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Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

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Sfida Scaffale Strabordante > SSS12+1 Sfida dello Scaffale Strabordante 12+1: secondo semestre, aggiornamenti.

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message 51: by Paola (last edited Jan 04, 2024 08:31AM) (new)

Paola Treu | 107 comments La cacciatrice di storie perdute by Sejal Badani
7/24
Sejal Badani,"La cacciatrice di storie perdute", Newton Compton p. 361

Ambientato principalmente in India, è la storia di tre generazioni di donne, Amisha, Lena e Jaya, tra passato e presente, tra dolore e speranza. Un romanzo coinvolgente ed emozionante, ricco di storia e di spunti di riflessione. Molto interessanti le parti relative alla cultura e alle tradizioni indiane, anche se in più di un'occasione mi hanno provocato amarezza e rabbia.
Uno stile semplice e scorrevole, ma affatto banale, ricco anzi di suggestioni poetiche e capace di affascinare e commuovere fin dalle prime pagine.
"La felicità si annida nei rituali quotidiani e nelle storie nascoste tra le nuvole passeggere. La felicità si realizza nella vita che viviamo."
Voto: 4/5


message 52: by Paola (new)

Paola Treu | 107 comments L'inverno dei Leoni by Stefania Auci
8/24

Stefania Auci, "L'inverno dei Leoni", Nord p. 688

Bellissimo! A mio parere, molto di più del primo volume della saga. Si presenta, infatti, più articolato, con una descrizione dei fatti storici, politici e sociali più dettagliata e approfondita.
L'autrice narra il declino dei Florio, tra le più importanti famiglie siciliane tra Otto e Novecento, detentori di un potere economico e sociale imponente.
Si apre con Ignazio senior, che segna l'ascesa economica, sociale e nobiliare della famiglia. Sotto la sua guida il dominio di casa Florio si trasforma e diventa un vero e proprio impero, aprendosi a diverse attività: la navigazione, l'industria siderurgica, la produzione enologica, le tonnare a Favignana, isola dalla bellezza quasi mitologica che diventa di proprietà della famiglia.
Prosegue con il figlio Ignazziddu, che alla morte del padre, nel 1891, entra in possesso di tutte le ricchezze dei Florio, Incapace di amministrarle con la stessa lungimiranza del padre, ne provocherà il tragico declino. È Ignazziddu sposerà Francesca Jacona della Motta di San Giuliano, che verrà definita la donna più bella d'Europa (e il famoso ritratto di Giovanni Boldini lo testimonia). È l'età della Bella Époque e Donna Franca Florio, intelligente e colta, sarà per decenni icona di stile, di eleganza, di savoir faire e di fascino. La giovane coppia diventa il centro della vita mondana e culturale di Palermo e la loro casa ospiterà regnanti europei. Dama di corte della regina, amica del Kaiser, ammirata da Gabriele D'Annunzio, è Franca a rappresentare il volto della famiglia e la sua fama oltrepasserà i confini dell’isola.
Con uno stile narrativo eccellente, Stefania Auci è bravissima nel delineare un affresco completo, regalandoci una lettura avvincente e arricchente. Straordinaria è la resa psicologica e la parabola umana dei personaggi che viene fuori dai dialoghi particolarmente affascinanti e credibili, grazie anche agli inserti del dialetto siciliano.
"Le donne vedono nel buio del dolore cose che gli uomini non riescono neppure a intuire. È la loro maledizione e la loro salvezza."
Voto: 5/5


Collezionedistorie | 457 comments @Paola, con il tuo parere sul libro di Dara me lo hai fatto inserire in lista desideri all'istante!


message 54: by (new)

Lù (ldovica) | 1468 comments Ogni volta che passo di qua con il tempo di leggere un po' di recensioni aggiungo qualche libro in wishlist ed è la cosa che amo di più di questa sfida!

Le mie ultime letture dicembrine sono state:

La casa delle donne di Attia Hosain

La lettura purtroppo non mi ha catturata, ma l'ho trovato un romanzo validissimo, incredibilmente a fuoco e precursore del movimento femminista se si pensa agli anni in cui è stato scritto. La protagonista Laila è davvero una donna modernissima e sono rimasta basita quando mi sono resa conto del momento storico in cui invece è stato scritto. Purtroppo non riesco a dargli un voto alto, ma chapeau all'autrice!

Donna con libro: Autoritratto delle mie letture di Bianca Pitzorno
L'inizio della lettura non è stato facilissimo perché la Pitzorno, eroina della mia infanzia, si presenta ai lettori in modo un pochino snob e non troppo simpatico. Superato tuttavia lo shock iniziale, mi è piaciuto molto! Mi ha fatto sentire terribilmente carente nelle mie letture, ma il libro è costellato di tantissime riflessioni interessanti, che mi hanno fatto sorridere o che mi sono trovata a condividere. Sul momento non ho preso purtroppo appunti sui libri da leggere... ma secondo me tornerò a sfogliarlo un mesetto prima della prossima edizione dello scaffale per trarre un po' di ispirazione! Sicuramente mi ha fatto venir voglia di recuperare un po' di classici!


message 55: by Minnie33 (last edited Jan 13, 2024 08:27AM) (new)

Minnie33 | 1185 comments -20/24:Il giardino dei segretidi Kate Morton
-21/24:Vivavocedi Antonio Ferrara
-22/14:Le armi della lucedi Ken Follett
-23/24:La bestiadi Carmen Mola
-24/24:Violet made of thorns di Gina Chen

Sfida terminataaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! 😀😃😄😁
Ovviamente inizio con il rilancio… 😉


message 56: by Minnie33 (new)

Minnie33 | 1185 comments Domani sistemo il foglio Excel e scrivo i commenti.


message 57: by (new)

Lù (ldovica) | 1468 comments complimenti Minnie!!! sei la nostra certezza in ogni edizione!!!!


message 58: by Collezionedistorie (last edited Jan 09, 2024 11:56AM) (new)

Collezionedistorie | 457 comments Da inizio anno ho terminato due libri:

-Primavera di bellezza di Beppe Fenoglio, non il mio preferito dell'autore al momento ma un testo di ispirazione autobiografica sull'8 settembre 1943

-L'America non è casa di Elaine Castillo, non privo di difetti ma con molti elementi interessanti riguardo la storia, le leggende e le tradizioni delle Filippine, un paese della cui ricchezza culturale e linguistica di cui non sapevo nulla. Le protagoniste sono caratterizzate benissimo, peccato che si dilunghi parecchio in certi momenti.


message 59: by Minnie33 (new)

Minnie33 | 1185 comments @ Lu’:Grazie mille!
Troppo buona! 🤗


message 60: by Cic (new)

Cic il ciclista stanco (ilcicpedalator) | 2071 comments Bravissima Minnie, sì, proprio una certezza 😊


message 61: by Irene (last edited Jan 13, 2024 04:10AM) (new)

Irene Gentili | 172 comments L'Eneide di Didone di Marilù Oliva
Per evitare spoiler chiederò solo: perchè? Viene spiegato alla fine il motivo della scelta, ma personalmente non la condivido, le basi per scrivere un libro dal punto di vista di Didone sul mito di Enea c'erano eccome, perchè buttare tutto così? Mi ha innervosito a tal punto che avrei voluto abbandonarlo, ma ho proseguito e si è stabilizzato, ma non lo consiglio,


message 62: by Minnie33 (last edited Jan 13, 2024 08:25AM) (new)

Minnie33 | 1185 comments Cic wrote: "Bravissima Minnie, sì, proprio una certezza 😊"

@ Cic:Grazie, Grande Capo!😗🤗🥰😉


message 63: by Minnie33 (last edited Jan 13, 2024 08:38AM) (new)

Minnie33 | 1185 comments Eccomi qua per i commenti...
-20/24:Il giardino dei segretidi Kate Morton:bello, appassionante, coinvolgente...sullo stile di Lucinda Riley ma, a mio parere, più avvincente!
-21/24:Vivavoce di Antonio Ferrara:carino, scorevole, divorato in un paio d'ore .Essendo il primo libro che leggo di questo autore mi sono ripromessa di "approfondire" la sua conoscenza con qualche altro suo altro romanzo.
-22/14:Le armi della luce di Ken Follett:finalmente qualcosa di nuovo...dopo I pilastri della terra (che ho amato), il sequel Mondo senza fine, il sequel del sequel La colonna di fuoco ed il prequel Fu sera e fu mattina iniziavo, sinceramente, ad annoiarmi con Kingsbridge, il medioevo ed i suoi personaggi...qui, invece, le vicende sono ambientate ai tempi del luddismo ed il tutto si legge velocemente (nonostante la mole del libro!)
-23/24:La bestia di Carmen Mola:...mah...avevo letto recensioni entusiaste, avevo grandi aspettative...invece...mah, torno a ripetere...
-24/24:Violet made of thorns di Gina Chen: la più bella cosa del libro? La copertina (ed ho detto tutto!).


message 64: by Drilli (new)

Drilli | 5120 comments Nuovo aggiornamento per me, che procedo a rilento ma procedo! Ho letto (a dicembre in realtà) Le nebbie di Avalon, che aspettava il suo turno da diversi anni ormai.

