Colosseum. Sfide all'ultima pagina discussion

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Gara d'Autore > FEBBRAIO - Voti e commenti (Gara d'Autore 10)

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message 51: by AntonellaVDP (new)

AntonellaVDP | 513 comments Ho letto Amy e Isabelle di Elizabeth Strout
Amy e Isabelle sono madre e figlia sedicenne che vivono in una piccola cittadina della provincia americana. La storia si svolge nell' arco di tempo di pochi mesi.
Segreti, passione, adulteri, figli dati in adozione, perbenismo, bugie ma soprattutto solitudine.
Bellissimo libro, mi ha profondamente emozionata; l' estate torrida ha tolto il fiato anche a me. Personaggi femminili che mi rimarranno impressi. Non si parla di grandi tragedie,di eroine, ma il quotidiano viene raccontato in modo straordinario.
Voto 9,5


message 52: by Patryx (last edited Feb 17, 2019 06:26AM) (new)

Patryx | 782 comments Ho terminato Morbide guance
commento

Voto 7,5

Mi è piaciuto abbastanza; della stessa autrice avevo letto Le quattro casalinghe di Tokyo che non mi aveva convinto del tutto; questo libro mi è piaciuto di più.
Una delle cose che mi ha colpito è che non esiste (o, comunque, non è applicato nei fatti) un corrispondente del nostro consenso informato: sono i medici che decidono se dire o meno al paziente la gravità della malattia (ma la prassi è di mentire, dando sempre false speranze) e gli somministrano le cure senza spiegare loro a cosa servono, anzi mentendo nella maggior parte dei casi.
Anche i poliziotti non ne escono bene: abituata ai poliziotti delle serie tv e dei libri occidentali (Europa o Usa), mi sembra assurda la superficialità con cui sono condotte le indagini e, alla fine, tutto venga ricondotto al tornaconto personale: se un'indagine può essere risolta e portare a una promozione, allora l'impegno ci sarà, in caso contrario si cerca di scaricarla a qualcun altro.


message 53: by Ale (new)

Ale | 3582 comments Il mare colore del vino di Leonardo Sciascia

Io adoro Sciascia non c’è niente da fare. E questa raccolta di racconti per me è splendida, sono tutti belli e alcuni oserei dire geniali. Un italiano bello, pulito, l’acutezza e l’ironia tipiche di questo grande, grandissimo scrittore. C’è tutto Sciascia in questi racconti : la Sicilia, la mafia, la politica, i costumi italiani, le ricostruzioni di casi giudiziari, e d’altra parte lo dichiara lui stesso : decise di pubblicare la raccolta perché costituiva un po’ una summa del suo lavoro. Leggete questo bellissimo libro, non ve ne pentirete. Voto : 10 e lode e bacio accademico.


message 54: by Dagio_maya (new)

Dagio_maya  | 9784 comments Ale wrote: "Il mare colore del vino di Leonardo Sciascia

Io adoro Sciascia non c’è niente da fare. E questa raccolta di racconti per me è splendida, sono tutti belli e alcuni oserei dire genia..."


Che entusiasmo contagioso!!!
Anch'io adoro Sciascia.
Questo libro è in lista da un po': devo farlo avanzare nella fila!!!
💋


message 55: by Ale (new)

Ale | 3582 comments Guarda io di solito sono piuttosto timida nel raccomandare i libri ma se ti piace Sciascia secondo me con questo fai tredici


message 56: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Ho terminato con un sospiro di sollievo La macchia umana. Sono da cellulare e non posso linkare la recensione ma basti dire che questo libro mi ha sfiancato. È tanto, tanto, a tratti troppo. Bello senza ombra di dubbio e la coerenza dell'insieme, anche di quelle parti che ho trovato insopportabili è ammirevole, ma dopo questa lettura mi sento svuotata.
Per questi motivi il mio voto è 7.5


message 57: by Elettra (new)

Elettra | 1208 comments Appena finito di leggere Sabato di McEwan. Non mi chiedete a caldo il commento perchè non riesco. Comunque, anche se non tutto quanto scritto da questo autore mi piace, questo libro non è male. Voto 8


message 58: by Aleale89 (new)

