difficilmente dimenticabile, pur nella sua visione pessimistica. È ricco di simboli, di attimi che si imprimono su carta, che ci dimostrano come le forze siano destinate a prosciugarsi lentamente e inesorabilmente…
Profile Image for Milena.
72 reviews2 followers
June 15, 2023
"L'infelicità non è soltanto una categoria dello spirito. Se così fosse, se si trattasse di una faccenda esclusivamente interiore, chiusa nel segreto del nostro essere, nessuno riuscirebbe a vederla.
No. L'infelicità è un luogo, un luogo fisico, una stanza buia nella quale scegliamo di stare."

Che cos'è l'nfelicità?
L'infelicità è quantificabile?
In questo libro di Carmen Verde l'infelicità è minima, come tutto: minimo il libro stesso, breve, minimi i paragrafi, minime le parole, minima la protagonista, Anna, detta Annetta.

"Persino il mio corpo ha scelto per me l'essenziale, sapeva di non essere nato per grandi cose. "

Come dichiarato dall'autrice stessa in un'intervista Annetta non è piccola, è qualcosa di grande messo in piccolo, una miniatura, come i suoi abiti confezionati su misura che ne ribadiscono l'individualità.
La protagonista, voce narrante, ci racconta la sua vita e ci fa conoscere le sue emozioni prendendo spunto da vecchie fotografie ritrovate.
La descrizione delle foto intervalla i vari paragrafi: poche parole, quasi sussurrate, nella pagina è volutamente lasciato spazio al bianco, al vuoto.

"In questa, ho l'aria triste.
Non è indispensabile essere felici."

Il filo conduttore di tutta la narrazione è il rapporto con la madre, Sofia Vivier, fragile, infelice, fredda, descritta splendidamente mentre vaga per la città alla ricerca della strada di casa, quasi delusa quando alla fine la ritrova.
Solo attraverso l'nfelicità Annetta riesce a dialogare con la madre e solo dalle foto si accorge per la prima volta che la madre la guarda.
La bravura di Carmen Verde sta nel non trasmettere infelicità, la sua scrittura è ipnotica, penso abbia studiato, ricercato e soppesato ogni singola parola, ogni singolo silenzio lasciando un tempo sospeso in cui c'è molto da riflettere.
Profile Image for Angela Rossi.
14 reviews2 followers
April 16, 2023
La voce narrante accompagna chi legge all’interno della propria vita. Le sue giornate e i suoi pensieri sono pieni di una madre fragile che ne segna e traccia gli attimi, interessi e tempi. Il modo di raccontarci l’intimità di una persona con le proprie fragilità insieme a quelle della figura per lei più importante è molto bello. Delicato, profondo, ogni riferimento ritorna costruendo un breve romanzo in modo curato.


Sfogliamo insieme fotografie ritrovate per perderci in ricordi intimi. La voce di Annetta cresce insieme all’età di sua madre nelle piccole immagini, cambia la sua visione del genitore, la visione di sé e del mondo. Il tutto accade in punta di piedi, senza disturbare, senza rompere un equilibrio conquistato osservando la vita altrui.

Il riferimento alle fotografie come apertura di un capitolo per raccontare una fase della propria vita mi piace molto. Come mi piace il continuo riferimento alle dimensioni di persone e cose, a identificarci Anna sempre come la figlia all’ombra della madre.
È un libro semplice, nell’accezione più bella del termine.
Profile Image for Giovanna Tomai.
405 reviews5 followers
March 10, 2023
[Nessuna donna dovrebbe mai smettere di tingersi i capelli: fingere richiede costante applicazione.]
Profile Image for Joan Roure.
Author 4 books198 followers
April 28, 2024
3,5⭐
Un text d’aquells en què les insinuacions i els silencis parlen tant o més que les paraules. Ho veiem tot des dels ulls de la menuda Annetta, una nena amb problemes de creixement que marcaran sempre la distància i la manera de relacionar-se amb els seus pares. Relat minimalista, profund i de sentiments. En tota l’obra i planeja el concepte de la infelicitat, i hi ha reflexions molt interessants al respecte, com l’existència de la infelicitat com a nexe d’unió familiar:
«El pare era infeliç, com nosaltres, no pas menys que nosaltres. Descobrir-ho va ser electritzant, va anul·lar de cop totes les distàncies. Per fi alguna cosa ens unia, ens convertia en una autèntica familia.»

