1130 REGNO DI SICILIA Fosco è un cavaliere forte, temerario, giusto, ma non ha un retaggio nobile alle spalle, è un bastardo senza nome, irretito da molti, stimato da pochi. È uno dei consiglieri di Ruggero II e questa sua posizione gli procura gelosie e invidie. La vita e le esperienze faranno di lui un uomo duro e non incline ai sentimentalismi. Quando il Re gli propone di prendere in sposa sua nipote Serena, accetta senza esitare nonostante gravi sulla fanciulla l’onta della vergogna e la possibilità di una gravidanza indesiderata. Un cavaliere deve aiutare gli indifesi e i deboli. Lui, nato bastardo, avrebbe salvato la reputazione di una nobile fanciulla e sarebbe stato un buon padre. Questa sua fredda considerazione vacilla dinanzi al carattere esuberante ed eccentrico della moglie, nel cui sangue scorre l’irruenza degli Altavilla. L’attrazione tra i due scoppia improvvisa e senza freni ma imprevisti, incomprensioni e tradimenti saranno in agguato per impedire il realizzarsi di un sogno comune. Un oscuro e misterioso nemico vuole prendere in trappola il lupo del re e la rossa amazzone. Riuscirà la forza dell’amore a salvarli? Della stessa autrice: Un giorno da favola ed Libromania, Sensuali tentazioni sull'orient Express, Il guerriero e la dama di ghiaccio, Merry Christmas Mr Grizzly, Passioni mortali, Sintonia D'amore, La compagnia delle orchidee (damster edizioni) e altri ebook. Alcuni suoi racconti sono presenti nelle antologie di Delos, Butterlfy edizioni e Damster.
3.75 Se si snellisse la prima parte, questo romanzo storico della D'Amico, sarebbe un bel 4 pieno perché ha degli spunti molto originali. Innanzitutto l'epoca: il 1100 non viene molto usato per i romance storici. In secondo luogo l'ambientazione : il Regno di Sicilia. Finalmente un'ambientazione nostrana. Mi piacerebbe rileggerlo dopo un editing accurato.
Clala - per RFS . Buongiorno care Fenici, oggi vi parlerò di un historical romance: Il cavaliere senza nome di Fabiola D’amico.
È giusto dirvi che leggo pochi romanzi di questo genere, delle volte, però, sento il bisogno di allontanarmi dalla routine e così decido di dare una possibilità ad alcuni libri che mi intrigano. È esattamente quello che è successo con “Il cavaliere senza nome”. La prima cosa che ha catturato la mia attenzione è stata la copertina, davvero molto carina, la seconda la trama e l’ambientazione.
Ci troviamo catapultati nel 1136 nel regno di Sicilia dove faremo conoscenza con Serena, nipote di re Ruggero II, dai capelli di fuoco e dal carattere testardo e ribelle, è una donna insolita per quei tempi; avvezza ai passatempi maschili come il tiro con l’arco, non crede che le donne debbano essere solo madri e mogli, ma siano molto di più. Giustissimo e veritiero, secondo me, però, un pensiero troppo moderno per quell’epoca.
E con chi mai potrà convolare a nozze la nostra guerriera di fuoco?! Ovviamente con un forte e testardo cavaliere come lei: Fosco Da Benevento. Chiamato anche “Il senza nome” a causa delle sue origini incerte, è nato e cresciuto sapendo di non appartenere a niente e a nessuno. È un uomo che si è fatto da solo, guadagnandosi la stima del suo Re e dimostrando il suo valore indipendentemente dalle sue umili origini. Non conosce e non accetta amore, Fosco è un personaggio forte ma un po’ troppo capriccioso, almeno all’inizio. Nonostante avesse dei buoni motivi per essere diffidente, avrei preferito si comportasse in maniera più fredda e distaccata invece di riversare le sue insicurezze su Serena. Per fortuna a metà del libro ci sarà una piacevole svolta.
Il libro procede in fretta, ma senza creare problemi. Ci saranno degli intoppi a rovinare il nido d’amore dei due protagonisti: mezze verità, un cavaliere misterioso in cerca di vendetta, un traditore innamorato di Serena e che farà di tutto per averla e, come se non bastasse, il mistero che aleggia sulle origini di Fosco. Ma niente di tutto questo basterà a fermare il loro amore che ne uscirà più forte di prima.
In sintesi: è un libro carino, si legge volentieri senza troppe pretese. Presenti in maniera misurata e mai volgari le scene erotiche, la scrittura dell’autrice è quasi poetica. Ho apprezzato molto il personaggio di Ayman, il saraceno protettore della protagonista. Il loro rapporto mi è piaciuto molto. È un peccato che l’autrice non abbia approfondito il rapporto di Serena con i suoi familiari. Che, nonostante il finale chiaramente conclusivo, l’autrice ci regali un altro romanzo su questi due insoliti personaggi?! Ci spero.
Nonostante non sia amante del genere Erotico ho accolto questa proposta di lettura soprattutto come sfida: sono amante, invece, del Fantasy e mi incuriosiva moltissimo la possibilità di accostare i due generi. Ero convinta che se fossi riuscita a leggerlo fino in fondo e fossi rimasta soddisfatta significava poter conciliare entrambi i generi, oltre che riconoscere le capacità dell’autrice. Ho così iniziato la lettura incuriosita dal titolo: Il Cavaliere Senza Nome, le due cose contrastano. Come si può essere Cavalieri senza un nome alle spalle? Spinta da questa curiosità ho divorato una pagina dietro l’altra, apprezzando i personaggi del romanzo che sono ben caratterizzati, lasciandomi coinvolgere dalla magia delle atmosfere descritte, dall’entusiasmo delle sensazioni provate dai protagonisti e dai luoghi piacevolmente descritti che fanno da cornice all’intera storia. Decisamente soddisfatta: vedere che è possibile realizzare qualcosa di interessante – sì perché la storia è intrigante, ci sono verità nascoste, sotterfugi e tanto altro che rende il tutto davvero molto, molto coinvolgente! – e corposo oltre a scene piccanti e mai volgari, realizza davvero qualcosa di completo e molto piacevole.