La scrittura della Bradley è sempre estremamente scorrevole e avvincente e la narrazione, così tanto focalizzata sui personaggi, i loro sentimenti e le loro emozioni, è molto coinvolgente. In più, nonostante il numero elevatissimo di personaggi in gioco e di avvenimenti narrati, non ho fatto alcuna difficoltà a districarmi tra le molteplici vicende. Anche se a grandissime linee conosciamo un po' tutti i miti legati a Re Artù, Ginevra, Lancillotto, Morgana, Merlino, la Bradley si concentra su aspetti poco noti (almeno per me!) del Ciclo, il che ha reso ogni episodio per me nuovo e sconosciuto, riuscendo a incuriosirmi molto; e la consueta attenzione dell'autrice alle donne rende poi questo romanzo una versione tutta al femminile del mito, altro elemento che di base ho apprezzato molto. La storia narrata, infine, è ricca di eventi: intrighi politici, amori, nascite, morti, battaglie, guerre, magie... il che rende difficile annoiarsi.
Insomma, nel complesso è sicuramente una lettura che sa decisamente come intrattenere, e che scorre relativamente veloce nonostante la mole.
Tuttavia... una bella sforbiciatina io personalmente l'avrei fatta. Il numero delle pagine è considerevole, ma non in tutte si mantiene lo stesso ritmo; in più, alcuni concetti vengono ripetuti più e più volte, rendendo alcuni capitoli quasi superflui e i concetti stessi meno forti e d'impatto.
Ma quel che meno mi ha convinta sono stati i personaggi: nonostante lo spazio a loro dedicato, sembrano in più occasioni mutare improvvisamente carattere o intenzioni, prendendo decisioni che spesso non ho compreso perché non erano state in alcun modo "preparate", come fossero costantemente preda di imprevedibili sbalzi d'umore; e ciò non accade solo con pochi, singoli personaggi, o magari con personaggi secondari e dunque di importanza relativa nella storia, ma succede anzi con molti dei protagonisti o comunque con coloro che influiscono di più nello svolgersi degli eventi... il che mi ha lasciata ogni volta un po' perplessa.
C'è poi una dicotomia un po' troppo marcata tra i gruppi di personaggi, il che li rende a mio avviso meno credibili: da un lato i pagani e dall'altro i cattolici, da un lato le donne e dall'altro gli uomini; salvo poche eccezioni, per ambo i gruppi sembra valere una netta distinzione: intelligenti e mentalmente aperti gli uni, ottusi e arroganti gli altri; i buoni da un lato e gli stupidi (più che i cattivi) dall'altro. Insomma, non si fa affatto fatica a capire "da che parte sta" l'autrice, il che non è di per sé una brutta cosa, ma il modo in cui è resa la questione in questo romanzo mi è parsa un po' troppo... semplicistica.
Leggerò gli altri romanzi del ciclo perché li possiedo... ma non è che abbia tutta questa gran voglia o ansia di proseguire, ecco. Anche se mi fa piacere sapere che i successivi (in ordine di pubblicazione) sono in realtà precedenti in termini cronologici, perché ciò che è accaduto prima degli eventi narrati in questo caso mi intriga sicuramente più di un eventuale dopo.


message 65: by Pippicalzelunghe (new)

Pippicalzelunghe | 999 comments Finito L'anno del pensiero magico: Monologo di Joan Didion. Non è semplice fare un commento a questo libro: il lutto è qualcosa di intimo e personale, e ognuno di noi lo affronta come crede o come riesce.
Alcune parti sono meravigliose e in altre ci sono diversi rimandi che a volte possono diventare difficili. Ma non c'è nulla di giusto o di sbagliato, l'autrice può arrivare diretta al cuore del lettore oppure no, è il suo modo di elaborare questo dolore forte e chi siamo noi per giudicarlo?


message 66: by Debora (new)

Debora (nynaeved) | 2139 comments 10,5/24
Le balene mangiano da sole, Pellecchia
Un rider napoletano che vive a Milano a causa di un trauma stringe l'amicizia più improbabile con un ragazzino senza padre...
Storia gustosa (che è un aggettivo adatto anche perché ogni capitolo è intitolato con un cibo) di amicizia che a volte è un po' prolissa, apre tante parentesi o blocca la narrazione per il momento spiegazione, ma ha anche un bel finale oltre che personaggi a cui ci si affeziona


message 67: by Elvira (new)

Elvira | 2595 comments Scaffale strabordante
13/24

Il piano infinito di Isabel Allende
Pag 326

La scrittura dell'Allende mi piace molto, vorrei leggere tutti i suoi libri.
Un libro che avevo in lista da tanto tempo. La storia di una famiglia particolare.
Il capostipite Charles è un tipo molto particolare con l'obiettivo di istruire il prossimo al piano infinito.
Una famiglia nomade che dopo un po' si ferma.
Trascorrono tanti anni e tante vi
vicissitudini ai figli e ai nipoti.
Il personaggio preferito per me è Carmen, la sua vitalità, tenacia.
Ho adorato il suo comportamento e la sua determinazione alla fine, senza preamboli e perditempo.
Margaret, che dispiacere.
Una frase che mi ha attratta:Si passa metà degli anni della vita a mettere insieme oggetti e l'altra parte nel tentativo di staccarsene
Non avrei mai finito di leggerlo, avrei voluto sapere tanto altro.
4,5⭐️
14.1.2024

Cerca questo libro su Goodreads: Il piano infinito https://www.goodreads.com/book/show/3...


Collezionedistorie | 457 comments Ho terminato Le storie del negozio di bambole di Yasumi Tsuhara: un libro che mi aspettavo completamente diverso (c'è da dire che lo avevo ricevuto in regalo), concentrato sui giocattoli -argomento che apprezzo molto nelle storie. Purtroppo solo due delle sei storie si concentrano davvero su bambole e affini, e credo che sia una lettura più adatta ai veri appassionati e conoscitori della cultura giapponese: io l'ho trovato didascalico e non sono riuscita a farmi coinvolgere. Sono rimasta delusa purtroppo!


message 69: by Eli (new)

Eli | 1334 comments Aggiorno con colpevole ritardo 😶

01/24
L'amico ritrovato
Un libro davvero prezioso, commovente, da leggere.

02/24
Il segreto di Ortelia
E' il primo libro di Vitali che leggo e mi ha un po' spiazzata.
Uno stile scarno, che in poco più di 150 pagine condensa tutta una vita. Mi è piaciuto, ma non mi ha entusiasmata.

03/24
Sostiene Pereira
Un'altra lettura fatta nel periodo del liceo, della quale però non avevo nessuna memoria.
Protagonista di questo libro è Pereira, giornalista che vive nella Lisbona del 1938, è in sovrappeso e ha problemi di cuore, dirige la pagina culturale di un piccolo giornale pomeridiano, parla col ritratto di sua moglie defunta, beve troppa limonata con lo zucchero e si alimenta di omelette alle erbe aromatiche.
Trascina la sua vita, finché un incontro fortuito alimenta un'evoluzione personale che lo porta a una visione più ampia, di sé e del periodo storico che sta vivendo.
Un libro davvero bello che consiglio.

04/24
L'assassinio di Pont Rouge
Un libro davvero interessante e una lettura che ho apprezzato molto.
Durante la lettura ho avuto reminescenze di Delitto e Castigo (libro che ho letto e molto amato troppi anni fa e che mi riprometto da un po' di leggere nuovamente) e in effetti leggendo la postfazione, emerge come Charles Barbara sia considerato precursone del genere poliziesco e del realismo magico francese e che si suppone possa aver influenzato autori del calibro di Emile Zola e, appunto, Dostoevskij.
Un romanzo psicologico, breve e molto interessante, che affronta il temi come la morale e il pentimento.

05/24
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Una lettura preziosa e necessaria, sull'orrore della guerra e sull'impatto che ha nella vita, nella mente e nelle prospettive future di giovani uomini (spesso solo poco più che ragazzini) mandati al fronte a combattere.
Consigliatissimo.


message 70: by Eli (new)

Eli | 1334 comments 06/24
L'ufficio degli affari occulti
Questo romanzo ci fa immergere nella Parigi del 1800, personalmente l'ho trovato accurato nella ricostruzione storica e interessante nella trama. E' stata una lettura molto piacevole, ho trovato il giusto mix di suspense e colpi di scena, caratterizzazione dei personaggi e intreccio. Forse la trama non è del tutto sorprendente, ma nemmeno troppo banale o scontata.
Ho fatto un po' fatica a seguire i cenni politici, ma più per mia ignoranza che per mancanza di fluidità nel racconto.
Ho scoperto che è il primo di una serie, spero verranno tradotti anche i successivi libri.


07/24
Grotesquerie
Lettura che non mi ha convinta fino in fondo.
Siamo in Francia, all'inizio del '900, in una cittadina dove si intessono intrighi per il potere e al di là del fiume c'è un circo dove persone con disabilità fisiche e psichiche vengono brutalmente costrette ad esibirsi (e a morire), al servizio di una donna crudele e senza scrupoli.
La prima parte del libro regge abbastanza bene, ma i personaggi sono tanti e i complotti, la resistenza, le storie che si intrecciano, sul finale hanno un'accelerata che mi è parsa eccessiva e mi ha lasciata insoddisfatta. Mi è parso ci sia un po' troppa carne al fuoco senza la necessaria abilità nel gestirla.
Resta una lettura piacevole, ma non molto di più.

