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Desiderio di cose leggere

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«Voce leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, essa tende a bruciare le sillabe nello spazio bianco della pagina.»Eugenio Montale«È terribile essere una donna e avere diciassette anni. Dentro non si ha che un pazzo desiderio di donarsi». Antonia Pozzi

«Le alte maree della malinconia e della stanchezza di vivere sono testimoniate dai suoi diari e dalle sue lettere, ma esse riemergono con icastica, dolorosa bellezza nelle sue poesie, che leggiamo ogni volta stregati dalla loro innocenza e dalla loro gentilezza, dalla loro magica fascinazione e dalla loro grazia, e nelle quali intravediamo la corsa disperata di Antonia Pozzi alla ricerca di un amore assoluto che si inaridiva nell'indifferenza, o almeno nell’inconsapevolezza, delle persone amate». Eugenio Borgna

Antonia Pozzi ha lasciato più di trecento composizioni, mai pubblicate in vita. Le sue poesie rinascono ‘luminose e temerarie’ da questa nuova antologia che, a ottant’anni dalla sua morte, aggiunge un prezioso tassello nel cammino della sua riscoperta. Percorrendo il meglio della sua produzione poetica sin dai primi componimenti adolescenziali, questo libro racconta la storia di un’«anima palpitante, ridente, nostalgica e appassionata», come lei stessa si definì.

192 pages, Kindle Edition

Published November 8, 2018

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Antonia Pozzi

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Displaying 1 - 30 of 36 reviews
Profile Image for Ajeje Brazov.
951 reviews
July 4, 2020
Eccomi qui a scrivere qualcosa sulla lettura di questa raccolta di poesia di Antonia Pozzi.
Quando si tratta di scrivere le mie impressioni su libri di poesie, mi trovo sempre in difficoltà, perchè la poesia è una forma di scrittura così personale, intima e particolare, che non è facile riuscire a connettersi con essa. Qui ancora di più, perchè la poetessa non aveva mai pubblicato, in vita, le sue opere, quindi elemento che decreta fortemente, una nota autobiografica ed estremamente intima.
Le poesie sono così dense di significati, sarebbero da centellinare e da rileggerle, perchè custodiscono una predilezione per la Natura, per la vita e la morte, per l'amore universale, per i sentimenti genuini. Non scade mai nell'ovvio, nel banale, nella noia o nell'artificiosità. Il tutto è ammantato da un sottile, ma persistente, strato di malinconia e di tristezza per le banalità e crudeltà della società del suo tempo.

Il cielo in me

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

Tu
eri il cielo in me,
che non parlavi
mai del mio volto, ma solo
quand’io parlavo di Dio
mi toccavi la fronte
con lievi dita e dicevi:
– Sei più bella così, quando pensi
le cose buone –

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi per la mia persona
ma per quel seme
di bene
che dormiva in me.

E se l’angoscia delle cose a un lungo
pianto mi costringeva,
tu con forti dita
mi asciugavi le lacrime e dicevi:
– Come potrai domani esser la mamma
del nostro bimbo, se ora piangi così? –

Tu
eri il cielo in me,
che non mi amavi
per la mia vita
ma per l’altra vita
che poteva destarsi
in me.

Tu
eri il cielo in me
il gran sole che muta
in foglie trasparenti le zolle

e chi volle colpirti
vide uscirsi di mano
uccelli
anzi che pietre
– uccelli –
e le lor piume scrivevano nel cielo
vivo il tuo nome
come nei miracoli
antichi.

Io non devo scordare
che il cielo
fu in me.

E quando per le strade – avanti
che sia sera – m’aggiro
ancora voglio
essere una finestra che cammina,
aperta, col suo lembo
di azzurro che la colma.

Ancora voglio
che s’oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E che le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro – su me,
che quello di martelli lievi
a scandere
sulla nudità cerula dell’anima
solo
il tuo nome.

11 novembre 1933
Profile Image for LW.
357 reviews93 followers
May 8, 2020
A cuore scalzo e con laceri pesi di gioia

Tenerezza ferita
candore vorace
struggente nostalgia
grazia sommessa
un linguaggio morbido e acquatico, che si sfalda in immagini liquide e assorte

È stato un incontro bellissimo :)
(Tante sottolineature, difficile scegliere)


Prati

Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza.

Ma noi siamo come l’erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento.


