Elsa Morante began writing short stories which appeared in various publications and periodicals, including periodicals for children, in the 1930s. Her first book was a collection of some of the stories, Il Gioco Segreto, published in 1941. It was followed in 1942 by a children's book, La Bellissime avventure di Caterì dalla Trecciolina (rewritten in 1959 as Le straordinarie avventure di Caterina). She married the novelist Alberto Moravia in 1941, and through him she met many of the leading Italian thinkers and writers of the day as Pier Paolo Pasolini, Dario Bellezza, Sandro Penna, Attilio Bertolucci, Umberto Saba and many others.
Ξεχωριστή & ιδιαίτερη για μια ακόμη φορά η πένα της Μοράντε!Δεν θυμίζει την σπουδαία "Ιστορία" της,αλλά μπορείς να διακρίνεις την αστείρευτη φαντασία της και τον μαγικό τρόπο γραφής της.
- Non aver paura, non aver paura, - io le dissi, attirandola a me col braccio; ma sentivo di mentire, consolandola così. La mia pietà era fittizia, e in realtà, io stesso ero dominato dalla paura. Non per la morte che incombeva sulla città, né per la violenza che mi costringeva a nascondermi. Adesso, ero grato a questo nascondiglio, e tutto quanto mi aveva, un’ora prima, sbigottito, era il solo scampo, oramai, per me. Quel dolore da me giudicato ingiusto, perché disumano, poteva, solo, farmi dimenticare la mia sorte umana, e la confusione della mia mente. Io domandavo come una grazia, di trovare, uscendo, l’antico ordine sconvolto, e la rovina sulla mia casa, e una necessità che, incalzandomi senza riposo, mi salvasse dal disordine che riconoscevo dentro me stesso.
Το βιβλίο ήταν μια ευχάριστη έκπληξη για μένα. Θεωρώ το διήγημα μια δύσκολη υπόθεση. Ας πούμε, τα διηγήματα του Ρέιμοντ Κάρβερ που θεωρείται αριστουργηματικός, εμένα με άφησαν αδιάφορη, αναρωτιόμουν ποιο ήταν το ωραίο σε όσα διάβαζα ... Αντίθετα, όσο και αν τα διηγήματα της Μοράντε περιλάμβαναν και αρκετά πρωτόλεια, το ύφος και οι σκέψεις της ήταν πολύ δελεαστικά. Μικρά και μεγαλύτερα διηγήματα που είχαν κάτι να πουν. Μου έδωσε την εντύπωση ότι, όπως γίνεται παντού και πάντα, έζησε και απορροφήθηκε από τη σκιά του συζύγου Αλμπέρτο Μοράβια.
4 stelle perché la Elsa è mia madre, però ho capito che i racconti piccoli piccoli brevi brevi non mi piacciono io ho bisogno di una storia lunga bella coinvolgente voglio i romanzi In ogni caso non leggevo un suo libro da anni mi mancava l’ho amata la amo e la amerò sempre
Con questo libro speravo di riavvicinarmi ad Elsa Morante (dopo tipo 18 anni dall'ultima volta) in modo relativamente poco impegnativo (inteso in relazione alla lettura di un romanzo). Con Buzzati aveva funzionato meravigliosamente bene, in questo caso meno: ho faticato parecchio.
Questa è una raccolta di racconti giovanili pubblicati in varie riviste o ritrovati tra le carte della scrittrice che la stessa Morante aveva escluso dalla pubblicazione e dall'inserimento in raccolte specifiche (mi riferisco in particolare a "Lo scialle andaluso"). Finché leggevo non ho potuto fare a meno di notare che, se lei stessa li aveva esclusi, un motivo dev'esserci stato. Non discuto la grandezza dell'autrice, ma trovo che alcuni racconti fossero inconsistenti o poco sensati (a fronte di altri che mi sono piaciuti molto, tanto che comunque ho moderatamente gradito questa esperienza di lettura).
Avevo imparato in questi mesi ad apprezzare le raccolte di racconti e mi ero impegnata a leggerne di più, ma in questo caso penso di non aver fatto i conti con il fatto che 46 racconti (seppur brevi) sono decisamente troppi per me: dopo una ventina il mio interesse era completamente scemato, ho faticato a chiudere la lettura.
Sono comunque felice di aver ripreso in mano gli scritti della Morante, credo ripeterò presto l'esperienza (magari rileggendo "L'isola di Arturo").
Questa è una raccolta di 43 storie dall'inizio della carriera di scrittrice di Elsa Morante. Anche se la collezione non è proprio affascinante da un punto di vista letterario, è il primo libro che leggo in italiano ed è infatti adatto ai principianti della lingua. Fortunatamente, ho notato che man mano che procedevo attraverso le storie, avevo sempre meno bisogno di un dizionario.