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Charles Darwin
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GdL Saggistica Novembre/Dicembre 2014: L'origine delle specie - Charles Darwin
Sarò banale, ma leggerò l'edizione trovata in biblioteca. La mia si rifà all'originale del 1859, con l'aggiunta a fine capitolo delle maggiori variazioni riscontrate nelle edizioni successive.
Ho anche un paio di edizioni in inglese, come ebook, ma non credo di essere così preparata da poterlo capire leggendolo in lingua.
Ho anche un paio di edizioni in inglese, come ebook, ma non credo di essere così preparata da poterlo capire leggendolo in lingua.
Sono andata a controllare sulla mia, che è questa: L'origine delle specie (ci vuole la lente d'ingrandimento per leggerla!). Si basa sull'edizione del 1859, ma nel testo sono presenti dei richiami che, alla fine di ciascun capitolo, riportano le varianti presenti nella versione del 1872.
Io ci sono, intanto: sono "reduce" da due libroni corposi, magari prima mi leggo qualche romanzetto e poi inizio
Io ci sono, intanto: sono "reduce" da due libroni corposi, magari prima mi leggo qualche romanzetto e poi inizio



Un piccolo ot: dopo l'iscrizione ad aprile solo in questi giorni sono tornata su GR, scoprendo che la lettura che parte a breve è proprio quella che stavo per iniziare in solitaria, ma in compagnia c'è più gusto ;-)

Per motivi di studio, conosco un po' il problema delle multiple edizioni. Darwin ne redasse ben sei (1859, 1860, 1861, 1866, 1869 e 18767), incrementando notevolmente il testo con le obiezioni dei colleghi e dei corrispondenti e con le proprie risposte. Anche il suo pensiero in merito all'evoluzione subì una discreta evoluzione e la sesta edizione è sensibilmente differente dalla prima (ad esempio in merito al peso dato alle tesi di Lamarck).
La sesta edizione potrebbe essere identificata con "l'ultima parola" di Darwin, se non si considerasse l'estrema prudenza che il nostro metteva in tutto quello che scriveva. Il mio suggerimento (per quello che conta) è che leggiate una copia dell'Origin che riporti la sesta edizione con in appendice le variazioni rispetto alla prima.
Sul portale Pikaia trovate le edizioni disponibili in italiano:
http://www.pikaia.eu/EasyNe2/Notizie/...
Le due fra cui potreste scegliere sono l'edizione Bollati Boringhieri, condotta sulla sesta edizione e tradotta da Luciana Fratini, oppure l'edizione Newton Compton, sempre condotta sulla sesta edizione e tradotta da Pietro Omodeo. Io opto per la seconda.
Su GR sono recensite entrambe:
https://www.goodreads.com/book/show/2...
https://www.goodreads.com/book/show/2...
Per chi è interessato esiste anche un database online degli scritti di Darwin:
http://darwin-online.org.uk/
Qui trovate tutte le edizioni (inglesi e americane), ovviamente in lingua inglese!
Pierre wrote: "Si comincia!
Per motivi di studio, conosco un po' il problema delle multiple edizioni. Darwin ne redasse ben sei (1859, 1860, 1861, 1866, 1869 e 18767), incrementando notevolmente il testo con le..."
Bene, anche la mia biblioteca ha l'edizione della Newton, tradotta da Omodeo. Se tu scegli quella io ti vengo dietro
Per motivi di studio, conosco un po' il problema delle multiple edizioni. Darwin ne redasse ben sei (1859, 1860, 1861, 1866, 1869 e 18767), incrementando notevolmente il testo con le..."
Bene, anche la mia biblioteca ha l'edizione della Newton, tradotta da Omodeo. Se tu scegli quella io ti vengo dietro

Il link che hai messo lo conosco, l'evoluzione umana e lo studio dell'uomo sono argomenti che mi han sempre affascinata.

Avrei voluto aggiungerla ma non riuscivo a trovarla tra le 100 pagine di diverse edizioni disponibili una volta fatto "add book/author", scusate l'imbranataggine!
Nessun problema, ma ti svelo un trucco: per trovare immediatamente l'edizione che vuoi, ti conviene cercare l'isbn (se il libro ce l'ha) anche su add book/author, così come nella casella di ricerca in alto, piuttosto che il titolo, è molto più rapido.

https://www.goodreads.com/book/show/9...
http://www.bur.eu/libri/l-origine-del...
Dovrebbe essere la più recente (2009, 150 anni dopo la pubblicazione della prima edizione). Quella Boringhieri è del 1959, quella di Omodeo del 1974

Effettivamente Pierre l'ho letto proprio perché ricorreva quell'anniversario,e avevo costruito tutta la tesina di maturità attorno a Darwin.
Non molto originale devo ammettere!

