Aonghus Mór ha una missione: deve rapire una giovane novizia da un convento e tenerla in ostaggio per proteggere la gente del suo clan. Non è un gesto nobile, ma sono tempi bui per la Scozia, in procinto di muovere guerra contro i norvegesi. La prigioniera, però, si rivela ben presto indomita, anche se innocente e luminosa al punto da far dubitare Aonghus delle proprie scelte. Nonostante sia figlia di un nemico, il guerriero inizia a provare nei suoi confronti un desiderio inconfessabile. Un'attrazione condivisa dalla stessa prigioniera. Intanto, un viaggio avventuroso alla ricerca di una pietra dotata di poteri leggendari potrebbe unire la Scozia. O spezzare due cuori…
Emanuela - per RFS . Ragazze, correte in edicola e non fatevi scappare questa gustosissima novità dei Romanzi passione della Mondadori, firmata dal nostro inossidabile duo delle Peperoncine!
Ne Il guerriero e la novizia siamo trasportate in un Medioevo avventuroso e oscuro,tra le lande della Scozia spazzate dai venti del Nord dove tra isolani e vichinghi esiste una tregua precaria e instabile.
Proprio per acquisire maggior peso decisionale di fronte al sovrano vichingo,il giovane Aonghus Mor ,erede del casato di Islay viene mandato sull’isola di Iona con lo scopo di catturare come ostaggio una giovane monaca, Eidilidh, figlia di un nobile scozzese fiancheggiatore del re norvegese.
Scompiglio tra le monache e una fuga precipitosa mettono in evidenza il carattere peperino della ragazza, che in verità non ha ancora pronunciato i voti completi, e colpiscono nel segno il giovane guerriero amante delle gonnelle e delle facili conquiste.
Portata come prigioniera nella fortezza sassosa degli scozzesi, Eidilidh sarà ben presto trascinata in avvenimenti repentini nei quali assumerà il suo ruolo come protagonista e artefice delle sorti della guerra.
Potrebbe apparire da principio come il consueto romance storico ambientato nel rude paesaggio scozzese, ai tempi delle battaglie corpo a corpo, ma le nostre Peperoncine vi sorprenderanno con ingredienti sfiziosi… come la magia e un provvidenziale fantasma che aggiungono brio e vivacità alla storia.
Appassionati incontri d’amore non lasceranno deluse per sensualità e sentimento,il tutto condito da una bella introspezione dei personaggi caratterizzata dai pensieri di entrambi i protagonisti che arricchiscono la storia rendendola viva e brillante.Una storia veramente al top grazie alle nostre scrittrici a quattro mani che insieme si rivelano essere una garanzia!
Se c'è una cosa di cui talvolta mi lamento, leggendo romance storici, è la mancanza di accuratezza storica nelle ambientazioni, elemento che a volte persino rinomate autrici straniere tralasciano in favore della storia d'amore o dell'elemento avventuroso. Al contrario, mi ritrovo parecchio soddisfatta quando mi trovo tra le mani un romanzo d'amore, che può contare su un buon background documentale, dove verosimiglianza e fantasia coesistono senza contrasti, dove l'attenzione per il dettaglio giusto, che si tratti di luoghi, di nomi o di vocaboli, non va ad appesantire la narrazione. Aggiungeteci che la penna - anzi, la doppia penna - è italiana e capirete perché questo romanzo si è rivelato ricco di ottimi ingredienti.
In effetti, l'ho trovato nel suo genere quasi perfetto (a parte forse il titolo, per me poco evocativo): ben sviluppati i personaggi (entrambi simpatici, giovani ma positivi), interessante l'epoca scelta e il contesto storico-geografico (siamo nel 1263, mentre le isole Ebridi si ritrovano contese tra il re di Scozia e quello di Norvegia, e i clan locali non sanno ancora con quale fronte schierarsi per riuscire a sopravvivere), mentre l'elemento magico/paranormale si inserisce a proposito, richiamando leggende collegate realmente agli accadimenti citati.
