"Che ve ne sembra dell'America?" è una raccolta di brevi racconti, immagini favolose e sorprendenti di San Francisco vista con gli occhi di un piccolo immigrato armeno. La città gli si spalanca dinnanzi, in una fantasmagoria di razze, nazionalità, lingue, Filippini, italiani, finlandesi, scozzesi, polacchi, egli li vede tutti simili a lui, arrivati da qualche punto del mondo e stabilitisi, ognuno col suo personale bagaglio umano, sulla terra americana. ma la terra è comune e l'uomo si presenta sempre con la stessa storia e con la stessa intensità di godere, soffrire, sperare e disperare.
William Saroyan was an Armenian-American writer, renowned for his novels, plays, and short stories. He gained widespread recognition for his unique literary style, often characterized by a deep appreciation for everyday life and human resilience. His works frequently explored themes of Armenian-American immigrant experiences, particularly in his native California, and were infused with optimism, humor, and sentimentality. Saroyan's breakthrough came with The Daring Young Man on the Flying Trapeze (1934), a short story that established him as a major literary voice during the Great Depression. He went on to win the Pulitzer Prize for Drama in 1940 for The Time of Your Life, though he declined the award, and in 1943, he won an Academy Award for Best Story for The Human Comedy. His novel My Name Is Aram (1940), based on his childhood, became an international bestseller. Though celebrated for his literary achievements, Saroyan had a tumultuous career, often struggling with financial instability due to his gambling habits and an unwillingness to compromise with Hollywood. His later works were less commercially successful, but he remained a prolific writer, publishing essays, memoirs, and plays throughout his life. Saroyan's legacy endures through his influence on American literature, his contributions to Armenian cultural identity, and the honors bestowed upon him, including a posthumous induction into the American Theater Hall of Fame. His remains are divided between Fresno, California, and Armenia, reflecting his deep connection to both his birthplace and ancestral homeland.
Andrò contro la maggior parte dei giudizi e dei commenti che ho letto ma non posso farci niente. Adoro leggere di tutto, anche cose nuove o poco conosciute, e stavolta ne esco delusa. All'inizio lo stile mi era piaciuto ma poi basta, si è rotto qualcosa..forse troppo frammentato, forse preferisco i libri dove c'è un filo conduttore dall'inizio alla fine..fatto sta che quando sono arrivata all'ultima pagina non ho trovato quello scorcio di vita tanto decantato..peccato.
Iniziato pensando a 5*, purtroppo pian piano la ripetitività dei racconti mi ha demotivata... Anche leggendone uno ogni tanto il risultato non è cambiato: la scrittura è semplice e piana (troppo!) e i temi, se pur interessanti, non si discostano da 2-3 temi. Un John Fante in versione minorisssssssima!