pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion
Presentazioni, aiuto, varie
>
Salone del libro a Torino
date
newest »

Il programma è veramente denso, ben più denso di quel che era l'unica volta che ci andai io (2013), quindi secondo me spiluccando per bene ce n'è davvero per tutti i gusti.
Poi a me quell'unica esperienza non fece impazzire: troppo fiera, troppo poco cultura, almeno per come era pensata quell'edizione, ma magari le cose sono andate migliorando.
Poi a me quell'unica esperienza non fece impazzire: troppo fiera, troppo poco cultura, almeno per come era pensata quell'edizione, ma magari le cose sono andate migliorando.


https://m.youtube.com/user/Fondazione...

Ho seguito due incontri, uno di Carlo Ossola sull'Europa, l'altro invece era la presentazione del nuovo libro di Funetta (e della nuova collana di narrativa di Chiarelettere).
In entrambi i casi, sale piene; avrei dovuto seguire anche una lettura, da parte di Goffredo Fofi, di un racconto di Joyce, ma ero stanco e non mi andava.
Per il resto, mi stupisco sempre a vedere i stand della Feltrinelli e della Mondadori strapieni: non si riesce a vedere nulla, e dopo tutto nemmeno ha senso, visto che sono due grandi editori i cui libri abbondano nelle varie librerie.
In generale, comunque, mi sembra che ci fosse davvero tanta gente.
Purtroppo, mi sono fatto prendere dall'atmosfera, ed ho fatto molti acquisti. Troppi, non ho più soldi :(
A parte i fumetti, che so che qua non interessano, ho preso:
Il grido di Luciano Funetta
Pastoralia di George Saunders
Manuale pratico di giornalismo disinformato di Paolo Nori
Il gatto Murr di Hoffmann
Il Brady di Jacques Thorens
Che ne pensate?


A me interessano ;__;"
Ho preso:
Pussey! di Daniel Clowes
Mercurio Loi di Bilotta. Mercurio Loi è una serie Bonelli, scritta appunto da Bilotta. Io non sono un fan della Bonelli, ma questa serie è davvero stupenda, un mix tra popolare e autoriale; fosse una produzione francese o statunitense, sarebbe stato un caso editoriale; ho preso il volume con la primissima storia, che era stata pubblicata prima della nascita della serie, e che io mi ero perso. E visto che lì c'era Bilotta, me la sono pure fatta autografare! :)
El Borbah di Charles Burns
Macerie prime. Sei mesi dopo di Zerocalcare. Tra l'altro, ieri c'era appunto Zero, allo stand della Bao: con una fila assurda di gente per farsi fare disegnino ed autografo. Secondo me, la maggior parte di quelle persone era andata giusto per farsi fare il disegnino da lui.
La mia cosa preferita sono i mostri. Libro primo di Emil Ferris. E' un po' il caso editoriale degli ultimi mesi; a sfogliarlo, sembra stupendo.
Piccola nota sulla Bao (la casa editrice degli ultimi due libri citati): c'era la tipa sorridente che scherzava e parlava con chi si avvicinava, così come le ragazze alla cassa (che mi hanno pure dato l'ultima borsa con il disegno di Zero, facendomi i complimenti per aver preso il libro della Ferris). Oltre a Zero, c'erano altri due disegnatori a fare autografi.
Come cortesia e marketing, sono decisamente tra i migliori.
Quello di Emil Ferris l'ho preso anche io, ma grazie alla fortuita coincidenza buono Mondadori e loro sconto aggiuntivo l'ho pagato meno che in fiera, credo! :-)

Ma io in realtà non lo volevo prendere, perché aspettavo qualche sconto. Però, che ci posso fare, al Salone mi sono fatto prendere la mano ed ho fatto spese che non avrei dovuto fare :)

La casa editrice Bao è la migliore in fatto di marketing e promozione dei loro volumi. Sono tutti molto carini e gentili e si vede che il loro lavoro gli piace proprio.