Evviva, è proprio quella che ho io. In effetti nell'indice (che non avevo guardato) sono riportate le variazioni della sesta edizione per ogni capitolo. Però credo che dovrò cercare una lente di ingrandimento per leggerlo.

Per motivi di studio, conosco un po' il problema delle multiple edizioni. Darwin ne redasse ben sei (1859, 1860, 1861, 1866, 1869 e 18767), incrementando notevolmente il testo con le..."
Grazie Pierre, mi hai dato proprio i suggerimenti di cui avevo bisogno :)
Uhm, io avevo comprato l'edizione NC a 99 centesimi l'anno scorso, ma mi sa che è la pubblicazione o gli scritti da cui poi è nata l'Origine delle specie. C'è scritto "edizione integrale del 1844"...

L'edizione che hai è questa?
http://www.newtoncompton.com/libro/97...
Si tratta dell'Essay che Darwin scrisse nel 1844 e che conteneva una versione ridotta della sua teoria (circa 230 pagine manoscritte). Diciamo che la NC intitolandolo "L'origine delle specie" ha giocato un po' sporco...
Rowizyx wrote: "Proprio lei! Eh, ma strano che la NC se la giochi così... Non succede mai."
Non capisco se il tuo commento fosse ironico, ma io provo un certo affetto per la NC: se si superano le traduzioni, a volte di scarsa qualità, hanno avuto il pregio di iniziare molti non-lettori (fosse solo per il prezzo, le copertine carine e la diffusione nei supermercati).
Non capisco se il tuo commento fosse ironico, ma io provo un certo affetto per la NC: se si superano le traduzioni, a volte di scarsa qualità, hanno avuto il pregio di iniziare molti non-lettori (fosse solo per il prezzo, le copertine carine e la diffusione nei supermercati).
Sicuramente meriti ne ha (chi non ha in casa una delle mitiche edizioni "100 pagine 1000 lire"?), però anche secondo me ultimamente è un po' scaduta: si è buttata sul New Adult e i romanzi rosa spesso provenienti dal self publishing, e poi tutti quei titoli di "storia" un po' "alla Giacobbo" dai titoli e dalle copertine sensazionalistiche sono davvero poco eleganti...
E, come diceva Rowizyx, con questa edizione di Darwin secondo me hanno "fregato" più d'uno
E, come diceva Rowizyx, con questa edizione di Darwin secondo me hanno "fregato" più d'uno

Ci sono diversi titoli delle collane super economiche che sono un po' strani. Anche il De brevitate vitae di Seneca pubblicato con un titolo che non c'entra nulla ("È facile vivere a lungo se sai come fare"... Che è?!)...
In più le politiche di prezzi sempre più bassi vanno a discapito di tutte le spese editoriali, abbassando le qualità delle edizioni: traduzioni scarse, rilegature che si distruggono se le guardi troppo intensamente, titoli discutibili e sempre più bassi in catalogo... L'autore di punta adesso è uno che si crede, sentito con le mie orecchie, meglio di Eco, quando ha uno stile imbarazzante e una povertà di contenuti tendente al ridicolo, specie considerando che si pontifica in pubblico con paragono al di fuori della sua portata.
In più le politiche di prezzi sempre più bassi vanno a discapito di tutte le spese editoriali, abbassando le qualità delle edizioni: traduzioni scarse, rilegature che si distruggono se le guardi troppo intensamente, titoli discutibili e sempre più bassi in catalogo... L'autore di punta adesso è uno che si crede, sentito con le mie orecchie, meglio di Eco, quando ha uno stile imbarazzante e una povertà di contenuti tendente al ridicolo, specie considerando che si pontifica in pubblico con paragono al di fuori della sua portata.


