La Stamberga dei Lettori discussion
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Letture del mese - Giugno 2013
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by
Sakura87
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Jun 01, 2013 01:41AM

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Letture in corso:
- Gente di Dublino di James Joyce per la sesta lettura collettiva della Stamberga
- Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez per la lettura collettiva lampo
- Orlando di Virginia Woolf
- Gente di Dublino di James Joyce per la sesta lettura collettiva della Stamberga
- Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez per la lettura collettiva lampo
- Orlando di Virginia Woolf
Io sto leggendo Persuasione della Austen. Per il momento non riesco ad entrare nella storia, mi sembra troppo lenta, ma sono appena a pagina 50.

@Kalef io ho trovato noiosissimi il primo, il secondo e il terzo racconto (il notaio del '700, il musicista e l'editore in pensione). Ma proprio mortalmente.
Quello di Sonmi e quello che segue sono i miei preferiti!
Quello di Sonmi e quello che segue sono i miei preferiti!
@Paola io ho appena comprato Life of Pi, ho letto il primo capitolo e mi sembr un gran bel libro. Mi fai poi sapere se ti è piaciuto.

Appena comprato ho letto subito l'introduzione fatta dall'autore e mi ha tanto ispirata... appena possibile gli dedicherò un po' di tempo per vedere se queste belle speranze di buona lettura hanno fondamento. Aspetto di sentire anche il tuo parere! :)

I sotterfugi del musicista mi han fatto sorridere una volta inquadrato il personaggio, e l'editore che si autoreclude mi piace come idea. Certo il racconto dell'editore (imbroglione) da solo non vale un granché, forse mi aggrada perché mi ricorda il pendolo di Focaulte la Manuzio a pensarci bene. Mentre il musicista balordo mi piace, forse perché di personaggi simili ne ho conosciuti nel mondo della musica siciliana e mi sembra di verderli presi alla berlina. In ogni caso concordo con te, la parte migliore del libro sono i racconti in cui deve inventare tutto e non imitare altra letteratura. Anche se il linguaggio dei Valligiani è troppo forzato (ma magari è colpa della traduzione, io sono troppo ignorante per la l'edizione originale) mi piace come scenario futuribile.
Mi aspettavo che le concatenazioni tra i racconti di epoche diverse fossero davvero importanti, ma sono solo espedienti di poco conto per legare i diversi racconti. Sempre escluso Sonmi e i Valligiani, anche se si parla tanto di Dichiarazioni che poi mancano :(

Il cannocchiale d'ambra, terzo episodio della trilogia Queste oscure materie e
Cinque stagioni, terzo episodio della Trilogia d'amore e di guerra di Yehoshua. Un'accoppiata singolare ma funzionante, già sperimentata quando l'anno scorso mi sono ritrovato casualmente ad affiancare le letture dei rispettivi secondi libri.
Metà di un sole giallo, per la Sfida Giro del mondo con i libri, che finalmente sto finendo dopo una lettura lunga e annoiata
più:
Gente di Dublino e Cent'anni di solitudine per le letture di gruppo.

In questi giorni, dopo aver finito Orlando, ho letto:
-
di Oscar Wilde;
-
di Stephen King, l'ultimo nato, straconsigliato.
- Finito il precedente, ho iniziato proprio stamattina
di Roy Arundhati. Ancora troppo presto per farmene un'opinione, ma è scritto veramente bene.
-

-

- Finito il precedente, ho iniziato proprio stamattina


Meno male che domani comincia la seconda settimana con "Cent'anni di solitudine"!




Però non dite che ve l'ho consigliato, eh?
Devo conoscere strabene un lettore per consigliargli un trip del genere.
:-)


Non ricordo che fosse un romanzo ansiogeno, ma certamente c'è (o forse dovrei dire c'era) un lato oscuro di McEwan percepibile soprattutto nei racconti e in alcuni primi libri come "Il giardino di cemento".

