“Supererò estratti conto che peggiorano a ogni aggiornamento, omaggi indesiderati e rate finché morte non ci separi, ma non andrò mai più in bancarotta sentimentale.” Tutte lo giurano, nessuna ce la fa, perché vale sempre il Comma 22: un uomo libero dev’essere difettoso, o non sarebbe libero. E di articoli fallati ne circolano tanti: Donatori di Organi che magari hanno anche un cuore, ma non lo trapiantano in giro — al contrario di tutto il resto. Espositori di Merce non in Vendita che contravvenendo a ogni logica di mercato promuovono il prodotto ma non lo danno mai. Porci Dichiaratamente Schifosi, fieri di essere le peggiori azioni di qualsiasi portafoglio amoroso, inconsapevoli di essere comunque un investimento migliore rispetto ai Porci Per Caso. A quanto pare, dall’uomo sbagliato non c’è salvezza: possibile che non ne esista uno con ragionevoli interessi ma con poche spese di chiusura? Di bancarotte sentimentali, sue e altrui, Guia Soncini è un’instancabile e ormai esasperata collezionista. E ha capito che, tramontato il tempo dell’economia domestica, urge un manuale di economia relazionale: solo la donna che sa coniugare sensibilità e senso degli affari può riuscire a coniugarsi con successo. Se si conosce il mercato, è più difficile prendere una fregatura, e queste pagine sono finalmente una guida ai maschi meno convenienti, alle trappole più comuni, alle cattive azioni. Leggendole, anche la più indefessa accumulatrice di delusioni potrà tramutarsi in un’accorta investitrice di quel capitale di tempo e fatica che il cinema, i produttori di cioccolatini e gli uomini decisi a rifilarti un bidone si ostinano a chiamare “amore”.
Guia Soncini ha iniziato lavorando dietro le quinte della tv e davanti ai microfoni della radio, e ha scritto di tutto: oroscopi televisivi, editoriali politici, ma anche un film con Belén. Commenta l'attualità e il costume, e gli uomini e le donne e le loro relazioni, su un sacco di giornali, ma soprattutto su la Repubblica e Gioia. Il suo primo libro è stato Elementi di capitalismo amoroso (2008). Nel 2012 il suo Come salvarsi il girovita è stato uno dei primi eBook self-published ad arrivare al primo posto nella classifica di vendite di Amazon. Nel 2013, con I mariti delle altre ha vinto il Premio Forte dei Marmi per la satira.
Dorothy Porker L'autrice (giornalista nota nella nicchia del costume) fa una scansione dei maschi (uomini no, maschi) assimilandoli a investimenti e fenomeni economici. Da essa si desume che: - tutti i citati sono dei porci. - tutti i porci appartengono allo stesso ambiente. - l'ambiente (il porcile) � l'unico frequentato dall'autrice. - il porcile era cos�, � cos� e cos� sar� saecvla saecvlorum. - Lei non cambia ambiente. Perch� non lo abbia intitolato elementi d'allevamento amoroso ci � ignoto. La masochista (nota per di pi� nel suo cot� come una ambita femmina, poi non chiedetevi ragione della crisi del giornalismo, � vero che � una nicchia: infatti al di fuori nicchiano l'approccio) non paga del dolore diuturnamente autoinflitto lo rivolta a noi con sadismo addirittura utilizzando ironicamente sigle e concetti politici. Da anni infatti si � accorta della mancanza di questi dai media e del bisogno, ma che dico bisogno, dell'anelare del pubblico a risentirli. La sua perspicacia � commovente, un giorno sar� qualcuno. (il libro ovviamente non � stato acquistato. Letto in aeroporto con le note tecniche ha permesso utile recensione senza l'oblazione di diciassette euro: del resto loro mica li pagano i libri) Scagliato quindi indietro come resomerce e Dorothy Porker nella gehenna delle evitabili.
Questo libro (?) era vecchio già nel 2008. Invecchiato malissimo, è attualmente illeggibile. Passabilmente carina l'idea di base, è però colmo e strabordante di umorismo anni 80/90' di quelli che offendono chiunque: misoginia, misandria, battute omofobiche e transfobiche buttate qui e lì con fare finto da svampita, "senza offesa eh"...tutto basato su luoghi comuni veramente poco lusinghieri sia verso gli uomini che verso le donne e condito da arie da finta intellettuale. Vorrebbe essere ironico, ma è cringe e basta.
Se siete uscite con qualche tizio e non ci state più, probabilmente lo riconoscerete in una di queste categorie. Dopodiché, Soncini scrive bene ed è molto ironica, quindi se è un momento dove non riuscite a concentrarvi - anche emotivamente eh - su romanzi, belle mie, leggetelo.
Letta in un giorno (come tutti i suoi libri) la riedizione del "figlio brutto" di Guia Soncini: saggio antropologico che Luigi Zoja ci stira i collant, da rendere lettura obbligatoria nelle scuole per capire se effettivamente ci sia da auspicarsi che si diventi tutti Scaldamutande ed Espositori di Merce Non in Vendita portando così all'estinzione della specie (qualora non ci pensi l'insensatamente crescente durata dei preliminari).