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Libere: di scegliere se e come avere figli

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Non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli; perché non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono, invece, tanti modi di essere donne, e solo liberandosi dalle gabbie degli stereotipi si potrà scardinare il sistema patriarcale. Qualunque cosa una donna faccia o abbia fatto nella vita, che abbia raggiunto qualche tipo di successo o conduca una vita «ordinaria», difficilmente potrà sfuggire all'indagine sul suo stato riproduttivo. Ha figli? Se sí, sarà una madre sufficientemente brava e conforme agli standard che la società impone? Se non ne ha, come mai? E intende averne? Le donne sono costantemente definite dal loro essere o non essere madri e, sulla base di questa divisione, spesso sono state messe le une contro le altre, per giocare una partita in cui hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare. Attraverso un inventario inedito di tipologie di madri e di donne senza figli, Ilaria Maria Dondi racconta come esistano mille modi di essere madri e mille di non esserlo, oltre le aspettative, i giudizi e i pregiudizi, gli stereotipi, le imposizioni e persino le leggi. E ci mostra cosí come, solo difendendo in modo collettivo la diversità delle proprie scelte o condizioni, si possa scardinare «il padre di tutti gli inganni», la menzogna riproduttiva che nei secoli ha reso le donne oggetti al servizio dell'uomo. Perché soltanto dando dignità e diritti alla diversità in tutte le sue forme, ogni persona potrà essere finalmente libera.

183 pages, Kindle Edition

Published January 16, 2024

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Ilaria Maria Dondi

1 book4 followers

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Displaying 1 - 18 of 18 reviews
Profile Image for Giulia Papalia.
342 reviews48 followers
March 18, 2024
«Io non lo so quello che voglio» ho detto così a Ilaria Maria Dondi, prima di un altro fiume di parole che credo di aver pronunciato agitata e che comprendeva il caos che ho in testa in questo momento della mia vita.
Onestamente è un momento che si protrae da quasi sei anni, da quando col mio ex fidanzato ero sicura avremmo avuto dei figli entro i 28 anni - e per chiarezza, sono anche sicura di aver pensato, in un tempo remoto della mia innocente e immaginevole infanzia, che esattamente quella era l’età giusta per averne, come se d’incanto, ad un passo dai trenta, sarei rimasta incinta per ovvietà contrattuale.
A 27 ci siamo lasciati.
Da quando ho iniziato a maturare questo pensiero mi sono sentita in ritardo da subito, con l’ansia di dover arrivare, di scavallare questo obbligo legato al mio essere una ragazza in età fertile, e una volta superata l’età di “16 anni e incinta” in cui la maternità viene descritta come una favola tanto dolorosa quanto preziosa e speciale, essere incinta è una cosa normale. Non esserlo, pure. Ma fino ad un certo punto.
Nel mio essere fruitrice assidua dei social network, sono circondata da foto di piedini, shooting, pancioni, ecografie, baby shower, pance che si muovono, cani che leccano neonati, fiocchi rosa, torte blu, gender reveal, annunci speciali, fagiolini nelle pance, ragazze della mia età e pure più giovani che nella “gara alla gravidanza” sono arrivate prima, reel con donne in attesa dell’esito dei propri test di gravidanza. Più li guardo, più percepisco la mia stortura e sento i miei piani di ragazzina infrangersi senza che abbia fatto niente per realizzarli. Ma sono gli stessi piani di adesso? Poco importa alla mia irrazionalità: il senso di aver deluso la Giulia che voleva laurearsi (e non lo ha fatto), sposarsi da giovane (e non lo ha fatto), avere figli da particolarmente giovane (e non lo ha fatto) mi pervade in ogni centimetro di pelle.
Più li guardo più mi convinco, alla veneranda età (si fa per dire, ma così la percepisco io) di 31 anni, che io SONO IN RITARDO.
Io! Sempre puntuale - o meglio, in anticipo - sui tempi! Sempre cinque minuti avanti perché rincorrere mi ha sempre fatto venire il fiatone al solo pensiero SONO IN RITARDO.
E non sono sono in ritardo, ma ho un ritardo consistente su tutti i fronti: sono da sola, emotivamente molto instabile, scarsamente adatta alla mia stessa serena sopravvivenza, figuriamoci di un altro essere vivente.
E se il mio futuro e ipotetico compagno non volesse figli ma io sì? E se io mi accorgessi di non volerne? E se non fossimo una coppia fertile? E se per caso mi rendessi conto che sto meglio da sola? E se in questo caso volessi un figlio? E se arrivassi allo scadere del mio “orologio biologico” col desiderio di maternità, impossibilità ad averla? E se facessi figli per paura di pentirmi del contrario e diventassi una madre di merda? E se incontrassi delle difficoltà? E se la mia non fosse una gravidanza instagrammabile come quelle dalle quali sono sommersa? E se da una scelta possibile si trasformasse in rimpianto? E se avere figli mi rendesse felice? E se non averne mi rendesse più felice? E se avere figli mi rendesse ancora più felice?
Ho sempre avuto la certezza che avrei avuto dei figli (meglio se due), come l’autrice scrive all’inizio di questo saggio, e mi ritrovo non solo a non averne nei tempi che avevo previsto, deciso, dato per scontati, ma a sgretolare consapevolmente - e nervosamente - questa certezza a suon di domande.
Questo saggio non parla solo delle donne senza figli, parla anche di quelle con figli, parla delle difficoltà di averne, di non averne, di non poterne avere, di non volerne avere, della società in cui siamo incastrate e che ci mette in condizioni di rispettare delle aspettative che pendono sulla nostra testa. Parla di violenze, di aborti, di donne mostruose e del grande cappello a cilindro che è il patriarcato, da cui escono tutte le cose che ho scritto adesso.
Io in queste parole in croce parlo solo di questo aspetto perché è questo che mi fa girare la testa, è quello che mi riguarda ora in prima persona, che mi scava dentro, che mi stritola e mi impaurisce più di ogni altra cosa al mondo; questo mio punto di vista privilegiato non potrà mai rendere il vero merito a questo saggio, ma vi assicuro che chiunque lo legga potrà trovarvi un porto sicuro inclusivo e catartico.
Volevo condividere con voi la splendida dedica di Ilaria Maria Dondi, ma ho deciso all’ultimo di tenerla per me come un gioiello prezioso.