08/24
Come vento cucito alla terra
Avevo già avuto modo di apprezzare la scrittura di Ilaria Tuti e anche in questo caso si conferma una lettura piacevolissima, scorrevole e interessante.
Ambientato nel corso della I guerra mondiale, narra una storia potente, di lotta e di rinascita, di dolore e di rivendicazioni.
E' un libro che consiglio, ho divorato le ultime 250 pagine.

09/24
Il caos da cui veniamo
Ho voluto iniziare il mio anno letterario con un'autrice che amo molto e sono contenta della mia scelta, nonostante abbia vacillato fin dalle prime pagine perché è un libro che si apre con una violenza che mi ha stretto lo stomaco e fatto dubitare della mia scelta.
E' un libro pervaso dalla violenza, ma McDaniel ti sa prendere per mano e ti porta dove vuole lei, con una prosa semplice, ma poetica, con racconti crudi, ma mai morbosi e alternati a racconti di tutt'altro genere: le storie che un padre inventa per i suoi figli, piccole perle poetiche.
C'è una vita familiare dura, difficile, violenta, a volte durante la lettura mi sono chiesta se non fosse abbastanza, anzi, se non fosse troppo. E forse lo è, ma è un libro che ho divorato e amato, che mi ha fatto piangere e scaldare (dopo avermi fatto gelare).
Non raggiunge L'estate che sciolse ogni cosa nella mia personale classifica, ma è una lettura che promuovo e consiglio.

10/24
Giuliano
Bellissimo romanzo, che ci fa conoscere l'Imperatore Giuliano.
In alcune parti l'ho trovato un po' lungo, soprattutto l'ultima parte, quella scritta sotto forma di diario personale durante la guerra in Persia. Il finale però, (view spoiler), ripaga abbondantemente la piccola fatica che ho fatto.
Girata l'ultima pagina ho sentito una sensazione di mancanza, quasi come se non potessi più tenermi in contatto con un amico. Direi che solo questo fornisce l'idea del personaggio che Vidal è stato in grado di tratteggiare. Consigliato.

11/24
I pirati dell'oceano rosso
Secondo romanzo della serie Bastardi Galantuomini, mi è piaciuto molto. L'autore è sempre molto dettagliato, ma non inutilmente prolisso. La storia ha [quasi] sempre un buon ritmo e i personaggi sono ben caratterizzati. Senza spoilerare, posso dire che il finale mi ha lasciato senza fiato e con una gran voglia di leggere subito il terzo volume della serie.

12/24
Appartamento 401
Non ho una grande esperienza di letteratura giapponese, ma nell'approcciarla ogni volta emergono molto chiaramente le peculiarità di una cultura così diversa dalla nostra. E' un libro particolare, che racconta le vite intrecciate di 5 giovani, che convivono in un piccolo appartamento di Tokyo.
Mi aspettavo, leggendo la sinossi, qualcosa di diverso: più intenso, più suspense.
Si riprende nel finale, ma non è comunque una lettura che mi ha convinta del tutto.


message 71: by MonicaVandina (last edited Feb 01, 2024 04:10PM) (new)

MonicaVandina | 2547 comments 13/24
Easter Parade di Richard Yates

storia di una, anzi, di molte infelicità. Racconto di illusioni che nascono già sconfitte e Yates ce lo fa capire subito: "Né l'una né l'altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l'impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori". E infatti né Sarah né Emily, pur facendo scelte diverse, di felicità, o anche solo di serenità, ne troveranno poca. Yates racconta con uno stile semplice ma in modo spietato la tristezza delle vita quotidiana e dei rapporti. Un libro che mi è piaciuto, ma io ho un debole per questi scrittori minimalisti e realisti con una visione non proprio idiliiaca del mondo, per cui qui ero nella mia comfort-zone 🙂


message 72: by Elanna (last edited Jan 28, 2024 01:59PM) (new)

Elanna | 79 comments A tre mesi dalla fine 2/24
Un incontro di Liu Yichang

Deludente, soprattutto perché spudoratamente pubblicizzato come il libro da cui è stato tratto In The Mood For Love di Wong Kar Wai, film che io idolatro.
Beh, ci sono un uomo e una donna che si incontrano a Hong Kong, e lui è triste.
Le somiglianze si fermano qui. Se volete un libro in cui la protagonista femminile è scritta come una ninfetta deficiente, allora questo racconto fa per voi.
Anche nel caso vi piacciano i finali con metafora pesante e pestapiedi.
Struttura vagamente interessante, realizzazione modesta, del finale ho già parlato.

EDIT:
per chi volesse una recensione un po' più completa, è sul mio profilo, ma veramente lasciate perdere :D
Non sono nel foglio Google ma continuerò a postare qui se finisco un libro. Che ne sai, magari rieso a leggerne qualcun altro prima di Aprile!


message 73: by lise.charmel (new)

lise.charmel (lisecharmel) | 1003 comments Completata la lettura n. 10 della mia lista (ma sono alle prese con altri due libri): Il mio nome è Asher Lev

Asher Lev è un bambino straordinariamente dotato per la pittura. La pittura per lui non è solo un dono però, è una sorta di "padrona", che si impossessa di lui e lo trasforma, lo trasfigura, pretendendo da lui attenzione completa.
Questo sarebbe già di per sé un problema, ma Asher nasce e cresce in una comunità di ebrei ortodossi, per cui il disegno è malvisto e spesso considerato un'emanazione di Satana. A questo si aggiunge che i suoi progenitori, compreso il padre, hanno dedicato la loro vita a fondare comunità in giro per il mondo e a salvare altri ebrei dalle persecuzioni. Il padre di Asher non accetta il talento del figlio, anche se non gli impedirà mai fattivamente di dipingere.
E' un bellissimo romanzo psicologico sull'arte, sulla vocazione, ma anche sul senso di appartenenza alla propria comunità e la sofferenza nel sentirsi diverso.


message 74: by Eli.Mi. (last edited Feb 05, 2024 09:03AM) (new)

Eli.Mi. (elimi) | 146 comments Torno su questi schermi dopo molti mesi di assenza. Lo faccio sempre e non so perché, scusate :)
Nel 2023 sono rimasta molto indietro con le letture per questa sfida. quindi adesso sto tentando il recupero.
Ecco qui i libri di cui ancora non avevo scritto:

D. Peace, 1980
Questo libro fa soffrire.
Il terso capitolo è finalmente incentrato sull’indagine sullo Squartatore dello Yorkshire. A 5 anni dall’inizio degli omicidi, Peter Hunter, vicecapo della polizia per la contea di Manchester, viene incaricato di capeggiare una squadra che revisioni l’indagine svolta fino a quel momento per dare suggerimenti e, possibilmente, trovare nuove piste. Nello “Yorkshire di merda” (cit.) la cosa viene ovviamente presa malissimo, così intralci, intimidazioni e vere e proprie rappresaglie, non tardano per il povero vicecapo Hunter che, come tutti i protagonisti della serie prima di lui, finisce maliiiiiissimo.
La faccenda dello Squartatore è sbrogliata ma rimangono ancora interrogativi (riguardo Craven e la cricca di poliziotti corrotti coinvolti nelle morti delle altre prostitute, riguardo Richard come-si-chiama e pure la fine di Hunter non è proprio chiarissima, eh).
Io se nel quarto non c’è una resa dei conti, un qualche tipo di vendetta per tutti i protagonisti dei vari libri, pianto su un casino.
Ancora una volta, e forse pure più di prima, Peace fa della narrazione, con i dialoghi serratissimi, le infinite ripetizioni e gli intermezzi senza punteggiatura dove i punti di vista cambiano spesso senza avvertimento, un gorgo da cui è difficile uscire.

J. Muir, La mia prima estate sulla Sierra
il diario di viaggio di uno dei padri dell’ambientalismo americano, scritto durante la pria visita di Muir sulla Sierra Nevada, al seguito di un gregge di pecore. In queste pagine l’autore non descrive tanto le sue giornate (e aggiungerei, purtroppo, perché quelle voci del diario sono le parti più godibili), quanto l’ambiente attorno lui, indugiando soprattutto sulle piante che osserva e le loro caratteristiche. I paesaggi, la fauna, tutta la natura che lo circonda lo riempie di meraviglia ed estasi, che si percepiscono dalle sue parole.
Non è una lettura particolarmente movimentata, soprattutto quando Muir si impegola nelle descrizioni botaniche, ma ho trovato interessanti le riflessioni sul rapporto tra uomo e Natura e divertenti le descrizioni e gli episodi riguardanti gli animali.

