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Quella metà di noi

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Alle volte ci si ritrova nel mezzo: di due case, di più lingue. Nel mezzo di più vite, di decisioni ancora da prendere, di bisogni contrastanti. È qui che sta Matilde, maestra in pensione che si reinventa badante, alle prese con una parte di se stessa che credeva di non dover mai affrontare. I segreti sono spazi di intimità da preservare, nascondigli per azioni incoerenti, fughe, ma anche regali senza mittente per le persone che amiamo. Ma cosa resta di autentico nei rapporti quando si omette una parte di sé? Dove si sposta il confine tra sentimento e calcolo? Matilde lo scoprirà nel confronto con sua figlia, con l'ingegnere di cui si prende cura, con gli spaccati di vite sempre in bilico del quartiere di periferia in cui vive: ogni rapporto ci trasforma, in una dimensione di reciprocità che, attraverso l'altro, ci permette di valutare quanto, alla fine, siamo disposti a cedere di quella metà di noi. Dando voce a una coralità di personaggi, Paola Cereda racconta una società frammentata che cambia e fa emergere nuovi bisogni e nuove prospettive, in cui pare necessario inventarsi una nuova modalità per far quadrare i conti con noi stessi e con gli altri. Con una scrittura asciutta e chirurgica, che pure inaugura spazi di autentica poesia, tesse una storia universale, la storia di una donna in grado di restare in piedi quando crolla anche l'ultima illusione.

222 pages, Paperback

First published February 21, 2019

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Paola Cereda

10 books3 followers

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Displaying 1 - 25 of 25 reviews
Profile Image for Come Musica.
2,062 reviews627 followers
March 13, 2019
Matilde, una maestra in pensione, che, per pagare i suoi debiti e sopravvivere, è costretta a fare la badante. Matilde che entra nella vita di una famiglia non sua per “mettersi a disposizione di...” e che alla fine, con la morte del suo assistito, mette ordine tra le sue priorità e prova a far tornare i conti.

Perché: “Siamo molto di più della somma delle nostre necessità e delle nostre aspirazioni, siamo una complessità che contiene al proprio interno l’eventualità di uno o più sbagli.”

Per rivelarci che: “L’amore è una storia che ne contiene altre, tutte differenti e ugualmente valide. Amore come desiderio viscerale. Amore come assenza temporanea di morte. Come interezza totale e momentanea. C’è dell’assurdità nell’amore, mischiata al desiderio di compiacere, al bisogno di non deludere, alla voglia di sentirsi al centro, sempre capaci. Quanto bene fa, invece, lasciare a chi amiamo il dovere di riempire i propri vuoti e di abitare i propri spazi. Ci sono rumori notturni che lasciano svegli – non dobbiamo silenziarli – ambizioni insoddisfatte – non dobbiamo consolarle – cadute improvvise da guardare senza tendere la mano. Soprattutto questo è amore. È il bisogno costante di ridefinire i confini: ciò che ti accarezza, non deve ferirmi. Se lo fa, non è amore. A distruggerci non sono i sentimenti, ma l’abuso che ne facciamo.”

Matilde e le sue parole dette a metà che alla fine ti si mette accanto, come farebbe una donna che a modo suo ti vuole bene.
Profile Image for ☽ Sono sempre vissuta nel castello Chiara.
185 reviews297 followers
April 19, 2019
Ho letto 80 pagine ma continuare la lettura significherebbe farmi violenza.
Se si decide di scrivere un libro con personaggi di base poco interessanti, ci vuole una grande abilità a renderli significativi o stimolanti. Qui non ci siamo proprio, l’intento è sicuramente quello di mostrare persone comuni, svelandone i lati nascosti ma il risultato sono una serie di ovvietà spaventose. La trama si perde in tutte queste costellazione di personaggi, uno più insulso dell’altro, compresa l’odiosa protagonista. E non ho menzionato lo sguardo veramente vecchio del libro: ma davvero nel 2019 c’è ancora qualcuno che si scandalizza perché in autobus la gente sta a guardare il cellulare? Ma per favore!
Profile Image for Marcello S.
647 reviews291 followers
September 29, 2019
Il soggetto - un’insegnante in pensione che vive nella periferia torinese ha bisogno di soldi per un motivo ancora non chiaro e trova lavoro come badante presso un ingegnere - potrebbe essere interessante. Centro vs periferia. Amore vs solitudine.

