Ci sono due domande che la lettura di Kafka suscita nel lettore. La prima chiede di che cosa sia segno Kafka, con quale strano universo ci metta in relazione e che cosa ci insegni sulla vita, sulla verità e sulla salvezza. La seconda domanda chiede: che cosa fa Kafka, come funziona Kafka, quale sensibilità attivi in noi. Questa domanda si lascia interrogare così, nella forma del trauma, dall’immanenza: Kafka è allora il “soggetto” non più l’“oggetto”. Kafka non è più soltanto il nome di un autore del pantheon della cultura moderna. Per rispondere a questa seconda domanda ci siamo rivolti a poeti, scrittori e a filosofi che avessero Kafka nelle loro corde, non come un problema teorico da risolvere, ma come destino al quale, in quanto poeti, scrittori e filosofi, non è dato loro di evadere.
Kafka per Edizioni Mimesis a cura di Riccardo Panattoni e Rocco Ronchi è un testo del 2023. Ha avuto il merito di riportarmi (dopo anni) a Kafka, un autore che ho letto da adolescente (sulla scia di un innamoramento ingenuo e in edizioni pessime, oggi distrutte, con traduzioni probabilmente non all'altezza). I contributi sono molto diversi, alcuni assai specialistici e curvati in chiave filosofica. Altri, più alla mia portata, veri e propri viaggi tra labirinti, deserti, porte e vestiboli dell'universo kafkiano. Meraviglioso il primo saggio a cura di Albinati.