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Il bacio della Medusa

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Italian

507 pages, Paperback

First published January 1, 1996

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About the author

Melania G. Mazzucco

51 books178 followers
Melania G. Mazzucco was born in Rome in 1966. She earned a degree in Italian literature from the University of Rome "La Sapienza" and a degree in cinema from the Experimental Center for Cinematography. In addition to her four novels, she has written award-winning works for the cinema, theater, and radio. Vita was awarded the 2003 Strega Prize, Italy's leading literary award.

(from http://us.macmillan.com/author/melani...)

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Displaying 1 - 16 of 16 reviews
Profile Image for Malacorda.
597 reviews289 followers
April 20, 2018
Anche stavolta, per quanto mi riguarda, la Mazzucco ha centrato il bersaglio: quattro stelle forse è un voto scarso, potrei arrivare a quattro e un quarto, quattro e mezza. Questo bel librone ha il passo e il respiro del grande romanzo ottocentesco, colto e raffinato: non si direbbe affatto un primo approccio con il lavoro dello scrivere e del raccontare. La narrazione mescola abilmente la trama con tante nozioni di storia, mitologia greca, arte e cinema, scienza e medicina e psicologia, e tanto altro ancora. E soprattutto splendide descrizioni e ambientazioni della vita di montagna, dei piccoli villaggi fatti di capanne e casupole di sasso, una cultura contadina ormai quasi completamente scomparsa - non so se sia un bene o un male - e che per millenni è stata la spina dorsale di tutta l'Italia, tutto un mondo che la Mazzucco riesce a dipingere con poche pennellate, poche parole, e riesce a farlo altrettanto bene di Corona ("I fantasmi di pietra") o di Rumiz ("Annibale"). E già che si parla di montagna, c'è anche quell'atmosfera dei luoghi di confine che si trova in Revelli ("Nel tempo dei lupi").

La prima parte presenta le due protagoniste, le loro vite e i loro caratteri fino al momento dell'incontro. In sottofondo c'è un minuzioso affresco delle montagne piemontesi e della Costa Azzurra tra la fine del XIX sec e l'inizio del XX sec, con tutti gli splendori e le opulenze di quella che già allora era una casta, nobili e borghesi arricchiti e politici; e con tutte le miserie di coloro che vivono di espedienti. Un affresco non soltanto visivo ma che coinvolge tutti i cinque sensi, con profumi e odori di cose e persone, e con i suoni delle varie lingue parlate in un angolo di Europa che è per metà in Francia e per l'altra metà in un'Italia appena unificata ma che ha in ogni caso come fulcro la Linguadoca.

Nella seconda parte le vite delle due donne si uniscono in maniera indissolubile, e siamo nell'anno 1913: sullo sfondo, oltre alla guerra imminente, la modernità che incalza, con la Società Elettrica Val di Stura e con l'elettrificazione dell'illuminazione stradale fin nei piccoli paesini che assurgono a simboli di un cambiamento epocale. Qui ho anche ritrovato la città di Torino con le stesse immagini e atmosfere che già avevo colto in "La vita ingenua" di Gorresio. La protagonista Norma somiglia a Maria protagonista di "Caffè amaro" della Agnello Hornby: sono entrambe donne fortunate eppure sofferenti, entrambe amanti della cultura e desiderose di una emancipazione che la loro epoca ancora non consente; non sono esenti da difetti caratteriali e comportamentali ma tuttavia il racconto dimostra ampiamente come siano meritevoli di compassione. L'altra protagonista ideata dalla Mazzucco, Maddalena/Medusa, è selvaggia e randagia e affascinante come la Miluzza giovane protagonista di "Ninfa Plebea" di Domenico Rea. Possibile che si affezionino due persone così estranee e così diverse? Grazie a questo romanzo della Mazzucco pare di sì: il loro progressivo avvicinamento è descritto seguendo una linea temporale discontinua che si snoda attraverso gli anni della guerra, attraverso i momenti topici delle loro esistenze e soprattutto i loro pensieri e sensazioni. La narrazione passa dalla terza alla prima persona in maniera un po' arbitraria ma non spiacevole, rispecchia bene il modo in cui le persone ragionano tra sé e sé, a volte solo col pensiero o a volte anche ad alta voce. Il tema della narrazione non è tanto il racconto di un amore, omo o etero che sia - pur così intenso da arrivare a riempire il senso di vuoto di una vita - quanto la ricerca dell'io, la conoscenza e la coscienza di sé, che si raggiunge anche attraverso il guardarsi nello specchio di una inattesa anima gemella.

Non è un romanzo femminista ma è una storia tutta coniugata al femminile: nel vasto campionario di personaggi femminili ci sono posizioni giuste e sbagliate, di vittime e carnefici. O forse sono un po' tutte vittime della vita.