Desiderio di cose leggere

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle –


Nevai

Io fui sui monti
come un irto fiore –
e guardavo le rocce,
gli alti scogli
per i mari del vento –
e cantavo fra me di una remota
estate, che coi suoi amari
rododendri
m’avvampava nel sangue –
Profile Image for ☆LaurA☆.
504 reviews149 followers
January 21, 2024
Ed eccomi qui ancora a leggere poesie.
Io che la poesia l'ho conosciuta solo al liceo, io che non ho mai apprezzato questo genere, io che le poesie le imparavo a memoria solo per prendere un bel voto. Mi ritrovo a qusi 40 anni ad apprezzare parole scritte con il cuore, cuore tormentato quello di Antonia Pozzi, poetessa milanese, nata a Milano il 13 febbraio 1912 e morta suicida a 26 anni, il 3 dicembre del 1938.
Non c'è molto da dire ma tanto da leggere.


Cencio
C’era uno straccetto celestino
sopra il muro
tutto sgualcito di ditate rosa
tenuto su da due borchie di stelle
ed io lì sotto
come un cencio cinerino
in cui la gente incespica
ma che non val la pena di raccogliere
– lo si stiracchia un po’ di qua e di là coi piedi
e poi
a calci
lo si butta via –
Milano, 8 aprile 1929


Un’altra sosta
a L.B.
Appoggiami la testa sulla spalla:
ch’io ti carezzi con un gesto lento,
come se la mia mano accompagnasse
una lunga, invisibile gugliata.
Non sul tuo capo solo: su ogni fronte
che dolga di tormento e di stanchezza
scendono queste mie carezze cieche,
come foglie ingiallite d’autunno
in una pozza che riflette il cielo.
Milano, 23 aprile 1929



Pudore
Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
1º febbraio 1933


Antonia scriveva a L.B sua amica Lucia Bozzi.....vuole il caso che siano le mie stesse iniziali ed alcune delle sue poesie le ha scritte 1 febbraio, data del mio compleanno....sarà questa la connessione con lei?
Profile Image for Alessia Scurati.
350 reviews117 followers
June 25, 2020

Antonia Pozzi è un mondo.
Un mondo molto lombardo, tra una città dove non si sente a proprio agio nonostante l’estrazione sociale che le permette di frequentare alcune delle menti più brillanti della sua epoca, e il paesaggio di Pasturo in Valsassina (ne I promessi sposi è il paese d’origine della famiglia di Lucia, scusate il divagare), dove la famiglia aveva una villa secolare e Antonia trascorse i momenti più felici della sua esistenza.
Sulla sua tristissima vicenda biografica non mi sto a dilungare.

Questa antologia delle sue poesie è senz’altro un’opera da conoscere, secondo me.
Anche se mi resta il dubbio del perché l'editore l'abbia catalogata come 'poesie per giovani innamorati' - io ho trovato solo una malinconia e desolazione e solitudine immense.

Apprezzata, tra glia altri, dal sommo Montale, lascio qui sotto qualche verso dei (tanti) che ho sottolineato.


*Ripresa*
Un cespuglietto di fiamme
lambisce a linguacce scottanti
la bruna mucosa delle mie viscere
e sfrigge,
solcando la bava viscida che le ricopre;
sferza, rovente,
la putrida vigliaccheria brulicante nel nero;
avvince, con fili tenacissimi di spasimo,
la volontà rannicchiata
e la trascina,
a stratte turbinose di purezza,
verso l’alto.



*La vita*

Alle soglie d’autunno
in un tramonto
muto

scopri l’onda del tempo
e la tua resa
segreta

come di ramo in ramo
leggero
un cadere d’uccelli
cui le ali non reggono più.



*Capodanno*

Se le parole sapessero di neve
stasera che canti -
e le stelle
che non potrò mai dire…

Volti immoti si intrecciano tra i rami
nel mio turchino nero:
osano ancora,
morti ai lumi di case lontane,
l’indistrutto sorriso dei miei anni.
Profile Image for Dagio_maya .
1,108 reviews351 followers
November 24, 2019
GRIDO
Non avere un Dio
non avere una tomba
non avere nulla di fermo
ma solo cose vive che sfuggono –
essere senza ieri
essere senza domani
ed acciecarsi nel nulla –
– aiuto –
per la miseria
che non ha fine

10 febbraio 1932




Raccolta di poesie scritte tra il 1929 ed il 1938, anno in cui Antonia Pozzi si suicidò.
Di un suicida si dice (spesso) che “non ha retto il peso della vita”.
Mi domando, leggendo questi versi: «e se, invece, fosse la vita quella connotata da fragilità? E se, al mondo, ci fossero persone di tale forza interiore da rompere gli argini dell’esistenza? E se questo impeto facesse desiderare cose leggere?»
Una morte, la sua, a cui fu negato, per decenza, il valore della verità.
I numerosi componimenti furono tutti pubblicati postumi.
Piccole fotografie di paesaggi: molti di montagna, alcuni di città. Ognuna un’immagine panoramica del suo sentire...
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1934

DESIDERIO DI COSE LEGGERE

Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste

e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare –

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle

1° Febbraio 1934
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VICENDA D’ACQUE

La mia vita era come una cascata
inarcata nel vuoto;
la mia vita era tutta incoronata
di schiumate e di spruzzi.
Gridava la follia d’inabissarsi
in profondità cieca;
rombava la tortura di donarsi,
in veemente canto,
in offerta ruggente,
al vorace mistero del silenzio.

