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Oddio, ultime cento pagine di Insciallah dopo una lettura di ben due settimane. Sollievo e allo stesso tempo malinconia. :|

È la molla della vita, il coraggio. Accendemmo il fuoco perché avemmo coraggio. Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perché avemmo coraggio. Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perché avemmo coraggio. La storia dell'Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio: la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l'intelligenza ti serve.

È la molla della vita, il coraggio. Accendemmo il fuoco perché avemmo coraggio. Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perché avemmo coraggio. Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perché avemmo coraggio. La storia dell'Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio: la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l'intelligenza ti serve.

Perché un uomo non è un acido o un gas, non è un albero, non è un insetto, non è un pesce, non è un uccello, non è un cane: è una persona che ragiona sapendo di ragionare, crea sapendo di creare, distrugge sapendo di distruggere, uccide sapendo di uccidere!

Anche se nel mucchio qualche sprovveduto si trova ancora, qualche fesso pronto a farsi macellare dicendo viva-l'Italia o viva-la-Francia o viva-l'Inghilterra, i giovani d'oggi non assomigliano per niente ai loro bisnonni. Sono i figli del progresso e dell'opulenza, vanno all'università. Leggono libri, giornali, e ragionano con la propria testa. Ai giovani d'oggi, signori miei, le balle non si raccontano.