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La bacheca - notizie interessanti scovate in rete
Comincio con questo:
Nel 1938 Harmon "Oscar" Nelson presenta l'istanza di divorzio dalla moglie Bette Davis. Tra le motivazioni: lei legge troppo.
Articolo di Openculture, in inglese.
Nel 1938 Harmon "Oscar" Nelson presenta l'istanza di divorzio dalla moglie Bette Davis. Tra le motivazioni: lei legge troppo.
Articolo di Openculture, in inglese.

Ha vinto Torino? Non ci sarà una terza edizione di Tempo di Libri, il salone del libro di Milano che si è tenuto nello stesso periodo di quello di Torino nel 2017 e nel 2018.
«Abbiamo preso atto che due Saloni generalisti, Milano e Torino, a poca distanza nello spazio e nel tempo sono troppo dispendiosi per gli editori e comporterebbero una divisione nel mondo editoriale che come Aie vogliamo evitare», ha dichiarato Levi.
https://www.bookblister.com/2018/12/1...
«Abbiamo preso atto che due Saloni generalisti, Milano e Torino, a poca distanza nello spazio e nel tempo sono troppo dispendiosi per gli editori e comporterebbero una divisione nel mondo editoriale che come Aie vogliamo evitare», ha dichiarato Levi.
https://www.bookblister.com/2018/12/1...

La prossima autrice teatrale di successo? La bambola preferita di questa bambina, ovviamente inglese, è ‘Shayspar’. La madre è quantomeno perplessa, preferirebbe vederla giocare con pupazzi più "normali". Io tifo per la bambina.
https://www.buzzfeednews.com/article/...
https://www.buzzfeednews.com/article/...


«Abbiamo preso atto c..."
Non mi sembra una gran perdita. Ci sono stata il primo anno e non mi è piaciuto molto. Invece al Salone non sono mai riuscita ad andare, ma poiché immagino che il concetto fosse lo stesso (ovvero due fiere generaliste), non vedo proprio la necessità di averne due.

Torino è stata caotica, gli eventi non si affrontano dalla ressa che c'è (non è mia intenzione passare una giornata a fare la fila), oltre ad essere soffocanti perchè svolti in stanze chiuse e affollate, ma comunque tanti stand e bella organizzazione. è stata una giornata bellissima.
Milano è stata meno caotica ma organizzata molto bene.
Gli eventi erano numerosi e affrontabili (gli spazi in cui si tenevano erano aperti), la suddivisione su più piani (uno apposito per l'area ristorazione) rendeva tutto meno caotico.
Tantissimi stand e giornata meravigliosa.
Torino è stata bellissima, ma Milano più abbordabile, sia in quanto in giornata sono riuscita ad andare e venire (mentre a Torino devo stare via a dormire) e più vicina al mio modo di intendere una fiera.
Non sempre avrò modo di andare a Torino per via del lavoro sia mio che di mio marito e avevamo scelto Milano anche per gli anni futuri perchè più comoda.
in realtà di fiere di libri ce ne sono tantissime in tutta Italia, così grandi forse no, ma ci sono. Non vedo duplicazioni, perchè per me la voglia di leggere e acquistare libri è sempre tanta e la curiosità di scoprire cose nuove sempre presente.
Potendo io andrei in entrambe.

Da domiciliata a Milano mi scoccia un po': viaggio zero, coda poca, e come diceva Elisabetta possibilità di seguire gli incontri spensieratamente. Santo cielo, l'anno scorso ero in prima fila con Burioni! Gli autori sono stati spesso raggiungibili, tanto da scambiarci due parole direttamente, e sono riuscita a studiarmi i vari stand per scegliere con coscienza cosa comprare. Però non poteva durare, non con una formula identica a quella di Torino e a distanza di così poco tempo.