N. Butler, La casa vicino alle nuvole
non riesco bene ad inquadrare questo autore: ho trovato l’osannato Shotgun lovesong un libro furbetto, ma mi ero ricreduta grazie ai successivi romanzi (che non sono capolavori, eh, ma romanzi dignitosi). Questa “casa vicino alle nuvole” parte benino: tre amici, soci in un’impresa di costruzioni, ricevono l’incarico di ultimare un’abitazione arroccata sul fianco di una montagna. Il carico di lavoro è enorme, non solo per gli altissimi standard da rispettare, ma anche per gli stretti tempi di completamento concessi (che, se rispettati, gli daranno diritto ad un bonus capace di cambiare le loro vite). Per riuscire nell’impresa, gli uomini si sacrificano al massimo e affrontano la pressione ognuno a modo proprio. Da qui la storia prende una piega thriller che secondo me stona con il resto del romanzo (ed è, onestamente, del tutto inverosimile) e anche il finale è abbastanza deludente. Meh.

B. Malamud, Prima gli idioti
Raccolta di racconti di Malamud, i cui temi e ambientazioni riprendono quelli de “Il barile magico” e dei romanzi precedenti. Sono contenta di aver ritrovato Fidelman a Roma e di aver letto altri pezzi lì ambientati.
Come sempre leggere questo autore significa essere messi davanti alla miseria e sofferenza umane: i suoi protagonisti (artisti, professori, profughi, bottegai, rabbini, attori) sono alle prese con situazioni tragiche e grottesche, quindi non posso dire di essermi goduta l’esperienza; certo è che Malamud scrive splendidamente.
Uno dei motivi per cui ho sempre amato la collana Minimum Classic è la presenza di un apparato testuale a corredo dell’opera: questa volta ci sono una nota bio-bibliografica e la trascrizione di un discorso molto interessante tenuto dall’autore al Bennington College.

A. M. Ortese, Il mare non bagna Napoli
Una raccolta per me troppo disomogenea: si parte con due bellissimi racconti (pieni di disperazione e miseria), poi ci sono due “pezzi giornalistici” che, pure qui, mostrano la condizione di miseria degli strati più bassi della popolazione (molto interessanti) e poi arriva il tasto dolente. Doveva essere un reportage sugli scrittori napoletani della nuova generazione, ma questi incontri sono immersi in un contesto quasi allucinato, di sogno, che rende il pezzo molto difficile da incasellare in un genere. Mi ha lasciata molto confusa e sono sicura di non averne afferrato il senso.

J. Austen, Ragione e sentimento
È la storia della formazione sentimentale di Elinor e Marianne Dashwood, due sorelle che, partendo da approcci molto diversi nelle questioni d’amore (quello della razionalità, prudenza e misura nonostante la profondità dei sentimenti e quello della passione, spontaneità e impulsività), attraverso due parabole parallele ma differenti (che faranno loro incontrare ostacoli, disillusioni e infelicità), evolvono e arrivano a scegliere un marito che amano e che è degno di loro.
Attorno a questa trama principale ruotano tante piccole altre storie che le fanno da impalcatura in virtù dei legami tra i personaggi.
Erano tanti anni che non leggevo Jane Austen, che ho sempre considerato noiosetta, e invece questo libro mi è proprio piaciuto. È inaspettatamente movimentato e divertente, con molti dialoghi e osservazioni argute e personaggi che, seppur tantissimi, sono ben riconoscibili (anche quelli di sfondo) grazie alle caratteristiche che l’autrice ne tratteggia.
A proposito dei personaggi, quelli femminili sono nettamente più interessanti delle controparti maschili (e non solo per una questione di importanza nell’economia della storia, si veda su tutti Edward Ferrars, che pur essendo l’oggetto del desiderio di Elinor, è parecchio piattuccio) e dimostrano l’acuta capacità di Jane Austen di cogliere le infinite sfumature dei caratteri umani.

A. Brontë, La signora di Wildfell Hall
È la storia di Gilbert Markham, che si innamora di Mrs. Graham, la nuova inquilina della tetra e inospitale Wildfell Hall. Il sentimento viene progressivamente corrisposto ma il lieto fine non è scontato a causa di un segreto che sta nel passato della donna.
A dipanarlo sono dedicati i capitoli centrali del libro, che riportano un lungo stralcio del diario di Helen. Veniamo così a scoprire la sua infelice storia e la sua vera identità, ma soprattutto vediamo aprirsi una finestra sull’interiorità di un personaggio femminile moderno e controcorrente, non scevro di debolezze ma che cerca di vincerle con grande tenacia e che affronta difficili prove confidando nella ragione per distinguere il bene dal male.
È molto interessante e in anticipo rispetto al suo tempo il realismo con cui vengono descritte la quotidianità della vita coniugale di Helen e Mr. Huntingdon, le angherie e umiliazioni di cui lei è vittima e la sua reazione ad esse; mentre avrei fatto a meno dei tanti e lunghi discorsi sulla salvezza spirituale.

A. Doerr, Tutta la luce che non vediamo
Siamo negli anni appena precedenti e, poi, durante l’occupazione tedesca della Francia. I protagonisti sono un orfano tedesco che farà parte della gioventù hitleriana e poi della Wermacht e una ragazza francese cieca, che scapperà col padre da Parigi quando questa viene invasa. Le storie dei due giovani sono narrate in modo alternato e le loro traiettorie rimangono parallele per la maggior parte della storia, incrociandosi brevemente solo verso la fine e lasciando un po’ di amaro in bocca alla sottoscritta che attendeva l’incontro tra i due da 450 pagine (e ci aveva già investito abbastanza “capitale emotivo”). E invece… e invece non succede niente, o meglio, sì Werner è essenziale perché Marie-Laure si salvi, ma non c’è nulla di memorabile nel loro incontro.
Le situazioni e i luoghi in cui i ragazzi si ritrovano sono interessanti e ben costruiti (i personaggi secondari un po’ meno) e creano un bel quadro di contorno, ma è il contorno a una storia fin troppo scarna. Come abbia vinto il Pulitzer, non me lo spiego.

I. McEwan, Chesil Beach
Edward e Florence sono giovani, attraenti, hanno una buona educazione e ottime prospettive. Sono molto innamorati e sono alle prime ore della loro luna di miele.
Quello che sulla carta potrebbe sembrare l’inizio di una storia felice, è in realtà la cronaca, descritta in ogni straziante dettaglio, di una disastrosa prima notte di nozze. Visti dai rispettivi punti di vista, i ragionamenti di entrambi sono sensati e comprensibili, ma l’incapacità di comunicare all’altro la propria vita interiore, i propri pensieri, opinioni e paure, porta a incomprensioni sempre più insanabili e a risentimento reciproco, creando una spaccatura nella loro unione non solo fisica ma anche dello spirito. Se solo si fossero confidati l’uno con l’altra… Una lettura molto frustrante perché si è consapevoli di quanto era a portata di mano la felicità.

C. Augias, I segreti di Roma
Sono passati almeno 15 anni da quando ho letto le altre “guide” di Augias, quindi potrei sbagliarmi, ma mi sembra che questa sia diversa dalle altre, perché si concentra principalmente sulla storia piuttosto che sui luoghi. Senza un ordine apparente, il giornalista racconta tanti momenti diversi della storia della città e i suoi protagonisti. Dai papi più notevoli alle lotte risorgimentali, dai grandi personaggi dell’antica Roma ai fatti di cronaca nera più discussi, da Cinecittà ai migliori artisti, dalle cortigiane più famose alle aberranti azioni perpetrate dal nazifascismo: la galleria di vicende e personaggi è variegata e multiforme, cosa che rende il libro sempre interessante anche se, come dicevo prima, non molto legato a luoghi visitabili.


message 75: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5606 comments 8/24 L'americano tranquillo di Graham Greene

Ho impiegato tanto tempo per leggere questo libro; non è facile. Siamo in Vietnam, ma prima del periodo che gli americani ci hanno fatto conoscere a dismisura nei film di Hollywood, tra il 1952 e il 1955 con la colonizzazione francese osteggiata dai viet-minh locali. L'americano tranquillo è Pyle, che il nostro protagonista, Thomas Fawler si ostina a chiamare soltanto per cognome, come se il chiamarlo per nome gli desse una vicinanza che non desidera. Thomas Fawler è un giornalista che scrive per una testata inglese, ha una relazione con una donna locale, Phuong, che tiene sul filo del rasoio evitando di impegnarsi nel chiedere il divorzio alla moglie inglese. L'arrivo di Pyle che si innamora di Phuong gli sconvolge l'equilibrio, anche perché la donna, molto pragmaticamente cerca una sicurezza e Pyle pare volergliela offrire. Oltre a ciò la situazione politica locale è in fermento e Fawler si rende conto che Pyle non è così tranquillo come pare e che in realtà è lì per dare realtà alle teorie sulla “terza forza” che dovrebbe intervenire a risolvere il problema in quelle terre. La terza forza sarebbe ovviamente la forza degli Stati Uniti d'America. Il modo in cui cerca di farlo è viscido e violento e spinge Fawler, per l'unica volta nella sua vita, a non mantenere la sua neutralità. Non sto rivelando nulla: già all'inizio del romanzo, sappiamo che Pyle è morto; il romanzo stesso si svolge su due binari: prima e dopo la morte di Pyle. Ripeto che non è un libro facile da leggere ma mi ha insegnato un pezzo di storia che non avevo mai saputo. Da non sottovalutare il fatto che quando uscì negli Stati Uniti fu parecchio criticato (già, chissà come mai?).