Nella terza parte, anno 1916, si consuma la tragedia, quasi seguendo uno schema Shakespeariano, e alla tragedia vera e propria si aggiunge la tragedia di una beffa finale, il mondo che circonda Norma non la capisce, non può e non vuole capirla, e in questo c'è molta attualità perché mi pare che anche oggigiorno le persone (siano esse persone comuni o rappresentanti di una qualche istituzione o ente) non facciano grandi sforzi per comprendere le cose, per comprendere chi è diverso dalla massa in un qualsiasi minimo aspetto del suo essere. Il finale è uno e doppio al tempo stesso, per lasciare il lettore con i suoi propri pensieri e fantasticherie più che con una parola "fine".
Profile Image for Luana.
99 reviews358 followers
October 24, 2012
“Io credo che la vita sfugga, sia altrove, in quello che non è scritto, non è catalogato, provato, registrato. Non è tanto nei fatti, ma nel come i fatti vengono vissuti. Capisci? Tu non hai mai risposto alle mie domande, io t’avevo chiesto un’altra cosa. T’avevo chiesto il come. La vita è una cosa, la biografia è un’altra.”

Questo romanzo è entrato nella mia vita sotto forma di consiglio e poiché a consigliarmelo è stata una lettrice più che qualificata, ho deciso di seguire il consiglio e per una volta acquistare guidata da mano altrui piuttosto che dalla mia solita ispirazione. Ho lasciato che stesse per un anno sugli scaffali della mia libreria, il tempo giusto affinché potesse giungere il momento in cui da solo mi avrebbe chiamata. Chiusa pagina 493, ho capito che non solo avevo fatto bene a fidarmi del consiglio, ma anche che davvero i libri ci chiamano, come se dalle loro copertine potessero ammiccare per indicarci che è finalmente giunto il grande momento del sodalizio libro – lettrice che si consuma ogni notte, alla fine della giornata.

La Medusa è una figura che nella caleidoscopica valanga di personaggi epici mi ha sempre affascinata e allo stesso tempo curiosamente intimorita, una creatura che solo con lo sguardo poteva tramutare in pietra, allo stesso tempo potente, ma ripudiata, affascinante, ma sottomessa, più che un mostro in realtà, rappresentava ed incarnava un modello di donna che ha abitato le case della storia e che ancora oggi sussiste. E il modello di donna che contemporaneamente può pietrificare, essere ripudiata e sconfitta da Perseo viene rappresentato alla perfezione in questo romanzo carnale, crudele, stilisticamente lirico, che porta sulla scena Norma, contessa, e Medusa, sua serva. C’è anche un uomo in questa storia, marito di Norma. Un uomo che dalla sua donna viene tradito con un’altra donna. Melania Mazzucco non da voce all’omosessualità in questo romanzo, piuttosto, al meccanismo di emancipazione sentimentale di una donna che vuole amare una persona che non sia quella impostale dalla borghesia e dagli eventi del destino, che vuole amare, insomma, la persona della quale è innamorata, per la quale compone poesie e con la quale riesce ad essere se stessa.

Questa è soltanto la cornice di un quadro dipinto a parole stupende che sconvolgono, tirano pugni continui a tutte le sensazioni interne che si possono provare durante una lettura, stupore, ammirazione, paura, sollievo, si passa con facilità dalla vacanza felice tra amanti alla cartella clinica di una donna che ripudiata da un marito istituzionalizzato e incapace di comprenderla decide di far analizzare la sua sessualità in termini medici con l’intento di farla dichiarare incapace. Una donna viene dichiarata incapace solo perché ha aperto il cuore e si è ritrovata ad amare un’altra donna. E’ un racconto, quello della Mazzucco, che appare datato a causa del continuo intervento del tempo nella storia (i primi lampioni agli albori del Novecento, le prime automobili), ma estremamente attuale per il tema trattato e per la contemporaneità delle ingiustizie.

Ci si addentra in questa storia senza sapere cosa aspettarsi e ci si ritrova invischiati, in un continuo scivolare verso il profondo dell’animo umano, in faccende private che spingono per venire alla luce e farsi da vedere da un lettore che sgrana gli occhi di fronte alla deviazione che possono prendere le storie, alle musiche che possono comporre le parole. E in un orgasmo di trama e stile, si arriva fin troppo in fretta alla fine e si esce dalle vite di Norma e di Medusa, due donne i cui nomi parlano già abbastanza, senza bisogno di aggiungere chissà quanto.

