I baci non sono mai troppi è un romanzo in cui la scrittrice Raquel Martos racconta la delicata storia di un’amicizia in grado di resistere al tempo e agli eventi della vita. La storia ha inizio in Spagna, nel periodo in cui la televisione si vedeva in bianco e nero e tutte le cose avevano il gusto piacevole della semplicità. Lucia ed Eva sono due ragazzine di sette anni. Le due si sono conosciute a scuola e da subito è nata tra loro una simpatia che ben presto si è trasformata in solida amicizia, nonostante abbiano un carattere diverso: Lucia ha un carattere esuberante, è vivace e ribelle, mentre Eva è timida, introversa e riflessiva. La loro vita procede seguendo un sentiero parallelo. Amiche per la pelle fin dall’età di sette anni, crescono insieme, condividendo sogni, segreti, speranze, difficoltà e delusioni. Il loro rapporto sembra la rappresentazione ideale dell’amicizia tra due donne, fatto di complicità, divertimento e fiducia. Ma un giorno, in seguito ad un litigio, il loro rapporto si raffredda fino a quando le due si separano e prendono strade differenti. Il destino però, a distanza di anni, le fa incontrare nuovamente. Sono all’aeroporto di Madrid esono ormai donne. Lucia rappresenta lo stereotipo perfetto della donna in carriera ed è single, mentre Eva, dopo aver dedicato molto tempo al teatro, ha dovuto rinunciarvi per prendersi cura della famiglia. Eva ha una figlia di cinque anni e sta vivendo una crisi matrimoniale. Nonostante i vecchi rancori, le due sono ancora legate da una forte amicizia, ma Lucia non può immaginare che Eva stia per chiederle un favore molto importante. Raquel Martos, con I baci non sono mai troppi, ci dice che esistono legami unici, che superano le distanze e le difficoltà.
Raquel Martos, giornalista, scrittrice e soggettista, è nata a Madrid. Ha collaborato con numerosi programmi radiofonici, ha lavorato come creativa in pubblicità e ha scritto testi per il teatro. Da alcuni anni è uno dei volti principali del celebre programma televisivo El Hormiguero su Antena 3. I baci non sono mai troppi è il suo romanzo d’esordio.
Dulce y tierna novela a pesar de ser dura historia, nos daremos cuenta de la verdadera amistad y lo que somos capaces de hacer por los amigos.
Me gusto bastante la forma de escribir de Raquel, a veces personas que no son conocidas como escritoras te sorprenden, a mi me paso con esta historia que nos cuenta Raquel, me pareció fantástica …
Me lo acabo de terminar. Me ha hecho llorar el final y todo. La verdad tenía pocas expectativas con este libro pero deja leer muy facilmente y al final sus protagonistas me han tocado.
Mi puntaje exacto es 4.5, pero no seré amargada ni amarreta y lo dejaré en 5. Debí habaer leido este libro hace mucho tiempo; quizás mi vida habría sido diferente. Pero estoy sumamente feliz de haberlo leido ahora, me ha hecho bien en el momento justo y necesario. Lo he leido de un tirón, probablemente el hecho de que alterne las épocas en el momento justo le dió más atractivo, pero independiente de eso la historia es interesante y los personajes son maravillosos.
Las protagonistas son únicas, geniales y maravillosas; y a pesar que son practicamente polos opuestos me he identificado con ambas en diferentes sentidos. Y los secundarios son alucinantemente increíbles tambien. Marisol, Amada, el abuelo Rafael (pese a su corta aparición lo amé), incluso los personajes desagradables son atrayentes.
No sé que decir, es de esos libros que practicamente en cada página tiene una frase destacable y memorable; pero no parecen cuotas de sabiduría forzadas. Está escrito muy amenamente, los sentimientos fluyen naturalmente, y la edad de las protagonistas está muy bien retratada con todas las situaciones y pensamientos típicos que todas hemos vivido.
Ahora todo lo quiero es ir a un karaoke, ojalá en Londres. Y la gran pregunta del año: ¿cómo hago para conseguir una niña como Lola? prometo regalarle un gatito.
Questa è la storia di due amiche, di due amiche per la pelle. Due bambine incontratesi a scuola e diventate inseparabili dal primo momento. Ma questo è anche una storia di riavvicinamento, perché si sa, nella vita tutto può succedere e anche due amiche inseparabili possono perdersi di vista.
