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318 pages, Kindle Edition
Published September 15, 2021
“Lei è amore.
Quell’amore inaspettato che bussa alla tua porta e illumina le tue ombre.
È la mia ombra d’argento, l’unica che conservi la scintilla, la luce, pur essendo sbiadita e lontana.
È la mia ficcanaso.
La mia ragazza dagli occhi azzurri”
Due anime spezzate s’incontrano e improvvisamente si ritrovano. Si ritrovano tra le braccia dell’altro. Si ritrovano, proprio come se si conoscessero da sempre.
Ha riacceso una luce, fatto brillare le mie ombre. La mia ficcanaso. La mia ombra d’argento. La mia farfalla luminosa. La mia dolce Malena Medea.
Perché lei vede in me quello che gli altri non sono mai riusciti a scorgere. Vede i miei sogni spezzati, le mie ferite, le mie paure e la passione folle che nutro per la mia arte.
Qualunque cosa dovesse accadere domani, non avrà importanza.
Perché stanotte ho capito che lei è la mia ombra d’argento.
L’unica ombra che brilla, anche dove tutto è sbiadito.
Sono consapevole, lo sono pienamente che, ogni volta che Benedetta pubblica un nuovo romanzo, un pezzo del mio cuore rimane incastonato tra le sue pagine.
Ombra d’Argento , non è una lettura semplice , nulla di Benedetta lo è mai, tanto è vero che prima di scrivere questa recensione ho avuto bisogno di far passare del tempo. Probabilmente dovevo lasciarlo andare o forse, legarlo a me per sempre, fatto sta che, ancora oggi, Ombra d’Argento è lì sotto la mia pelle e, come una farfalla con un’ala spezzata, fatica a prendere il volo.
Spezzata come lo è l’anima di Malena, danneggiata come la vita di León, destinato a vivere di ombre.
"Devi solo riuscire a smettere di sopravvivere e iniziare a vivere davvero."
Ma, adesso, lasciatemi raccontare la loro storia.
Malena Medea Cohen , è uno spirito libero, una viaggiatrice e una travel blogger che ha sempre presa a morsi la vita.
Fermarsi non sarebbe mai stato nei suoi piani se, due anni prima, non si fosse intromesso un terribile Invasore che ha cercato di interrompere la sua corsa, arrivando a farla cadere in ginocchio, ma senza però riuscire a sconfiggerla.
No, Malena è stata più forte di lui ed è stata proprio lei ad avere la meglio e ora, è pronta più che mai a rimettersi in gioco, a ricominciare a viaggiare.
Non in un posto lontano, non nella sua amata Italia no, Malena su consiglio del Dottor Gabriel Rojas, il suo psicologo, andrà, per un mese, a soli pochi chilometri di distanza da casa, in un casolare alle porte di Buenos Aires, un luogo in cui, una farfalla con le ali spezzate come lei, può trovare un nuovo inizio, una rinascita e forse, anche qualcosa di più.
Ed è proprio in quel luogo, tra un corso di yoga, uno di cucina ed un altro di equitazione, che Malena incontra il suo maestro di pittura, il Maestro , un uomo all’apparenza arrabbiato, duro, severo, scorbutico: impossibile.
«Ti ho fatto fare tardi per la passeggiata a cavallo. Ma non ti preoccupare, ti basterà dire a Victor e Martin che sono stata io a trattenerti. Tranquilla, loro non sono come León».
«E com’è León?».
«Impossibile».
«Grazie», le dico, prima che se ne vada.
«Non c’è di che. Anche se non è me che devi ringraziare», ammette.
«Ah, no? E chi altri?».
«L’impossibile», mi strizza l’occhio, poi si volta e se ne va.
L’impossibile, León.
E improvvisamente il mio cuore perde un battito.
E, per qualche assurda ragione, mi sento felice.
Un uomo che non ammette ritardi e che, senza guardarla nemmeno negli occhi, quando lei si presenta dopo l’inizio della lezione, non esita a cacciarla e a rimetterla al suo posto.
Ma, come dicevo all’inizio, León Fabian Rojas , questo è il nome del maestro, come Malena, è spezzato ma, se lei è pronta a ricominciare con la sua nuova vita, per lui la strada sembra dover rimanere perennemente in salita.