https://www.corrierecomunicazioni.it/...
Riguardo a "Tempo di Libri" non so esprimermi, perché non ho avuto occasione di andarci. Egoisticamente comunque mi dispiace, visto che Milano è per me più facile da raggiungere. Sicuramente non è stata una grande idea farla così ravvicinata alla fiera del libro.
La maggior parte di questi eventi sono in primavera/estate, scelta che capisco, ma che per me funziona male, perché ho meno tempo per fare queste cose.

https://www.corrierecomunicazioni.it/......"
Interessante, grazie. Mi stupisce che i social e i blog vengano chiamati "viottoli meno battuti", a me pare che siano battuti e molto, per giunta da anni.

https://www.corrierecomunicazioni.it/......
Infatti anch'io prima di acquistare un libro mi fido dai consigli dei amici così da evitare che lo possa abbandonare da qualche parte😉
Contribuisco anch'io con una cosa (non scovata in rete ma vista dal vivo oggi in libreria) che mi ha fatto un po' ridere:

Cosa non si fa per "agganciarsi" al superbestseller di successo e sperare di acchiappare il lettore... Adesso non c'è più solo "dall'autore di..." ma addirittura "dall'editore di...!".
Che poi Piemme pubblica di tutto, non è che sia casa editrice specializzata in thriller e quindi "garanzia di qualità" solo per il nome. Mah!

Cosa non si fa per "agganciarsi" al superbestseller di successo e sperare di acchiappare il lettore... Adesso non c'è più solo "dall'autore di..." ma addirittura "dall'editore di...!".
Che poi Piemme pubblica di tutto, non è che sia casa editrice specializzata in thriller e quindi "garanzia di qualità" solo per il nome. Mah!
La trovo al limite della truffa. Un lettore normale potrebbe facilmente confondersi con "dall'autore della Ragazza del treno", visto che:
A) siamo abituati a questo tipo di dichiarazione
B) la parola editore è ovviamente scritta piccola e sottile
Inoltre non ha molto senso: da noi l'editore della Ragazza è Piemme: che mi stanno dicendo, che pubblicano libri diversi di autori diversi? Lo so che cercano di rifarsi all'editore originale, americano o inglese che sia, ma questa pensata sa proprio di stupidità e cattiva qualità
Personalmente mi affeziono anche agli editori. So che posso andare sul sicuro con un Iperborea o un Voland, per esempio, e la fiducia se la sono guadagnata offrendomi testi di qualità. Vedere questo claim assurdo mi fa invece allontanare da Piemme più di quanto già io sia diffidente.
A) siamo abituati a questo tipo di dichiarazione
B) la parola editore è ovviamente scritta piccola e sottile
Inoltre non ha molto senso: da noi l'editore della Ragazza è Piemme: che mi stanno dicendo, che pubblicano libri diversi di autori diversi? Lo so che cercano di rifarsi all'editore originale, americano o inglese che sia, ma questa pensata sa proprio di stupidità e cattiva qualità
Personalmente mi affeziono anche agli editori. So che posso andare sul sicuro con un Iperborea o un Voland, per esempio, e la fiducia se la sono guadagnata offrendomi testi di qualità. Vedere questo claim assurdo mi fa invece allontanare da Piemme più di quanto già io sia diffidente.

A sto punto, mi aspetto di trovare a breve sui libri il bollino “Stampato nella stessa tipografia de Il nome della rosa" ;-p

E qui è d'obbligo ricordare il blog http://fascettanera.blogspot.com/, che deride i claim pubblicitari da tempo. Poi, se volete farvi male, leggete il post del 15 ottobre