La scrittura però ha pochi motivi di interesse. Manca di spessore, densità. C’è qualche ripetizione di troppo e la presentazione dei personaggi è fin troppo classica. Le digressioni calcistiche vorrebbero dare un po’ di colore ma sono abbastanza inutili. Qualche cliché (i rapporti madre-figlia e nonna-nipote, la non-comunicazione sui mezzi pubblici).
Scolastico. [58/100]
Profile Image for La lettrice controcorrente.
592 reviews248 followers
August 10, 2019
Tre e mezzo
Quella metà di noi  di Paola Cereda (Giulio Perrone Editore) è una storia che mi ha stupito. Cereda usa pochi elementi, una storia lineare... e riesce a catturare dalla prima all'ultima riga la nostra attenzione. Nessun colpo di scena, niente  in grado di sconvolgerci, eppure la nostra protagonista Matilde, ci trascina nella sua vita facendoci dimenticare tutto il resto.

Matilde è una maestra in pensione, rimasta vedova presto, ha cresciuto da sola la figlia Emanuela. Ora che potrebbe godersi finalmente il riposo, scegli di fare la badante. Perché? E' attorno a questa domanda che ruota tutto il libro.

Fare i conti con un nuovo mestiere non è facile, specialmente perché significa rapportarsi con il dolore, l'assenza, la perdita delle illusioni. Matilde si prende cura dell'ingegnere, un uomo ridotto a pelle e ossa con una moglie che prende a male parole la domestica e sembra avere qualche problemino con la mania di controllo. Matilde si inserisce in questo contesto difficile, malinconico. Solleva e aiuta il signore tutti i giorni, nonostante la stanchezza, il mal di schiena e le preoccupazioni. Ha bisogno di quei soldi. Sì ma perché?

La vita di Matilde è tutta in bianco e nero. Torna a casa da sola, vive in un quartiere popolare in cui abitano personaggi pittoreschi, e loro sì che aggiungono colore alla narrazione a all'esistenza: dal signore  di fronte che l'ha vista invecchiare, al giovane studente che ha abbandonato l'università per seguire i sogni. E poi quella cartolina sul frigo... quella dà colore alla vita di Matilde, perché le ricorda quello che era, quello che aveva e ciò che sognava.
RECENSIONE COMPLETA: www.lalettricecontrocorrente.it
Profile Image for Antonella Imperiali.
1,268 reviews144 followers
September 22, 2019
Piemonte: Torino

In fondo è una bella persona, Matilde. Maestra (una rumpi cujun d’eccellenza) in pensione, badante per necessità (perché il tempo vuoto non le piace e perché ha scelto di sopravvivere).
È una donna di cuore, una di quelle persone per le quali regalare a qualcuno uno sguardo attento, significa autorizzarlo all’esistenza.

Attorno a lei, in una Torino di periferia, multietnica, ruotano altre esistenze delle quali ci vengono offerti dei ritratti e che ci danno la misura del mondo che cambia. Banali, forse, ma in fondo è ciò che la vita oggi ci mette costantemente sotto gli occhi.
Solo che qui è scritto, e scritto bene.

Le badanti si muovono in città al braccio di un anziano o dietro a una carrozzina. Tengono il passo di chi accompagnano, hanno l’orecchio teso e una borsa appesa al polso.

Matilde, donna paziente e accorta.

Si chiese se ci fossero parole adatte a descrivere quella metà di noi che non viene raccontata e che continua a esistere, nonostante l’imbarazzo.

Matilde che non ha parole sufficienti per spiegarsi con la figlia, Emanuela, donna insopportabilmente egoista, come le nipoti, brave solo a chiedere (pretendere) o a disinteressarsi; le ho trovate “cattive” nel senso più puro della parola.