D'altronde, la storia medievale è un continuo calderone di verità e leggende, dove è difficile tracciare un confine netto, e a volte va anche meglio lasciare che permanga un certo alone di mistero: così l'unione tra due clan potrebbe essere davvero stata sugellata dall'amore, come valorosi guerrieri potrebbero aver davvero combattuto in battaglia spronati dalla benedizione di un talismano, e un avo dei Campbell ben avrebbe potuto sostare ancora un po' nel nostro mondo per confidare un segreto prezioso alle proprie discendenti. Perché no?
Da ultimo: punto bonus per la scrittura a quattro mani. Non ho davvero percepito cambi di stile, ma la narrazione risulta fluida, coordinata, sempre corretta.
Non mi fanno mai impazzire i romanzi rosa, ma quelli storici li apprezzo decisamente di più. Bello che alcuni dei fatti narrati provengano da leggende scozzesi o da cronache del tempo. La componente soprannaturale mi ha molto scocciato all'inizio, poi è diventata abbastanza comica e mi ha strappato un sorriso. Mi è piaciuta la descrizione della battaglia, anche se l'ho trovata alquanto... Fulminea 😅
Già dalle prime pagine ho trovato questo romanzo veramente gradevole e scorrevole. Non mi aspettavo che nei capitoli successivi la lettura mi avrebbe coinvolto così tanto. All'inizio la storia ha quel tocco di fantasy e di ironico che la fa sembrare leggera e scherzosa. Anche i nomi strani, che in realtà strani non sono perché hanno attinenza storica, e l'ambientazione medievale concorrono a creare l'atmosfera di una favola. I due protagonisti, Aonghus ed Eilidh, vengono presentati in situazioni molto stravaganti. Aonghus è il valoroso signore dell'isola di Islay e anche un impenitente donnaiolo. È appena riuscito a sedurre una giovane del castello dello zio Dubhghall, nell'isola di Mull, quando viene interrotto proprio sul più bello e convocato per una riunione urgente. Gli viene affidato l'incarico di rapire una giovane novizia che lo zio vuole utilizzare come garanzia per ingraziarsi o per ricattare, a seconda della necessità, l'influente Cailean Mòr Campbell, padre della ragazza e braccio destro del re di Scozia Alexander III. I territori delle isole Ebridi, che comprendono l'isola di Mull, vengono rivendicati dal re scozzese ma sono sotto il dominio del re norvegese Haakkon. I signori delle isole hanno accettato senza troppe rimostranze il controllo norvegese perché data la lontananza dal potere centrale possono godere di una certa libertà d'azione e indipendenza. Dubhgall cerca di assicurarsi che comunque finisca lo scontro tra Scozzesi e Norvegesi, ora che è necessario schierarsi a difesa del re straniero per il vincolo del giuramento di fedeltà, non risulti una completa disfatta per l'isola di Mull che governa. Eilidh dal canto suo non è un propriamente un modello di novizia. La conosciamo relegata a strappare erbacce come punizione per aver sbadigliato durante le lodi mattutine. Quando nel convento irrompono dei loschi guerrieri che chiedono di lei, la giovane riesce a nascondersi grazie all'aiuto di fantasma, proprio un fantasma, tale frate Cuthbert. Lo spirito non solo cerca di metterla in salvo dal rapimento, ma piano piano le rivela importanti segreti che la coinvolgono e diverrà una vera e propria guida. Il destino di Eilidh è segnato e Aonghus ed il suo fedele amico Murchadh riescono a prelevarla per condurla nell'isola di Mull. La giovane, ribelle e un po' ingenua, fa subito breccia nel cuore del guerriero. Il forte senso del dovere e qualche fraintendimento impediscono ad Aonghus di lasciarsi andare alla sua natura passionale anche se il sentimento che sboccia influisce non poco sulle sue decisioni. La trama che in principio sembra molto semplice e lineare si arricchisce piano piano e diventa imprevedibile e avvincente. Fantasia, leggenda, storia vera, romanticismo e umorismo si fondono in modo armonioso. Ho adorato la cura dei particolari, non viene lasciato nulla all'immaginazione ma eventi, ambienti, costumi, oggetti vengono descritti in modo accurato ed accattivante rendendo la lettura molto costruttiva e istruttiva. La cultura scozzese del periodo in cui coesistono quasi magicamente una radicata fede cristiana e l'attaccamento alle tradizioni pagane viene resa in modo molto efficace. Lo stile di scrittura è molto chiaro, scorrevole, appropriato. Poco prima dei risvolti finali ho avuto un momento di incertezza nella lettura, forse perché non vedevo l'ora di conoscere l'esito delle vicende ma mi è sembrato che il racconto si impegolasse per qualche pagina. Il romanzo in generale mi ha lasciato un piacevole senso di soddisfazione e buon umore, non posso che consigliarne la lettura.