Oddio era un secolo che non entravo nel blog, grazie ;D

La verità è che la prima edizione di Tempo di Libri, al di là delle dichiarazioni ufficiali degli organizzatori, è stata un vero disastro, non solo come risultati (attorno ai 65.000 visitatori, e ne aspettavano il doppio), ma proprio dal punto di vista organizzativo, con la segreteria a Torino, la gestione del programma a Roma, i padiglioni a Fiera Milano Rho e i cinque giorni di manifestazione piazzati tra le due festività di Pasqua e del 25 aprile 2017. Noi di Nuova Narrativa Italiana purtroppo avevamo uno stand, e siamo ancora qui a leccarci le ferite (se volete divertirvi, trovate la nostra cronaca kafkiana di qui giorni a questo link: http://www.nuovanarrativaitaliana.it/...).
Un mese dopo, Torino ha sostanzialmente “sbancato”, mobilitando tutta la città per difendere il Salone. Insomma, la solita vicenda all’italiana, dove ciascuno si coltiva il suo orticello.
Non paghi di questo, quelli di Tempo di Libri, nella seconda edizione, dopo aver pestato i piedi al Salone, hanno piazzato la seconda edizione a ridosso delle date di Book Pride, la fiera milanese (ma nazionale) degli editori medio-piccoli indipendenti. Pare con migliori risultati della prima edizione (noi di NNI stavolta non c’eravamo); ma qualcuno, evidentemente, ha cominciato a riflettere.
Comunque, nell’insieme, un vero peccato, l’ennesima occasione mancata per promuovere la lettura nel nostro Paese. Certamente, nell’impostazione, Tempo di Libri era una manifestazione più commerciale del Salone e di Book Pride: per rendersene conto, bastava guardare l’agenda delle presentazioni, con nomi molto televisivi. Ma Milano, insieme a Roma, è la città che legge di più in Italia. Speriamo che la riflessione partorisca qualcosa di meglio.
Grazie per avermi letto. Un saluto e auguri a tutti per un ottimo 2019! Mauro.
Regali di Natale indesiderati?
Per ovviare a questa situazioni in Germania qualche anno fa si è pensato a una soluzione davvero originale grazie alla collaborazione tra l’editore tedesco Bastei Lübbe e il rivenditore Hugendubel, che hanno offerto un modo per sbarazzarsi dei regali di Natale indesiderati. Come? Attivando dei distributori speciali in cui inserire i regali indesiderati ottenendo in cambio libri.
https://www.sololibri.net/Regali-di-N...
Per ovviare a questa situazioni in Germania qualche anno fa si è pensato a una soluzione davvero originale grazie alla collaborazione tra l’editore tedesco Bastei Lübbe e il rivenditore Hugendubel, che hanno offerto un modo per sbarazzarsi dei regali di Natale indesiderati. Come? Attivando dei distributori speciali in cui inserire i regali indesiderati ottenendo in cambio libri.
https://www.sololibri.net/Regali-di-N...

Roberta wrote: "Regali di Natale indesiderati?
Per ovviare a questa situazioni in Germania qualche anno fa si è pensato a una soluzione davvero originale grazie alla collaborazione tra l’editore tedesco Bastei Lü..."
YESSSSSSSSS!
Per ovviare a questa situazioni in Germania qualche anno fa si è pensato a una soluzione davvero originale grazie alla collaborazione tra l’editore tedesco Bastei Lü..."
YESSSSSSSSS!

E anche quello potrebbe diventare un regalo non gradito!
Tintinnabula wrote: "Guardando l’immagine nell’articolo e leggiucchiando le istruzioni in tedesco sopra la macchina, mi pare di capire che non si possa scegliere il libro, ma che sia uno (a caso forse?) tra i best sell..."
Immaginavo che dovesse essere una cosa del genere, ma non distruggerci subito il sogno per favore! :-D
Immaginavo che dovesse essere una cosa del genere, ma non distruggerci subito il sogno per favore! :-D

Su questo concordo pienamente, un'occasione persa per male organizzazione e per le infinite polemiche (ho letto commenti di giubilo da far paura da parte degli amanti del Salone di Torino... che secondo me ora è diventato molto commerciale, anni fa era diverso).
Tintinnabula wrote: "Guardando l’immagine nell’articolo e leggiucchiando le istruzioni in tedesco sopra la macchina, mi pare di capire che non si possa scegliere il libro, ma che sia uno (a caso forse?) tra i best sell..."
Beh, se non ti piace il libro lo butti nel pozzo del natale successivo, lo doni in biblioteca, lo vendi o scambi su internet... qualcosa si trova. Più difficile riciclare qualche orribile soprammobile, se non passandolo a un ignaro parente l'anno dopo.
Beh, se non ti piace il libro lo butti nel pozzo del natale successivo, lo doni in biblioteca, lo vendi o scambi su internet... qualcosa si trova. Più difficile riciclare qualche orribile soprammobile, se non passandolo a un ignaro parente l'anno dopo.

