Dentro al porno ci siamo tutti. Gaudenti e bacchettoni, adolescenti e attempati, single e fidanzati. È il video hot che teniamo in sottofondo mentre scriviamo una mail al capo. È il messaggio sexy che ci compare sullo schermo del telefono alla fine di un appuntamento noioso. È il brivido che ci attraversa in metropolitana immaginandoci avvinghiati allo sconosciuto seduto davanti a noi. Ma è anche l’adulto che si eccita pagando per essere trattato come un bambino, mangiare omogeneizzati e giocare col pongo, o il filmato a luci rosse di un ultrasettantenne i cui amplessi vengono visualizzati in rete da milioni di utenti entusiasti.Con Pornage Barbara Costa ci spalanca le porte del sesso un universo in cui la tecnologia più all’avanguardia si unisce alla perversione più raffinata e le sperimentazioni in camera da letto aprono la strada al cambiamento sociale. In queste pagine il porno diventa una lente di ingrandimento attraverso la quale guardare il presente, lo specchio osceno in cui la collettività si riflette e dalle cui immagini viene a sua volta plasmata. Come nella inedita cartina geografica dell’Italia ricavata dai risultati delle ricerche su Pornhub regione per regione, o in quella che mostra la diffusione dei nuovi modelli di famiglia nati dal poliamore e dal superamento delle identità di genere.Pornage è un racconto in cui si mescolano l’alto e il basso, la fisicità delle escort e la «pura utopia» – come la definisce Giampiero Mughini nella sua prefazione – delle fantasie pornografiche. Un’opera che delinea il mondo che abitiamo e quello che abiteremo. Perché nei porno in virtual reality possiamo godere dei nostri sogni di onnipotenza futuri e le sex realdolls di oggi, obbedienti robot del sesso dotate di intelligenza artificiale, sono già gli ibridi uomo-macchina di domani.
La raccolta di informazioni più completa che ho letto su tutto ciò che ha a che fare con il porno e le sue fantasiose categorie; gli orientamenti sessuali (lgbtqkiiaa), i siti di (sex) dating, i club per scambisti, il mondo delle escort, i feticismi, la chirurgia estetica genitale, la monogamia e il poliamore, le sex realdoll.
Ci ho trovato terminologie che non avevo mai sentito prima come “Reverse bukkake” e “Hijab porn” o la spiegazione di App come Binder con la quale si può lasciare una persona se non si ha il coraggio di farlo a voce.
Lo stile è asciutto, non-urlato, da studiosa, coinvolgente.
Si tratta di un saggio sul sesso in generale: dal porno ai feticismi, passando per monogamia, poligamia ecc. Ho trovato la parte sui feticismi e sulle statistiche relative ai rapporti poliamorosi abbastanza interessante, ma onestamente mi trovo in disaccordo con l'autrice in merito alla questione porno. Ciò che la Costa definisce "libertà di espressione", "indipendenza" spesso sfocia in oppressione, sfruttamento (vedi il caso di Mia Khalifa e di tante altre ex pornoattrici), ricatti e condizioni igieniche pietose. Molte pornoattrici hanno dichiarato di avere avuto lacerazioni interne, anali e vaginali, totalmente ignorate durante le riprese, di aver recitato tra il proprio sangue e vomito. Inoltre, praticamente tutto il porno presente sui famigerati Porn Hub ecc. è totalmente atto a soddisfare esclusivamente il pubblico maschile ed eterosessuale (anche il porno lesbo, che di lesbo non ha proprio nulla). Per non parlare dei video su stupri e violenze pubblicati senza consenso. Avrei gradito che il saggio si fosse soffermato su questo aspetto, piuttosto che su altro.
