In una serie di interviste esclusive registrate poco prima della sua scomparsa, Felicia Bartolotta, la coraggiosa madre di Peppino Impastato, parla di sé: della sua vita, del suo rapporto con la famiglia, di suo figlio Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Un libro intriso di speranza per il futuro: nelle parole di Felicia, nel suo modello di donna che ha scelto di affiancare il figlio nel dire No alla mafia, c'è un esempio sempre attuale.
Nell'estate del 2002 Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato, si racconta a due giovani attivisti, Angelo Sicilia e Mari Albanese, tra gli animatori del primo Forum Sociale Antimafia di Cinisi. Sono conversazioni intime e toccanti: “Mamma Felicia” racconta del suo passato, del rapporto conflittuale col marito, del grande amore per suo figlio Peppino, della sua scelta, alla morte violenta di quest'ultimo, di aprire le porte della sua casa a tutti i giovani, per coltivare la memoria e spargere semi di consapevolezza per il futuro.
Nelle parole di Felicia, che appoggiò e sostenne suo figlio nel suo opporsi alla mafia, trovano posto la voglia di giustizia di una donna indomita e insieme la tenerezza di una madre che ricorda aneddoti dell’infanzia di Peppino, della sua giovinezza dedita alla militanza politica, della sua tragica fine. Felicia racconta la sua paura, i suoi timori, il suo dolore, ma con lo sguardo al futuro e alle nuove generazioni: le sue parole diventano prassi, agire quotidiano, dialogo incessante, ma soprattutto un messaggio attualissimo di speranza per il futuro.
La figura di Felicia Impastato deve essere tramandata, una delle donne più coraggiose che l' Italia abbia avuto. Si pensa sempre come la nascita di un figlio ti cambi ma niente a confronto dello sconvolgimento umano che ti porta la sua morte (e che morte quella di Peppino). Solamente non ho apprezzato molto la scelta stilistica di mantenere nello scritto il Siciliano parlato, sono certa di non aver compreso ogni parola o frase ed è un peccato perché il vissuto di questa donna va tramandato a tutti (siciliani e non)
Lunga intervista alla mamma di Peppino Impastato, preceduta da due brevi introduzioni sugli intervistatori e seguita da una brevissima postfazione sull'uso del siciliano nel testo. Bellissima testimonianza che si legge di un fiato. Avrebbe aiutato una piccola biografia di Peppino (per cui non è "fresco" di film o per chiarire alcuni aspetti non espliciti del racconto) e forse qualche nota per spiegare alcune parole o detti non immediatamente chiari (la "fuitina"...).