Sì, è uno di quei romanzi con un perenne senso di imminente tragedia.
Ho appena subìto quella che è forse la mia prima sorpresa positiva dell'anno. Finora ho letto libri belli che si preannunciavano belli o libri brutti che si preannunciavano belli. Ieri sera, invece, ho finito un libro bello che si preannunciava mediocre.
E' "Il Dio delle Piccole Cose" di Roy Arundhati. Solitamente non amo la letteratura indiana, e per di più l'inizio lasciava presagire un realismo magico di cui al momento sono satura e zero psicologia dei personaggi. E invece... una storia che, superate le difficoltà iniziali, ha ingranato col botto e mi ha pure indignato.
Adesso leggo il breve "Lady Susan" di Jane Austen mentre decido cosa iniziare. Ho uno scaffale traboccante di libri comprati all'usato (quasi tutti classici) e sono indecisa.
E' "Il Dio delle Piccole Cose" di Roy Arundhati. Solitamente non amo la letteratura indiana, e per di più l'inizio lasciava presagire un realismo magico di cui al momento sono satura e zero psicologia dei personaggi. E invece... una storia che, superate le difficoltà iniziali, ha ingranato col botto e mi ha pure indignato.
Adesso leggo il breve "Lady Susan" di Jane Austen mentre decido cosa iniziare. Ho uno scaffale traboccante di libri comprati all'usato (quasi tutti classici) e sono indecisa.

Mi incuriosisce molto come viene raccontata questa storia, ma non ho ancora avuto il coraggio di comprarlo per paura fosse solo un buco nell'acqua, però 4 stelline, direi che merita di esser letto.
Io invece sto leggendo Zia Mame

Qualche giorno fa invece ho terminato il mio primo libro di Terry Pratchett e ne sono rimasta entusiasta. Precisamente, Il colore della magia, lo consiglio vivamente! ;)

Io invece ho (finalmente...) concluso il lunghissimo ed eccessivamente lodato

@Silvia: Mi incuriosisce molto come viene raccontata questa storia, ma non ho ancora avuto il coraggio di comprarlo per paura fosse solo un buco nell'acqua, però 4 stelline, direi che merita di esser letto.
Appena recensito, per chi è interessato a saperne di più ;) qui (http://www.lastambergadeilettori.com/...) e sulla mia libreria.
Appena recensito, per chi è interessato a saperne di più ;) qui (http://www.lastambergadeilettori.com/...) e sulla mia libreria.



Su tutt'altro genere sono ora alle prese, trascinato da un gruppo di lettura, con

Io mi sto barcamenando tra "Fondazione e Terra" di Asimov (ribadisco: tra tutti i seguiti che poteva scrivere, doveva riprendere i protagonisti più odiosi?) e il "Riccardo III" di Shakespeare, il mio primo dramma storico (lo trovo un po' indigesto, peraltro non riesco a memorizzare i nomi tutti simili!).


Lo terminai in un we scarso.
Quando un libro piace...
@Sakura: Fondazione e Terra mi piacque parecchio. Perché trovi odiosi i protagonisti?

@Devero: usando espressioni del tutto colloquiali, Trevize ha il mestruo perenne e mi verrebbe voglia di martellarlo dietro le rotule. Janov Pelorat è del tutto rinco***onito da Bliss, e quest'ultima è simpatica quanto una vespa imbizzarrita dentro le mutande.
La trama in sé, il girovagare alla ricerca della Terra da cui si dice la razza umana sia partita per colonizzare l'universo, e le visite ai mondi più diversi in cerca d'indizi, è veramente interessante, ma annacquata dai continui bisticci dei protagonisti ("Oh, Gaia è il mondo perfetto", "No, il sistema di Gaia mi opprime", "La mia amata Bliss ha perfettamente ragione") in un tono così querulo da ricordarmi liti tra liceali.
La trama in sé, il girovagare alla ricerca della Terra da cui si dice la razza umana sia partita per colonizzare l'universo, e le visite ai mondi più diversi in cerca d'indizi, è veramente interessante, ma annacquata dai continui bisticci dei protagonisti ("Oh, Gaia è il mondo perfetto", "No, il sistema di Gaia mi opprime", "La mia amata Bliss ha perfettamente ragione") in un tono così querulo da ricordarmi liti tra liceali.