Collezionedistorie | 457 comments Ho terminato Acquadolce di Akwaeke Emezi: potrebbe diventare il libro del cuore di qualcuno, ma non il mio, e qui è proprio questione di gusti.
La scrittura è ammaliante e il testo è veramente originale, narrato dai punti di vista di demoni della cultura igbo nigeriana che possiedono la protagonista, che intravediamo in poche pagine; il contenuto è estremamente fisico, spesso violento, accenna all'autolesionismo, alla transessualità o zone limitrofe.
Io non mi ci sono trovata a mio agio, ma non contesto affatto che sia un testo degno di nota: ormai so riconoscere però quando un libro non fa per me!


message 77: by Drilli (new)

Drilli | 5120 comments Ho letto, dopo secoli a prendere polvere sugli scaffali e credo 3 apparizioni nella mia lista per questa sfida, Narciso e Boccadoro. So' soddisfazioni!

Sono piuttosto sicura che, se avessi letto Narciso e Boccadoro ai tempi del liceo, mi sarebbe piaciuto immensamente. La assoluta, estrema e drammatica contrapposizione che permea l'intero romanzo - quella tra spirituale e sensuale, tra vita ascetica e vita da libertino - mi avrebbe avvinta, proprio in virtù della sua intrinseca drammaticità. Avrei apprezzato molto la caratterizzazione sia di Boccadoro che di Narciso, ma parteggiato senza ombra di dubbio per quest'ultimo, che mi sarebbe parso più equilibrato e di cui avrei compreso a fondo i dubbi e le insoddisfazioni che rivela nel finale, mentre avrei criticato senza riserve l'irrazionalità e l'incongruenza delle scelte di Boccadoro - pur subendo il fascino della figura dell'Artista. Sicuramente sarei anche stata colpita dall'associazione femminile-sensuale e maschile-spirituale, anche se non sono sicura di cosa ne avrei davvero pensato.
Da adulta, continuo a preferire Narciso, ma, seppur annoiata dalla lungaggine delle avventure di Boccadoro e dalla suddetta incoerenza infantile di tante sue scelte, pure queste scelte e questa incoerenza le comprendo perché vedo e so quanto sono umane. Ma soprattutto, a leggerlo ora trovo eccessivo e quasi irritante tutto questo estremismo, questa visione del mondo in cui tutto è bianco o nero, senza sfumature nel mezzo; e ancora di più mi infastidisce l'opposizione maschile-femminile (per quanto, va detto, è perfettamente coerente con l'epoca in cui il romanzo è ambientato e dunque quasi inevitabile nel modo di ragionare dei protagonisti).
E sì, lo so, la morale di questa lunga favola di formazione è proprio (o almeno è così che voglio vederla) che tali contrapposizioni sono fatte per coesistere e che né la vita da libertino vagabondo né quella ascetica possono rappresentare l'ideale e condurre alla felicità, tuttavia... tuttavia rimane in sospeso la possibilità di integrare e armonizzare questi estremi all'interno della stessa persona, della stessa vita.
Ma, soprattutto, tale morale poteva essere espressa (a mio avviso) con molte meno pagine; per quanto belle siano queste pagine (magnificamente scritte e magnificamente tradotte; con un uso forse eccessivo di lirismi e arcaismi... ma che ritmo! che poesia!) sono decisamente un po' troppe, perché non fanno che rimescolare e ripetere più e più volte gli stessi concetti. Pur essendo un romanzo di formazione che ci fa assistere alla crescita interiore dei due protagonisti, non c'è una "crescita" nel messaggio di fondo; semplicemente, ciò che nelle prime pagine viene posto un po' come un obiettivo da raggiungere, nelle ultime è raggiunto, ma ci viene riproposto incessantemente dall'inizio alla fine. Ed è questo, principalmente, che lascia così tiepido il mio giudizio.
Per il resto sono contenta di aver finalmente letto questo romanzo, che giaceva sullo scaffale da tempo immemore, che così bene riesce a rappresentare un'intera epoca, quella del Medioevo e che, ripeto, avrei voluto (o forse dovuto) leggere da adolescente.


message 78: by Anto_s1977 (last edited Feb 10, 2024 02:47AM) (new)

Anto_s1977 | 6858 comments Finito Oliva Denaro di Viola Ardone

"Oliva Denaro" è un romanzo di Viola Ardone, edito da Einaudi nel 2021.
La storia è ambientata in Sicilia negli anni Sessanta del Novecento, in un contesto sociale nel quale regnano sovrani le intimidazioni, la povertà e i pettegolezzi delle "maleforbici".
Oliva è una ragazzina di quindici anni dai capelli estremamente scuri, che ama la scuola e andare a caccia di lumache e rane con il padre, ma ormai è cresciuta, è quasi una donna e le regole da seguire per salvaguardare l'onore sono infinite.
A imporre le rigide regole ci pensa mamma Amalia, che, di mentalità meno aperta rispetto al marito, ripete sempre: "La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia".
Grazie all'amica Liliana, Oliva viene a contatto con le idee comuniste e prende consapevolezza del proprio aspetto fisico e del ruolo sociale a cui le donne possono aspirare.

"Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni. Così io corro per diventare invisibile, corro con il mio corpo da maschio e il mio cuore da femmina, corro per tutte le volte che non potrò più, per le mie compagne con le scarpe chiuse e le gonne lunghe, capaci solamente di camminare a passi corti e lenti, e pure per mia sorella, che è rimasta tumulata in casa come una morta ma ancora viva"

Nonostante covi nel cuore un desiderio di libertà, Oliva deve fronteggiare il destino avverso e i prepotenti, che pensano di poter imporre la loro volontà con la violenza e che si sentono invulnerabili grazie alle conoscenze e alla ricchezza.

In questo romanzo di Viola Ardone la narrazione risulta particolarmente intensa. L'autrice riesce a descrivere alla perfezione il contesto sociale e la voglia di non conformarsi a regole ingiuste, per poter scegliere liberamente e costruire con le proprie mani il futuro, senza scendere a compromessi e andando avanti a testa alta.
Interessante e coinvolgente per le tematiche, "Oliva Denaro" commuove anche per le figure emblematiche presenti all'interno della storia e per l'evoluzione di alcune di esse nello svolgersi della vicenda.
Lo stile poi, risulta impeccabile, soprattutto nell'ultima parte in cui le voci narranti di Oliva e del padre si avvicendano e convergono, trasmettendo al lettore una sorta di comunione di spirito tra i due.

"Lo sai cosa sono i figli? Sono come quei semi portati dal vento che vengono a germogliare nella tua terra, devi lasciarli crescere per capire che frutto daranno, mica lo puoi stabilire tu dal principio. Pensavo di avere tre piantine deboli e ho scoperto nel mio campo tre alberi fruttuosi e resistenti. Anche dalla terra bruciata dal sale può rinascere la vita"


message 79: by Minnie33 (last edited Feb 12, 2024 08:39AM) (new)

Minnie33 | 1185 comments Aggiornamento sul primo rilancio:

1/12:Ti penso (ancora) di Mattia Ollerongis: scorrevole, carino ma non entusiasmante...di questo autore ho letto già un paio di libri...non credo continuerò con altri! 😣😵‍💫😛

2/12:Donne di porcellana di Virginie de Clausade: bello lo sfondo storico, un pò scontata e banale la storia con tanto di happy end.

3/12:Stigma di Erin Doom: tanti aggettivi, tante descrizioni, tante parole...ed un finale aperto...non ci siamo, no, no!!!


Collezionedistorie | 457 comments Ho letto Il fiume delle cento candele di Kim Echlin, da almeno quattro anni in libreria e mai degnato di uno sguardo. Per fortuna ho rimediato -ennesima volta in cui questa sfida di lettura mi fa scoprire gioielli che possiedo già e continuo a ignorare!

Echlin scrive una storia d'amore indissolubilmente legata al genocidio cambogiano degli anni '70: due giovani si incontrano a Montreal, lui è emigrato prima che chiudessero le frontiere, per anni rimane in esilio senza avere notizie dei suoi e quando i confini vengono riaperti torna in patria a cercare la propria famiglia. Undici anni di silenzio dopo, lei che non si è mai rassegnata si reca in Cambogia alla ricerca di un amore mai dimenticato, che ricomincia all'incontro in Asia ma che continua a dover fare i conti con il regime e le sue conseguenze.
È un romanzo breve, dalla scrittura poetica, intriso di dramma e di sentimento. Mi è piaciuto moltissimo, purtroppo è fuori catalogo ma ho visto che un altro titolo dell'autrice è facilmente reperibile, penso che lo prenderò in prestito prossimamente!


Collezionedistorie | 457 comments Ho letto Il fiume delle cento candele di Kim Echlin, da almeno quattro anni in libreria e mai degnato di uno sguardo. Per fortuna ho rimediato -ennesima volta in cui questa sfida di lettura mi fa scoprire gioielli che possiedo già e continuo a ignorare!