Il nome! Vogliamo il nome!


idem ._.
Visto che siamo in argomento
http://www.focus.it/scienza/scienze/d...
I manoscritti originali di Darwin disponibili online
Sono passati 155 anni dalla pubblicazione de L'origine delle specie: per celebrare questo anniversario, un museo americano ha reso pubblici 16 mila manoscritti scritti dal naturalista inglese. Con appunti, riflessioni e... i disegni dei figli.
http://www.focus.it/scienza/scienze/d...
I manoscritti originali di Darwin disponibili online
Sono passati 155 anni dalla pubblicazione de L'origine delle specie: per celebrare questo anniversario, un museo americano ha reso pubblici 16 mila manoscritti scritti dal naturalista inglese. Con appunti, riflessioni e... i disegni dei figli.

Chiedo aiuto anche a Plch che ha sicuramente più conoscenze del sottoscritto in materia. Cerchiamo di movimentare un po' la discussione!

http://darwin-online.org.uk/
Si tratta del più grande database degli scritti di Darwin, in lingua inglese. Sono presenti tutte e sei le edizioni dell'Origine, tutte le opere pubblicate, gli articoli, le lettere etc.
[Nota aggiunta il 3 dicembre: mi sa che comincio a perdere colpi... avevo segnalato il sito di Darwin esattamente un mese prima...;)]
http://wallace-online.org/
Sito analogo per Alfred Russel Wallace, che ha rischiato di essere lui il padre dell'evoluzionismo... La sua biografia ha vari punti di contatto con quella del nostro Charles, e fu proprio a causa di Wallace che Darwin si decise finalmente al grande passo di pubblicare il materiale che aveva accumulato per anni.
Dato che ho già letto il libro in programma per il GdL dicembrino (Il vagabondo delle stelle di London, davvero molto suggestivo), ho spazio per leggere il seguente saggio di Telmo Pievani, che consiglio a chi vorrà approfondire il tema della complessa gestazione dell'Origine (non è di livello base però, richiede un po' di conoscenze di filosofia della scienza):
Anatomia di una rivoluzione. La logica della scoperta scientifica di Darwin
Il libro di Pievani si basa sull'edizione Bollati Boringhieri del 1967 (tradotta da Luciana Fratini) e corrispondente alla sesta ed ultima edizione dell'Origine (1872).
C'è anche un bel libro del prof. Giulio Barsanti dedicato alla storia dell'evoluzionismo, che mette in luce tutti i passaggi che hanno portato alla formulazione delle teorie evoluzionistiche moderne:
Una lunga pazienza cieca: Storia dell'evoluzionismo

Dalla terza edizione, all'introduzione vera e propria Darwin ha premesso un "Disegno (o compendio) storico" per segnalare al lettore coloro che, a suo giudizio, potevano aver in qualche modo anticipato le sue teorie, cercando di dare il giusto riconoscimento a chi aveva intuito qualcosa, ma sottolineando comunque il carattere originale del proprio lavoro.
Il primo ad essere citato diffusamente è ovviamente Lamarck, che credo condivida con Darwin l'onore di essere "spiegato" anche nelle scuole (medie e superiori). Per Darwin Lamarck è il primo ad aver sostenuto che le specie evolvono trasformandosi le une nelle altre e che i mutamenti subiti dagli esseri viventi dipendono da leggi di natura e non "da un intervento miracoloso" (p. 34). La chiave della teoria di Lamarck sta nel rapporto fra l'effetto dell'ambiente sugli organismi (uso e abuso di organi) e l'ereditarietà dei caratteri acquisiti.
Semplificando in maniera veramente forte, le giraffe odierne hanno un lungo collo perché le giraffe ancestrali che allungavano il collo per brucare i rami più alti hanno potenziato muscoli e ossa del loro collo trasmettendo questi caratteri acquisiti ai loro discendenti.
Qui potete vedere un'immagine di giraffe lamarckiane al pascolo:
http://www.tparents.org/library/unifi...