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— Stiamo per affrontare tempi difficili. Ho bisogno che tu sia lucido. Che compia il tuo dovere. […] Alexander III è da tempo una spina nel fianco, per noi isolani — aveva nel frattempo ripreso a sproloquiare lo zio. — La fissazione di riunire sotto il suo comando l’intera Scozia lo rende pericoloso. È solo questione di tempo prima che sferri un attacco più deciso.
A Aonghus Mór, signore dell’isola di Islay, è stata affidata una missione: prelevare una novizia nel convento sull’isola di Iona; costei è di vitale importanza per il gioco di alleanze che ha in mente Dubhgall al fine di trovarsi sempre dalla parte del vincitore. Il nipote, nonostante abbia compreso il piano dello zio e non lo approvi, esegue gli ordini con l’auspicio che presto possa prendere pieno possesso del suo ruolo a Islay e, nel frattempo, non smette di sollazzarsi tra le gonnelle che gli capitano a tiro.
La giovane preda, abbigliata con le mortificanti vesti del convento, fece per scattare in piedi, ma lui fu più lesto. Le afferrò uno dei polsi sottili. […] La osservò dibattersi e, non per la prima volta quel giorno, si trovò a pensare che le religiose di Iona fossero dotate di uno spirito indomito. […] — Siete voi Eilidh? […] Era sul punto di ripetere la domanda, quando i suoi occhi incrociarono quelli di lei. Erano grandi e luminosi, circondati da folte ciglia scure. Grigi e mutevoli come il mare quando è arrabbiato. Iridi di ferro e di velluto, capaci di incatenare un uomo o di incantarlo.
Il guerriero non fallisce neanche in questo incarico, e dopo il primo incontro “scioccante” per entrambi, i due giovani iniziano a scambiarsi confidenze e segreti; e come un incantesimo o grazie a un gioco divino, tra i due nasce un’alchimia del tutto particolare che spinge l’imperituro donnaiolo a promettere a Eilidh che l’avrebbe sempre protetta. Aonghus cerca di convincersi che è solo per la “causa”, oltre a una semplice attrazione… che, però, non si assomiglia per nulla al richiamo carnale per Margaret. Tuttavia è sempre più confuso ogni volta che si avvicina a Eilidh, e pur rispettando gli ordini di Dubhgall – e le allenze da lui dettate –, si ritroverà ancor più spesso ad agire d’istinto, soprattutto al momento di comunicare lo stratagemma perfetto per proteggere, per sempre, la ragazza. Eilidh, nel trambusto pre-rapimento, farà l’incontro con il suo mentore: fratello Cuthbert. Costui la veglierà dall’alto, consigliandola e rivelandole il segreto per mettere al sicuro la Scozia dalle invasioni norvegesi.
— Che Dio mi perdoni — lo udì sussurrare. E, senza darle il tempo di capire, posò le labbra sulle sue. Eilidh sussultò al contatto. Era caldo e rude e… oh! La stava baciando davvero.
Il rapporto sempre più stretto tra il rapitore e la cailleach dhubh porterà entrambi a comprendere che a legarli vi è anche lo stesso desiderio: essere liberi, liberi di restare insieme. Ma Aonghus sa che la guerra tra i norvegesi e la Scozia è inevitabile, e per limitarne i danni, si affida alle parole di Eilidh e del suo consigliere.
— Tu sei stato costretto a schierarti contro la mia gente, contro la Scozia. Ma noi potremmo rappresentare la chiave per liberare per sempre le Isole dai norvegesi
Il guerriero si è impegnato a cercare con lei la Stone of Victory, ma come riuscirà a conciliare l’amor di patria con il nuovo sentimento dal quale si sente avvolto? Con chi si schiererà alla fine Aonghus? Riusciranno a unire gli intenti e vivere il loro amore?
