In questo quinto volume di Piece, Mizuho e Yanai si mettono alla ricerca di Hiro, fratello maggiore di Hikaru Narumi e probabile padre del figlio abortito di Haruka. Vediamo, così, ricomparire l'inquietante figura della madre dei ragazzi, e facciamo la conoscenza del dolce direttore della biblioteca, che racconta dell'infanzia di Hiro. Anche questa volta, il manga si rivela molto profondo, a cominciare dallo scambio di battute tra Mizuho e la madre, e la confessione del profondo disagio di Remi, di cui osserviamo anche il background familiare. Mizuho continua ad aggiungere "pezzi" non solo al puzzle della vita dei fratelli Narumi, ma anche a quello della propria, cominciando a riuscire ad entrare in contatto con i suoi sentimenti e ad "intravedere un nuovo mondo", di cui, però, non trova ancora il coraggio di fidarsi. L'incontro con Hikaru riporta alla luce tutte le sue debolezze e la sua fragilità, ma la rende anche consapevole che a volte ciò di cui abbiamo bisogno può anche farci molto male. Una menzione al personaggio di Kido, quasi commovente quando parla della sua famiglia, e al gesto di Narumi alla fine del volume.
E adesso si parla del passato di Remi, quella che Mizuho considerava la sua migliore amica. All'inizio Remi non era per niente entusiasta all'idea di mettersi alla ricerca del ragazzo di Origuchi. Ma all'improvviso, dopo aver scoperto l'esistenza del fratello maggiore di Narumi, cerca anche lei notizie.
Allo stesso tempo, il rapporto che la legava a Mizuho s'incrina. Remi è quella che ha sempre investito di più nella loro amicizia e all'improvviso tutto cambia.
La storia procede a rilento, ma in questo caso non è un difetto. Di ogni personaggio ci viene presentato il passato per farcelo conoscere meglio. E l'autrice riesce a gestire perfettamente il tutto.