Storia amara di una persona che dalla vita non ha avuto granché, se non illusioni e fregature, ma che, nonostante tutto, ha ancora voglia di dare e tanto, ha ancora voglia, benché stanca, di ripartire.

3,5

📚 Biblioteca
🇮🇹 2° Giro d’Italia in 20 libri: Piemonte
🤔 RC 2019 - Esimio sconosciuto
🧙‍♀️Dozzina Premio Strega 2019
Profile Image for Francyy.
678 reviews72 followers
April 22, 2019
Mi aspettavo qualcosa di più vista la candidatura allo Strega. Spunti molto buoni, un finale (ultime cinque righe) interessanti, ma davvero troppe forzature, si è voluto inserire un po' più del necessario. Le storie si intrecciano, ma senza una regia che le faccia dipanare senza rischiare una eccessiva autonomia. Comunque ben scritto.
Profile Image for Giorgio Palumbo.
Author 4 books19 followers
March 16, 2019
un libro bellissimo, nel suo essere malinconico, realista, attuale, doloroso, profondamente di altri tempi che non siano questi perché a volte quando si parla di paure ci vuole anche coraggio, soprattutto ad essere oggi una donna sola, in pensione, e che misura le proprie distanze da chiunque, compreso quello che resta della sua famiglia, e del suo amore. Caldamente consigliato
Profile Image for SaraDurantini.
66 reviews3 followers
April 2, 2019
Ci sono romanzi che aprono una breccia, inaspettata, nel vuoto quotidiano, romanzi nei quali è facile riconoscersi, che tendono la mano al nodo emotivo celato da qualche parte dentro di noi e che non osiamo chiamare con il proprio nome. Si tratta di romanzi potenti, che si inseriscono nella cultura collettiva di un Paese. Quella metà di noi di Paola Cereda (Giulio Perrone Editore), tra i dodici candidati al Premio Strega, è uno di questi.
https://corsierincorsi.blogspot.com/2...
Profile Image for Federica Rampi.
702 reviews230 followers
June 3, 2019
Delicato e crudo. Una prosa pulita e commovente
La capacità di raccontarsi, di fare un bilancio senza mai sentirsi sconfitti, andare avanti soppesando gesti e parole
C’è quella terra di mezzo, quella metà di ciascuno, che può condannare o salvare, ma che riesce comunque a darci conforto, con la complicità del silenzio
Lo sguardo attraverso il quale Matilde Mezzalama, maestra in pensione che si reinventa una vita come badante, è quello del disincanto, perchè l’amore sia tutto, tranne dovere.

“Il noi – il me con l’altro – le aveva lavorato dentro e l’aveva resa consapevole dell’importanza eccezionale dei limiti: si vive per essere felici almeno un po’, si muore per non essere infelici per sempre.”

Profile Image for alessandra falca.
569 reviews32 followers
April 5, 2019
Il libro scorre. La tragicommedia e i dialoghi facilitano tutto ciò. Torino, la periferia, oggi. I personaggi sono ben delineati. Perché tre stelle? Né tanto, né poco? Perché tra pochino me lo sono scordata. È un attimo.
Profile Image for Marta Folgarait.
693 reviews7 followers
April 21, 2019
Leggere questo libro è stato come camminare su un rettilineo senza tralasciare di curiosare lungo le varie stradine che si diramano a destra e a sinistra
Profile Image for Massimo Monteverdi.
704 reviews19 followers
November 21, 2019
In fondo, la letteratura media in Italia è tutta così. Storie minori di personaggi infilati in stereotipi pre-confezionati. C’è la periferia della grande città, c’è la famiglia ricca e infelice, c’è la famiglia non ricca e ugualmente infelice, ci sono dialoghi che fanno emergere la mediocrità della vita di chi fatica ad arrivare alla fine del mese e la mediocrità di chi quella fatica non prova, ma inspiegabilmente spreca i propri privilegi per soddisfare demoni sconosciuti. Ci sono, vivaddio, gli immigrati: risorsa infinita per gli scrittori d’oggi, per riempire la trama di voci diverse e inconciliabili, ma anche per sottolineare quanto i razzisti in questo Paese siano esattamente uguali ai razzisti ovunque. Il racconto si perde un po’ per strada, con caratteri minori non proprio memorabili. Resta un finale dolce amaro, aperto a ogni possibilità.
Profile Image for Claudia.
115 reviews
August 15, 2021
GRUPPO DI LETTURA Libro piacevole, scritto bene e con un buon ritmo. La vita di tutti i protagonisti è complicata, colma di difficoltà, segreti e rapporti tesi, pieni di calcoli e poco lineari. Matilde, la protagonista, vive a Torino in periferia ed e’ vedova. Insegnante in pensione inizia una relazione appassionata con un uomo molto più giovane di lei; fin quando lui la convince ad investire tutti i suoi risparmi in una attività alberghiera all’estero, intestata solo a lui. Quest’ultimo parte e lei rimane a Torino sola e senza niente. E’ costretta a lavorare come badante per poter sopravvivere. Va a servizio da una coppia che abita in centro e si occupa dell’ingegnere, che necessita di cure.

