Testo marcatamente ideologico. Trovo l'editore abbia fatto un ottimo lavoro nell'evidenziarlo con alcune impeccabili note a piè di pagina. Tuttavia, la quantità di refusi ed errori di battitura, circa uno per facciata, risulta a mio avviso non giustificabile.
Non consiglierei il libro né a chi si trova alle prime armi nello studio (o nella scoperta) del disturbo, in quanto propone tesi tutt'altro che dimostrate, specie sulla centralità biologica nell'eziologia del disturbo, con un fervore direi quasi militante. Non lo consiglierei, inoltre, neppure a lettori più esperti perché il livello di approfondimento (o piuttosto di superficialità) li lascerebbe insoddisfatti. L'autore tende a ripetere gli stessi tre concetti per quattrocento pagine scritte belle grandi (così il libro può costare un po' di più) senza davvero contribuire a una migliore comprensione della malattia né dal punto di vista umano e intersoggettivo né da un punto di vista scientifico. Gli "esercizi" proposti sono di una banalità a tratti francamente incredibile, tanto da risultare quasi offensivi, al limite del canzonatorio. Aggiungo che la tabella del ciclo dell'umore, teoricamente presa dallo STEP-BD, non risulta ad oggi disponibile al link fornito nel libro. Insomma, chi propone soluzioni troppo semplici e riduttive a problemi complessi, e magari a prezzi elevati, onestamente non mi entusiasma.
Tutte le osservazioni sono riferite alla terza edizione del libro stesso (quindi ben tre edizioni e ancora così tanti refusi?). Ribadisco, comunque, l'apprezzamento per il fact-checking disponibile, almeno in Italia, nelle note a piè di pagina.