Aleale89 | 51 comments Ho or ora terminato Io sono un gatto di Soseki. Ho faticato, ho arrancato, ho pensato di abbandonarlo, ma poi ho resistito, perché nonostante tutto qualcosa che mi attirava c'era.
Addentrarmi nel mondo di Kushami e del gatto senza nome non è stato per nulla facile, ma quando piano piano ci sono riuscita ho cominciato ad apprezzare il mondo assurdo che Soseki ha creato e ha dipinto solamente tramite gli occhi di un gatto senza nome che solo da due anni vive nella società umana. Ammetto che alcune pagine erano eccessive, ma nel complesso l'umorismo giapponese che pervade tutta l'opera alleggerisce 466 pagine di dialogo e descrizione di eventi. Curiosa di leggere altro di Soseki, ma tra un po'.
Voto: 7


message 59: by Aleale89 (new)

Aleale89 | 51 comments @Elettra: sono contenta! Sabato lo ho apprezzato anche io più di altre opere di McEwan..


message 60: by Lilirose (last edited Feb 24, 2019 06:44AM) (new)

Lilirose | 1134 comments ho terminato qualche giorno fa Post Office di Charles Bukowski, proposto da Mickdemaria

Le vicende di un fannullone alcolizzato, che si trascina nella vita come ho fatto io con questo romanzo: svogliatamente e senza scopo.
So che Bukowski è molto amato, ma mi riesce difficile capirne il perchè: non c'è una trama degna di questo nome ed il protagonista è un fallito che si compiace di esserlo, anaffettivo e sessista. Qual è il punto di questo romanzo? Ho letto varie recensioni entusiastiche che lo considerano lo specchio di un'epoca, un manifesto dell'alienazione: tutto quello che ci ho visto io è la voglia dell'autore di stupire, di dimostrare di essere "contro il sistema". Lo stile è lo specchio fedele di questa idea di fondo, infatti è infarcito di eccessi e di volgarità fine a se stessa. L'intero libro mi sembra una forzatura, è privo di qualsiasi autenticità.
Avevo dei pregiudizi su Bukowski, ho voluto dargli una possibilità ma si sono rivelati più che fondati: direi che il nostro rapporto si conclude felicemente qui.

VOTO: 5 (e mi sono anche tenuta larga :D )

mi spiace sempre "stroncare" un autore tanto amato da qualcuno, ma questo romanzo è agli antipodi di quello che mi interessa leggere.


message 61: by Giulia (new)

Giulia Anna | 169 comments Ho finito la mia lettura del mese, La grande fame, di John Fante. E' una raccolta di racconti, quasi tutti inediti, scritti in un arco di tempo che va dai ’30 al ’59 e pubblicati postumi. Gli scritti, pur risentendo del fatto che la loro stesura non era definitiva, sono comunque molto più che abbozzi, rispecchiano in pieno il mondo dello scrittore quanto le sue opere maggiori: la grande famiglia italiana, i lavori nel porto, gli approcci difficili con le donne, quelle americane poi, così alte e bionde, irraggiungibili da un immigrato per di più basso e scuro. Il tutto raccontato con umorismo e tenerezza. Ma non ci sono solo immigrati italiani nelle storie, compaiono pure lavoratori filippini, altri emarginati ancora più in basso nella scala sociale. Tra i racconti è compreso il “Prologo a Chiedi alla polvere”, una struggente anticipazione degli avvenimenti del romanzo pensato appunto come una prefazione, ma poi omesso, fortunatamente: avrebbe tolto suspense ed emozione all’intreccio del romanzo capolavoro. I racconti sono bellissimi, divertenti o patetici ma sempre alleggeriti da una notevole dose di autoironia, Fante sembra non prendersi mai troppo sul serio, nel bene e nel male. La scrittura è nitida come una fotografia, semplice e fluida come un parlato perfetto, confidenziale come un dialogo al bar davanti ad una birra con un vecchio amico. Non si può non amare Fante. Voto 8 per quel residuo di non finito che le opere postume si portano un poco dietro.