Io personalmente tutto ciò che non mi serve o so che non userò lo porto al Mato Grosso/associazioni varie/lotterie del paese.

https://it.businessinsider.com/una-li...
Succede anche nelle librerie, e capisco che i librai non ne siano felicissimi. Voi lo fate?
Io ammetto di averlo fatto, ma non per comprare i libri on line, quanto per poi ordinarli in biblioteca!
Ora non lo faccio più, anche perché vivo in un posto in cui le librerie sono poche, e se ci entro lo faccio perché sto effettivamente cercando qualcosa. Altrimenti mi limito a guardare le vetrine.

https://it.businessinsider.com/una-li......"
Prima in libreria facevo la foto alle copertine dei libri che mi sembravano interessanti e poi li andavo a prendere in biblioteca, quando ancora leggevo cartacei. Ora ho pensato di provare indumenti, tipo scarpe, e controllare se online costano meno. Non l'ho mai fatto, o non l'ho ancora fatto, perchè non ho tanta voglia di aspettare, una volta che sono in loco tanto vale che compri. (a meno che non ci sia una differenza abissale di prezzo).
Lo faccio quasi sempre, ormai, tranne quando vado in una libreria gestita da una coppia di amici, e allora acquisto da loro. Non si trovano però nella mia stessa città, per cui non ci vado tutti i giorni.
In parte faccio così anche perché di solito compro usato, per cui magari individuo il titolo ma poi lo cerco online a metà prezzo. Le librerie dell'usato, almeno quasi tutte quelle a me più vicine, non hanno un grande assortimento, per cui, anche se le visito sempre speranzosa, è difficile che vi trovi qualcosa direttamente.
In parte faccio così anche perché di solito compro usato, per cui magari individuo il titolo ma poi lo cerco online a metà prezzo. Le librerie dell'usato, almeno quasi tutte quelle a me più vicine, non hanno un grande assortimento, per cui, anche se le visito sempre speranzosa, è difficile che vi trovi qualcosa direttamente.

Mi è capitato solo una volta in un negozio di intimo (la versione per poveri di quell’altro, penso ci siamo capiti) che cercassi una cosa specifica, ma il negozio non l’aveva più in assortimento. È stata la commessa a dirmi che era più semplice che io l’ordinassi on line e lo ritirassi in negozio.
Altrimenti mi sembra un’operazione macchinosa.
Anche io faccio le foto alle copertine dei libri, ma solo per leggere bene la trama e le recensioni. E poterlo fare con calma. Per una serie di motivi, non necessariamente economici, non posso comprare tutto quello che vedo. Da quando c'è internet e da quando sono su Goodreads le mie spese sono molto più mirate grazie soprattutto alle recensioni degli utenti.
@tintinnabula credo che per un monomarca non cambi molto se compri online o in negozio. Per esempio io prendo spesso da Sephora online, con ritiro in negozio, perché ho il cashback e perché prendo cose che già conosco, a sostituzione di ciò che ho finito. Idem se prendi libri in grandi catene in stile Feltrinelli o Mondadori. Però no, non lo farei in una libreria indipendente.
@tintinnabula credo che per un monomarca non cambi molto se compri online o in negozio. Per esempio io prendo spesso da Sephora online, con ritiro in negozio, perché ho il cashback e perché prendo cose che già conosco, a sostituzione di ciò che ho finito. Idem se prendi libri in grandi catene in stile Feltrinelli o Mondadori. Però no, non lo farei in una libreria indipendente.

