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Non so non è una risposta

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Col suo linguaggio spigoloso e tagliente e un immaginario in grado di strabiliare il lettore, Eleonora C. Caruso ci regala due nuovi racconti che completano il folgorante affresco generazionale di "Comunque vada non importa".

19 pages, Kindle Edition

First published September 25, 2013

30 people want to read

About the author

Eleonora C. Caruso

18 books280 followers
Eleonora C. Caruso è nata nel 1986 e si è annoiata finché non è andato in onda Sailor Moon. Nel 2001 ha cominciato a scrivere in rete fanfiction sui suoi anime preferiti, conquistando in breve tempo migliaia di lettori. Ha fatto l’operaia, la commessa, l’impiegata, la centralinista di call centre. Vive a Milano con il suo compagno e la sua collezione di manga.

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Profile Image for Rebecca.
118 reviews4 followers
November 5, 2015
Trovo sinceramente che due euro per quelle che saranno, si e no, dieci pagine di Word siano un mezzo furto, ma li ho spesi comunque volentieri perché questa autrice ha una penna che, per me, è una sicurezza.
Non la conoscevo ai tempi di Efp e, come nel caso di Comunque vada non importa, non sempre riesco ad apprezzare o capire le citazioni che troviamo sparse nei suoi scritti, prese da una cultura di anime e manga che a me manga in buona parte, ma so già che quello che scrive mi piacerà.
E così è stato anche stavolta.
Darla e Andrea e Alessandro e, soprattutto Alberto, si erano appropriati di un pezzettino del mio cuore, con una prosa a volte cruda e essenziale, ma mai sciatta o trascurata, sempre vincente. È stato bello ritrovarli, è stato bello entrare, anche se per poco nella testa di Andrea che, vuoi o non vuoi, è il perno intorno al quale si muovono tutti i personaggi. Perfino se è Darla a raccontare, Andrea è quello che muove il suo mondo.

"Intendiamoci, ho avuto un'adolescenza, è quella roba successa mentre vomitavo un metodo che a quanto pare l'ha pulita e lucidata come neanche uno smacchiante...e di cose da lavare io ne avevo, tipo me, cioè il non-me, il vestito che mettevo al mattino, che tirava sulle spalle ma pazienza...non come Darla che girava nuda, con il cuore in testa tipo ."

E se lo stile e la storia e soprattutto i personaggi puoi amarli o odiarli, difficile ci sia una via di mezzo, sono proprio quest'ultimi la forza del libro.
In questi due racconti brevi ritroviamo i due fratelli nelle loro mille sfaccettature, tracciati in modo essenziale, senza fronzoli inuili o abbellimenti, eppure senza sacrificare niente in favore della brevità. Sono loro come li avevamo lasciati. Sono loro come sono sempre stati, ma finalmente consapevoli di chi sono.
Darla è sempre incasinata e senza particolari aspettative verso il futuro, eppure non è più la ragazza che si isola dal mondo soltanto perché così può evitare di confrontarsi con le persone.

"Piango ancora un po', finché non metto a fuoco la scena, io che piango per il banner della MILF tettona a cosce aperte, e in qualche modo mi metto a ridere.
Mi asciugo le lacrime e metto su Evangelion. Scelgo il DVD degli episodi divertenti e scrivo a Miku su GTalk, mentre spulcio il panettone da quei cazzo di canditi.
-PornoTube mi mette i banner con le MILF. Questo è proprio missare il target.-
Non so che ore siano in Giappone, ma lei mi risponde subito."

La gita nella testa di Andrea è stato un gradito regalo sebbene non completamente indolore, che poteva rivelarsi una magagna, ma che Eleonora ha saputo trattare con una durezza e insieme un tatto che ci stiamo tristemente disabituando ad aspettarci, visti i libri dal grande spessore psicologico che vengono considerati capolavori solo "perché vendono".
Andrea non guarisce solo perché ha trovato l'uomo della sua vita. Così come Darla non risolve tutti i problemi solo perché adesso ha degli amici.

"...non ti va o non hai fame? mi chiede e non sa che è un casino, questa domanda, che tutti la pongono con leggerezza, come se fosse una cosa da si o no, e invece no, è complicato."

"Io sono geloso di te che ami Alberto, e tu di tua sorella che è amata da lui, e Darla è gelosa di me perché ho te. Quando ci penso mi angoscia. È mai possibile che a nessuno basti quello che ha?
A me basteresti tu, Andrea, il problema è che non ti ho, perché tu non ti hai neanche da solo."

"Andrea non ci giriamo intorno: tu vuoi guarire?
No. Mento: non so."

"Io a quattordici anni vomitavo da due anni. A ventitré ho messo la firma su un ricovero che prometteva di guarirmi, pensando però di essere già ben oltre il termine di guarigione."

Quindi questi due racconti, che ho adorato, hanno solo due pecche. Sono troppo brevi e Alberto è appena accennato, quando invece è il mio personaggio preferito. Anche se Darla alla fine è un po' me, che gira per casa depressa e in pigiama mangiando pan di stelle...e mi infastidisce proprio per questo. Perché mi ci rivedo e quasi non lo vorrei perché si abbruttisce senza vergognarsi e esce di casa senza essersi lavata il viso la mattina.
Eleonora Caruso è sicuramente da tenere d'occhio. A dimostrazione che il panorama letterario italiano non è poi l'ecatombe che tanti dicono essere, anche se meriterebbe maggior aupporto da parte delle CE.
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