«La infelicitat és irracional. Hi ha qui en pateix els efectes des del naixement i qui, compensant la manca de predisposició natural, passa tant de temps contemplant-la en la seva mare que arriba a sentir-ne les punxes a la pròpia pell»

Publicat per @mes_llibres (que estan fent coses espaterrants) amb la traducció d’Alba Dedeu.
Profile Image for Beatriz.
501 reviews212 followers
March 25, 2024
Imaginad una casa de muñecas. una casa de muñecas donde todo es muy, muy pequeño. una casa llena de habitaciones, un salón, una cocina, cuadros, jarrones, fotografías antiguas... todo lo que tiene una casa pero a escala muy reducida. y de esa casa minúscula emerge la gran Sofía Vivier. y a su lado, pequeña, insignificante, la casi invisible niña Anneta. porque Sofía es la casa y Anneta la huésped. una huésped que tarda más de la cuenta irse. ¿pero donde se va a ir Anneta si nadie cortó el cordón umbilical que la une a Sofía Vivier? Ahora imagina que coges una lupa y haces zoom sobre el salón donde Sofía está sentada en su sofá, parece ausente, está en sus cosas, quizás. Anneta trata de llamar su atención, sin éxito. Con esta escena la física podría demostrar como dos personas pueden habitar un mismo lugar y estar en otro a la vez. Sofía Vivier tenía el don de la omnipresencia. O lo que es lo mismo, de la tristeza infinita. De ese agujero negro que parece irla absorbiendo poco a poco sin que nadie parezca darse cuenta. O quizás si. Porque Sofía está casada. Y puede que su marido haya absorbido como una especie de radioactividad la infelicidad de su mujer. En cambio Anneta es inmune. Todos son vortices en ese triángulo que forman. Pero ¿por qué nadie Le pregunta a Sofía Vivier que le pasa?. ¿Qué te Pasa Sofía?, ¿qué te aflige?, ¿qué esperas de la vida que ésta aún no te ha dado?... "en lo único que no conseguía fisgar era en los silencios de mi madre". Ni siquiera cuando la enfermedad se instala también en la casita de muñecas y va ocupando todos los espacios para poder acaparar el gran cuerpo de Sofía, Anneta consigue descifrar el enigma que envuelve a su madre. Nunca el silencio fue tan estruendoso. Sofía y Anneta dos líneas paralelas condenadas a no tocarse nunca pese a estar siempre, toda la vida, tan cerca...
#carmenverde ingeniera de esta casita de muñecas escoge con sumo cuidado la palabra exacta que, una vez colocada en la frase, en la casa, va expandiendo todas sus raíces para instalarse. Es #carmenverde maestra de lo mínimo, de crear escenas que son bodegones que se graban en la retina, en la memoria. Maestra de las emociones primarias que mueven y condenan al ser humano: amor, celos, rabia, deseo... parece que todos aman en demasía a Sofía Vivier pero en cambio ella ¿ella, qué? Auden escribió "si el afecto equivalente no es posible, que sea yo el que ame más" y puede que Sofía amase tanto y tan a su manera que cuando se agotó descubrió que lo contrario del amor no es el desamor sino la infelicidad. Y ahí se instaló, en ese reloj con la cuenta atrás ya programada porque "el alma solo está en paz en los lugares que conoce".
Profile Image for La_fede_legge.
343 reviews9 followers
April 3, 2023
Un libro dolce e lirico, una sorta di diario in cui una figlia racconta la propria vita con la madre, un'esistenza accanto a lei, dipendente da lei e, infine, 'abbandonata' proprio da lei.
Sofia Vivier, una madre atipica, forte e debole allo stesso tempo, amorevole e distaccata in egual misura, moglie e mamma di un marito apatico e di una figlia desiderosa di affetto e attenzioni è il fulcro centrale di queste pagine, scritte in modo accorato e dolcissimo dalla stessa figlia.
E' un'ode all'amore tra queste due donne, alla dipendenza reciproca mascherata da indifferenza e insofferenza. E' un testo gentile e delicato, il cui stile di scrittura rende la lettura davvero molto gradevole.
'Una minima infelicità' è un romanzo breve, che si legge in poche ore e che lascia un retrogusto dolceamaro al lettore, il quale non comprende bene l'entità del legame tra le due donne ma ne percepisce la magnificenza.
Una lettura molto carina.
Profile Image for Stella Caduta.
87 reviews33 followers
July 9, 2023
Libri centrati sulla descrizione del rapporto madre-figlia, diciamolo, hanno un po' stufato.
Soprattutto se, come in questo caso, di nuovo o stimolante non c'è proprio nulla.
Di madri che occupano tanto spazio e di figlie inglobate dalla loro figura abbiamo già letto tanto. Anche la narrazione cronicistica del rapporto tra le due (vedi lo stile freddo e distaccato, il chiamare la madre per nome e cognome) sa di vecchio e già sentito.
E che le madri insegnino ai figli l'infelicità, mostrando la propria soffenza, non mi pare una grande rivelazione. Per quanto si tenti di raccontare con lirismo questa dinamica.
Ma perché riciclare questi canovacci alla Annie Ernaux?
La narrativa italiana mi pare, per certi versi, incastrata in questi schemi da cui non si riesce ad uscire. Peccato, perché qui c'erano degli spunti meritevoli (il personaggio di Clara soprattutto), ma sono scivolati via, senza approfondimenti.
Profile Image for Ilaria Quercia.
409 reviews114 followers
December 8, 2022
La storia in sè, a mio avviso, appare confusa.
Un fil rouge principale: la piccola statura di Annetta, la vergogna che ne prova la madre Sofia e l'incommensurato amore di lei per questo distacco emotivo.
Ci sono degli elementi di contorno, per me, un po'slegati: il rapporto col padre, la tirannia della domestica, lo studio matto e disperatissimo finalizzati al nulla, solo ad aggiungere pezzi che di fatto erano superflui rispetto al racconto della relazione madre/figlia .
Eppure questa scrittura ha un che di ipnotico tale per cui solo arrivata alla fine ho capito che la storia che mi aveva rapito in fondo era impalpabile e non mi aveva raccontato nulla. Questa capacità magica di raccontare è un dono che pochi scrittori contemporanei hanno e so per certo che Carmen Verde è una di questi.
Profile Image for Giada.
209 reviews20 followers
June 15, 2023
Quanto può essere difficile il rapporto tra una madre e una figlia? Molto.