Dove vivo ora non ci sono molte catene di negozi che permettano di comprare on line e ritirare in negozio; quindi probabilmente non riesco a capire la portata della cosa (quanto sia comune, quanto conviene/è facile...)

1. Scopro l'esistenza di un libro che potrebbe piacermi tramite Goodreads o altri canali/vetrine digitali;
2. Mi reco in una libreria (solitamente appartenente a una grande catena) e mi sfoglio il suddetto libro per almeno un quarto d’ora, leggendo l'incipit, valutando la qualità delle immagini (se ci sono) o l'attendibilità delle note (se è un saggio);
3. Dopo aver constatato che effettivamente il libro merita, torno a casa e lo ordino online.
Ovviamente non è una prassi quotidiana, però ogni tanto mi capita di agire così, specie per libri costosi.
Ma, nonostante tutto ciò, le foto alle copertine dei libri in libreria non le riesco a fare, mi sembra una mancanza di rispetto troppo plateale, piuttosto memorizzo titolo e autore; lo so, sono un grande ipocrita perché quello che faccio io è un’operazione se possibile ancora più becera delle semplici foto, dal momento che è premeditata, ma tant’è, mi sentirei in terribile imbarazzo a fotografare libri a destra e a manca.😅😅

L’ho fatto solo in librerie grosse però, tipo quelle nelle stazioni. Non mi salterebbe in testa di farlo nella piccola libreria indipendente, anche se il succo non cambia molto.
Una cosa un po’ assurda (che forse non cade a fagiolo, ma si collega di sicuro) che mi è successa prima di Natale è stata questa: amici all’estero mi avevano commissionato l’acquisto di alcuni libri per bambini. Nessuna libreria a me vicina li aveva, ma soprattutto nessuna mi poteva garantire l’arrivo dell’ordine prima di Natale. Un paio di questi libri erano editi da Giunti, sono allora andata in una libreria Giunti al Punto, che non li aveva. Il suggerimento del responsabile è stato quello di ordinarli da Amazon perché “loro ci mettono di meno”. E mi ha sconsigliato pure di farli arrivare da loro in negozio! Morale: ho dovuto davvero ordinarli da Amazon e farli arrivare a casa.

Notizie interessanti degli ultimi 10 giorni:
A Bari c'è un pediatra che legge libri ai pazienti: link a Repubblica
Sempre Repubblica: cercano #selfieconunibro
E forse la più bella, in inglese: Bristol Braille Technology si è inventata un ebook reader in braille.
A Bari c'è un pediatra che legge libri ai pazienti: link a Repubblica
Sempre Repubblica: cercano #selfieconunibro
E forse la più bella, in inglese: Bristol Braille Technology si è inventata un ebook reader in braille.
La bufala dei 36 libri: "Sto partecipando a questa iniziativa molto bella, se siete interessati vi mando istruzioni in pvt! Mi servirebbero almeno 6 persone di qualsiasi età per partecipare a uno scambio di libri! Dovete solo comprare un libro e inviarlo a una persona, riceverete approssimativamente 36 libri."
Gianni Rodari voleva ambientare una favola nel borgo walser di Campello Monti, ma purtroppo morì prima di riuscire a farlo.
Adesso «La favola mai scritta» è diventata il tema di un concorso letterario che i Comuni di Omegna e Valstrona hanno lanciato invitando gli studenti delle elementari e medie del Cusio, e dintorni, a scrivere quella favola rimasta nella penna di Rodari. Una scommessa e una sfida che allo scrittore omegnese sarebbe piaciuta. Sovente quando incontrava i ragazzi, Rodari iniziava a raccontare storie e poi lasciava che fossero loro, ciascuno a modo suo, a scrivere il finale.
Il concorso, favola o racconto attinente al tema «La favola mai scritta su Campello Monti e la valle Strona», è diviso in due sezioni ed è rivolto a studenti di elementari e medie. Gli elaborati, testi individuali o collettivi, dovranno pervenire entro il 31 maggio a Comune di Valstrona, via Roma 54, 28897 Valstrona. Per maggiori informazioni si può contattare il 338.4585689 o via e-mail a municipio@comune.valstrona.vb.it.
https://www.lastampa.it/2019/02/18/ve...
Adesso «La favola mai scritta» è diventata il tema di un concorso letterario che i Comuni di Omegna e Valstrona hanno lanciato invitando gli studenti delle elementari e medie del Cusio, e dintorni, a scrivere quella favola rimasta nella penna di Rodari. Una scommessa e una sfida che allo scrittore omegnese sarebbe piaciuta. Sovente quando incontrava i ragazzi, Rodari iniziava a raccontare storie e poi lasciava che fossero loro, ciascuno a modo suo, a scrivere il finale.
Il concorso, favola o racconto attinente al tema «La favola mai scritta su Campello Monti e la valle Strona», è diviso in due sezioni ed è rivolto a studenti di elementari e medie. Gli elaborati, testi individuali o collettivi, dovranno pervenire entro il 31 maggio a Comune di Valstrona, via Roma 54, 28897 Valstrona. Per maggiori informazioni si può contattare il 338.4585689 o via e-mail a municipio@comune.valstrona.vb.it.
https://www.lastampa.it/2019/02/18/ve...