Ed ora la mia vita è come un lago
scavato nella roccia;
l’urlo della caduta è solo un vago
mormorio, dal profondo.
Oh, lascia ch’io m’allarghi in blandi cerchi
di glauca dolcezza;
lascia ch’io mi riposi dei soverchi
balzi e ch’io taccia, infine:
poi che una culla e un’eco
ho trovate nel vuoto e nel silenzio.

Milano, 28 novembre 1929
Profile Image for Seregnani.
740 reviews35 followers
September 13, 2024
“Desiderio di cose leggere, nel cuore che pesa, come pietra dentro una barca…” una favolosa raccolta di poesie. Sto riscoprendo a 28 anni anche la poesia oltre che i libri, e mi piace tantissimo…
Profile Image for Elis.
68 reviews60 followers
November 18, 2020
Ancora voglio
che s'oda a stormo battere il mio cuore
in alto
come un nido di campane.
E le cose oscure della terra
non abbiano potere
altro - su di me,
che quello di martelli lievi
a scandire
sulla nudità cerula dell'anima
solo
il tuo nome.
Profile Image for stregachilegge.
178 reviews64 followers
March 20, 2022
" Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole. "

Le poesie di Antonia Pozzi sono immortali, galleggiano sul trascorrere del tempo e rinascono ogni volta che vengono lette. Antonia coglie l'essenziale, il profondo che non si corrode dal tempo.
Queste poesie sono incredibili, non ce n'è una che non mi abbia lasciato il segno.

Inoltre, essendo anch'io un'amante della montagna, ogni volta che ne descrive l'essenza è come ritornare io stessa in vetta. Traspariva l'emozione che Antonia voleva trasmettere, attraverso le sue poesie ho sentito accanto l'autrice e anzi, mi sembra di aver stretto un legame con lei.
Non è solo la bravura di scegliere le giuste parole, non è nemmeno il messaggio o il sentimento che porta; leggendo la poesia è stato conoscere, amare la stessa Antonia.

Ho altre autrici e autori che adoro, le loro poesie mi piacciono molto e sono ricche di sentimenti; ma trovo una connessione particolare costruita da Antonia attraverso le sue poesie.
Oltre alla bellezza delle sue poesie, così limpide e perfette, mi ha molto colpito e stupito riuscire a sentire l'autore. Davvero incredibile.
Profile Image for fdifrantumaglia.
208 reviews49 followers
May 4, 2020
«E poi — se accadrà ch'io me ne vada —
rester�� qualchecosa
di me
nel mio mondo —
resterà un'esile scia di silenzio
in mezzo alle voci —
un tenue fiato di bianco
in cuore all'azzurro —

Ed una sera di novembre
una bambina gracile
all'angolo d'una strada
venderà tanti crisantemi
e ci saranno le stelle
gelide verdi remote —
Qualcuno piangerà
chissà dove — chissà dove —
Qualcuno cercherà i crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che senza ritorno
io me ne debba andare.»

Milano, 29 ottobre 1930

"Novembre" in «Desiderio di cose leggere», Antonia Pozzi ✨
Profile Image for Eleonora.
89 reviews40 followers
April 18, 2021
'pesano fra noi due
troppe parole non dette'.

una scoperta da NON PERDERE.
Profile Image for Intervalla Insaniae.
141 reviews39 followers
March 4, 2021
Questa è la prima raccolta di poesie che io abbia letto per intero. La poesia non è qualcosa che solitamente leggo, mi risulta ostica, il che mi ha messo in difficoltà anche sul come avrei dovuto leggerne un intero volume: ho optato per seguire il numero delle pagine, come fosse un romanzo.
Non ho gli strumenti, quindi, per poterla giudicare con cognizione di causa, ma son contento di aver fatto questa lettura.
Nelle prime poesie, forse a causa di un riflesso che tendeva a compensare il mio spaesamento, mi è sembrato di ritrovare molte citazioni, più o meno letterali, di alcune delle poche cose che conosco: ho ritrovato d’Annunzio, Rimbaud, Leopardi, temi e figure della poesia latina e molta musica (l’aveva forse studiata?). Quindi, ho iniziato amando la grande cultura di Antonia, ammirato dal constatare quanto fosse vasta già in giovanissima età. Forse, mi sono detto, ciò che lei leggeva, nell’epoca della sua formazione, e che la colpiva diventava materiale fertile per le sue stesure.
Poi ho sempre più ammirato, davvero contemplato, immagini di bellezza assoluta, “personali”, che si son fatte via via più numerose man mano che gli anni avanzavano: l’oscurità accompagnata fin sulla terra dalle frange degli alberi, il vento che porta la voce delle foglie cadute, le mani che proteggono e lacerano le ferite.