Attraverso i punti di vista di Lucia e Eva e passaggi tra passato e presente, conosciamo tutta la storia di queste due amiche e delle loro vite.
Non sono sicura che mi sia piaciuto lo stile utilizzato, questa alternanza tra passato e presente e tra le due protagoniste, rende la narrazione un po' frammentata e non troppo coinvolgente. Fino a oltre la metà del libro infatti il mio giudizio non era così positivo, ma la storia è bella e merita di essere letta.
Un aeroporto, due amiche e tanta acqua passata sotto i ponti. Comincia così questo libro, quando il destino ha fatto rincontrare Eva e Lucia. La loro amicizia, iniziata da bambine, si è bruscamente interrotta anni prima per qualcosa di … rilevante. Ed ora eccole lì, l’una davanti all’altra visibilmente emozionate, a darsi un appuntamento. La bionda e la mora, il sole e la luna, due contrapposizioni viventi, perché loro due non potrebbero essere più diverse. Eva è bionda, bellissima (con tanto di carriera da attrice), dolce e sensibile, alle volte un po’ ingenua, tutta amore e gentilezza; la sua vita è la sua famiglia, fortemente voluta e per la quale ha rinunciato al suo lavoro, suo marito Raul e sua figlia Lola. Lucia è mora, bella e forte. L’infanzia l’ha segnata con la prematura scomparsa della madre e lei, spirito libero, da allora cerca di rimanere indipendente. Donna in carriera, sempre super impegnata e iperattiva, è riuscita a mandare a rotoli perfino la sua storia con Jorge: lui voleva dei figli, lei no. Eppure nella loro diversità queste due bambine, per tanti anni sono state inseparabili. Dopo la morte della madre di Lucia, Eva e la sua famiglia presero l’abitudine di tenerla presso la loro casa per gran parte della giornata, fino quasi ad adottarla, aiutando sua padre Julian a riprendersi e lei a sorridere. Fino ad un giorno, nel quale, qualcosa si è rotto. L’autrice è molto brava a far trapelare solo minimi indizi sulla causa della rottura, senza svelare anzitempo il mistero del loro allontanamento. Solo che nel far questo a Martos viaggia avanti e indietro nel tempo (presente compreso) per darci sprazzi di giornate, di conversazioni, istanti rubati ad un parco di Eva e Lucia bambine. I loro litigi da adolescenti, la formazione pian piano della loro personalità attraverso il confronto con Ana, la sorella di Eva. Poi le superiori, loro due sempre assieme, Lucia infastidita da un certo Ivan ed Eva innamorata di un certo Miguel (che diventerà poi il suo ragazzo). La Martos dissemina per tutto il libro i ricordi di questi anni, di Oscar e Fernando, della neonata relazione tra Eva e Raul. Saltando di anno in anno, avanti e indietro nel tempo, però, il quadro complessivo ne risente un po’ e il lettore, spesso, si sente confuso. Almeno per quanto riguarda l’ordine cronologico del passato; il presente è chiarissimo. Lucia è sola, Jorge l’ha lasciata e lei si è buttato anima e corpo nel lavoro; Eva invece ha deciso di lasciare il marito, una soluzione estrema che mai avrebbe pensato di usare. Ma poco dopo la loro separazione, Raul improvvisamente muore in un incidente ed Eva si ritrova realmente senza un marito e Lola senza un padre. Meno male che a fare da spalla al suo dolore c’è Lucia, non poteva esserci compagna e sostegno migliore. Anche per la piccola Lola con la quale zia Lucia ha legato stretto, neanche fosse la madre. Ha legato talmente stretto da volere diventare madre prima che il suo orologio biologico smetta di essere dalla sua parte. Non moglie, solo madre. E così Jorge rispunta nella sua vita per essere padre, non marito, solo padre. Eva nel frattempo comincia a vedere un certo Javier, che però appare e scompare a suo piacimento. Per fortuna che si è rimessa a lavorare, per distrarsi, ed ha conosciuto Victor, uno degli allievi di un’azienda ai quali insegna comunicazione. Eppure dietro l’angolo c’è la malattia di Eva, che riunisce tutte le donne della famiglia come un branco di leonesse, per non sentirsi sole e non far sentire le altre sole. Ma poi la vita deve avere la meglio sulla sofferenza. Bisogna andare avanti. Almeno bisogna provarci. Con le persone importanti accanto.