In "Una minima infelicità" conosciamo Annetta ( Anna) Baldini, una bambina tanto piccola quando tenera che per tutta la vita ricorre sua madre, Sofia Vivier, che, a volte più che un genitore,  sembra un fantasma, imprigionata nei meandri della sua mente e in labirinti psicologici, dei quali  solo lei conosce la strada.

Quello che racconta Carmen Verde è un microcosmo, nel quale tutti i personaggi, anche quelli marginali -penso, ad esempio, alla terribile domestica Clara Bigi- hanno un ruolo ben definito nella vita di Anna; un'esistenza fatta di non detti, di incomprensioni, di ricorse e fatiche.

Quello che però colpisce di più, al di là dell'intreccio narrativo, è la scrittura di Carme Verde: una scrittura asciutta, senza sentimentalismi e senza pietà, dove le parole calzano a pennello e servono per portarci in casa Baldini dove ognuno è lo specchio sbiadito dell'altro e dove la solitudine è palpabile.
Annetta ci racconta la sua storia come se sfogliasse ( ed effettivamente lo fa) l'album dei ricordi, nel quale ogni foto è  un capitolo della sua infanzia, che, alla fine e ancora in età adulta, le chiede il conto.
Profile Image for Rebecca Gatti.
80 reviews
May 16, 2023
“La vita non è meno della letteratura. Bisognerebbe studiare a scuola l’infelicità delle nostre madri.”

È vero, questo romanzo non ha quasi una trama. E se ce l’ha, è sconclusionata e poco approfondita.
La storia è quella di ognuno di noi, di ogni famiglia, in ogni parte d’Italia, senza essere in realtà la storia di nessuno. C’è del gran dolore. Una grande infelicità che permea ogni pagina, in cui tutti possiamo specchiarci.
Ho poco da dire su questo romanzo in realtà, forse perché avrei da dire troppo.
Alcune recensioni dicono che non ha portato a nulla, che la trama non racconta niente e che si tratta quasi di un racconto più che un romanzo.
Non sono affatto d’accordo: questo romanzo porta esattamente dove vuole portare, al senso di immobilità, rifiuto, all’inutile ricerca di amore, porta a sentire dentro al petto tutta la fatica, il peso dell’amore genitoriale non corrisposto, l’infelicità innata e quella parentale che ci portiamo dietro per sempre.

Le 5 stelle le merita, a parer mio, ma io ho letto ma versione eBook un po’ piratata e non ho apprezzato le mezze pagine vuote di alcuni capitoli, né sono sicura che nella versione cartacea siano effettivamente presenti le foto che descrive in quelle pagine, e in tutta onestà sono quasi certa che mancassero addirittura alcune pagine alla mia versione. Spero di rileggerlo presto in versione cartacea.