Leggere un romanzo del duo Boiocchi-Piazza è come avventurarsi in un territorio inesplorato, fitto di leggende, curiosità, avventura e l’incontenibile passione con cui il lettore si trova sempre così a suo agio. Seppur abbiamo conosciuto, attraverso tante letture, la Scozia in tutte le salse, le autrici hanno attinto a veri fatti storici e costruito una storia ad hoc per il valoroso Aonghus. Vi invito a leggere alla fine del romanzo i cenni storici che sono sempre esplicativi e interessanti in ogni lettura dei Romanzi Mondadori.
Il guerriero e la novizia ci presenta due personaggi agli antipodi, soprattutto nel modo di vivere. Eilidh è figlia del potente Cailean Mór ed è proprio per decisione di suo padre – il motivo a voi scoprirlo! – che viene destinata a sposa del Signore. Di Aonghus già vi ho narrato molto, ma dovreste leggere il romanzo per assistere al suo radicale cambiamento. In un certo senso sarà proprio la fede a unire i due giovani, quasi legati da una decisione divina. Entrambi i profili sono tratteggiati alla perfezione, soprattutto per quanto riguarda la parte introspettiva. Eilidh è credente eppure sa che il convento non è nel suo destino; si aggrappa a Dio nel momento del bisogno ma è di indole ribelle e in suo aiuto apparirà una figura importante, il già nominato fratello Cuthbert; consigliere al momento opportuno, appoggerà l’inopportuna relazione tra la sua protetta e il signore di Islay. C’è un personaggio che mi è rimasto nel cuore – l’uomo orso, come lo definisce Eilidh – che rappresenta un forte legame di amicizia con il protagonista. Il mio animo romantico sognerebbe una storia anche per lui, chissà se gridarlo ad alta voce alle autrici, servirà a riportare Muchandh tra le braccia dei lettori?
Un romanzo avventuroso, appassionante e romantico, in un’ambientazione particolare che vi farà davvero sognare grazie alla sapiente scrittura delle autrici, in una mescolanza armonica e sensuale. Non aggiungo altro per non togliervi il gusto, ma preparatevi a tutto!
Amore, passione e avventura si fondono in questo romance storico con una parte magica/fantasy che richiama leggende reali legate ad avvenimenti storici realmente accaduti. Siamo in Scozia nel 1200 e sta per scoppiare una guerra fra Scozia e Norvegia per il possesso delle isole Ebridi… Medioevo, periodo affascinante sia dal punto di vista storico che soprannaturale… Medioevo carico di leggende ed elementi fantastici che ben si sposano con la trama del romanzo che riesce a dare anche un ottimo background storico con riferimenti precisi e accurati.. Un periodo misterioso che si presta benissimo ad una storia d’ amore intrisa di avventura .... Una scrittura a quattro mani scorrevole e piacevolissima che riesce a dare una visione equilibrata fra storia, romance, avventura e mistero.... Non il solito romance... Non il solito storico… Non il solito fantasy... Provare per credere!
Non è male devo dire che era partito carino, ma è leggermente migliorato andando avanti, loro due sono molto dolci soprattutto lui che sembra all' inizio uno scellerato che vuole solo andare a letto con più donne possibili, mentre lei una dolce ragazza che non sa niente della vita e invece le cose si ribaltano e lui diventa di una dolcezza unica, bella anche la storia della Scozia, di come si sia liberata degli oppressori, mi sarebbe piaciuto si fosse scritto meno tutte le parti sulla vergine maria, la pietra che benedice la gente e tante altre cose, ma alla fine ha dato un tocco in più alla storia che altrimenti sarebbe stata quasi uguale alle altre.
Forse sono io che non sopporto più questo genere, almeno nelle sue manifestazioni più "canoniche", scontate, ripetitive... nei personaggi appiattiti nel loro ruolo, anonimi, privi di una vera personalità. E non faccio distinzioni tra autrici italiane e straniere. Niente, superata la prima metà, ho dovuto abbandonare, stremata dalla noia (e per questo non assegno stelline). Però, almeno dal punto di vista formale, nulla da eccepire: è scritto bene.