Ma gira di nuovo questa cosa?
Io me la ricordo un paio di anni fa: su Facebook un sacco di miei contatti l'aveva condivisa, spesso taggandomi. Io linkavo esattamente questo articolo, e mi sono sentita rispondere di tutto.
Questo weekend a Milano c'è il festival dell'Iperborea, i Boreali.
Più avanti passeranno da Cernobbio, Bologna e Matera.
Ecco i programmi: https://iboreali.it/2019/
Più avanti passeranno da Cernobbio, Bologna e Matera.
Ecco i programmi: https://iboreali.it/2019/
Tintinnabula wrote: "Roberta wrote: "La bufala dei 36 libri: "Sto partecipando a questa iniziativa molto bella, se siete interessati vi mando istruzioni in pvt! Mi servirebbero almeno 6 persone di qualsiasi età per par..."
Gira, gira di nuovo. Adesso più in versione "mi servono 6 nonni e parenti vari per 6 libri a 6 bimbi". Anche io spiego la realtà dei fatti, quindi sono cattiva.
Gira, gira di nuovo. Adesso più in versione "mi servono 6 nonni e parenti vari per 6 libri a 6 bimbi". Anche io spiego la realtà dei fatti, quindi sono cattiva.

https://www.internazionale.it/bloc-no...
Io mi ritrovo molto nel comportamento di Diego. Non succede tutte le volte, ma in particolare nell'ultimo anno la "depressione post-libro" mi ha notevolmente rallentata. E mi capita in modo generico, anche quando il libro appena finito non mi è piaciuto alla follia.
A voi succede?

https://www.internazionale.it/bloc-no...
Io mi ritrovo molto nel comportamento di Diego..."
Non molto, anzi direi proprio no, ma se il libro è assolutamente stupendo mi può capitare. Per esempio mi è capitato l'anno scorso con I fratelli Ashkenazi, mi sono sentita orfana quando l'ho finito.
Marina (Sonnenbarke) wrote: "Tintinnabula wrote: "Scovata oggi, anche se risale a circa una settimana fa:
https://www.internazionale.it/bloc-no...
Io mi ritrovo molto nel c..."
Quando ho adorato un libro, lo scoramento che mi prende quando l'ho finito è brutto, ma è molto peggio quando sto leggendo un libro che adoro e non voglio che finisca.
https://www.internazionale.it/bloc-no...
Io mi ritrovo molto nel c..."
Quando ho adorato un libro, lo scoramento che mi prende quando l'ho finito è brutto, ma è molto peggio quando sto leggendo un libro che adoro e non voglio che finisca.
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