Mai Antonia è stata leziosa, anzi, ho ammirato le caratteristiche di cruda consapevolezza di sé e delle cose. “Consapevole” è la parola che più mi risuona nella testa: di essere donna, del proprio corpo, di essere poeta, della propria solitudine. Certamente ho notato il suo legame con la natura e con la montagna, la sua onnipresente malinconia e, tristemente, il suo precocissimo incamminarsi fianco a fianco con la Morte.
Le poesie scritte nel 1934 son quelle che ho più apprezzato ed in particolare, fra queste, “Secondo amore”.

P.S. Visto che Antonia non aveva pubblicato niente in vita mi chiedo: chi è che ha scelto di sottotitolare la raccolta “poesie per giovani innamorati”? Mi sembra quanto di più riduttivo possa essere estrapolato, un appiattimento che per niente rispecchia quello che ho letto.
Anzi! Giovane ed innamorata Antonia lo era ma, nonostante questo, ha scritto quello che ho letto: questi son frammenti lacerati di anima, non cioccolatini!
Introduzione e biografia finale le ho trovate completamente inutili.
Profile Image for Daria.
175 reviews42 followers
November 29, 2020
La voce

Aveva voce in te
l'universo
delle cose mute,
la speranza
che sta senz'ali nei nidi,
che sta sotterra
non fiorita.

Aveva voce in te
il mistero
di tutto che presso una morte
vuol diventare vita,
il filo d'erba
sotto le putride foglie,
il primo riso del bimbo salvato
a fianco di un'agonia
in una corsia
d'ospedale.

Or quando cade dagli alti
rami notturni
dei campanili - un rintocco -
e in cuore affonda come
il frutto dentro il campo arato -

allora hai voce
tu in me -

con quella nota
ampia e sola
che dice i sogni sepolti
del mondo, l'oppressa
nostalgia della luce.

(1933)
Profile Image for Carmela.
4 reviews1 follower
January 31, 2021
Non bastano le stelline per questa raccolta meravigliosa.
Profile Image for Fabiola.
136 reviews14 followers
Read
November 24, 2020
Come potrei assegnare uno sterile voto ad una raccolta di confidenze così intime e sincere? Mi sembrerebbe di giudicare non solo la penna ma anche l'anima della poetessa che ha avuto il coraggio di mostrarsi nella sua umana fragilità al mondo.
Tramite le sue poesie è riuscita a trasmettermi, almeno in parte sicuramente, ciò che vedeva e sentiva. Ogni parola è lì per un motivo ben preciso ed è stata scelta con una attenzione chirurgica.
Ci racconta delle sue amate montagne, della vita, della solitudine e dell'amore, in varie sue forme.
Lascio di seguito una delle poesie che più mi è rimasta impressa:

Esempi

Anima, sii come il pino:
che tutto l'inverno distende
nella bianca aria vuota
le sue braccia fiorenti
e non cede, non cede,
nemmeno se il vento,
recandogli da tutti i boschi
il suono di tutte le foglie cadute,
gli sussurra parole d'abbandono;
nemmeno se la neve,
gravandolo con tutto il peso
del suo freddo candore,
immolla le fronde e le trae
violentemente
verso il nero suolo.

Anima, sii come il pino:
e poi arriverà la primavera
e tu la sentirai venire da lontano,
col gemito di tutti i rami nudi
che soffriranno, per rinverdire.
Ma nei tuoi rami vivi
la divina primavera avrà la voce
di tutti i più canori uccelli
ed ai tuoi piedi fiorirà di primule
e di giacinti azzurri
la zolla a cui t'aggrappi
nei giorni della pace
come nei giorni del pianto.

Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l'ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea
verso il suo amore.

Ma l'amore del sole
appassionatamente la cinge
d'uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall'ombra,
sovrane
al di là d'ogni tenebra,
come pensieri dell'anima eterna
verso l'eterna luce.

Pasturo, 10 aprile 1931
- Antonia Pozzi
Profile Image for Anna.
205 reviews
December 26, 2019
So che forse noi siamo creature
nate tutte daun'ansia eterna: il mare;
e che la vita, quando fruga e strazia
l'esser nostro, spreme dal profondo
un po' del sale da cui fummo tratte.