Nonostante io mi senta in tutto e per tutto come Eva, ci sono lati di Lucia che mi appartengono altrettanto. Questo libro, narrato a due voci, quello delle protagoniste alternativamente, ha qualcosa di magico. All’inizio non lo si percepisce così chiaramente, si è come sospesi; forse anche la scelta di ricorre a dei non-luoghi come gli aeroporti di Madrid e Barcellona, in qualche modo, segna i passaggi di vita, fa saltare il lettore da una dimensione all’altra senza nemmeno accorgersene. Dolce e commovente, raccontato con una forza spaventosa, trasmette la semplicità che tutti dovremmo imparare a non perdere mai, a desiderare sempre.
Ho lasciato questo libro fermo dei mesi, parcheggiato sul mio comodino. Ci sono momenti nei quali la realtà non mi permette più di leggere e devo per forza smettere. Ma voi, se potete, leggetelo tutto d'un fiato.
Los besos no se gastan, siempre puedes dar más. Esta novela de Raquel Martos me ha encantado. Es uno de esos libros que te pellizcan el alma. Me enganchó desde la primera página a pesar de que habla de cosas sencillas y cotidianas, simplemente la vida. Me ha hecho reír y llorar, y me ha traído muchísimos recuerdos junto a mi mejor amiga de la infancia. Es de lectura muy fácil. Vas leyendo y ni te enteras de que ya llevas un montón leído.
C’erano una volta Idgie e Ruth, protagoniste del libro “Pomodori verdi fritti alla fermata del Whistle Stop Café”: amiche, amanti e indivisibili anche dopo la morte. E oggi, grazie alla penna geniale di Raquel Martos, ci sono altre due amiche che sono come sorelle: Lucía ed Eva. Il libro si muove fra passato e presente, lasciandoci comprendere pagina dopo pagina le vicende che hanno costellato le vite delle protagoniste fino al maledetto giorno in cui le loro strade si sono separate. Uno di quei litigi che vengono ingigantiti dai sentimenti, dalle contingenze e che portano ad una lunga, dolorosa separazione. Qualcosa che è capitato a tutti noi, come quando la tua amica storica ti molla perché non sei abbastanza figa per i suoi standard. Va bene, scusate, sono scivolata nel personale. Torniamo al libro, a quando giunge l’inatteso: la sorte fa incontrare ancora Eva e Lucía e non le farà più separare, cambiando per sempre la loro esistenza. Perché l’amicizia è come l’amore, è come i baci del titolo del libro: non sono mai troppi. La scrittura di Raquel Martos è semplice e chiara, spesso ricca di un sottile umorismo che non guasta mai e richiama Almodovar. Nonostante sia scritto a due voci, quindi con due pov diversi, non risulta pesante. All’autrice non servono grandi parole o descrizioni ampollose per raccontare le gioie e i dolori delle protagoniste: la storia è coinvolgente così com’è stata scritta, arriva dritta al cuore del lettore e lo emoziona fino alle lacrime.
Lucia ed Eva sono amiche sin dall'infanzia: Lucia, esuberante e sempre allegra, non può fare a meno di Eva, timida ed introversa. Col passare degli anni vivranno insieme numerose avventure, fino a quando un litigio, durante una vacanza a Londra con i rispettivi compagni, non le farà allontanare. Si ritroveranno, per caso, anni dopo, nella sezione arrivi dell'aeroporto di Madrid. Lucia è la perfetta donna in carriera: sempre in viaggio per il paese, non ha marito nè figli. Eva, abbandonato il mondo del teatro a cui tanto teneva, è ora una madre amorevole ed una moglie sfiduciata. Il rapporto tra loro non potrà che riportarle ad essere amiche per la pelle, fino a che il destino avverso non si metterà sulla loro strada.