A me interessano ;__;"
Anche a me interessano, per cui grazie per aver condiviso la tua lista di acquisti. Sono stata una lettrice vorace di fumetti e di graphic novel (so che in merito alla distinzione ci sono feroci diatribe, ma a me piace pensarle distinte) e poi circa 20 anni fa i sono fermata, e soprattutto per questioni di spazio ho venduto/dismesso le collezioni di Linus, Corto Maltese, Dylan Dog, Nathan Never (ho tenuto solo gli albi di Miller) e fino a qualche anno fa non ho comperato più niente (Maus e Satrapj li conto come romanzi :-) ).
Poi sono ripartita, ma non mi oriento più tanto.
Un paio di settimane fa sono entrata casualmente in un negozio di bandes dessinés a Parigi e il commesso è stato talmente travolgente che stavo per ricomperare pure ZeroCalcare in francese! (ho già gli ultimi col disegnetto!)
Che dite, apro discussione? ci sono altri cultori, dal tiepido al fanatico?

La casa editrice Bao è la migliore in fatto ..."
Solitamente, al Salone del Libro (ma penso anche alla fiera milanese "concorrente"), nessun editore fa sconti rilevanti.
Qualche sconticino da parte di qualcuno c'è, ma direi che, in generale, se si vuole risparmiare NON conviene affatto comprare al Salone.
Una cosa che invece mi lascia perplesso (ma probabilmente perché non conosco le dinamiche ci sono dietro) è questa: in quasi tutte le casi editrice "fumettistiche", c'erano autori e disegnatori allo stand, tutto il giorno, a fare autografi.
Invece, negli stand degli editori di letteratura e narrativa, non ne ho trovati (intendo: scrittori che stanno allo stand, con tanto di targhetta, a fare autografi). Non ne capisco il motivo, a me sembra un buon modo per incentivare l'acquisto in fiera.
Perché viene fatto solo per i fumetti?

in ogni caso vi segnalo questo interessante articolo sull'editoria e su cio che succede alle copie non vendute dei libri. Enjoy!
http://www.ctrlmagazine.it/deposito-l...

in ogni caso vi segna..."
Non è questione di saper disegnare, perché ad esempio Bilotta (l'autore di Mercurio Loi) è uno sceneggiatore di fumetti, non un disegnatore (e mi ha fatto quindi solo autografo con dedica) eppure era lì allo stand della Bonelli, insieme ad un altro sceneggiatore (Chiaverotti) ed un solo disegnatore (non ricordo il nome).
E' pur vero che non c'era nessuno a fare la coda per lui, ma immagino perché non è un fumetto particolarmente letto.
Ma il fatto stesso che ci fosse, mentre negli stand degli editori di narrativa e letteratura no, è un indizio di una "cultura" diversa.
Ma non ne capisco il motivo, che sicuramente c'è. Forse perché nel fumetto c'è anche una componente collezionistica, per cui il volume firmato vale di più, mentre per il resto dell'editoria il collezionismo ed il relativo "valore" dell'autografo conta di meno?

Bella lista. Io di quelli ho solo il libro di Emil Ferris. Dopo averne vista un'anteprima su Issuu non ho potuto resistere, ha delle tavole stupende! Però l'ho comprato con gli sconti del 25% del mese scorso, ché a prezzo pieno è davvero costosissimo...
Possiedo quasi tutti i volumi di ZeroCalcare, ma su Macerie prime (e relativo sequel) per ora ho rimandato, perché ho troppi arretrati dello stesso autore da smaltire, prima.
Piccola nota sulla Bao
(cut)
Come cortesia e marketing, sono decisamente tra i migliori.
Ma anche al Salone del Libro avevano lo stand "a tema"? A Lucca due anni fa avevano uno stand a forma di reception di hotel, poi so che in altre occasioni allestiscono una specie di sottomarino... Curano tantisimo questi aspetti di marketing, di solito.
Per quanto riguarda "autografi e disegnetti", forse è proprio una questione di abitudini. Gli scrittori di solito firmano copie alle presentazioni dei libri, ma in effetti è raro che stiano semplicemente fermi in un punto a ricevere i fan solo per l'autografo. Per gli autori di fumetto invece è la normalità. Possono certo esserci conferenze di presentazione per le varie opere, in fiera, ma poi il rito dell'autografo si svolge allo stand del relativo editore. Chissà perché gli editori di libri-libri non fanno la stessa cosa...
@Tittirossa
Che dite, apro discussione? ci sono altri cultori, dal tiepido al fanatico?
Con me sfondi una porta aperta. Quando vuoi, io ci sono, per una discussione "a fumetti" ^^