Incantata
Profile Image for ゚・*☆ giusy*・☆.
126 reviews19 followers
July 4, 2020
una delle raccolte di poesia più bella lette fin’ora.
ogni singola poesia mi ha fatta sentire viva, mi ha fatta sentire degna di essere in vita
antonia pozzi è un’Artista con la A maiuscola
mi ha lasciato tantissimo
Profile Image for sumerkidestate.
130 reviews10 followers
April 21, 2022
Non mi era mai capitato di leggere una poesia tanto intima e insieme tanto intimamente intrecciata al paesaggio, alla terra.

Fuga

ad A.M.C.

Anima, andiamo. Non ti sgomentare
di tanto freddo, e non guardare il lago,
s’esso ti fa pensare ad una piaga
livida e brulicante. Sì, le nubi
gravano sopra i pini ad incupirli.
Ma noi ci porteremo ove l’intrico
dei rami è tanto folto, che la pioggia
non giunge a inumidire il suolo: lieve,
tamburellando sulla volta scura,
essa accompagnerà il nostro cammino.
E noi calpesteremo il molle strato
d’aghi caduti e le ricciute macchie
di licheni e mirtilli; inciamperemo
nelle radici, disperate membra
brancicanti la terra; strettamente
ci addosseremo ai tronchi, per sostegno;
e fuggiremo. Con la piena forza
della carne e del cuore, fuggiremo:
lungi da questo velenoso mondo
che mi attira e mi respinge. E tu sarai,
nella pineta, a sera, l’ombra china
che custodisce: ed io per te soltanto,
sopra la dolce strada senza meta,
un’anima aggrappata al proprio amore.

Madonna di Campiglio, 11 agosto 1929
Profile Image for Clervie.
102 reviews9 followers
March 24, 2024
"E tu non dire
ch'io perdo il senso e il tempo
della mia vita -
se cerco nella sabbia
il sole e il pianto
dei mondi -
se getto nelle cose la mia anima
più grande - e credo
ad immense magie..."

Perché scopro solo adesso l'incanto delle poesie di Antonia Pozzi? Poesia dolcemente struggente, immensamente malinconica, piena di immagini della natura e di specchi profondi sull'anima umana. Mi è difficile esprimere a parole le emozioni suscitate da questa lettura. Una poesia nostalgica senza mai essere pesante, colma di tristezza, male di vivere eppure di speranza in un mondo migliore... Veramente una meraviglia, credo le rileggerò spesso nei momenti di bisogno.
Profile Image for Pollapollina Books.
736 reviews68 followers
March 10, 2022
Musicalissima, intensa, malinconica, Antonia Pozzi, rimasta per sempre giovane nelle sue poesie, ci conduce tra le stagioni della natura e i tormenti dell’animo.
Profile Image for Aurora.
14 reviews
June 16, 2022
ANTONIA POZZI: MI SENTO IN UN DESTINO. PAROLE DALLE VETTE DELLA SOLITUDINE.

"La poesia ha questo compito sublime di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci romba nell'anima e di placarlo, di trasfigurarlo nella suprema calma dell'arte, così come sfociano i fiumi nella vastità celeste del mare. La poesia è una catarsi del dolore, come l'immensità della morte è una catarsi della vita."

Così scriveva Antonia Pozzi in una lettera datata 11 gennaio 1933 ad uno dei suoi amici più cari e fedeli - Tullio Gadenz.

Ho conosciuto per la prima volta la suddetta poetessa nell’ autunno 2019, quando frequentavo la seconda ragioneria, durante una comune lezione di letteratura italiana seguendo il percorso di poesia. Venne purtroppo analizzata dalla docente superficialmente in quanto ritenuta poetessa “minore”, di poco rilievo, la quale solitamente non entra come oggetto nei programmi ministeriali. Io, invece, ne rimasi piacevolmente affascinata. Mi colpì, in special modo, oltre che ai versi anche la biografia - questo forse perché più mi approccio ad ella e più riesco ad identificare la mia anima - nonostante talvolta sia doloroso, mi risulta intimo e personale perché anch’io come Lei provo dei sentimenti che, sento, non avranno concreta attuazione. Quando leggo i suoi versi, sento vicina la carezza delicata e sensibile di un'amica tanto che è divenuta per me un notevole punto di riferimento. Ne consegue che, da quel periodo, ho iniziato ad approfondire e ad analizzare, in maniera più analitica possibile, l’operato e il pensiero di Pozzi.
La poetessa, appartenente ad uno dei più alti ranghi sociali del tempo, comincia a dedicarsi alla scrittura a diciassette anni - risalgono infatti al 1929 le prime poesie dedicate ad Antonio Maria Cervi, allora suo professore di lingua latina e greca presso il liceo Manzoni del capoluogo lombardo che segnerà per sempre la sua vita, nutrendo il suo giovane cuore assetato di emozioni, di aspettative e successive delusioni troppo violente da accettare. In quel periodo scrive: “E’ terribile essere donna e avere diciassette anni. Dentro non si ha che un pazzo desiderio di donarsi”. Ancora adolescente osserva il suo corpo e, come nel classico immaginario borghese - e dell��epoca- lo vive come corpo che può dare vita a un’altra vita: “avvinghiare qualcosa di vivo, che io senta più piccolo di me”.
I due vivranno un amore sofferto e fortemente contrastato dalla famiglia Pozzi, e la fine di questa relazione sarà per Antonia la fine della “vita sognata”, come reca il titolo della breve raccolta di versi in cui racconta la sua disperata storia d’amore, e l’inizio della discesa verso una “vita irrimediabile”, il primo passo verso il fatale destino della sua “giovinezza che non trova scampo”, o meglio, come scrive Vittorio Sereni - con il quale stringe amicizia durante gli anni all’università - “che non trova sbocco, non trova appigli, non sa a cosa applicarsi ea cosa tendere”. Scriverà sino al dicembre del 1938, quando conoscerà il suicidio.