In questa famiglia, compresa la domestica, ci sono relazioni controverse: ognuno ha segreti, seconde vite, “un’altra metà” tenuta segreta agli altri. La figlia e le nipoti di Matilde non conoscono le vicissitudini della madre: chiedono, pretendono con arroganza e acidità ... a fronte di rapporti inesistenti con la madre, che non aveva condiviso con loro l’altra metà della sua vita. Alla fine Matilde sceglie di aiutare la figlia, cercando di recuperare l’investimento sbagliato.
Profile Image for GiulsJups.
111 reviews
May 6, 2019
“Mi consideravo la somma logica di un passato ma Amedeo mi diceva sbagli, hai una vita davanti. Non tutta, rispondevo io, solo un pezzo. Che differenza fa, credi forse che ci sia qualcuno così sfortunato da sapere con certezza quanto gli resti per davvero? Il tempo, l’orologio alle tue spalle fermo sulle dodici e venti. ora capisco perché non gli ho cambiato la pila: sta lì, immobile sulla parete, a ricordarmi che dovremmo vivere in base alle intenzioni e non in base al tempo.”
"Quella metà di noi”, scritto da Paola Cereda ed edito Giulio Perrone editore, impartisce a chiunque lo legga più di una lezione, tutte importantissime.
Matilde, vedova e madre, è un’insegnante in pensione, pensione che però non può godersi ma che anzi trascorre immersa in un altro lavoro, quello di badante.
Matilde imparerà delle lezioni davvero importanti a sue spese regalando a noi degli insegnamenti preziosi.
Una lettura che ho apprezzato davvero tanto.
Profile Image for Letizia.
3 reviews1 follower
August 29, 2020
In un mondo in cui la cosa più importante sembra essere la nostra apparenza, Paola Cereda ci fa riflettere su una domanda importante: che cosa ci definisce? Sono i nostri sogni, i nostri errori, le nostre speranze, il nostro destino? Siamo noi che definiamo noi stessi o è lo sguardo degli altri a farlo per noi?
Le storie dei personaggi principali si rincorrono sullo sfondo della vita in periferia, con il suo dialetto, i personaggi stravaganti e il mix interculturale. Una vita così tristemente conosciuta a chi viene da un luogo simile e al contempo così aliena, inimmaginabile e spaventosa per chi vive nel centro della città. Barriera di Milano è il nome della periferia torinese in cui si svolge il racconto e non a caso. Le “barriere” sono un leitmotiv di questo romanzo: barriere geografiche, fisiche, emotive, culturali. Del resto, lo ammette anche la scrittrice: “Barriera è una parola che condiziona le esistenze”. C’è una figlia che cerca di superare le barriere geografiche per allontanarsi dalla tristezza di una quotidianità che non la rappresenta, trasferendosi pochi chilometri più a nord, verso quella “zona precollinare” che non è più un luogo ma un vero e proprio status. Cambiare, superare le barriere per sentirsi più interessanti. C’è una donna matura che cerca di superare le barriere di un segreto che fa troppa paura, la paura di sentirsi rinfacciare da chi ci è vicino “sei troppo vecchia per l’amore” o, ancora peggio, sentire la voglia di rimproverarselo da soli. Cambiare, superare le barriere per sentire di meritarsi ancora qualcosa di bello. C’è un ingegnere che cerca di superare le barriere di un “quadro clinico” che non lo definisce, perché il corpo non risponderà più ai comandi, ma la testa sì. Cambiare, superare le barriere perché io non sono una malattia, io non sono l’involucro della persona che fu, io sono la persona che c’è ancora, anche se diversa: accetta chi sono ora, non chi ero un tempo.