Tra le 2,5* e le 3*. Parto dalla prefazione di Giampiero Mughini - ho dovuto googlarlo- : definire zio benny "intelligente" mi sembra decisamente troppo. Nel primo capitolo mi aspettavo sicuramente più considerazioni e riflessioni sul mondo del porno, come esso ha cambiato l'immagine della donna e/o dell'uomo e non solo "il porno è rivoluzione, libertà, non conosce nazionalità" (che poi vogliamo davvero parlarne delle categorie?), "è democratico" e così via. Mi è piaciuto il capitolo 3, che parla di sesso biologico e identità sessuale e negli altri capitoli ho trovato alcune informazioni interessanti (mica sapevo che esistano app per fare sesso tra razzisti suprematisti bianchi! 😰), ma mi è dispiaciuto ritrovare un atteggiamento spocchioso nel confronto delle femministe anni '70 in vari punti e seppur in maniera abbastanza leggera.
Complimenti alla persona che ha scritto questo libro: era veramente difficile trattare argomenti simili in modo sessista e bigotto, ma ci è riuscita!
Mi dispiace che la casa editrice che ha pubblicato Il secondo sesso si sia abbassata a tal punto.
Edit: il primo commento l'ho scritto a caldo. Mi esprimo meglio: "bigotto" non credo sia il termine giusto. Direi ignorante e superficiale. Facendo finta di promuovere la sex positivity, ma facendo esattamente il contrario. Questo libro è la dimostrazione che non basta interessarsi al BDSM per essere aperti di mente e sessualmente privi di pregiudizio. Che si può scrivere un libro su feticismi vari e club sexy e allo stesso tempo essere transfobici e afobici. E sul capitolo in cui l'autrice parla di atti sessuali non consensuali senza condannarli non mi soffermo nemmeno perché non ho parole. Per non parlare delle presunte e ignorantissime "critiche al femminismo". Da far accapponare la pelle.
Saggio interessante che spazia su molti temi riguardanti vari ambiti sessuali, senza peli sulla lingua e con tono informativo, come pornografia, feticismi, BDSM, poliamore, e altri.
Do tre stelle perché in alcuni punti la posizione dell'autrice mi è sembrata poco oggettiva e che promuove un tipo di retorica old-school che alimenta le divisioni di genere nell'ambito della ricerca del piacere (perché "noi siamo più sofisticate") e che, a mio avviso, non portano ad alcun miglioramento proattivo.
"Viaggio nei segreti e nelle ossessioni del sesso contemporaneo" in effetti non è un sottotitolo sbagliato, visto che gran parte del libro è paragonabile a un giro su un bus turistico. Alla vostra destra il paragrafo sulle escort, alla vostra sinistra le riviste pornografiche!
Oltre all'elenco di possibilità con cui la gente si può approcciare al sesso, c'è veramente poco altro: lunghissime descrizioni su come funzionano i sex club vengono raramente appaiate ad una riflessione compiuta, il contributo e la rielaborazione dei temi da parte dell'autrice è veramente minimo. Certo, ci sono capitoli più "didattici" in cui viene spiegato in modo molto semplicistico cosa significhi essere trans/queer/fluid, ma oltre all'invito di "trattare tutti con la giusta dignità" si fa ben poco per decostruire gli stereotipi o i miti che circondano le persone che appartengono a questa categoria. Persino lo stile non rende giustizia ad un argomento che per molti è ancora troppo scandaloso per parlarne: non dico che una trattazione asettica sia l'unico modo per approcciarsi al mondo della pornografia, ma magari evitare uno stile sciatto e ridanciano potrebbe essere un buon punto di partenza. Un saggio non è un articolo di Vice, dove bisogna catturare subito l'attenzione del lettore e intrattenerlo con battutine gratuite sulle femministe. Bisogna sforzarsi di trovare un lessico preciso anziché ricorrere a cumuli di virgolette e parole tradotte pari pari dall'inglese ('social-sedere' non si può sentire in italiano).
In conclusione, questo libro è utile solo come glossario dei termini impiegati nel mondo del sesso non convenzionale, ma è del tutto irrilevante quando si cerca di andare oltre ed approfondire l'impatto che la liberazione sessuale ha e ha avuto sulla società moderna.
Anche le cose a cui non avete mai pensato in realtà potrebbero stare in questo libro; libro che è anche ben scritto: curioso, ironico senza eccessi, sicuramente interessante! Come scrive Barbara Costa " La miglior forza civilizzatrice al mondo non è la politica né la religione né l'amore. E' il sesso." e secondo me a fine libro le darete ragione pure voi.