È strana, a volte, la vita. Se osserviamo dall’esterno, alcune persone sembrano insolitamente privilegiate e la loro esistenza fluisce serena, senza ostacoli, come un fiume che scorre inarrestabile. Eppure, talvolta, quel moto lento e inesorabile si interrompe bruscamente magari per una casualità o per un intervento volontario, e noi restiamo attoniti e smarriti ad interrogarci sul perché.

La malinconia, una malinconia leopardiana che si alternava a una malinconia dolorosa e profonda, si è accompagnata alla breve vita di Antonia Pozzi, e ne ha ispirato le poesie arcane e sommesse, luminose e fosforescenti, immerse nella grazia e nel mistero di un fragile desiderio di morire che le sue relazioni d’amore ogni volta franate e incomprese nei loro brucianti fulgori hanno concorso nel farle scegliere la morte a ventisei anni. La fragilità e la smarrita stanchezza di vivere, la solitudine e la nostalgia della morte, che si sono accompagnate alla malinconia, sono state le premesse emozionali alla genesi delle poesie di Antonia. Sono poesie che ci consentono di cogliere i diversi modi di rivivere e di esprimere gli indicibili turbamenti dell’anima che hanno contrassegnato la sua vita, la sua adolescenza e la sua giovinezza, e che nella grazia straziata e nella tenerezza ferita delle sue poesie si sono rispecchiati con crudele evidenza. Sono poesie che ci immergono negli abissi di laceranti conflitti interiori, e ci avvicinano agli enigmi di un dolore dell’anima che ha tematizzato la sua breve vita e che ci dicono, o almeno ci fanno intravedere, qualcosa del male di vivere che ne ha accompagnato la vita - che si leggono, e si rileggono, scoprendone ogni volta orizzonti di senso diversi, ma sempre sfiorati, e anzi lacerati, da una malinconia che anche in Leopardi si è accompagnata, come egli ci dice nello Zibaldone, a una febbrile nostalgia di una morte volontaria alla quale è nondimeno riuscito a sfuggire. I suoi componimenti, trasfigurati da una alta e luminosa climax lirica, sono in fondo il diario di un’anima, e in esse mirabilmente si snodano le diverse figure tematiche della malinconia sognante, intessuta di stupore del cuore e di tenerezza, quella di una malinconia dolcemente leopardiana, suscitatrice di immagini struggenti di indicibile bellezza, quella di una malinconia bruciante e dolorosa, immersa nell’angoscia e nella stanchezza di vivere, che non sono state estranee alla decisione di scegliere di morire. Secondo i dettami dell’ ermetismo le sue espressioni sono "asciutte e dure come le pietre". Come ho potuto notare, il suo mondo poetico viene ancora una volta espresso con una sorta di tenerezza e teso verso una speranza di vivere quasi infantile che trasfigura la sofferenza esistenziale, non è stato recepito come avrebbe meritato. Parole di un non detto che trovano la loro ragione d’essere nei versi che assumono il candore di un amore platonico. Che sembrano essere un inno alla vita ma al contempo sono un grido di dolore, fulminante.
La Pozzi è, dunque, un’anima incerta, dubbiosa, insicura: ricerca costantemente l’affermazione di sé tramite la stima e il sostegno degli altri, priva dei quali cade in depressione, e tutto le sembra così inutile, evanescente, effimero. Scriverà a Remo Cantoni: “Io vivo della poesia come le vene vivono del suo sangue. Io so cosa vuol dire raccogliere negli occhi tuoi l’anima delle cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore”.

I componimenti che più mi hanno colpito sono “Canto della mia nudità”, “Secondo amore”, “Bellezza”, “Lieve offerta”.

Riporto di seguito il testo di Bellezza, ivi sopracitato.