Echlin scrive una storia d'amore indissolubilmente legata al genocidio cambogiano degli anni '70: due giovani si incontrano a Montreal, lui è emigrato prima che chiudessero le frontiere, per anni rimane in esilio senza avere notizie dei suoi e quando i confini vengono riaperti torna in patria a cercare la propria famiglia. Undici anni di silenzio dopo, lei che non si è mai rassegnata si reca in Cambogia alla ricerca di un amore mai dimenticato, che ricomincia all'incontro in Asia ma che continua a dover fare i conti con il regime e le sue conseguenze.
È un romanzo breve, dalla scrittura poetica, intriso di dramma e di sentimento. Mi è piaciuto moltissimo, purtroppo è fuori catalogo ma ho visto che un altro titolo dell'autrice è facilmente reperibile, penso che lo prenderò in prestito prossimamente!


message 82: by lise.charmel (new)

lise.charmel (lisecharmel) | 1003 comments @Drilli, io infatti ho letto Narciso e Boccadoro alle superiori e l'ho adorato. Adesso non so se lo apprezzerei altrettanto :)

Lettura n. 11 della mia lista: Un matrimonio da dilettanti, un romanzo che sicuramente possedevo da oltre 10 anni e che mi spiace, a lettura ultimata, di aver fatto attendere tanto. Tra l'altro andando a vedere le precedenti liste della sfida ho visto che è non solo il terzo romanzo di Anne Tyler che leggo, ma anche il terzo che viene inserito nella sfida e letto :)

Michael e Pauline si sposano molto giovani, senza essersi conosciuti bene e sull'onda di un impulso che può essere considerato amore a prima vista. Ma sono una coppia male assortita, hanno due caratteri troppo diversi e il loro matrimonio non è felice.
Anne Tyler è una maestra nel raccontare le piccole cose, le quotidianità, i rituali e gli aspetti di una famiglia normale e insoddisfatta.
Sarebbe tutto quasi banale e la scrittura non sembra nemmeno tanto ricercata, ma ci si sente coinvolti, partecipi, il libro è difficile da posare.
Nel corso del romanzo accadranno un paio di eventi importanti, che renderanno la vicenda meno "banale", tuttavia non sono questi gli elementi che fanno procedere il lettore, quanto piuttosto il cesello umano che Tyler riesce a creare e che forse è il valore più importante in ogni lettura che facciamo.


message 83: by Pippicalzelunghe (new)

Pippicalzelunghe | 999 comments Letto il mio dodicesimo libro L'uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis.
Mi è stato regalato esattamente un anno fa e nonostante la voglia di leggerlo sono sempre stata titubante perchè le recensioni lo indicavano come pesante. Adesso grazie ad una sfida ho dovuto leggere questo libro e per me è meraviglioso.
Adoro il modo di scrivere di questo scrittore, semplice e lineare, per me è pura poesia.
Forse il non aver mai visto il film con David Bowie mi ha avvantaggiata, mi ha permesso di immaginare il protagonista come volevo io e non vederlo impersonificato in un attore.


message 84: by Pippicalzelunghe (new)

Pippicalzelunghe | 999 comments Drilli wrote: "Ho letto, dopo secoli a prendere polvere sugli scaffali e credo 3 apparizioni nella mia lista per questa sfida, Narciso e Boccadoro. So' soddisfazioni!

Sono piuttosto sicura che, se..."


Drilli anch'io ho letto Narciso e Boccadoro alle superiori e me ne ero innamorata. Lo stesso per Siddartha, che però ho riletto dopo una ventina d'anni e non mi ha dato le stesse emozioni. Quindi per sicurezza ho preferito non rileggerlo e tenermi i miei ricordi. ;-)


message 85: by Drilli (new)

Drilli | 5120 comments Pippicalzelunghe wrote: "Drilli wrote: "Ho letto, dopo secoli a prendere polvere sugli scaffali e credo 3 apparizioni nella mia lista per questa sfida, Narciso e Boccadoro. So' soddisfazioni!

Sono piuttosto..."


Ho anche Siddharta a casa (è del marito come anche Narciso e Boccadoro, lui per l'appunto li aveva letti entrambi in adolescenza) e ora non so se leggerlo perché ho paura che possa piacermi anche meno dell'altro a giudicare dai commenti letti in giro... vedremo... magari lo inserisco nella prossima SSS!!

Intanto ho fatto anche un altro "recupero", ovvero La fabbrica di cioccolato.

Non è facilissimo parlare di questo libro, perché mi ha lasciato impressioni contrastanti, perché si presta a più piani di lettura.

L'esperienza di lettura in sè me la sono goduta, e tanto, dall'inizio alla fine: la storia, i personaggi, le descrizioni... mi sono piaciuti tantissimo; mi sono divertita e stupita e meravigliata, e non ho fatto alcuna difficoltà a immaginarmi quanto descritto. Creativamente e narrativamentr parlando questo romanzo è una vera bomba... e poi le canzoncine!! Sono semplicemente geniali, dei veri tocchi di classe.

La fabbrica di cioccolato si lascia leggere in un attimo e intrattiene che è un piacere, è un bellissimo viaggio nella fantasia.
Non ho dubbi che un bambino si divertirebbe un mondo a leggerlo, e che il messaggio che il libro lancia - il valore della gentilezza, della modestia, dell'educazione e dell'immaginazione, contro la maleducazione, l'arroganza e la ristrettezza mentale - passi forte e chiaro. È un messaggio in fondo banale, ma mai come oggi attuale, perché mediamente i ragazzini vengono su sempre più viziati, hanno tutto e gli viene concesso di tutto; e mi piace molto come il libro sottolinei con forza che la colpa è principalmente dei genitori (i quali forse sono i principali destinatari del messaggio, più che i bambini).
Tra l'atro, mi ha stupita molto che già negli anni '60 si parli di bambini teledipendenti... pensavo fosse un fenonemo più recente!

Però poi... se si va oltre la superficie e si comincia a ragionare su vari aspetti di questo libro... beh, moralmente parlando è tremendo e a ben vedere neanche così tanto educativo. Leggerlo con un bambino attento e curioso che faccia domande su quel che gli si legge... rischia di diventare un'arma a doppio taglio e anche un compito arduo per un genitore.
Ma anche a leggerlo da adulta e da sola... ci sono tante di quelle cose che NON vanno bene quando ti fermi a riflettere...!
Insomma, bellissima e divertente la storia in sè, molto meno Willy Wonka e la sua fabbrica e altre questioni.

Parliamo di Willy Wonka: il personaggio, narrativamente parlando, funziona benissimo, così stravagante e creativo com'è e coi suoi commenti caustici che però riesce quasi sempre a mantenere formalmente innocui e corretti. Dahl dimostra indubbiamente del genio nel concepire e poi dar vita sulla carta a un personaggio del genere.
Però, se lo portiamo fuori dalla storiella e lo immaginiamo nel mondo reale... nulla di quello che fa è legale e socialmente e moralmente accettabile, ecco.
Lo sfruttamento degli Oompa Loompa è atroce: (view spoiler)
In più, la mancanza di empatia che Wonka dimostra nei confronti dei bambini "puniti" e dei loro genitori quando si verificano i vari "incidenti" durante il giro in fabbrica, è orribile (così come lo è quella degli altri adulti presenti). È vero, i bambini sono iperviziati e quegli incidenti capitano perché loro violano le regole e le raccomandazioni poste da Wonka, e quando accade i genitori non li sgridano nè si scusano per i loro atteggiamenti, ma insomma, non è che si tratti proprio di incidenti da nulla... Eppure nessuno sembra preoccuparsene realmente, né Wonka nè gli altri bambini nè gli altri adulti, e anche le reazioni dei genitori stessi del bambino coinvolto sono piuttosto fiacche...
Se nell'economia della storia la punizione dei bambini funziona benissimo (così come funziona il contrappasso danteso), ciò che accade in sè è terribile e l'assenza di reazione in chi assiste è di un cinismo spaventoso. Non è certo così che vorrei che reagissero i miei ipotetici futuri figli davanti a situazioni del genere!

Da quando La fabbrica di cioccolato è stato pubblicato la prima volta, la società e la letteratura per bambini sono indubbiamente cambiati decisamente tanto: oggi la sua pubblicazione sarebbe probabilmente ritenuta inaccettabile (e infatti ricordo che lo scorso anno alcuni editori erano intenzionati a pubblicare delle nuove versioni "edulcorate" di Dahl), ed è probabilmente da questo che nascono le mie perplessità.
Eppure... eppure il libro e la storia funzionano ancora dannatamente bene, è un fatto oggettivo! Possiamo senza dubbio parlare di un grande classico, se nonostante tutte le differenze tra oggi e allora è un libro che ancora intrattiene (e tanto!) adulti e bambini, e riesce anche e ancora a insegnare loro qualcosa.


message 86: by Anto_s1977 (new)

Anto_s1977 | 6858 comments Finito L'inferno di Treblinka

"L'inferno di Treblinka" di Vasilij Grossman è stato scritto nel 1944, è costituito solamente da 79 pagine, ma è un concentrato di orrori che portano il lettore a porsi un'unica domanda: come è stato possibile che si sia "giocato" così con la vita e la morte?