“A differenza di quanto sostenevano urlando le vecchie femministe, [...] oggi una vagina pretende di ricevere le stesse cure e attenzioni che si riservano a parti del corpo più visibili: per non apparire non solo démodé, ma sciatta e impresentabile, una vagina moderna richiede la depilazione integrale, oppure taglio e acconciatura personalizzati.”
Ce ne vuole per scrivere da parte di una donna un saggio così intrinseco di antifemminismo. Arrabbiata e delusa.
A me ha disturbato un po' l' approccio dell' autrice, alcuni sarcasmi li ho trovati fuori luogo; la critica al femminismo in una delle ultime pagine era giá preannunciata da alcune affermazioni dei capitoli precedenti.
Un minestrone confuso di baggianate televisive, articoletti scandalistici e notizie raccattate con la palettina da spiaggia da web e tv. L'autrice - o chiunque si nasconda dietro il nome di comodo (vedi: paraculo) di Barbara Costa - ha voluto guadagnare due soldini scrivendo un libercolo che fa il verso all'inossidabile ingenuità anni '70, in cui il rabbioso ottimismo voleva far credere che bastasse avere qualche orgasmo per rendere il mondo un posto migliore. I toni sono quelli da edizione Cairo e i contenuti altrettanto fiacchi: per stendere il testo direi che non è stato consultato nessun vero esperto - medico, psicologo, sociologo, altropologo, sessuologo etc etc etc - ma solo molti siti gestiti da fanfaroni farneticanti e autoreferenziali di cui è infestato l'internet dei poveri. Qualche sporadica parafilia pruriginosa per attirare l'attenzione dei lettori facilmente impressionabili e tanta, tanta bovina accondiscendenza.
Importante sottolineare una lunga serie di strafalcioni - è oramai riprova che il famoso porno che il volto mascherato dietro la Costa definisce come punto di svolta per la libertà femminile, in realtà sia stato il momento in cui è iniziata la moderna oggettificazione della donna - che si sarebbero potuti evitare se solo si fosse fatto un lavoro di documentazione dietro.
Congratulazioni al Saggiatore che per l'ennesima volta si conferma l'editore del miglior trash sulla piazza.
Ho letto questo saggio tutto d'un fiato e devo dire che mi è molto piaciuto. Barbara Costa in poco più di 200 pagine illustra in maniera generale tutto ciò che ha a che fare con il porno e il sesso della nostra epoca, focalizzandosi non solo sui vari problemi riguardanti l'identità sessuale (il gender) ma anche e soprattutto sui i canali (social, riviste, app) attraverso i quali poter vivere liberamente la propria sessualità e le proprie perversioni, da quelle soft a quelle più hard.
Questo saggio non ha grandi pretese: si limita ad illustrare varie tematiche riguardanti il sesso sperando di aprire al lettore le porte di un mondo vasto e ancora non del tutto esplorato.
Ottimo lo stile di scrittura e interessanti le curiosità e gli argomenti trattati dall'autrice. È un libro che non molti digeriranno facilmente perché risulta spesso difficile immedesimarsi in certe perversioni, però è utile a far comprendere che esiste un universo intero di desideri erotici, di voglie strambe, richieste in apparenza "malate", che tuttavia provengono da persone che sono tutto all'infuori di casi clinici e patologici.
Si colloca a metà tra il saggio e l’enciclopedia, con un pizzico di dettagli intimi e personali dell’autrice, questo ricco excursus sul sesso del nuovo millennio, che va a delineare le ultime novità del porno e i suoi best-sellers, i sollazzi e i voyeurismi delle coppie odierne, le parafilie delle mistress e dei loro sottomessi, fino alle più comuni pratiche onanistiche e alle app per il rimorchio facile. Non sembra mancare proprio nulla a questo volume, forse qualche riferimento storico in più non sarebbe guastato, ma, fedelmente a come riportato nel sottotitolo, l’argomento su cui è incentrato è il sesso contemporaneo, oggetto di studio, sezionato fin nei particolari più reconditi, reso asettico anche quando tratta argomenti come la coprofilia o la zooerastia.