Altri studiosi fissisti erano più moderati: alcuni sostenevano che le specie create da Dio fossero inizialmente soggette a variazioni, ma che poi, trascorso un certo tempo fossero divenute immutabili. Altri ancora invocavano molteplici atti creativi, che introducevano nuove specie e ne eliminavano altre (una posizione che Darwin non esita ad attaccare con forza).
Fra gli altri studiosi citati da Darwin come suoi precursori vanno ricordati almeno il francese Étienne Geoffroy Saint-Hilaire (1772-1844), che sostenne le idee lamarckiane, sir Richard Owen (1804-92), grande esperto di fossili, seguace dell'evoluzionismo, ma polemico con la versione di Darwin, e infine Thomas Henry Huxley (1825-95), uno dei più strenui sostenitori del darwinismo, tanto da essere definito "il mastino di Darwin" (Darwin's bulldog).
Una curiosità: tutta la famiglia Huxley è un po' famosa, ma lo sono soprattutto i due nipoti di Thomas (figli del figlio Leonard): Julian Huxley, uno degli artefici della cosiddetta sintesi moderna dell'evoluzionismo, e Aldous Huxley, su cui non penso ci sia bisogno di dire niente.
Inizio la lettura stasera. Onestamente, come dicevo, non so stavolta quanto potrò partecipare "attivamente" alla discussione, forse mi limiterò a guardare i vostri approfondimenti, come quelli che ha scritto Pierre (grazie). Intanto comunque già questo gruppo di lettura mi ha dato il la per iniziare un libro che, anche per "senso del dovere", avevo voglia di leggere ma chissà quando avrei iniziato.

Grazie per le delucidazioni rispetto alle edizioni, credo che leggerò la sesta edizione online in inglese... Non mi fido molto della biblioteca comunale di Galway...
E grazie anche per i primi commenti, costituicono già una "guida alla lettura", dopo tanti anni che non prendo in mano un libro su questi argomenti!

http://www.gutenberg.org/ebooks/2009
Io ho scaricato comunque anche la scansione in pdf, perché è bellissima :D

Nei precedenti, Darwin ha portato, con dovizia di particolari e giustificata pignoleria, numerosi esempi atti a spiegare la sua rivoluzionaria teoria alla quale, ad un certo punto, e con un pizzico di emozione in chi legge tali passi per la prima volta, porta il nome di selezione naturale. Partendo dal primordiale fattore che vede tutte le specie coinvolte in una eterna lotta per la sopravvivenza, Darwin spiega come in natura tutti gli esseri abbiano mezzi e possibilità di partecipare a tale lotta e coloro i quali sapranno meglio sfruttare a proprio vantaggio alcune distinte particolarità, o variazioni, potranno non solo primeggiare, ma potranno altresì sviluppare tali variazioni che verranno ereditate dalle generazioni future le quale saranno, a loro volta, sempre più avvantaggiate nella sopracitata lotta e nel dominio dei territori all'interno dei quali vivono e prosperano. Questo processo sarà molto lungo e molto lento, e tenderà a conservare le variazioni che si riveleranno più utili e benefiche, ed al contempo ad eliminare quelle malevoli ed inutili le quali potranno anche essere causa della sparizione di quelle specie incapaci di variazioni utili.
Ora sono molto curiosa di leggere le prossime pagine!
Emnh, io sono al primo capitolo, pagina 20, e detto molto francamente non ci sto capendo nulla. Aggiungo che il mio libro è scritto in caratteri minuscoli e leggerlo è uno strazio. Non vorrei arrendermi tanto presto, ma se va avanti sempre così sono molto tentata di abbandonare.


I punti principali della teoria, come esposti qui, sono i seguenti:
1) le singole specie non sono state create separatamente così come sono oggi, ma (come le varietà canine) evolvono e discendono da altre specie;
2) a riprova della realtà dell'evoluzione e per studiare "modalità dei mutamenti e degli adattamenti" si possono analizzare i risultati di allevatori e coltivatori;
3) le condizioni esterne, ambientali (indicate da altri naturalisti come Lamarck, Buffon etc.) da sole non bastano a spiegare l'evoluzione delle specie;
4) il meccanismo della selezione naturale è il fondamento principale dell'evoluzione: esso permette di accumulare variazioni di piccola entità, fino a generare nuove specie;
5) la selezione avviene a seguito della lotta per l'esistenza, concetto che Darwin deriva da Malthus: dato che le risorse crescono in progressione aritmetica, mentre la popolazione cresce in progressione geometrica, le risorse non bastano e allora si innesca una competizione. Solo coloro che, in virtù delle piccole variazioni delle caratteristiche biologiche rispetto alla media, riescono ad acquisire un vantaggio evolutivo, possono prevalere nella lotta per l'esistenza, riuscendo a sopravvivere e a riprodursi, e quindi trasmettendo alla discendenza queste variazioni;
6) a lungo andare (e i tempi lunghi sono un fattore decisivo per Darwin), la selezione naturale provoca l'estinzione delle specie meno adatte e la divergenza dei caratteri (altro elemento importante della teoria), ossia l'allontanamento dal modello iniziale.
Prima ancora che qualcuno possa avanzare le sue riserve, Darwin fornisce subito le prime obiezioni alla sua teoria, con un atto di grande onestà intellettuale: in particolare il problema dell'acquisizione della complessità (com'è possibile che in virtù della selezione si passi da organismi semplici a organismi complessi) e il problema dell'incompletezza dei dati geologici, che tanto fecero penare sia Darwin che i suoi seguaci.
Vale la pena di citare per esteso le ultime righe dell'introduzione:
Sono profondamente convinto che le specie non sono immutabili, ma che le specie, che fanno parte di un cosiddetto genere, discendono da qualche altra specie, per lo più estinta, così come le varietà di una specie discendono da quest’ultima. Inoltre sono convinto che la selezione naturale è stata la causa principale, ma non l’unica, delle modificazioni.