Paola Cereda sceglie con cura le parole, badando bene al peso che ognuna di esse ha all’interno della frase e spaziando dalla realtà al piano astratto di quei sentimenti che devono essere chiusi a chiave e lontani dagli occhi di chi potrebbe vederli. Il risultato è un melting pot che non tralascia nessun sentimento, un romanzo che scorre rapido, facile da leggere e da cui è molto difficile prendersi una pausa: il lettore sente il bisogno di sapere come finirà la storia, perché l’autrice parla di quei sentimenti che ogni persona sperimenta almeno una volta nella propria vita.
Profile Image for Paola.
120 reviews4 followers
Read
October 24, 2019
Quando si può dire che un libro è bello? Quando ti entra nel cuore e lo senti tuo nonostante non parli di te e racconti una storia che non ti appartiene, ma quella storia la vivi davvero mentre scorrono le pagine e le parole si fanno immagini reali, diventano emozioni vere. Questo ho provato leggendo Quella metà di noi di Paola Cereda. Un'insegnante in pensione, vedova, madre di una figkia arrabbiata con lei per non averle dato la vita che voleva, si reinventa badante per necessità economica. Matilde, questo è il suo nome, appare una donna insignificante che si lascia vivere, non combatte per i suoi sogni e si fa mettere i piedi in testa dalla figlia. descritta così è un personaggio che fa rabbia, attaccata alla sua vita, alla zona di una città che più nulla offre e dalla quale tutti fuggono; tranne lei. Fa rabbia anche quando si concede il "lusso" di un vizio, di un sentimento profondo e travolgente, ma che non vive fino in fondo perché in fondo c'è un salto da fare troppo alto per lei. Eppur,e nonostante tutto ciò, è un personaggio che si ama perché vero, che ha messo sempre prima gli altri davanti credendo di fare la cosa giusta o forse per elemosinare amore. Quante persone conosciamo così, che siamo pronte a giudicare per la loro incapacità di vivere, ma che se facessero il contrario considereremmo egoiste?. Ho ripensato a mia madre, alle rinunce che ha fatto nella vita per i figli; mi sono rivista come figlia, spesso ingiusta nei confronti di una madre capro espiatorio di tutte le cose storte. La storia è semplice, narrata con una penna decisa ed acuta pur nella forma semplice ed asciutta. Trasuda di realtà, mette in scena dinamiche quotidiane tanto ovvie quanto spiazzanti. Nel momento in cui Matilde diventa badante e si confronta con la vita di una famiglia ricca inizia a rivalutare la sua. Non prende decisioni azzardate, niente colpi di testa, non è da lei, ma tanti nodi vengono al pettine e il lettore si augura di vederli districati Però questo spetta solo a Matilde, se vorrà farlo e a noi non resta che rispettare le sue scelte, giuste o sbagliate che siano. Perché Matilde è quella metà di noi. Davvero una scrittura incantevole, un occhio attento alla mutevolezza dell'animo umano, la sensazione di vita vera. Unica pecca se proprio vogliamo trovarne è la copertina decisamente poco accattivante.
Profile Image for Lidia Calamia.
155 reviews2 followers
September 8, 2019
Torino. Barriera di Milano per l’esattezza, zona segnata negli anni da immigrazione prima dal sud, piazza Cerignola lascia già intuire qualcosa, e da poco dal resto del mondo. La vita di Matilde, maestra in pensione torinese di Barriera, vive tutte le evoluzioni di questo quartiere scegliendo di non abbandonare mai la casa di via Scarlatti, un po’ per scelta un po’ per necessità, assaporando il degrado e lo splendore che la periferia può riservare. Rimane vedova troppo presto e le tocca fare i conti con una figlia che si è sempre vergognata delle sue origini e ha vissuto lo studio come strumento di elevazione non tanto personale, quanto sociale. Diventare veterinaria per essere catapultata da Barriera alla Precollina. La vita è strana, a genitori profondi, sinceri e veri regala fogli venali, anaffettivi ed egoisti. Però c’è ‘quell’altra metà di noi’ che anche i genitori possiedono, i loro sogni, le loro emozioni, desideri, anche fallimenti
