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125 pages, Kindle Edition
First published January 1, 2017
«Bibì che modi sono? Più distacco dal cibo, s'il vous plaît», pretendeva la mamma, vergognandosi di avere una bambina così vorace. Mi voltai e Giorgio era rosso in viso e guardava le labbra umide di Bibì, la sua bocca piena, i denti affilati che mordevano affettuosamente ogni brandello di cibo le si presentasse davanti, gli occhi ridenti e infiammati, le dita piccole e tonde, unte d'olio, e che forse lei presto avrebbe succhiato. Succhierai anche me, piccola Bibì? sembrava voler chiedere disperatamente mio marito Giorgio; mentre noi a tavola si rideva e si scherzava insieme, lui aveva lo sguardo grave, il volto irrigidito nel frenare un impulso troppo forte. Oggi mi è tutto così chiaro, eppure allora gli presi la mano sotto il tavolo e con occhi calmi - «Tutto bene, amore? - lo tenni stretto. Lui mi guardò ansante, mi toccò tra le gambe cercando riparo dai pensieri, che imbarazzo!, poi s'infilò di nuovo nei nostri discorsi...
«Li proteggiamo troppo, i nostri figli. Se addirittura neghiamo a Maria di conoscere quale sia il ciclo della vita, e cioè che da che mondo è mondo gli animali si ammazzano e si mangiano tra di loro, che adulta stiamo crescendo? Un'adulta che non appena scoprirà che non c'è bene senza male, e che bellezza e brutta vanno a braccetto, sarà vittima di un esaurimento nervoso e incapace di rattoppare gli strappi della vita?»
«Ti prego, Silvia, controllala. Male non fa, e io non sono convinta che ogni cosa sia al suo posto. Guardandola negli occhi, talvolta, mi pare che abbia lo sguardo d'un vecchio»
«D'un vecchio?»
«Sì, d'un vecchio, come se gli occhi fossero velati da retine troppo grigie, sbiaditi»
«Se arrivi così in alto, che differenza fa che tu sia un genio o un folle? E con questo intendo: chi decide chi è il genio dell'arte se non ha platea che è lì per contemplare?»
«Mmm...»
«A chi importa poi se il genio era genio e perché, o se invece era un folle che tutti credevano fosse un genio? Mi sembrano discussioni pleonastiche e che lasciano il tempo che trovano».
«Pleonastiche... Che poi, quanti malati di emicrania esistono e quanti Picasso?»
«Appunto»
«Questo scienziatucolo olandese era proprio un bello scemo».