Le mie recensioni non le legge mai nessuno, ma se qualcuno indeciso sul leggere o meno questo libro incappasse per puro caso nelle mie parole, vi dico: sì, prendetelo e leggete una parola dietro l’altra senza fermarvi prima di averlo finito. Assorbite ogni cosa che la protagonista (forse autobiografica? non ne ho idea) dice e pensa e prova, e abbiate il coraggio di ammettere che lo avete provato anche voi.
Profile Image for Ilaria.
44 reviews1 follower
June 1, 2023
Libro breve dai temi molto forti. Anna, meglio descritta come Annetta per l’intera storia, racconta la sua storia da petite, soprattutto in rapporto alla madre, Sofia Vivier, che adora. La madre è elegante ma inquieta; Annetta la idealizza e la adora. Figura contrapposta a quella del padre, Antonio Baldini, che Annetta non comprende, un umo semplice e pacato, impassibile ad ogni pettegolezzo sulla moglie, e praticamente a tutto ciò che succede in casa. Anche quando, il personaggio di Clara, la domestica crudele, entra in scena.

La storia è raccontata sottoforma di diario, raccontando la sua vita fragile e infelice insieme a Sofia Vivier attraverso una serie di foto. La scrittura è semplice ma pungente e da vita alle senzasioni derivate dalle dipendenze dell’amore familiare dove l’infelicità dienta condizione dell’esistenza, per la quale Annetta non vede altra via d’uscita. Solo dopo la morte della madre, Annnetta comprende che ci può essere un altro modo di vivere, scrutando la vita felice della sua vicina di casa attraverso la finestra.

Non è stato facile leggere questo libro, nè mi ha particolarmente entusiasmato il modo in cui sono stati affrontati dei temi così delicati come le dinamiche familiari, e il mal d’anima. Ciononostante è un libro che si imprime nella memoria di chi lo legge.
Profile Image for Alessandra.
78 reviews25 followers
January 8, 2023
Struggente.

"Sperai che la morte non l'amasse più di me"
Profile Image for Lena La lettrice selvatica.
95 reviews13 followers
September 22, 2023
"Si può cambiare da un giorno all'altro? Forse no. Ma capita che il nuovo ti covi dentro per anni, pazientemente, in silenzio, senza che tu ne avverta la presenza; così che, quando d'improvviso poi si manifesta, i suoi effetti sono già sedimentati nel tuo animo, inscindibili da te. Quell' «altro» ha mangiato e bevuto accanto a te, si è seduto con te sul bordo del letto nelle tue notti insonni, mentre il mondo ti dimenticava e i fiori nascevano e appassivano, e l'eterno scandalo del divenire, della vita e della morte, si replicava ovunque eternamente, ovunque uguale. Di colpo, sparisce ciò che sei sempre stato, ciò che credevi di essere da sempre. Di colpo, il confine tra il prima e il dopo è definitivamente cancellato".

Di minuti dettagli e profondi sguardi interiori, attraverso fotografie narrate con le parole e scrutate fin nei particolari. La scrittrice ce le fa vedere e ci mostra una storia di infelicità e consapevolezze, di mancanze che sedimentandosi si tramutano in indifferenza e trascuratezza.
Carmen Verde ci racconta con maestria la storia di Annetta, una petite vissuta all'ombra della madre bella e inquieta, Sofia Vivier.
È un libro che racconta di un rapporto, quello tra madre e figlia, e nello specifico di una madre che si vergogna del piccolo corpo della figlia, un corpo destinato a non crescere come gli altri.
Ma è anche un intrecciarsi di storie e trova la sua genesi in quella concatenazione di destini che si succedono e allora l'infelicità è un' "arte" che si apprende, che si tramanda, che è insita nei geni. E così per nonna Adelina e forse ancor prima di lei, l'infelicitá ha messo radici nella loro famiglia.

Con una lingua magnifica, poetica, che incatena alla pagina, Carmen Verde adopera uno stile icastico e vocato all'introspezione psicologica dei personaggi. Capitoli brevi, talvolta composti da poche righe, capaci di racchiudere in questa brevità le incompiutezze della condizione umana, senza paternalismi, la sua scrittura non ricerca consenso, è semplicemente scevra da impalcature e si concentra sull'unica cosa importante: l'essenzialità della parola.
Ammaliata.

Testo a cura di lena Ceglia ©
Profile Image for Suni.
546 reviews47 followers
December 30, 2023
La vita non è meno della letteratura. Bisognerebbe studiare a scuola l'infelicità delle nostre madri.