message 62: by miledi (new)

miledi | 2535 comments Ho letto Tre piani di Eshkol Nevo
Tre personaggi, tre voci narranti, tre storie diverse. Ad unirli, oltre alla necessità di parlare e di raccontarsi (un po’ come si fa in una seduta di psicoterapia), è l’ambientazione: le tre voci appartengono a tre persone che vivono nella stessa palazzina di tre piani alla periferia di Tel Aviv.
Eshkol Nevo (autore che ancora non conoscevo) scrive bene. e nonostante i riferimenti psicanalitici mi siano sembrati posticci e didascalici (io li avrei evitati :)), la lettura è stata coinvolgente. Delle tre storie, i primi due "piani" creano tensione, anche se restano sospesi, irrisolti, mentre il terzo è sicuramente il migliore, un piccolo gioiello che da solo vale il prezzo del biglietto.
Voto: 8


message 63: by Ajeje (new)

Ajeje Brazov | 8592 comments Finito Sipario nero di Cornell Woolrich - Voto 8

Frank, il nostro protagonista, si ritrova per terra soccorso dalla polizia ed ambulanza, per fortuna non ha niente di rotto, allora decide di tornare a casa, per riposarsi. Nel tragitto però sente che qualcosa non va, ci sono cose non proprio al loro posto. Così arriva alla sua casa ma, non è più la stessa, è dismessa, non c'è più sua moglie... Cosa sarà successo?

Primo approccio con Woolrich, uno dei capostipiti del genere noir. Nato nel 1903, inizia a scrivere negli anni 20, anche se la popolarità arriverà nei 30 ed ancora di più nei 40.
Sipario nero è stato scritto nel 1941 e da subito, dalle prime pagine, si capisce che l'autore punta tutto sulla suspense, sul dubbio, sull'incubo incombente.
La lettura è adrenalinica, non ti lascia respirare, da leggere, anzi non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine che scorrono come un fiume in piena. Pochi e scarni dialoghi, invece con periodi lunghi di descrizioni di situazioni buie, offuscate, piene di tensione, di paura, di terrore, che rendono la lettura ansiogena. Molto, film in bianco e nero anni 40!
Il finale mi è parso un po' confuso, troppe situazioni, azioni, raccontate in poche pagine, ma il riepilogo dell'ultimo capitolo mi ha chiarito tutto. Buona scoperta! Grazia amapola ;-)

La locomotiva in capo al treno mandò un lungo, lamentoso fischio di struggente tristezza. Quando il rumore si spense, continuò a ronzare nei suoi timpani per un paio di secondi, con un riverbero. Poi svanì del tutto. E Townsend capì che a svanire era molto più dell'eco del fischio solitario di un treno che attraversa la campagna. Era il passato, a svanire. Per sempre.


message 64: by Klela (new)

Klela | 2725 comments Ho finito Il mistero Henri Pick di David Foenkinos.
Voto 7
Una bella storia, scritta bene, scorrevole, piacevole. Eì un periodo di grande stanchezza per cui mi è difficile articolare meglio il discorso ma diciamo che questo libro sono riuscita ad apprezzarlo proprio percè molto leggero e fruibile anche da chi non ha la testa per una lettura approfondita


message 65: by Mickdemaria (new)

Mickdemaria | 1337 comments @Lilirose: Devo confessarlo, ci sono delle volte in cui mi indigno quando certi autori che amo vengono stroncati, non vengono capiti, non vengono apprezzati per quello che realmente sono. Questa non è una di quelle volte. Io amo Bukowski. Ma accidenti se capisco che possa non piacere. Può essere detestato, adorato, rimanere indifferente: sono tutte reazioni legittime e comprensibili, quindi non ho niente in contrario con il tuo voto e anzi ti ringrazio per la generosità. Io amo questo autore perché lo leggo al contrario di come lo leggi tu. Per me in Bukowski c'è sincerità immediatezza, c'è la scintilla del genio, c'è l'indifferenza per il successo. Per me Bukowski non è mai edonistico, non concede mai niente al lettore, non si prostituisce per un apprezzamento. Quello che tu leggi come voglia dell'autore di stupire, di dimostrare di essere "contro il sistema" per me è invece immediata manifestazione dell'uomo sulla pagina, vedo la sua prosa non come un'attività artistica od intellettuale ma come una funzione fisiologica da espletare indipendentemente dal tasso alcolico o dal conto in banca. Ed è proprio questa la magia di Bukowski, quella che tanti hanno cercato di emulare, quella che tanti lettori amano, quella che continua a far vendere i suoi libri: Bukowski non "scrive", "è". Con la penna in mano o il bicchiere sulle labbra o la testa sprofondata tra le gambe di una donna, "è" Bukowski, dolce, eccessivo, irriverente, irredimibile e malinconico. Non credo di essere una persona invidiosa. Non me ne frega niente della macchina del vicino, della donna dell'amico, dei soldi del cugino. Ma dio, quanto mi piacerebbe saper scrivere una riga come quel pezzente del vecchio Charlie. Sono contento che tu l'abbia letto e l'abbia odiato. Io, personalmente, lo amo.