I libri purtroppo finiscono, le sensazioni che ci lasciano però no, ci accompagnano nel nostro percorso di lettura, e, quando i dettagli della storia saranno svaniti, rimarranno comunque le forti emozioni che la Mazzucco mi ha trasmesso con il suo primo romanzo, quello che lei chiama esperimento, e quello che per me è un esperimento più che riuscito.
Profile Image for Amaranta.
588 reviews261 followers
September 9, 2018
Ho letto piacevolmente altri libri della Mazzucco ma questo, nonostante la storia che credo possa funzionare, non mi entusiasmato per nulla. Ho fatto fatica nella lettura trascinata per inerzia e perché speravo in un riscatto finale. Forse un periodo sbagliato di lettura?
Profile Image for Marina D'Agnese.
125 reviews
July 23, 2024
Finalmente ho finito questo romanzo!!! L'ho trovato faticoso, lento, con uno stile involuto, una scrittura compiaciuta delle involuzioni, ripetizioni, figure retoriche gettate a pioggia tra le righe. Ho trovato inoltre insopportabile l'uso di dialetto e altre lingue senza le opportune traduzioni. E tutte quelle pagine dedicate a diagnosi, prognosi ecc.....👎
Lieve miglioramento nelle pagine finali, ma proprio le ultime 10, va'
Profile Image for Elena Favaro.
376 reviews11 followers
January 2, 2022
Come sempre una conferma la Mazzucco. Libro ambientato ad inizio 900 con ricchezza di documentazione per raccontare una storia quanto mai attuale. Una storia di patriarcato ma anche di coraggio femminile. Bellissimo
Profile Image for Simona Moschini.
Author 5 books45 followers
June 28, 2019
Romanzo iperletterario: per ammissione della stessa autrice, si nutre del tardo romanticismo più vieto, scapigliato quasi.
La passione "contro natura" tra Norma e la Medusa non lo fa pendere sul versante dell'erotismo, che anzi rimane fuori scena e quasi non si spiega se non come un ripiegamento di due solitudini l'una sull'altra; né i rispettivi amori precedenti, quello nel solco della normalità di Norma col marito, quello mostruoso ma credibilissimo di Medusa bambina con il pedofilo Peru, sono trascurati.

La storia di Medusa, già Maddalena Belmondo, venduta dal padre per comprarsi il biglietto che lo farà emigrare in America, mendicante dapprima rabbiosa, poi libera e felice in Francia con le marmotte ammaestrate e il padrone sdentato di cui si innamora ricambiata, fino all'abbandono da parte di lui che ha bisogno di carne più giovane, è anche il ritratto di una società arcaica, disumana, senza il minimo rimpianto per una civiltà contadina e montanara dove la fame e la miseria dominano su qualsiasi altra considerazione e che solo la nostra tradizione poetica (greca, latina etc.) trovava superiore alle altre forme sociali.

Ben descritta anche la società alta, provinciale ma nobile, del conte Argentero e della sua famiglia (a quanto pare, tagliata di molto rispetto al manoscritto originale dalle ambizioni troppo proustiane), con personaggi vivi, non stereotipati, colti nelle loro attività obbligate (le feste preelettorali, la visita delle nobildonne al Cottolengo narrata come omaggio alla "Giornata di uno scrutatore" di Calvino, il dono della luce elettrica al paese...) fino alla divertente tanto quanto orripilante perizia psichiatrica su Norma, che trivella l'albero genealogico suo e del marito per provarne, con il linguaggio fantasioso e involuto della prima psichiatria, le "tare mentali", la ninfomania, l'anormalità.

Si fatica ad andare avanti, tra gli orrori di cui è disseminato e il voluto lago di aggettivi, elenchi, sequenze verbali vertiginose dentro cui la Mazzucco cerca di annegarci per sfinimento: ma vale la pena, se non altro per l'intensità, per l'originalità, per la mostruosità dell'oggetto.
Profile Image for Franz.
126 reviews
August 5, 2024
Un libro che mette a fuoco un matrimonio di inizio novecento, con una variante che renderà il libro più grintoso. La parte dedicata a M. è molto veloce e dura da leggere (mentre devo dire che l'inizio del libro era pesante, ma perché rendeva l'atmosfera si una società impaludata nelle convenzioni).
L'ultima parte è un laboratorio di idee, in coda poi una breve postfazione dell'autrice illumina il percorso di creazione di questo libro.
Da leggere.
58 reviews1 follower
June 26, 2017
Forse un po' troppo sperimentale per me in questi giorni.
La storia mi intrigava, ma purtroppo lo stile mi ha reso la narrazione particolarmente ostica. Mi sono ritrovata a saltare intere pagine, perché onestamente... non ci capivo niente. Non capivo chi parlava, di cosa, a che tempi si riferissero... mah.
Profile Image for Chiara Giacobelli.
Author 8 books28 followers
October 20, 2022
E' sempre bello leggere un romanzo di Melania Mazzucco, una delle mie scrittrici italiane preferite, e questo nello specifico dimostra la sua maturità artistica sin dagli esordi. Seguirà intervista all'autrice su Affari Italiani a fine novembre, in occasione dell'uscita del suo nuovo libro.
Profile Image for Rebbellee.
16 reviews
August 2, 2022
Molto lento, molto pomposo e scrittura acerba, ma davvero COMMUOVENTE E MERAVIGLIOSO
Profile Image for Hermioneginny.
1,366 reviews
June 24, 2016
O la mia copia era fallata o sono troppo stupida per capirlo o è scritto coi piedi... a un certo punto non capivo più di chi e di cosa si stava parlando, per leggere il preludio ci ho messo tre sere. Che spreco di tempo e di potenziale!