In vista di viaggio a Madrid, sono stata attratta da questo romanzo proprio perchè ambientato nella città spagnola. La storia è decisamente ben fatta, non una pecca e non una svista in tutta la narrazione. Le due protagoniste sono ben caratterizzate, ed il sentimento che le lega si percepisce ad ogni pagina. Peccato per l'ambientazione, in quanto la città è solo minimamente accennata tanto che, a mio avviso, avrebbe potuto benissimo essere ambientato altrove che non si sarebbe notata la differenza. Consigliato a chi è stanco delle storie d'amore e vuole un bel romanzo d'amicizia!
Me ha encantado. Es la historia de Eva y Lucía, dos amigas que se conocieron desde que eran pequeñitas y han crecido juntas, en el libro compartimos su primer amor, sus éxitos y fracasos, sus miedos... La parte en que son niñas me ha gustado mucho, me ha trasladado a cuando yo tb tenía su edad y he recordado muchas cosas que había olvidado. Aunque la historia es sencilla, le doy cuatro estrellas, por dos motivos: el primero por las protagonistas, por que las echaré de menos, son demasiado reales, es imposible no quererlas. El segundo motivo es que a pesar de que NO me gustan los dramas, la vida ya es suficientemente dura y muchos dramas me parecen las típicas historias lacrimógenas forzadas... En este caso el final que es tristísimo se desenvolvía con tanta naturalidad y realismo, que he estado llorando como una tonta durante un buen rato.
No ha estado mal, y al final me ha hecho llorar y todo, pero tampoco me ha llegado tanto como podría haberme llegado. Ha estado entretenida y se ha leído bastante rápido.
Hay libros que llegan en el momento justo. Los besos no se gastan, de Raquel Martos, no es solo una historia sobre la amistad, es un recordatorio de que hay personas que se quedan en nosotros para siempre, aunque la vida nos lleve por caminos distintos.
Eva y Lucía son dos amigas de toda la vida. Crecieron juntas, compartieron risas, secretos y la certeza de que siempre estarían ahí la una para la otra. Pero el tiempo, como suele hacer, las separa. La novela es un viaje entre el presente y el pasado, entre lo que fue y lo que sigue siendo, aunque no lo parezca, una exploración de lo que significa la amistad y cómo, a veces, hay lazos que no se rompen ni con la distancia. En cada página hay algo que duele un poco, porque habla de todas esas personas que hemos querido y de las que, por una razón u otra, nos hemos alejado.
El punto fuerte de la novela es su manera de contar la historia. No es solo lo que dice, sino cómo lo dice. Hay frases que parecen escritas para quedarse grabadas, reflexiones sobre la amistad, la vida, la pérdida y el amor en su sentido más amplio. Y es que Los besos no se gastan no es una novela romántica en el sentido clásico, sino un canto a los afectos que perduran, a esos momentos pequeños que construyen lo que somos. Lo que más me ha marcado es cómo el libro consigue poner en palabras cosas que muchas veces solo se sienten. Hay frases que parecen escritas para quedarse dentro, para releerlas en esos momentos en los que uno necesita recordar que hay abrazos, miradas y palabras que no caducan. Que el amor, cuando es de verdad, no depende del tiempo ni de la distancia.
A veces, el tono es un poco melancólico, pero sin caer en el dramatismo exagerado. Es un libro que toca fibras sensibles sin necesidad de golpes bajos. Tiene ese aire de esas historias que, aunque se leen rápido, dejan algo dentro. Es posible que no sea el libro del año ni una obra maestra de la literatura, pero hay algo en su forma de retratar la amistad y el paso del tiempo que lo hace especial. Al final, lo que queda es la sensación de que hay personas que, por más vueltas que dé la vida, seguirán siempre ahí, en algún rincón del alma.
No es una historia grandilocuente ni pretende serlo. Es sencilla, pero está llena de verdad. A veces es dulce, a veces duele, pero siempre es real. Y cuando estás a punto de terminarlo, empezarás a sentir una especie de nudo en la garganta, hasta el punto de que quizás necesites la ayuda de otra persona para poder terminarlo; y, al acabar, sentirás la necesidad de buscar a esas personas que importan y recordarles que siguen ahí, en tu vida, porque el cariño, el amor verdadero y los besos no se gastan.
//
Some books arrive at just the right moment. Los besos no se gastan, by Raquel Martos, is not just a story about friendship—it is a reminder that some people stay with us forever, even if life takes us down different paths.