message 66: by Ajeje (new)

Ajeje Brazov | 8592 comments Mickdemaria wrote: "@Lilirose: Devo confessarlo, ci sono delle volte in cui mi indigno quando certi autori che amo vengono stroncati, non vengono capiti, non vengono apprezzati per quello che realmente sono. Questa no..."

Non ho letto, ancora, molto del buon vecchio Hank, per ora: Pulp (per me spettacolare), Post Office (non il massimo, ma l'inizio mi era piaciuto), Quando eravamo giovani (alcune poesie straordinarie) ed infine Svastica (un racconto fulmineo). Però la vedo, grosso modo, come te Mick, sulla letteratura bukowskiana!


message 67: by LaCitty, web jumper (new)

LaCitty | 16078 comments Mod
Do un parere femminile su Bukowski di cui anche io ho letto poco, ma quel poco mi è piaciuto. Non sono così ferrata come Mick sulla sua biografia (salvo la parte alcolica), ma lo trovo un autore pazzo nel senso migliore del termine. È surreale, ti spiazza, volgare? Sì, certamente sì, ma un volgare "verace", non costruito a tavolino. Per certi aspetti (molti) trovo più volgare 50 sfumature (e ho provato a leggere anche quello...).
Sessista? Sì, anche quello, ma non è l'unico autore maschietto ad esserlo. In più, a me arriva il fatto che lui, nonostante tutto, le donne le ama. Poi magari è un'idea mia.
In tutto ciò, anche io capisco che possa non piacere proprio per quello che è. Ma va bene così! Altrimenti saremmo tutti dei piccoli robottini omologati, quella sì che sarebbe una noia!


message 68: by Mickdemaria (new)

Mickdemaria | 1337 comments @LaCitty: Sono d'accordo con te, Hank ama le donne. Le tratta male? Certo che sì. Ma perché, forse tratta bene gli uomini?


message 69: by ilaria (new)

ilaria (baibe) | 98 comments @Giulia Anna
Leggo solo oggi il tuo commento a Fante (stavo cercando le assegnazioni di Aprile che @CaraLio non ha ancora pubblicato 🙄) e sono felice di constatare che hai colto tutte le sfumature che amo nella sua scrittura.
Grazie!


message 70: by Giulia (new)

Giulia Anna | 169 comments @Ilaria. È sempre bello trovare concordanza di vedute e gusti nelle letture, anche per me. Se ami uno scrittore, lo senti come una parte di te. E in fondo lo è un poco.


message 71: by Gaglioz (new)

Gaglioz | 3334 comments Letto il brevissimo, anzi istantaneo Le ultime ore dei miei occhiali di Nino Vetri, 75 pagine di aneddoti su di sé bambino e adolescente, il nonno patriarca e miliziano, il padre sempre più smemorato, ricordi tagliuzzati e mixati: il padre non ricorda più perché deve andare dalla dottoressa, ma si ricorda degli episodi più lontani; e poi ci sono gli oggetti - un repertorio bellico e prebellico che viene conservato non si capisce bene se per nostalgia del nonno, della magica infanzia o degli anni in cui c'era lui.
Non nego che qualche spunto umoristico mi abbia fatto sorridere (su tutti, la band "Sturm und 'ndrangheta"), ma l'evanescenza di questo librettino rasenta l'inconsistenza.

Voto: 5


message 72: by Lilirose (new)

Lilirose | 1134 comments @mick @lacitty

bellissimi i vostri commenti e infatti come voi potete capire come possa non piacere, io forse ora posso arrivare a comprendere meglio perchè invece piaccia a tanti, proprio coi vostri commenti.