* Io credo che la vita sfugga, sia altrove, in quello che non è scritto, non è catalogato, provato, registrato. Non è tanto nei fatti, ma nel come i fatti vengono vissuti. Capisci? To non hai mai risposto alle mie domande, io t'avevo chiesto un'altra cosa. T'avevo chiesto il come. La vita è una cosa, la biografia un'altra.
* Vedere la montagna da piccoli, da subito, come te, come la tua gente, credo che faccia del bene, deve avere un effetto psicologicamente benefico crescere vicino a qualcosa di eterno, noi siamo così insignificanti, duriamo tanto poco, gli alberi possono vivere anche mille anni, le montagne milioni, le stelle miliardi, le cose grandi insegnano a fare a meno di quelle piccolissime, fanno capire quanto siano irrilevanti, e hanno una funzione liberatoria. Io credo sia per questo che le persone che vivono sulle montagne, o in prossimità delle cime, sappiano soffrire e sopportare il dolore e la sventura senza lamentarsi della loro sorte, e siano così refrattarie a sterili forme d'introspezione, non sei d'accordo?
* Non è poi tanto terribile, vivere, ci si fa l'abitudine, e alla fine certe volte è anche bello.
* Non si può biasimare qualcuno perché è ciò che è.
* Emanuela continuò ad arretrare, la fiammella baluginante la seguiva, sprofondando il letto matrimoniale nell'oscurità e ricacciando lei, lui, tutti e due, nella zona buia che regna là dove Dio ha sbagliato qualcosa, lui artefice perfetto del bene che ha voluto lasciarci in dote il peccato originale, il segno perpetuo dell'imperfezione.
* Vittorio lo perdonò: era felice.
* Morì in tempo per credere di avere speso bene il tempo che un Dio in cui non credeva gli aveva concesso.

Profile Image for Floriana.
39 reviews
March 24, 2014
Il bacio della Medusa è un libro strano e nella scrittura e nella trama. Cercando di mettere in ordine le idee per l'esame di letteratura contemporanea mi sono resa conto che il potenziale del romanzo è altissimo, Norma e Medusa sono due personaggi fuori dal comune che volente o nolente bisogna apprezzare, ma sono incompleti. E Incompleti sono anche Felice, Amedeo, Emanuela ecc. ecc. Chi sono? Hanno un tratto caratteristico, una qualche personalità? In più mi sembra che l'autrice manchi nei punti chiave lasciando molto all' immaginazione sul cosa sia potuto succedere. Il maggior problema del libro sono le parole, la Mazzucco ne usa davvero tante di parole (per non parlare dell'uso degli aggettivi o delle similitudini) per una storia che non le richiede. A mio avviso Norma e Medusa avrebbero avuto bisogno di un romanzo breve o racconto lungo (stile Calvino per intenderci) e in quel caso sarebbero passati alla storia come personaggi rivoluzionari sia per la letteratura italiana che per l' Italia del 1996 quando il romanzo è stato stampato. Adesso si perdono nel mare di parole ed è un peccato.
Profile Image for Federica Dei Cas.
392 reviews
October 18, 2023
'Sosteneva che la vita è un conto in banca: un giovane vive di rendita, dilapida giorni, settimane, anni, relazioni, amori, incontri, firma assegni confidando nella solidità del suo patrimonio, e invece a poco a poco il capitale si assottiglia, non frutta più, scema coi giorni monotoni e uguali, il segno meno diviene una costante, il crac finanziario incombe, gli anni ti cadono addosso e nei hai quarantacinque d'un tratto, impoverisci e devi fare al più presto un investimento fruttifero per risanare il deficit. Un segno più, che arresti la caduta.'
Profile Image for Blanca.
18 reviews
December 25, 2023
Vaya una lectura tediosa. Ha habido momentos concretos que he disfrutado mucho pero al menos el 80% han sido largos y densos parrafos que se prolongaban como mínimo durante dos páginas. A veces incluso más de diez.
Mucho menos amor sáfico del que esperaba.
Inesperado abuso sexual infantil, venta de niñas, terrible violencia de género... y la lista continúa.
Displaying 1 - 16 of 16 reviews

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