Prometto a me stessa che la rileggerò e rileggerò le sue pagine quando e se ne sentirò bisogno.
Nel frattempo ringrazio lei e le persone con cui ho condiviso parole e paure liberamente.
Profile Image for Chiara Giacobelli.
Author 9 books28 followers
March 14, 2024
"Lo si dovrebbe leggere nelle scuole questo libro forte, coraggioso e dichiaratamente femminista che Ilaria Maria Dondi, giornalista alla guida della nota testata Roba da Donne, ha dato alle stampe di recente con la casa editrice Einaudi. Libere di scegliere se e come avere figli svela quanto le donne siano ancora oggi immerse in un mondo che sin da bambine le cresce per diventare un giorno mogli, e poi madri. Ma se a qualcuna questo “destino” già previsto non andasse bene? Beh, allora – nonostante le tante belle parole di libertà che si spendono a proposito della maternità – deve essere ben consapevole di quanto netto e tagliente sarà lo stigma sociale a cui andrà incontro. Ilaria lo scrive senza mezzi termini: «In mancanza di maternità – biologica o, almeno, collaterale – ogni donna, che ricopra o no ruoli pubblici, è chiamata a giustificarsi di continuo. Possiamo far finta di non accorgercene, ma c’è un’età in cui ogni persona che si presume abbia un apparato genitale femminile smette di essere donna o, se preferiamo, femmina (…) e diventa o donna con figli o donna senza figli. Nel primo caso una perifrasi che aggiunge e porta il bilancio in positivo (…), nel secondo una privazione. (…) La donna diventa prodotto non conforme, anomalia: percentuale di scarto più o meno fisiologica nella linea produttiva»".

La recensione completa qui:
https://www.affaritaliani.it/libri-ed...
Profile Image for Lara Facchi.
288 reviews
February 13, 2024
Un libro consigliatissimo, per una riflessione seria ed approfondita sul tema del materno e dei condizionamenti culturali ad esso connessi.
Profile Image for Alberto Guadagnino.
240 reviews1 follower
August 4, 2024
Vorrei averlo letto tanti anni fa...sarebbe opportuno che lo leggessero quante più persone (donne, uomini, ...) possibili...
Tantissimi i danni del patriarcato.
Profile Image for Marina.
334 reviews3 followers
March 9, 2024
Un saggio articolato e ben scritto che analizza la maternità (mancata e realizzata), considerando quanto sia esposta e pregiudizi, stereotipi e giudizi. Si parla di donne childfree (donne senza figli per scelta), childless (donne che non possono avere figli) e donne madri, considerando le situazioni in cui la maternità viene osannata (facendo pesare la maternità mancata) e quelle in cui viene criticata (come nel caso di madri con disabilità, di genere non binario, sole, in coppie non eterosessuali ecc…). Un libro ricco di spunti, forse a tratti un po’ ripetitivo nel contenuti, ma nel quale tuttə possono riconoscere discriminazioni e implicazioni quotidiane. Ho trovato interessante condensare situazioni diverse, anche per stimolare l’empatia verso chi compie scelte diverse (aspetto molto spesso lacunoso nella nostra società).