Grossman ha ricostruito la vita nel campo attraverso le testimonianze dei pochi sopravvissuti, ma soprattutto quelle degli abitanti dei dintorni, che vedevano i lunghi convogli giungere alla stazione più volte al giorno per tredici mesi consecutivi con il loro carico di morte.
Nonostante si tratti di un testo molto breve, credo che sia uno dei più terribili da leggere sul tema delle persecuzioni degli ebrei, perché l'autore ha un modo tutto suo di narrare, di insistere sui dettagli, sugli inganni psicologici delle SS ai danni di uomini, donne e bambini strappati a forza alle loro case e impauriti dagli ordini vomitati da persone che si credevano superiori, ma che non erano altro che vili burattini con la mente annebbiata da teorie razziste e prive di fondamento scientifico.

"È giusto inorridire, ma non perché la natura generi simili orchi: il mondo animale ci offre comunque mostruosità di ogni tipo, fra ciclopi, esseri bicefali e perversioni dell'animo a esse analoghe. A farci orrore è qualcos'altro, ossia che in un determinato Stato degli esseri - casi clinici che andrebbero isolati e studiati dalla psichiatria - vengono ritenuti dei cittadini attivi e con pieni diritti. La loro ideologia delirante, le patologie della loro psiche, i loro crimini inauditi sono un elemento imprescindibile del nazismo. Migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di esseri simili sono stati pilastri del fascismo germanico, il sostegno, la base della Germania di Hitler. Uniforme addosso, armi in pugno e onorificenza del Reich, per anni essi hanno deciso della vita dei popoli d'Europa. A farci orrore non devono essere loro, ma lo Stato che li ha fatti uscire dalle loro tane, dalle tenebre e dal sottosuolo e li ha resi indispensabili, necessari e insostituibili a Treblinka come a Majdanek, Belzec, Sobibor, Auschwitz, Babij Jar, Domanevka e Bogdanovka (vicino Odessa), a Trostjanets (vicino Minsk), a Ponary in Lituania, e in decine e centinaia di prigioni, campi di lavoro e campi di sterminio della vita umana.
Un determinato tipo di Stato non piove dal cielo, a generare un regime sono i rapporti ideologici e materiali fra i popoli. È su questo che bisogna riflettere seriamente per poi - altrettanto seriamente - inorridire..."


message 87: by Anto_s1977 (new)

Anto_s1977 | 6858 comments Finito La strada delle nuvole

"La strada delle nuvole" è un romanzo storico di Jenny Tinghui Zhang, pubblicato in Italia dalla Casa Editrice Nord nel 2022.
La vicenda è ambientata in Cina e narra la vita di Daiyu, una ragazza giovanissima a cui rimane solo l'affetto della nonna, dopo che i genitori sono scomparsi misteriosamente e improvvisamente nel nulla. La donna è, però, anziana e non si ritiene in grado di occuparsi della nipote, così la aiuta a travestirsi da uomo e a fuggire dal villaggio.
Daiyu trascorre del tempo in una scuola di calligrafia e impara molto su questa complicatissima arte, sul significato e sul potere delle parole, ma il destino non è clemente con la ragazza: un losco individuo si insinua nella sua strada, cambiandone per sempre il destino…
"La strada delle nuvole" è un romanzo che tratta il tema dell'instabilità prodotta dall'esser stati estirpati a forza dalle proprie radici culturali, ma non solo! Il romanzo si concentra anche sulla schiavitù sessuale, sulla perdita della propria identità e sul pregiudizio immotivato e ingiustificato che genera violenza.
Una storia dolorosa e commovente, soprattutto nell'ultima parte, resa con uno stile di scrittura limpido, a volte fiabesco, che consente al lettore di approcciarsi e approfondire realtà lontane e poco note.


message 88: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5606 comments 9/24 Io sono leggenda di Richard Matheson

Un gran bel libro! Il personaggio principale, quasi l’unico, Robert Neville è sezionato e mostrato in tutte le sue caratteristiche. I suoi pensieri, i suoi comportamenti in una situazione mostruosa vengono analizzati sistematicamente e in modo mai noioso. Scordatevi le versioni cinematografiche, seppur di pregio, perché questo libro vi farà scoprire tanto di Robert e forse anche di voi stessi. La trama è presto detta: un terribile contagio distrugge l’umanità come la conosciamo: diventano tutti degli zombie o quasi. Robert, anzi, Neville, come spesso viene chiamato da chi racconta in terza persona, è l’unico essere umano sulla terra, beh, un “vecchio” essere umano, prima dei contagi. Assolutamente solo, di giorno gira per la città e uccide gli zombie e di notte si chiude in casa mentre gli zombie lo circondano e cercano di acchiapparlo o ucciderlo, chissà? E’ tutto qui, fino allo spiazzante finale che ci lascia pieni di dubbi e di riflessioni che ancora oggi sono validi! Il libro fu scritto negli anni cinquanta del secolo scorso e la trama si svolge in quello che per allora erano i futuri anni 1976-1978… Bello, inquietante, duro e coinvolgente.


message 89: by Collezionedistorie (last edited Feb 27, 2024 07:55AM) (new)

Collezionedistorie | 457 comments Nelle ultime settimane ho terminato:

- Pachinko di Min Jin Lee: una saga familiare tra Corea e Giappone che si svolge per più di ottant'anni. L'ho apprezzato molto, rimane particolarmente impressa Sunja che vediamo nascere, diventare adulta e invecchiare, con tutte le sue relazioni. Come genere rientra perfettamente nei miei gusti.

- Buonanotte, signor Tom di Michelle Magorian: orfani, seconda guerra mondiale, un uomo burbero stile nonno di Heidi, i legami familiari che non hanno nulla a che vedere con il sangue: un romanzo che fa bene al cuore, uno dei più amati dall'inizio dell'anno.

Con queste due letture raggiungo quota 20 e come ogni anno comincio a ragionare sui jolly con cui sostituire qualcuno dei titoli rimasti!
Il primo sarà "Un giorno" di David Nicholls (pag. 498 nella mia edizione vintage Neri Pozza) al posto de "I grandi sognatori" di Makkai, categoria >400pag.
Devo evidenziarli in un altro colore sull'Excel?


message 90: by Cic (new)

Cic il ciclista stanco (ilcicpedalator) | 2071 comments Sì Collezione evidenziali con “evidenziatore” giallo


Collezionedistorie | 457 comments Cic wrote: "Sì Collezione evidenziali con “evidenziatore” giallo" Lo faccio ogni anno eppure me lo dimentico, preoccupante ;)

Comunico anche la seconda sostituzione, perché "Un giorno" è un po' ingombrante da mettere in borsa e vorrei iniziare anche qualcosa di più tascabile: sostituisco "Il sorriso dell'agnello" di David Grossman con "Appartamento a Istanbul" di Esmahan Akyol, pag. 319, nella categoria >200 pag.
Provvedo ad aggiornare l'Excel!


message 92: by MonicaVandina (new)

MonicaVandina | 2547 comments Serotonina

Florent-Claude è il tipico protagonista di H., uomo di mezza età che non sopporta il mondo, coi desideri azzerati e, come dice lui stesso, senza desideri non si hanno motivi di vita. L'amore, unico motivo capace di non farci estranei al mondo, "Non credo di sbagliare paragonando l'amore a una sorte di sogno a due, certo con brevi momenti di sogno individuale, piccoli giochi di congiunzioni e incroci, ma che comunque permette di trasformare la nostra esistenza terrena in un momento sopportabile - ed è anche, a dire il vero, l'unico modo per riuscirci" si perde o viene distrutto dalla società contemporanea. C'è sempre depressione e disgusto nell'uomo di Houellebecq che denuncia il corpo sociale occidentale del nostro tempo, politica e religione "...cose del genere non dovrebbero succedere, eppure succedono, succedono ogni giorno. Dio è uno sceneggiatore mediocre, nella sua creazione non c'è niente che non abbia il segno dell'approssimazione e dell'insuccesso, quando non quello della cattiveria pura e semplice, ovviamente ci sono eccezioni, ci sono per forza eccezioni, la possibilità della felicità doveva sussistere già solo in quanto esca". E' un autore che cerca l'eccesso per provocare il lettore, infastidirlo, imbarazzarlo, è un autore che non ha mezze misure e, secondo me, non è da mezze misure: o lo si ama o lo si odia. La potenza del suo 'voler scardinare' a me piace.


message 93: by (new)

Lù (ldovica) | 1468 comments Finalmente un altro aggiornamento: Il paese delle ultime cose di Paul Auster. Davvero bella questa distopia! Il mondo che racconta è orribile e spaventoso, ma comunque lascia aperta sempre la porta alla speranza e al momento secondo me ce ne è molto bisogno! Auster è un autore di cui pian piano vorrei leggere tutto...


Collezionedistorie | 457 comments Ho finito le prime due sostituzioni, "Appartamento a Istanbul" (un po' meglio del precedente "Hotel Bosforo", ma comunque un giallo con una protagonista insopportabile... che mi ricorda di non acquistare intere serie di romanzi senza averne letto nemmeno il primo!) e "Un giorno".
Quest'ultimo è stata una rilettura a distanza di quindici anni, ci ho messo un po' ad ingranare ma poi sono stata di nuovo coinvolta da questa storia romantica, e ne ho apprezzata molto la struttura che decide di raccontare solo 24 ore su 365 giorni per circa vent'anni, così da noi diventare mai ripetitivo o fornire dettagli irrilevanti. Mi è piaciuto!