Eva and Lucía have been best friends for as long as they can remember. They grew up together, sharing laughter, secrets, and the certainty that they would always be there for each other. But time, as it often does, pulls them apart. The novel is a journey between past and present, between what was and what still is, even if it doesn’t seem like it—an exploration of what friendship means and how, sometimes, there are bonds that not even distance can break. Every page carries a hint of pain because it speaks of all those people we have loved and, for one reason or another, drifted away from.
The novel’s greatest strength lies in how it tells its story. It’s not just about what it says, but how it says it. Some phrases feel like they were written to stay with you, reflections on friendship, life, loss, and love in its broadest sense. Los besos no se gastan is not a romance novel in the traditional sense, but rather a tribute to the affections that endure—to those small moments that shape who we are.
What struck me most is how the book manages to put into words things that are usually only felt. There are lines that seem written to stay within you, to be reread in those moments when you need to remember that there are hugs, gazes, and words that never expire. That love, when it is real, does not depend on time or distance.
At times, the tone is somewhat melancholic, but it never falls into exaggerated drama. It is a book that touches deep emotions without resorting to cheap sentimentality. It has that quality of stories that, though quick to read, leave something inside you. It may not be the book of the year or a literary masterpiece, but there is something about the way it portrays friendship and the passage of time that makes it special.
In the end, what remains is the feeling that there are people who, no matter how much life changes, will always be there, tucked away in some corner of the soul.
It is not a grandiose story, nor does it try to be. It is simple, yet full of truth. At times, it is sweet; at times, it hurts—but it is always real. And when you are about to finish it, you will start to feel a lump in your throat, to the point where you might even need someone else's help to get through the final pages. And, when it ends, you will feel the need to reach out to those who matter, to remind them that they are still there, in your life—because affection, true love, and kisses never run out.
La verdad es que no me ha gustado casi nada de este libro. Y me da rabia porque no me gusta poner calificaciones bajas, menos a una novela con una premisa original y una forma de narrar (intercalando las dos voces y el pasado y el presente) que prometía. Pero me ha parecido que demasiadas líneas argumentales y personajes secundarios aparecían de repente y nunca más sabíamos de ellos. Y las dos protagonistas, siendo esta una novela de personajes, me parece que no están del todo bien construidas: demasiadas veces me ha parecido que una actuaba de forma completamente diferente a lo que correspondería a su personalidad. Lo he leído rápido, no ha sido una lectura horrible en absoluto, pero me ha dejado muy fría y no me ha gustado.
Alguna vez casi todo el mundo ha tenido a alguien especial en su vida el cual desapareció un tiempo y luego regresó. Un libro súper emotivo pero con un final muy triste.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Inizialmente la storia mi stava prendendo ma poi, verso la metà, ho cominciato a perdere interesse. Non dico che la storia sia brutta... ma non mi convince proprio del tutto.
Due amiche da una vita raccontano la loro amicizia a turno con sbalzi temporali che vanno dalla loro infanzia al presente per poi tornare al passato e raccontare tutta la loro vita insieme in continui sbalzi temporali. Gli sbalzi temporali non mi hanno creato alcun problema, gli orari e i luoghi scritti all’inizio di ogni parte, invece, li ho trovati inutili: che utilità ha sapere se Eva sta raccontando alle ore 18 e si trova nella cucina di casa sua? Non porta qualcosa in più alla narrazione, ecco... tanto più che a volte ho saltato questo piccolo “sottotitolo” e l’ho capito comunque che si trovava in cucina e che doveva essere pomeriggio, quindi non ho capito perché specificarlo... ma alla fine sono scelte e il problema non è quello.