"Non serve condividere la scelta di un'altra persona per starle accanto, chiederle di raccontarsi, ascoltarla, e persino capire quello che per noi sarebbe inconcepibile; comunque difendere, sempre, i suoi diritti e la sua dignità. Riconoscere a ogni donna e persona la possibilità di vivere esperienze uguali od opposte alle nostre, con sentimenti di gioia laddove per noi è solo dolore (o viceversa), non delegittima le storie e le emozioni di nessuna e nessuno, anzi."
Profile Image for eLe_in_wonderland.
5 reviews1 follower
March 17, 2024
Ci si può commuovere leggendo un saggio? Sì
Si può decidere di non avere figli? Sì
Si può scegliere di averne e non sentirsi poi non oppresse dal ruolo? Sì
Si può smettere di misurare una donna in base alla sua maternità o non maternità? Sì
Si può fare attenzione a domande/affermazioni che potrebbero generare dolore in chi le riceve? Sì
Si possono fare scelte consapevoli? Assolutamente sì

Fare una sintesi di questo libro o riassumere le emozioni che ha provocato in me è complicato ed un po’ riduttivo.
È un libro ricco di riferimenti antropologici, letterari e filosofici.
È un libro che fa capire che non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli. E, sopratutto, non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono, invece, tanti, molti, diversi modi di essere donne.
È il libro che ho letto, evidenziato, sottolineato ed ho sentito mio. E che mi ha ricordato che solo superando gli stereotipi si può essere davvero libere.
Profile Image for Sylvie19.
173 reviews9 followers
February 11, 2024
Derivativo, banalotto e poco a fuoco.
Se avete letto un qualsiasi altro libro divulgativo a tema femminismo avete già letto anche questo.
Profile Image for Marilina.
70 reviews4 followers
June 3, 2024
Sebbene sia generalmente diffidente nei confronti di testi che abbondano di parole quali "patriarcato", "eteronormato", e anglicismi vari, il libro mi interessava per la tematica trattata ed è stato parzialmente interessante.

Parzialmente perché è un continuo rimando ad altri testi, ricerche, studi (a pagina 43 contiamo già la bellezza di 24 note a piè pagina) di qualche voce, viene da chiedersi, forse più autorevole?

I temi trattati sono degni di attenzione ma mi sembra diano spunti di riflessione limitati. Limitata mi sembra anche la visione di alcuni fenomeni, di cui non scendo nel dettaglio in quanto non mi interessa fare di una recensione personale e soggettiva una contro tesi.

In conclusione, un 3/5 di incoraggiamento alla diffusione del tema.
Profile Image for Francesca.
30 reviews
July 15, 2025
Ammiro e apprezzo la scrittrice non soltanto per la ricerca durata sei anni (e, come femminista, una vita intera), ma soprattutto per essere riuscita a mettere insieme tante voci ed esperienze anche dopo essere diventata madre lei stessa. La lucidità con cui parla di sé, dei suoi pensieri e delle ambivalenze che ci abitano tutte, rende questo libro imprescindibile per il discorso sulla maternità e il femminismo.
Profile Image for Sara.
69 reviews19 followers
June 10, 2025
Questo saggio è il risultato di tante ricerche e si vede, sembra quasi un compendio. Bravissima l'autrice che ha cercato di trattare la tematica nel modo più completo possibile. Forse proprio per la sua brevità, però, ho avuto la costante sensazione di essere "bombardata" di tantissime informazioni, ciascuna delle quali meriterebbe ulteriore approfondimento.
Profile Image for Virginia.
948 reviews39 followers
May 8, 2024
Non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli; perché non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono invece tanti modi di essere donne, e solo liberandosi dalle gabbie degli stereotipi si potrà scardinare il sistema patriarcale.
Profile Image for Nowhell.
5 reviews
February 23, 2024
3,5 - Libro interessante e scritto bene, si legge velocemente. In alcuni punti, soprattutto a metà, l’ho trovato un po’ ripetitivo.
Profile Image for Chiara.
246 reviews5 followers
May 22, 2024
Sono contenta sia stato scritto questo libro in Italia. Scrittura magnifica, facile da seguire e referenze top. Grazie mille!
Profile Image for manu.
94 reviews6 followers
June 4, 2024
3.5 perché prima parte troppo ripetitiva
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