La storia è importante, i personaggi sono intercambiabili. Non dovreste badare molto ai suoi personaggi.
Lo stesso discorso vale per A.C.Clarke, per Lovecraft ed in fondo anche per Heinlein e Poe. Quando si leggono questi autori è importante badare alle idee.
La storia è importante, i personaggi sono intercambiabili. Non dovreste badare molto ai suoi personaggi.
Questo puoi dirlo per i racconti, ma un romanzo di 525 pagine...
Questo puoi dirlo per i racconti, ma un romanzo di 525 pagine...

Scusate se mi intrometto :D...non sono totalmente d'accordo...infatti in Fondazione e Terra troviamo due personaggi fondamentali, Hari Seldon e R. Daneel Oliwav, e non a caso i due prequel della fondazione Asimov li dedica interamente al primo. Concordo però sull'importanza della storia, infatti in Fondazione parla di lassi di tempi enormi lasciando appunto poco spazio per la costruzione dei personaggi, cè da porre poi particolare attenzione alla totale assenza di descrizione degli stessi, insomma, Asimov nella stesura della Fondazione ha cercato di descrivere la società e non il singolo individuo, ma ha posto comunque ai vertici un paio di individui chiave.

Ho si e no un'ora al giorno da dedicare alla lettura, se anche la ho, e per quanto Baudolino mi sia piaciuto, la sua lunghezza in questo momento è stato un malus.
Comunque l'ho terminato ed ho iniziato Memorie di Adriano. Non mi esprimo ancora, però, perché sono alle primissime pagine. :)


Poi continuo


Nei due prequel della Fondazione Hari Seldon non è tratteggiato granché come personaggio. Tutto è incentrato attorno alla sua idea della psicostoria, e a come modellizzarla. Tutto ciò che accade è riferito a questo problema.
Se al posto di un hari Seldon tu cio avessi messo un clone di Einstein o la zia Tina di un esimio psichiatra, non sarebbe cambiato nulla.
Per quanto riguarda R. Daneel Oliwav, lo tratteggia bene solo ne "IRobot Dell'Alba". Sia lui sia Elija, ne "Il Sole NUdo" o "Abissi d'Acciaio" potrebbero essere chiunque altro.
Il fatto è che generalmente Asimov era un autore che incentrava le sue opere sulle idee, non sui personaggi. Era come Clarke, non come R.E.Howard o come, per citare qualcuno attivo oggi, J. Sawyer o D. Simmons.
Ho finito "Fondazione e Terra". Non mi aspettavo Daneel Olivaw, che conosco di fama anche se non ho ancora letto quella saga. Tutto sommato non è stato malaccio, ma la tentazione di affibbiargli due stelle invece che tre c'è stata.
Ora vedo di terminare "Riccardo III". E' a dir poco soporifero, e giuro che mi servirebbe uno schema dei personaggi con nomi, cognomi, titoli e gradi di parentela.
Ora vedo di terminare "Riccardo III". E' a dir poco soporifero, e giuro che mi servirebbe uno schema dei personaggi con nomi, cognomi, titoli e gradi di parentela.

la pensano come te ma per questioni di puzza sotto il nas... ehm, per questioni di orgoglio nazionale, non potranno mai ammetterlo, anzi.
Si vocifera che il vero motivo dello scoppio della guerra delle Falkland fu proprio una stroncatura letteraria di un opera del bardo il giorno prima che il Regno Unito decidesse di non cedere le isole all'Argentina!
Tra le altre leggende metropolitane c'è il massacro dei contadini di pistacchi di Bronte durante la spedizione dei Mille, dovuta ad una pessima rappresentazione locale di un dramma del Bardo!
Non ancora, ho letto la raccolta "Le torri di cenere" ma non "I re di sabbia", dove dovrebbero essere (o almeno uno dei due). Però ho la graphic novel del primo :)
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