Però quella sul sessismo non è un'opinione: sesissta lo è, punto.
Poi concordo sul fatto che purtroppo non è l'unico, ma questo non lo rende meno sessista. :D
E anche sul fatto che le donne le ami... sì ok, ma non ho detto misogino ho detto sessista: tutti sono capaci ad amare le donne, rispettarle è più difficile.


message 73: by Acrasia (new)

Acrasia | 6399 comments Ho letto Vento dell'est, vento dell'ovest di Pearl S. Buck.
Non conoscevo quest'autrice e sono molto contenta di averla scelta perché questo libro mi è piaciuto un sacco, è stata una bella scoperta.
In una Cina ancora molto legata alle tradizioni non è facile accettare interferenze provenienti dalla cultura occidentale e la protagonista è la prima a restare spiazzata dalla mentalità aperta dell'uomo che è destinata a sposare. Però col tempo capisce che ciò che è diverso non è per forza sbagliato e che gli occidentali soffrono e amano proprio come lei.
È strano leggere di pregiudizi nei confronti della nostra società però ho avuto l'ennesima conferma che sebbene al mondo ci siano razze e culture diverse, siamo comunque un'unica umanità.
Voto 10.


message 74: by Pippicalzelunghe (new)

Pippicalzelunghe | 999 comments Che bel commento Acrasia, mi hai messo curiosità! Finisce in wl. ;)


message 75: by Patty_pat (new)

Patty_pat | 5606 comments Acrasia wrote: "Ho letto Vento dell'est, vento dell'ovest di Pearl S. Buck.
Non conoscevo quest'autrice e sono molto contenta di averla scelta perché questo libro mi è piaciuto un sacco, è stata una bella scoperta..."


Anche io ho apprezzato tanto questo libro!


message 76: by Lilirose (last edited Mar 14, 2019 02:53PM) (new)

Lilirose | 1134 comments ma che bello Acrasia sono contenta che ti sia piaciuto così tanto!
Questa autrice secondo me è stata ingiustamente dimenticata, lo ripeto ogni mese come un disco rotto però è vero :D
spero che averla scelta per la sfida aiuti qualcuno a conoscerla meglio e ad amarla come la amo io , e spero che venga riscoperta dalle case editrici (ma su questo posso farci poco purtroppo)

p.s: Acrasia i nostri gusti si riconfermano molto simili :)


message 77: by Acrasia (new)

Acrasia | 6399 comments Adoro questa sfida proprio perchè mi fa andare oltre la mia comfort zone, mi dà un assaggio di autori che non ho nemmeno sentito nominare e che, come in questo caso, approfondirò.
Grazie Lilirose per averla proposta, eh sì un altro libro che ci avvicina :)


message 78: by Giorgia (new)

Giorgia | 22 comments Ho finito solo ora il mio libro di febbraio, “Il meccanico delle rose”. Mi è piaciuto moltissimo e ho pensato fosse più giusto leggerlo con calma piuttosto che affannarmi per finirlo in tempo. Delicato ma pungente, come il profumo delle rose che segnano la storia di questa famiglia.
Voto: 10


message 79: by Lelena (new)

Lelena | 3508 comments Evviva! Sono molto contenta 😊😊😊


message 80: by Marti books (new)

Marti books | 128 comments Ho terminato la mia lettura di febbraio a marzo, mi sono presa un po'di tempo per pensare al voto da darle.

Per febbraio avevo scelto Cent'anni di solitudine di Marquez. Ho fatto un po'di fatica a finirlo, se devo essere sincera. La prima parte mi è piaciuta tantissimo, con le vicissitudini appassionanti di Josè Arcadio, Ursula, i loro figli, e Macondo sullo sfondo che si trasforma da villaggio a vera e propria città.
Però poi, a partire da alcune scelte inspiegabili (Amaranta e Rebeca: ma perchè????????) ho cominciato ad arrancare. La corruzione di questo microcosmo pressoché perfetto, la solitudine a cui sono destinati i personaggi e a cui sembra quasi che si condannino da soli e volontariamente non mi faceva andare avanti.

Sicuramente è per colpa di un mio “limite letterario”, tuttavia non riesco a dare un voto alto al romanzo, quello che si meriterebbe per lo stile di scrittura e l'uso del realismo magico che rende il confine tra sogno e realtà molto sottile. Mi sono trovata davanti a un grande romanzo senza, però, riuscire ad apprezzarne in pieno la storia.

Il mio voto, frutto della media tra stile e gusto personale, è 7 e mezzo.


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