Penso che il vero “difetto” di questo libro sia il retro di copertina: se non avessi letto la trama forse avrei apprezzato maggiormente il libro. Come svelare il finale nella trama, lesson number 1: un po’ come le tristissime traduzioni in italiano di alcuni titoli di film stranieri come ad esempio “La donna che visse due volte” che ti racconta nel titolo tutto il film (perché il titolo originale, Vertigo, sarà stato scelto per un qualche motivo, no? Non l’hanno mica buttato lì a caso... magari le vertigini sono fondamentali nel libro???) Ecco... stesso discorso ma con la trama. La trama mi dice che queste due amiche si conoscono da bambine, che sono diversissime, che una delle due è “avida mangiatrice di fagiolini crudi” (come se fosse un fatto saliente, qualcosa che la contraddistingue, come se questa tizia andasse in giro con la scorta di fagiolini in tasca ruminando come una mucca! Piccolo dettaglio raccontato così, come aneddoto, che non è saliente per la narrazione), che a un certo punto litigano e non si vedono per anni per poi incontrarsi per caso dopo molti anni e riprendere le cose da dove le avevano lasciate. MAAAA..!!! Una delle due sta per chiedere all’altra un favore enorme!!! 😱 E allora uno pensa a chissà quale mistero, chissà quale favore!!! Che di sicuro tutta la storia è incentrata su questo misterioso mistero di cui non c’è traccia per tutto il libro, si può intuire verso la fine (a pag 306/331 non ve ne era ancora traccia “certa”) e che comunque è sì un grosso favore ma non era sicuramente su quello che si basava l’intera storia; forse più una conseguenza magari...
Ricapitolando, storia carina ed emozionante (ma niente di esaltante comunque; c’è di meglio, ecco) rovinata dalla trama fuorviante sulla copertina (complimenti alla casa editrice 👏🏻 geni del male proprio).
Un libro da leggere se viene consigliato da un amico e lo leggi sulla fiducia, se non si ha l’abitudine di leggere prima la trama, se te lo ritrovi sotto mano e cominci a leggerlo senza neanche sapere di cosa parli, se te lo ritrovi sul kindle e lo leggi d’istinto.
Un libro consigliato solo se la trama in copertina non te lo rovina.
This entire review has been hidden because of spoilers.
La storia è ambientata in Spagna, a Madrid. Eva e Lucia sono amiche d'infanzia dall'età di 7 anni. Un giorno si rincontrano casualmente da donne adulte dopo essersi perse di vista per alcuni anni. Nel frattempo, ciascuna ha seguito la propria strada, più o meno travagliata, facendo scelte molto diverse: la famiglia per Eva, la carriera per Lucia. Dal momento in cui si rivedono all'aeroporto il tempo sembra non essere passato mai e la storia si dipana tra ricordi del passato e un nuovo presente, fatto di momenti belli ma anche tragici, di nuove scelte, di nuovi progetti ed imprevisti, il tutto narrato dai due diversi punti di vista delle due protagoniste. Ora, non posso dire che non mi sia piaciuto. 3 stelle se le è portate comunque a casa, soprattutto per la parte dei flashback, che la rende una storia credibile, e per alcuni momenti toccanti vissuti dalle protagoniste. C'è però qualcosa che non funziona nel mio rapporto con il genere chick-Lit e che spesso mi impedisce di simpatizzare con i protagonisti, di commuovermi o di vivere la vicenda con l'intensità che magari meriterebbe.. Non capisco, infatti, in questi libri, la necessità di specificare sempre come la protagonista sia vestita dalle mutande alle scarpe prima di un appuntamento; non capisco perché la depilazione meriti sempre di essere nominata, non capisco come . Non capisco, insomma, troppe cose che si ripetono troppo spesso in questi libri e che mi irritano a tal punto da dire a me stessa: ok, ora passiamo ad altro.
Yo de Raquel Martos sólo sabía que trabaja con Pablo Motos en "El hormiguero". Pero resulta que también es escritora y que lo que escribe (o al menos este libro) me gusta.
"Los besos no se gastan" cuenta la historia de dos amigas que lo son desde la infancia: Lucía, que se queda huérfana de madre con cuatro años, y Eva, que la acoge cuando Lucía cambia de colegio tras la muerte de su madre. Lucía y Eva se hacen inseparables, son la una para la otra, tanto, tanto, que Lucía es acogida en casa de Eva como una más. Su amistad a través de los años, de los novios, de los problemas es lo que relata este libro.
La novela comienza cuando se reencuentran, años después de haberse abandonado, en un momento de crisis para cada una de ellas. Lucía tiene una hija, Lola, y un marido del que ya no está enamorada y del que se quiere divorciar. Eva acaba de ser abandonada por su último novio y vive una vida de ejecutiva agresiva que no parece aportarle todo lo que ella quiere. Estos cambios en sus vidas y su encuentro tras un tiempo distanciadas hacen que la una se apoye en la otra, como cuando eran niñas, para ayudarse y auparse. Es una preciosa historia de amistad, un poco triste, un poco de rememorar nuestras propias infancias y lo que nos hacía felices de pequeñas.