"Ti do me stessa,
le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e stelle – bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
verso albe remote.
Ti do me stessa,
il sole vergine dei miei mattini
su favolose rive
tra superstiti colonne
e ulivi e spighe.
Ti do me stessa,
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi –
E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza:
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo –
profondi come secoli di luce
inabissati al di là
delle vette –".

Brucia, nelle pagine di quest’opera, il fuoco che ha fatto ardere tutta la sua breve vita: dalla più tenera, ma già pensosa, adolescenza alla precoce maturità, trascorsa in contatto con l’avanzato ambiente intellettuale del filosofo Antonio Banfi. Ne emerge il ritratto «dal di dentro» di una giovane donna impegnata, con una determinazione spesso drammatica, nel progetto di una vita autentica e aperta agli altri e di una poesia veramente sua.
Penso, davvero, che leggere le poesie di Antonia sia come immergersi in uno scorcio di esistenza imprigionato nelle pieghe di un conflitto non risolto. Nonostante ciò i suoi versi sono limpidi, voraci, fuggenti, speme di vita, abbraccio sincero, anima. Fiori puri e candidi.
Profile Image for Margot.
86 reviews6 followers
October 8, 2022
Uno straordinario lirismo, quello di Antonia Pozzi.
Fu una poetessa che non si può inserire in una corrente specifica: spesso accostata al cosiddetto crepuscolarismo (in realtà fu più la risposta di alcuni poeti alle tendenze altisonanti di D’Annunzio e dei suoi seguaci e all’avanguardia futurista di Marinetti, non un movimento che faceva riferimento a stilemi o poetiche specifiche), in realtà la si può considerare tale solo rispetto a un linguaggio opposto a quello magniloquente e di evidente vicinanza ad alcuni poeti italiani del passato (soprattutto Pascoli per le tematiche legate alla natura) e ai poeti antichi cui NON si rifaceva D’Annunzio (cioè quei poeti che celebravano la natura, come Teocrito, e il gruppo dei neoteroi di Catullo per la scelta di tematiche leggere). Eppure cercare di incastonare Antonia Pozzi in un binario composto da Pascoli, Corazzini e Catullo sarebbe comunque errato, poiché ella fu molto più di questo: non era una crepuscolare nella misura in cui Pozzi dava più importanza a un mondo esterno, e non ad ambienti interni governati da cattiva salute e da vecchi ninnoli; non cantava l’amore alla maniera di Catullo perché usava piuttosto un punto di vista femminile molto intimista; non intendeva la natura alla maniera degli antichi né in quella pascoliana (benché questi sia l’autore italiano che più deve averla influenzata, anche per l’uso che questa faceva del colore nei suoi componimenti) e anzi includeva la periferia e il margine nel suo modo di intendere l’ambiente esterno, oltre a una lontananza rispetto agli idilli bucolici e pastorali data anche da una natura più selvaggia, di cui la parte pastorale è una naturale estensione.
Nel modo di intendere il suo legame con la natura, Pozzi mi ha ricordato un’altra fuoriclasse, Emily Brontë, che guardava alla brughiera in maniera viscerale e fisica, quasi fosse stata ella stessa una parte dei moors inglesi; similmente, Pozzi fa parte delle montagne, del cielo, dei pascoli, delle viuzze di campagna che descrive.
Frammentaria (forse influenzata dal nascente ermetismo e dalle innovazioni portare da Ungaretti?), Pozzi rifiutò l’applicazione quasi scolastica dei versi della tradizione e preferì una scomposizione del verso data anche da una punteggiatura che impedisce di leggere, talvolta, le soventi sinalefi (come già fece Leopardi, inscrivendosi dunque in una tradizione di rinnovamento della metrica italiana iniziata dal poeta di Recanati giunta fino ad autori quali Ungaretti e Montale). Ma non solo punteggiatura: alla maniera di Emily Dickinson, usa anche trattini che creano cesure e perciò incertezze nella lettura del verso.
Anziché rifugiarsi nei lidi della magniloquenza dannunziana, Pozzi preferì continuare le operazioni di rinnovo e di ricreazione metrica e poetica che erano state iniziate da alcuni autori ottocenteschi e primo novecenteschi. Ella così rimane al di fuori di uno schema in cui essere collocata, rendendola una vera e propria voce poetica che rifiutò la schematizzazione per dare libero sfogo al suo poetare, in una leggerezza spirituale simile al vento e in realtà molto profonda.
Profile Image for Gabriella P.
279 reviews11 followers
January 8, 2024
Inauguro questo anno di letture con una raccolta di poesie di Antonia Pozzi, poetessa milanese morta giovanissima, nel 1938.

Non è la prima volta che mi approccio ai versi di Pozzi, e questa raccolta postuma era nella mia lista dei desideri da un po' di tempo, scoperta grazie ad un reading online di Carolina Capria.