Lo stesso Darwin si dedicò a studiare il problema della selezione dei colombi domestici, e ne concluse che se si mostrassero ad un ornitologo un certo numero di piccioni, ottenuti da differenti linee di selezione (a partire quindi dalla stessa specie iniziale), dicendogli che si tratta di uccelli selvatici, l'ornitologo li classificherebbe come specie ben distinte (p. 55), proprio in virtù di tale divergenza dei caratteri.
Darwin afferma più volte che gli organismi animali sono "plastici", nel senso che sono più o meno facilmente modificabili. Egli ritiene che la variabilità non è connessa all'atto del concepimento (come si pensava all'epoca), bensì riguarda ovuli e pollini, sottoposti appunto a selezione. Anche l'abitudine è un elemento importante. Tuttavia Darwin non è in grado di identificare la sorgente biologica della variabilità e infatti non nasconde che ci sono alcuni elementi, come la correlazione dello sviluppo (ossia l'influenza che certi caratteri hanno reciprocamente), che rimangono inspiegabili. Dice chiaramente: "le leggi che governano l'eredità sono del tutto sconosciute" (p. 49). Si pensi che negli anni fra il 1856 e il 1863 Gregor Mendel stava eseguendo i suoi esperimenti di ibridazione sulle piante di piselli, i cui risultati avrebbe pubblicato nel 1865: essi rimasero del tutto sconosciuti al nostro Charles e alla quasi totalità della comunità scientifica, e furono riscoperti solo nell'anno 1900. Ma Darwin era già morto da 18 anni...

Non so se sono in grado di aiutarti, ma ci vorrei provare, perché penso che sia importante far conoscere il pensiero di Darwin... attendo domande! ;)

Grazie, esaustivo e chiaro. Anche io ero molto demoralizzata, non so se è chiedere troppo ma se ogni tot avessi voglia di mettere qualche spiegazione sarebbe perfetto.

E' chiaro che stiamo leggendo un testo scientifico (e qui è la prima difficoltà) di più di 150 anni fa (seconda difficoltà), e come abbiamo più volte notato, scritto quando si ignoravano cose che oggi sono relativamente familiari, come il ruolo del codice genetico, per dirne una (terza difficoltà).
Ci sarebbe anche da aggiungere una quarta difficoltà, come sto scoprendo nella lettura del bellissimo saggio Nati per credere di Pievani, Girotto e Vallortigara, rispettivamente un filosofo della scienza, uno psicologo cognitivo, un neuroscienziato. L'evoluzionismo darwiniano è una teoria che suscita perplessità e difficoltà di comprensione perché il nostro cervello preferisce, in determinati ambiti conoscitivi, spiegazioni basate sul finalismo. In altre parole l'evoluzionismo darwiniano, anche nella sua versione più elementare, incontra tante difficoltà ad essere compreso perché il nostro cervello tende a fidarsi di più del dottor Pangloss, che asseriva che il naso compare sul volto umano per poterci appoggiare gli occhiali... ;)
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Dopo Bryson, Diamond e la storia dell'umanità sembra doveroso affrontare Darwin, ma vi giro intanto il dubbio di Eleonora: quale edizione leggere?
[...] alcuni lodano la prima edizione, perché priva di alcuni inserimenti fatti di Darwin su spinta dei colleghi, altri invece ne parlano come di un testo che presenta ancora degli errori che l'autore correggerà nelle successive edizioni. Non so se questi commenti siano attendibili e mi chiedevo se non si potesse iniziare a parlarne, magari qualcuno è in grado di consigliare un'edizione piuttosto che un'altra.