Os lo recomiendo. Una vuelta a la niñez, a la adolescencia, al BUP, a las mañanas tiradas en el césped de la facultad en cuanto salía un rayo de sol.
Toen ik in april laatstleden met mijn mama rondslenterde langs de boekenkraampjes in Madrid, viel mijn oog op dit boek. Zoals vaak werd ik aangetrokken door de cover en een leuke titel. Mama, die als lerares Spaans niet liever heeft dan dat ik in het Spaans lees, had maar één blik nodig en het boekje was van mij. Wat een mooi cadeau!
"Los besos no se gastan" vertelt het verhaal van twee Madrileense vrouwen, Eva en Lucia, ooit onafscheidelijke boezemvriendinnen die elkaar door een bepaald incident uit het oog zijn verloren. Door stom toeval kruisen hun paden zich opnieuw en beiden nemen de draad op. De hoofdstukjes, afwisselend verteld vanuit Eva's dan wel Lucia's standpunt, dan wel zich in het heden afspelend als in het verleden, vertellen op heel ontroerende, grappige en emotionele wijze het vriendschapsverhaal van de twee. De hoogtes en laagtes, de "eerste keren" van vanalles en nog wat, de tranen en de stommiteiten….Je wordt helemaal meegezogen in het verhaal en de kracht van die vriendschap straalt gewoon uit het boek. En die vriendschap hebben ze nodig, want het einde is niet bepaald vrolijk en dan moet Eva haar vriendin om een hele grote gunst vragen…
Een aangrijpend verhaal waarbij je op het einde best een paar zakboekjes bij de hand houdt. In prachtig Spaans, alweer. Danku mama, een prachtcadeau!
Conjunto de relatos concatenados que pretenden dar sentido a los “por qué” de las protagonistas, intercalados con las vivencias del presente, para mostrarnos una historia que se lee con fluidez, que en ocasiones es divertida, otras exasperante, pero en conjunto muy tierna y cuyo mensaje principal es que la verdadera amistad perdura en el tiempo y lo puede todo. En general, es una novela que me ha gustado (sobre todo los capítulos en los que las niñas se conocen y el presente de Eva y Lucía), he llorado, me he emocianado, he disfrutado con las protagonistas… pero si tengo que poner una pega, me sobraron algunos relatos de la infancia (quizás porque el presente de ambas me tenía completamente enganchada y estaba ansiosa por saber la razón de su distanciamiento). Por lo demás, os la recomiendo porque me ha sorprendido gratamente.
Madre mía! Menudos ojos llevo😭 Me lo recomendó un amigo y se lo agradeceré siempre... Un libro fácil de leer, sencillo y sin complicaciones, así debería ser la vida... Me ha enamorado y emocionado; me ha hecho reír y llorar; me ha hecho pensar y, sobre todo, me ha recordado que el tiempo vuela y, por si mañana nos ocurre como a Eva, hay que intentar disfrutarlo, a ser posible bien acompañados. No es necesario estar rodeada de mucha gente, sino de las personas a las que amar sin filtros. Ojalá este libro os haga sentir la mitad de lo que he sentido yo al leerlo, ya tengo su huella en mí para siempre...
Ho terminato questo romanzo pensando a quanto sia bella la vera amicizia, se solo esistesse. Scriviamo di lei, forse perché nel nostro cuore speriamo sempre di incontrare un sentimento simile. La storia di Eva e Lucìa è tra le più dolci che abbia mai letto: c'è complicità, "sorellanza", ci sono i segreti tra amiche... e anche i problemi. Ma con un abbraccio e la presenza costante di una persona che ti comprenda, tutto si supera. Un bel romanzo. Lo consiglio assolutamente.
decisamente i baci non sono mai troppi Mi è piaciuto molto il modo in cui è scritto, la visione alternante delle due amiche. Tantissime le parti da sottolineare è un libro dolce e tenero. Probabilmente non è un capolavoro ma era il libro giusto momento giusto.