che nessun figlio può e deve intaccare.
Mi è piaciuto? Tantissimo. Nelle parole di Matilde spesso sentivo la profondità, la sensibilità e il pensiero della scrittrice che con giochi di parole ed epigrammatiche considerazioni spinge spesso il lettore ad evidenziare quei pezzi che ‘ti toccano’ e ti aiutano a considerare nuovo scenari di lettura della tua di vita. Candidatura allo Strega molto molto meritata. Romanzo lirico, di quello che sa unire poesia e prosa, non perdendo mai la concretezza del reale.
Profile Image for Simona Garbarini.
562 reviews3 followers
November 10, 2020
Il libro offre degli spunti interessanti.
Diverse esistenze, messe a confronto, tutte con le loro aree di caos, di conflitti non risolti, di scelte tentate e non riuscite, con le proprie contraddizioni interne.
Che cos’è reale? Che cosa si può chiamare col proprio nome?
Ne emerge una terra di mezzo, di grigi, in cui tutto è incerto, in cui quello che sembra reale non lo è e viceversa.
Dove questa tematica emerge in maniera magistrale è nella mente di Giacomo, un ingegnere in pensione la cui mente malata di demenza senile vive intreccio di passato e presente ormai inestricabile. Per lui, il ricordo di un’amante passata è più forte della sua vita presente con sua moglie e la sua badante, che continua a confondere.
La protagonista Matilde invece ha vissuto un amore con Amedeo che ha creduto reale e che però le ha tolto tutto, compreso il rapporto con la figlia.
Alle fine i personaggi emergono come spettri incapaci di dare un significato alle loro azioni, alle loro vite, che sono di per se indefinibili.
Le idee sono interessanti. La materia è compressa.
La forma non riesce sempre a adeguarsi alle idee e ne emergono a volte contenuti sfilacciati e un po’ noiosi a fianco a altre pagine veramente belle.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for violacea.
114 reviews15 followers
Read
January 25, 2021
me l'ha consigliato, toppando, il mio libraio... un racconto anonimo e a tratti antipatico, lasciato senza nessun rimpianto... a tratti mi ha ricordato niente caffè per spinoza, che ho trovato altrettanto noioso e insignificante, ma almeno quello son riuscita a finirlo... qui andare oltre pagina 60 è come farsi violenza...anzi per dirla in maniera cinematografica, è come essere Edward Norton in fight club e picchiarsi duro...
Profile Image for Elena Favaro.
378 reviews11 followers
September 27, 2019
Candidato ai Premi Strega 2019, bella copertina, storia ambientata a Torino. Questi sono stati gli elementi che mi hano attratta a leggere questo libro che però non mi ha entusiasmata. Storiellina superficiale, personaggi descritti e analizzati senza particolare profondità. Poteva decisamente andare meglio...
Profile Image for Luca Trifilio.
8 reviews1 follower
March 25, 2019
Quella metà di noi racconta una storia minima, sintetizzabile in mezza riga, piena di corollari su vite laterali che, nel mio sentire, non hanno avuto impatti e autentiche influenze sulla vita della protagonista. Una scrittura a tratti bella e ispirata non riesce in pieno a reggere il minimalismo di una trama troppo esile, e troppo scontata.
Profile Image for Giovanna Tomai.
405 reviews5 followers
December 17, 2019
Carino, scritto bene, ma la storia è un po' debole. Prende quota alla fine, ma un po' scontato. Non mi ha fatto impazzire.
Displaying 1 - 25 of 25 reviews

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