Lettura interessante. Sapevo del mega-magazzino dei fuori-catalogo, ma non di tante altre cose dette lì.
Io come libri nuovi compro praticamente solo remainders (unica eccezione, i fumetti e qualche regalo). C'è caso vengano tutti da lì :-o Mi incoraggia sempre pensare che li salvo dal macero ;)

in og..."
Mgcgio, hai ragione....probabilmente è una questione di collezionismo.....mio fratello ad esempio, grande collezionista di fumetti, adora farsi fare un disegno, uno schizzo o altro direttamente sul volume perché dice che solitamente sono sempre uno diverso dall'altro e aumettano il valore del volume. D'altra parte anche Paolo Rumiz è molto bravo a fare schizzi e quando è venuto alla Feltrinelli di Bologna a presentare Appia ne ha fatti diversi......ma anche qui il fatto è un pò ambiguo.....su alcune copie faceva dei disegni su altre poneva solo la sua firma......boh?!? Perché non farli tutti personalizzati?

Lettura interessante. Sapevo del mega-magazzino de..."
Infatti nell'articolo si parla anche del Libraccio dove spesso compro libri usati o remainders e probabilmente anche la libreria Pickwick a Bologna potrebbe acquistare copie da loro, d'altra parte se è il magazzino più grande.....
Invece per quanto riguarda la Bao...io li adoro anche per la loro accuratezza nello scegliere titoli da pubblicare e per la loro attenzione al formato del fumetto, alla sua rilegatura, alla sua copertina, etc. sono proprio bravi!

Io di solito li prendo nella sezione Outlet di IBS (che poi si incrocia con quella del Libraccio, infatti a volte mi arrivano con l'etichetta di prezzo di quest'ultimo). Ma sono stata abituata fin da piccola a "ravanare" nei fuori catalogo grazie a una catena di librerie romagnola (non so se esiste più, tra l'altro) specializzata in questi libri, che si chiama(va?) Librincontro.
Oh, la Pickwick! Ci ho comprato tante cose ai tempi in cui "pendolavo" a Bologna per le lezioni dell'università :)
Invece per quanto riguarda la Bao...io li adoro anche per la loro accuratezza nello scegliere titoli da pubblicare e per la loro attenzione al formato del fumetto, alla sua rilegatura, alla sua copertina, etc. sono proprio bravi! "
Sì, le loro confezioni sono sempre belle. Però da lettrice "storica" di fumetti certe loro scelte mi fanno a volte anche arricciare il naso. Hanno deciso di privilegiare la libreria di varia, come luogo d'elezione dei loro prodotti, e perciò tutti i loro libri risultano cartonati e un po' più costosi rispetto alla media dei fumetti (e molti editori li stanno seguendo su questa strada, peraltro).
Se per i volumi autoconclusivi e le graphic novel può essere un'ottima scelta, non così imho per il fumetto seriale (tipo le raccolte di comics americani) o per quei fumetti la cui fruizione non necessiterebbe di grandi formati e rilegature sbrilluccicanti: in quei casi voler fare a tutti i costi i volumi cartonati/grandi serve solo ad aumentarne il costo senza reali vantaggi per il lettore. Ho rinunciato a collezionare un sacco di loro serie per questo motivo.
Books mentioned in this topic
Pastoralia (other topics)Manuale pratico di giornalismo disinformato (other topics)
Il gatto Murr (other topics)
Il Brady (other topics)
Mercurio Loi (other topics)
More...
Io, salvo imprevisti, ci torno dopo tanti anni (nonostante io sia di Torino)
Devo però ancora leggere il programma e farmi un "piano"