Adatto a chi voglia farsi una cultura sul tema, a chi desideri trovare riscontro delle proprie fantasie più perverse o al contrario si senta comodo e soddisfatto nella propria monogamia, ma anche a chi, come me, abbia bisogno di leggerezza o di letture alternative quando si è incappati nel blocco del lettore.
Delusione totale. Mi sono avvicinata alla lettura di questo saggio con una certa aspettativa. Ero convinta di addentrarmi in un volume che indagasse l'evoluzione storica e sociale che ha condotto allo sdoganamento dell' industria pornografica ed alla progressiva normalizzazione delle unioni omosessuali. Purtroppo però il libro si riduce ad uno sterile elenco delle abitudini sessuali ed affettive del mondo contemporaneo. Peccato, perché credo davvero che tematiche quali femminismo, rivoluzione sessuale e questione LGBT siano intrecciate in modo estremamente interessante tra loro. Unico capitolo che ha catalizzato la mia attenzione è stato il secondo, dove vengono passate in rassegna (seppur in maniera superficiale) tutte le componenti che attualmente si riconoscono nel seno della comunità LGBTQ . Non capisco perché questa casa editrice, solitamente sinonimo di qualità, abbia scelto di pubblicare questo saggio. Capisco perfettamente perché abbiamo messo l'eBook a disposizione gratuitamente.
Questo libro esemplifica perfettamente perché non seguo più nessuno (o quasi) che parla di libri su Instagram. Riassunto del piccolo rant che seguirà per chi non ha tempo: "okay, boomer".
Consigliato a destra e a manca quando è uscito, "Pornage" è un calderone di ignoranza, bigottismo, altra ignoranza, superficialità e superbia da "sono una giornalista che parla di sesso sessuale scopare trombare figa cazzo e non ho bisogno di citare delle fonti attendibili". Se siete contenti voi, ad ergervi paladini del rispetto e della diversità e poi spammare ovunque un libro che, tra le varie cose, usa la parola "asessuato" al posto di "asessuale", "travestito" come se NON fosse un insulto, "transgender" e "transessuale" in modo intercambiabile per non parlare dell'appellativo "I TRANS" per indicare TUTTE le persone trans.
La domanda alla base del libro sembra essere: “Dunque, quali potrebbero essere alcuni ambiti di approfondimento relativi alla sfera sessuale?” ok: orientamento sessuale, app di incontri, feticismo etc. Questi macro-concetti formano i capitoli. “Bene, cosa ci scriviamo nel capitolo?” Semplice! Un elenco puntato che dia definizione e dettagli sul titolo del capitolo. Di fatto è un dizionario monotematico, niente di più. Utile per chi è alla ricerca di un Bignami sull’argomento.
per scrivere il libro è evidentemente stato fatto un grosso lavoro di ricerca, ma il risultato finale risulta noisoso, senza considerare che a me è mancato un "e allora?". non mi è piaciuto il lavoro per fare diventare normale quello che normale non è, soprattutto nei primi capitoli, in ogni caso si tratta di un documento interessante per avere un catalogo aggiornato delle perversioni sessuali odierne e da qui le tre stelle.
molto interessante, non conoscevo particolarmente i temi trattati e mi ha dato una chiara idea su tante tematiche diverse: dalla sessualità, all'identità di genere, alla monogamia e al cyber-sex. Un punto di vista diverso su tematiche ancora troppo poco discusse ma che sono la realtà di oggi, o quanto meno la realtà di un futuro non troppo lontano.
Pornage può sembrare parli solo di sesso ma n realtà questo parlare del porno, del sesso, del desiderio fa capire quanto l’amore non possa in realtà essere inscatolato in un termine. L’amore ha innumerevoli termini e in fin dei conti tutto ciò che facciamo lo facciamo per sentirci vivi, amati, visti per ciò che siamo. È una dichiarazione di uguaglianza nella differenza! Ho amato ogni parola, perché ognuna di esse mi ha aperto mondi in cui si può essere più cose nello stesso momento, e sono tutte giuste, perché vere.