León, è sempre stato consapevole di quanto sarebbe accaduto, fin quando c’è riuscito, ha colto ogni opportunità, assaporando la luce attraverso i colori, colori che, da dieci anni a questa parte, per lui, si sono tramutati in ombre, ombre, che un giorno, lo porteranno al buio totale.
«Ombra d’argento», dice in un sussurro.
«È il nome dell’opera?»
«Sì, è il nome dell'unica ombra che, pur essendo sfocata, ha inondato la mia vita di luce».
L’arte è la sua vita, i contorni la sua unica speranza, ma, nel momento in cui i suoi occhi, scorgono la sagoma di Malena, lo sanno, ne sono consapevoli che, quella farfalla, è diversa dalle altre, non è cupa o offuscata, è d’argento, sì, una meravigliosa Ombra d’Argento .
E chissà se, dopo tanti anni di volti senza occhi e senza naso, volti che potrebbero essere di tutti o di nessuno, León, riuscirà a ritrovare la sua luce tra le ombre?
"Lei è la mia ombra d’argento. L’unica ombra che brilla, anche dove tutto è sbiadito. Perché i suoi occhi sono mare, i suoi capelli sono grano e la sua anima è luce."
Per saperlo, non vi resta altro da fare che lasciarvi ammaliare dalla lettura di Ombra d’Argento .
Ombra d’Argento è un romanzo profondo, intenso, toccante ed emozionante: un viaggio attraverso le anime di Malena e León.
Un viaggio tra le cicatrici di due corpi devastati, un viaggio attraverso i colori e le mille sfumature dell’argento, un viaggio doloroso ma coinvolgente, un viaggio dal buio, verso la luce.
Ha riacceso una luce, fatto brillare le mie ombre. La mia ficcanaso. La mia ombra d’argento. La mia farfalla luminosa. La mia dolce Malena Medea.
In ogni pagina, si percepisce un’emozione diversa, sensazioni e stati d’animo si avvicendano, inesorabilmente. Benedetta, con questo romanzo, credo abbia voluto mettere alla prova, come ormai ci ha abituate, la nostra sensibilità, regalandoci, ancora una volta, due protagonisti veri, reali, tangibili e combattenti.
Malena con il suo coraggio, la sua tenacia e la sua profonda voglia di vivere, di aggrapparsi alla vita e appunto, prenderla a morsi si dimostra una guerriera, una di quelle eroine che, se te le dovessi trovare davanti vorresti abbracciare per infondere felicità e amore o forse, per estirparne il dolore.
Perché lei vede in me quello che gli altri non sono mai riusciti a scorgere. Vede i miei sogni spezzati, le mie ferite, le mie paure e la passione folle che nutro per la mia arte.
León apparentemente è differente, è consapevole da sempre di quale sarà il suo destino e, la rassegnazione, poco a poco, inizia ad albergare dentro il suo cuore ma, non si abbatte, dipinge instancabilmente con la convinzione che quel che lascia durerà per sempre.
Insieme, come due farfalle che, con le ali spezzate, se unite, riescono a scoccare il volo, riusciranno a riscoprirsi, a ritrovarsi, ad ascoltare il loro stesso cuore e, finalmente a permettere a qualcuno di completarli, per diventare, insieme, un unico e solo, essere perfetto.
“Due anime spezzate s’incontrano e improvvisamente si ritrovano. Si ritrovano tra le braccia dell’altro. Si ritrovano. Si ritrovano, proprio come se si conoscessero da sempre.”
Ed è proprio la perfezione che ho trovato in Ombra d’Argento , la perfezione di due anime imperfette e danneggiate, ma ho trovato anche Benedetta, forse una nuova Benedetta, più malinconica ma coraggiosa, più tenace e combattiva, più donna e meno autrice.
Sì, tra le pagine di Ombra d’Argento ho conosciuto maggiormente Benedetta e, forse, professionalmente e platonicamente parlando, me ne sono innamorata ancora di più.
Lui non lo sa ma, se riuscissi a svuotarmi di questo dolore che mi riempie il petto, mi aggrapperei a lui.
Vi basteranno, ora, solo tre buoni motivi per leggere Ombra d’Argento ?