Le poesie di Pozzi sono intense, un connubio tra la ricerca di leggerezza e la profondità del dolore, tra la meraviglia ispirata dalla contemplazione della natura e la disperazione della vita; parlano d'amore, per qualcuno o per qualcosa. .
La poesia che dà il titolo alla raccolta è fatta di speranza, ma anche di nostalgia e di malinconia.

La raccolta ha una prefazione di Eugenio Montale, cui dobbiamo la pubblicazione dei versi di Pozzi, che li ha scoperti e apprezzati post mortem.
Montale descrive l'enorme mole di liriche lasciati da Pozzi come "il diario di un'anima".

Mi hanno colpita profondamente la bellezza e la sincerità delle poesie di Antonia Pozzi, la sua capacità di rappresentare il dolore trasformandolo in arte, la sua sensibilità esasperata e pura.
Questa raccolta mi ha donato momenti di riflessione e di emozione, oltre ad un enorme trasporto verso questa giovane donna così sensibile e profonda.

**********

Desiderio di cose leggere
(1934)

Giuncheto lieve biondo
come un campo di spighe
presso il lago celeste

e le case di un’isola lontana
color di vela
pronte a salpare –

Desiderio di cose leggere
nel cuore che pesa
come pietra
dentro una barca –

Ma giungerà una sera
a queste rive
l’anima liberata:
senza piegare i giunchi
senza muovere l’acqua o l’aria
salperà – con le case
dell’isola lontana,
per un’alta scogliera
di stelle –
Profile Image for Giulia.
184 reviews14 followers
Read
May 25, 2022
Che meraviglia.

Nella prefazione, Eugenio Borgna cita le parole con cui Eugenio Montale aveva descritto Antonia Pozzi: “voce leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, essa tende a bruciare le sillabe nello spazio bianco della pagina.” Non si può descriverla meglio di così.

Le sue poesie mi hanno strappata dall’inerzia della tediosa routine quotidiana, incastrata nelle sue regole obblighi e preoccupazioni. Mi hanno dolcemente trasportata verso l’alto, dove il cielo è azzurro e le ansie si diradano, e al contempo mi hanno ricentrata salda in me stessa, nutrendo le emozioni viscerali che radicano alla “vita più fonda”.

Quanta bellezza, bella da piangere.

Non aggiungo passaggi preferiti perché dovrei citare gran parte della raccolta di poesie.

Nota aggiuntiva: Molte tra le sue prime poesie del 1929 (a soli 17 anni! Rendiamoci conto) mi hanno ricordato canzoni di folklore e evermore - album in cui Taylor Swift ha più che altro composto poesie in musica. Vi ho ritrovato non solo alcune tematiche ma anche simili livelli di lirica creatività e sensibilità. Manco a dirlo, sono la soundtrack adatta.
Profile Image for Paola.
79 reviews19 followers
December 18, 2024
Premetto che la poesia, per me, è un linguaggio complesso: faccio fatica a entrare nel testo e spesso devo rileggere lo stesso verso più volte prima di sentirlo vicino.

Queste composizioni sono profondamente introspettive e, a tratti, gravano sulla coscienza con il loro peso emotivo. Parlano di un'esistenza intima e profondamente femminile, che riesce a evocare emozioni con una sensibilità straordinaria.

Nel bel mezzo dei miei vent'anni, vivo uno stato d'animo sospeso, a metà fra la nostalgia di ciò che è stato – gli anni universitari e l'adolescenza – e l'attesa di ciò che sarà. È in questo stato d'animo che ho interpretato le poesie di Antonia Pozzi. Il loro stile, pur essendo radicato nel contesto della poetica del Novecento, si avvicina sorprendentemente al sentire contemporaneo.

Non tutte le poesie, però, mi hanno colpito. Alcune mi sono sembrate di contenuto scontato o banale. Tuttavia, considero che questa raccolta meriti una lettura.





Profile Image for nerzola.
258 reviews44 followers
December 18, 2019
[...] E tu non dire
ch'io perdo il senso e il tempo
della mia vita-
se cerco nella sabbia
il sole e il pianto
dei mondi -
se getto nelle cose la mia anima
più grande - e credo
ad immense magie...
Profile Image for Silvia.
9 reviews
November 7, 2024
"Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello"
Profile Image for Alice.
25 reviews1 follower
October 17, 2021
"[...] E tu accogli la mia meraviglia
di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido – della bellezza [...]". ❤️
Profile Image for Luisa.
283 reviews11 followers
November 17, 2023
Avere due lunghe ali
d'ombra
e piegarle su questo tuo male;
essere ombra, pace
serale
intorno al tuo spento sorriso.
Displaying 1 - 30 of 36 reviews

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