Di ciò che resta della mia lista manterrò sicuramente Stephen King, che inizierò questo mese, mentre ragiono sul quarto titolo che credo sostituirò...


message 95: by Cic (new)

Cic il ciclista stanco (ilcicpedalator) | 2071 comments Vai Collezionedistorie 👏


message 96: by Pippicalzelunghe (last edited Mar 07, 2024 01:29AM) (new)

Pippicalzelunghe | 999 comments Finito Salvare le ossa di Jesmyn Ward.
Siamo nel 2006 nel Mississipi e sono i giorni dell’uragano Katrina. Esch è una ragazzina di quattordici anni che insieme alla famiglia vive nella “Fossa”. Sono molto poveri, vivono in mezzo ai rottami, alle baracche in lamiera e alla polvere e l’unica cosa che resta da fare è salvare le ossa quando vivi in un posto così, quando sei l’unica femmina in una famiglia di quattro uomini e sei orfana di madre, quando tuo padre è un alcolizzato e soprattutto sei incinta e cerchi l’amore dove non c’è. Esch racconta la vita in questi dodici giorni e ogni piccola cosa è un espediente per raccontarci della madre che non c’è più, ma è tanto presente in ognuno di loro.

Quando i nonni erano ancora vivi, mamma faceva il loro bucato insieme al nostro, e c’era tanta di quella biancheria da stendere che papà aveva dovuto mettere altre corde. Mamma ci passava in mezzo e appendeva le lenzuola ancora tutte appallottolate, solo dopo le allargava per bene. Erano così sottili, quasi trasparenti, stanze di vapore, e noi le usavamo per giocarci a nascondino. In inverno lì in mezzo era così umido e freddo che ci faceva male la faccia, ma in estate si asciugavano subito, anche se noi andavamo lo stesso a sbatterci contro per cercare un po’ di refrigerio. Una volta avevamo lasciato le nostre impronte nere di fango stampate sulla tela, e mamma ci aveva sgridato: da quel momento non le avevamo più toccate con le mani, ci premevamo soltanto il naso contro per cercare di vedere chi correva lungo il corridoio svolazzante dall’altro lato.

Ma è anche il racconto di Katrina che sta arrivando.

Siamo rimasti nel solaio scoperchiato finché il vento non si è calmato un po’, e quella che sembrava una flotta di caccia a reazione non si è esaurita in una serie di folate rauche. Siamo rimasti nel solaio scoperchiato finché il cielo non si è schiarito passando da un arancione malato a un grigio pallido e terso. Siamo rimasti nel solaio scoperchiato finché la brodaglia ribollente sotto di noi, che per ore non aveva cessato di montare, non ha cominciato a ritirarsi verso i boschi, un centimetro alla volta. Siamo rimasti nel solaio scoperchiato finché la pioggia non si è ridotta a un gocciolio. Siamo rimasti nel solaio scoperchiato finché non ci è venuto freddo, e il vento non ci ha congelato. Allora ci siamo stretti l’uno all’altro, cercando di trarre un po’ di calore da quell’abbraccio, ma non ci siamo riusciti. Eravamo anche noi un mucchio di rami bagnati e gelidi, macerie umane in mezzo a ciò che restava di tutto quanto.

Un libro molto bello, potente e scritto davvero bene. Bellissimo il legame tra i fratelli.


message 97: by Elvira (new)

Elvira | 2595 comments Aggiorno due letture fatte nel mese di febbraio

Elvira:
Lo scaffale strabordante
14/24

La lupa e le altre novelle di sesso e di sangue di Giovanni Verga
Pag 100

Verga non si smentisce mai, ho letto la lupa come opera teatrale e come romanzo e l'opera l'ho trovata più avvincente.
Delle altre novelle mi sono piaciute tutte anche nelle loro poche pagine.
La pentolaccia, Jeli il pastore, la cavalleria rusticana e l'amante di gramigna, le altre novelle.
Minimo comune denominatore paesaggi rupestri e troppo facilità nel reagire con violenza. Jeli il pastore e la lupa molto intriganti.
Leggerò anche le altre.
4⭐️
3.2.2024
Cerca questo libro su Goodreads: La lupa e altre novelle di sesso e di sangue https://www.goodreads.com/book/show/1...




Lo scaffale strabordante
15/24

Il valzer degli addii di Milan Kundera
Pag 246
Un libro che è un crescendo di emozioni con un finale che si trasforma quasi in un giallo.
Una donna che è in dolce attesa e coinvolge un artista con cui aveva avuto una storia, sposato.
Tanti ragionamenti fatti dall' uomo per convincerla all'aborto in modo dolce.
Si intrecciano diversi personaggi e alla fine sono rimasta con dei dubbi su come si sono svolti gli eventi.
Ben scritto
4⭐️
17.2.2024

Il valzer degli addii by Milan Kundera https://www.goodreads.com/book/show/9...


message 98: by MonicaVandina (new)

MonicaVandina | 2547 comments Génie la matta
Mi è piaciuto lo stile, a volte lirico, a volte non una parola in più dell'essenziale con una scrittura a moduli ripetuti in più parti. La storia è dolorosa, pare esserci un barlume di possibilità di felicità ma no, anche quello crolla. La copertina Adelphi di Schiele è molto rappresentativa, l'alberello nel tardo autunno, isolato, spoglio, come la vita di Eugenie e Marie.


message 99: by Elvira (new)

Elvira | 2595 comments Scaffale strabordante
16/24

Le parole che non ti ho detto di Nicholas Sparks
Pag 344

Che tristezza la fine di questo libro, sono rimasta delusa.
Avevo visto tempo fa un po' di film ma non tutto evidentemente perché avrei ricordato.
Un colpo di fulmine ancora prima di conoscersi, il desiderio di superare i problemi del passato.
Lei si trova intrappolata in una parola non detta, ci sono tutti i presupposti per dirla però.
Mi è piaciuto molto, ricco di pathos e ti fa riflettere sulla necessità di saper cogliere l'attimo nella vita.
Lo consiglio
4⭐️
9.3.2024

Cerca questo libro su un iGoodreads: Le parole che non ti ho detto https://www.goodreads.com/book/show/2...


message 100: by Paola (last edited Mar 14, 2024 11:59AM) (new)

Paola Treu | 107 comments La ballata di Iza by Magda Szabó
10/24
Magda Szabó, "La ballata di Iza", Einaudi p. 307
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️❤️

Con questo romanzo ritorno alla mia amatissima Magda Szabó, scoperta con il suo capolavoro "La porta" e apprezzata con altre sue opere.
Scritto nel 1963, è uno dei romanzi più belli della scrittrice ungherese, che anticipa le tematiche care all'autrice, come l'incomunicabilità, la solitudine, l'inevitabile scorrere del tempo.
La narrazione ruota attorno al rapporto di Iza con i suoi genitori e con gli uomini della sua vita.
Da subito emerge la figura della madre, Etelka, che è quasi mai citata con il suo nome di battesimo, bensì come "la vecchia", termine a metà strada tra la connotazione anagrafica e l'accezione indubbiamente negativa.
"La vecchia", alla scomparsa del marito, accetta di trasferirsi a Budapest, insieme alla figlia, lasciando il paese di origine, dove ha trascorso tutta la sua vita. E qui cominciamo a seguire, con compassionevole tenerezza, il disagio che accompagnerà Etelka per tutto il romanzo. Infatti, nella grande città vive con la figlia un rapporto di estraneità e si sente sempre più inutile. Finisce così col ritrovarsi in una condizione di totale solitudine e di isolamento e si rinchiude in se stessa, fino quasi a spegnersi. Sempre più sola, si chiuderà in un mutismo assoluto, fino a quando tornerà al paese d’origine, per seguire “nell’aria” la voce del marito defunto.
Su di lei incombe l'amata figlia Iza, figura controversa e complessa. Brava bambina, intelligente, medico di successo, moglie irreprensibile. Ma, è anche una perfezionista, maniaca del controllo del suo tempo e di quello degli altri; generosa però anche fredda e calcolatrice. Il suo arido altruismo e il suo sacrificio egoistico si riversano anche sui due uomini della sua vita, innamorati e impauriti di fronte a questa donna bella, intelligente, orgogliosa, che attrae e respinge. Iza è fatta così: è incapace di comunicare, di amare e di mettersi in discussione. Agisce più per un ferreo senso del dovere che per spontanei slanci d'affetto.
È un libro intenso, struggente, drammatico, bellissimo. La penna della Szabò, precisa e lucida, scava nella psicologia dei personaggi che si fanno, pagina dopo pagina, sempre più affinati, veri, vividi, sino a rivelarsi con le loro contraddizioni, i loro grovigli interiori e le loro umane fragilità.
"Ogni giorno si ripeteva che Iza non l’aveva lasciata sola nella sua vecchia casa, aveva sistemato ogni cosa al suo posto, le aveva impedito di lavorare, si prendeva cura di lei, la ricopriva di doni. Dopo piangeva, a lungo, piena di vergogna, perplessa.”


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