C'è un limite di volte in cui un foglio può venire piegato a metà, non lo ricordo di preciso ma è di gran lunga inferiore a quello che ci si aspetterebbe. Lo stesso vale per l'anima, ma il numero di volte in cui può ripiegarsi è evidentemente maggiore rispetto a quelle del foglio e questo romanzo ce lo illustra bene.
Così come mostra che più ci si fa piccoli più si diventa densi e si trattiene tutto.
Annetta, la narratrice, è piccola, lo è sempre stata, ma con l'età il problema si è fatto più eclatante; inoltre ha assecondato queste sue dimensioni fisiche ridotte con una remissività e una discrezione che l'hanno resa "minima", come l'infelicità del titolo, perché il corpo di Annetta è una delle tante piccole cause di infelicità della sua bella e "ingombrante" madre, Sofia, il cui amore la figlia ha sempre rincorso.
Ma minime infelicità sono anche tutte le irrisorie ma continue e via via più ingenti privazioni che hanno accompagnato l'esistenza di Sofia e poi di Annetta stessa, che una volta adulta, sola al mondo e praticamene invisibile agli altri – chiusa nel paio di stanze tenute aperte della grande casa di famiglia in cui è cresciuta –, passa in rassegna le fotografie e le accompagna ai ricordi, in un modo che mi ha fatto pensare distintamente a un distillato di saga familiare.
Davvero un libro interessante, malinconico ma sempre moderato, controllato, quasi come se l'autrice abbia voluto rendere anche con una scrittura in sottrazione il senso di riduzione che ha contaddistinto le vite dei suoi personaggi.

Profile Image for Accumulatrice di libri.
338 reviews13 followers
February 16, 2023
La vita non è meno della letteratura. Bisognerebbe studiare a scuola l’infelicità delle nostre madri.

Sono come i sogni i ricordi: mai del tutto decifrabili, sedie zoppe che non riesci a far star dritte senza qualche piccolo rincalzo.

Era questo sognare? Mettere insieme i frammenti, trovare un senso, credere, al risveglio, di aver finalmente capito e allora volere soltanto dimenticare?

Nelle finestre degli altri, la vita sembra più bella.
Profile Image for Didi.
442 reviews10 followers
October 7, 2023
Deprimente. Inoltre odio profondamente le persone così deboli e passive come tutti i componenti di questa famiglia. Poi racconta solo scene prive d'importanza spacciate per avvenimenti rivelatori ed eclatanti.
Profile Image for Salvatore Manzoni.
57 reviews1 follower
December 24, 2023
Uno spaccato di vita umana, un' intensa panoramica di sentimenti.Profondo quanto breve, poetico in alcuni tratti.Ultimamente ho letto tanti candidati Strega, ma perché devono mettere così tanta tristezza?
Profile Image for Monica Soldera.
173 reviews2 followers
July 31, 2023
La trama riportata qui non rende giustizia a questo romanzo intenso, seppur acerbo in alcuni punti (sul piano dell’esile trama è sulla caratterizzazione dei personaggi di contorno) . È la storia di un amore disperato e folle per la propria madre, amore mai ricambiato, che rende ancora più piccola la protagonista, io narrante. Una bella scrittura, trascinante. Alcune frasi vorresti copiarle su un quaderno tanto sono belle
Profile Image for tommaso.
1 review4 followers
September 3, 2023
2.5, goodreads abilita le mezze stelle o ne morirò
142 reviews
April 21, 2023
Che bello, questo libro. Che scrittura straordinaria, che mi ricorda tante penne ma non è nessuna di loro. È scostante, fredda, cinica. Eppure intensa, caparbia, densa. Ti ci perdi e ne affiori solo poi, quando la fine da sola so dichiara fine. (Quanto genio ci vuole per essere capaci di annunciare il termine del proprio romanzo d'esordio direttamente, a metà rigo, con le lettere minuscole? È pura letteratura. Bellissima. )
La storia è una banalità, a modo suo. Una minima infelicità, appunto. È la storia di Anna e della sua famiglia, che sembra avere sciolta nel DNA una malinconia ereditaria. È la storia di suo padre e della sua attività, della sua stanchezza e delle voci che circolavano in paese e che fingeva di non sentire. E di sua madre e della sua follia, di un malattia vissuta come l'eroina di un romanzo. Di tanti silenzi. Ed è la storia di se stessa e di ciò che resta se a una bambina si tolgono i genitori e i sogni. Carne e sangue.
Vita che scorre, ridotta ai minimi termini ma non per questo meno, non per questo non, poesia. Ecco, poesia.
Profile Image for Mela Ferrentino.
109 reviews1 follower
June 1, 2023
La storia è piatta, monocorde.
Quello che affascina di questo libro, di questo delicato libro, è sicuramente il modo di scrivere dell'autrice. Per una volta può andare, non so se continuerei a leggere libri con trama piatta solo per la curiosità di come sono scritti. A mio gusto ho bisogno di più "storia"
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