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Giorgio de Chirico. Immagini metafisiche (Italian Edition)
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Questo libro di complessa analisi e interpretazione dei dipinti di Giorgio de Chirico è unico nel suo genere, e fortunatamente anche come e-book (non necessariamente per Kindle; l'ePub costa 9,99 euro all'IBS) comprende immagini di buona qualità, cosa rara (un e-book da 99 MB!). Non ho mai incontrato un'analisi di tale portata, né un libro che non sia un album con 113 immagini e 13 disegni! (De Chirico ha molte altre opere purtroppo non incluse e non discusse; alcune di esse sono consultabili sul sito della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico).
È anche raro avere un artista così multilaterale, che ha scritto anche poesie in francese, e le cui produzioni sono state stese in tanti decenni del tumultuoso Novecento. La maggior parte delle persone (soprattutto i non italiani) conosce solo pochi dei suoi dipinti, molto probabilmente "Le muse inquietanti" e alcuni dipinti ancora più inquietanti con edifici e piazze vuote. Questo libro merita di essere tradotto anche in altre lingue; lo stesso si potrebbe dire di un complemento ad esso, Giorgio de Chirico. La vita e l’opera, di Fabio Benzi (disponibile anche a 9,99 euro come ePub).
Alcuni etichettano rapidamente Giorgio de Chirico come un pittore surrealista, e in buona misura lo è stato certamente. Ma non era come René Magritte, e sicuramente non come Salvador Dalí; le sue opere sono veramente metafisiche, creando sentimenti inspiegabilmente trascendenti in chi le guarda. Bisogna essere in uno stato speciale per apprezzarle; quando ero più giovane, preferivo piuttosto la solitudine realistica dell'architettura urbana di Edward Hopper, ma a queste manca ovviamente una dimensione metafisica.
Le interpretazioni semiotiche offerte da questo libro non sono per tutti, ma la ricostruzione delle fonti filosofiche e letterarie del pittore è eccezionale. Gli anni parigini sono stati cruciali, ma i filosofi tedeschi sono stati forse ancora più importanti.
Qualche nota critica su certi dettagli tecnici. Alcune opere hanno i nomi ufficiali in francese (si può verificare con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico), ma qui sono date solo in italiano: Le chant d'amour, 1914; La nostalgie du poète, 1914; Le double rêve du printemps, 1915; L'énigme de l'heure, 1910; L'énigme de l'oracle, 1910; L'énigme d'une journée (I), 1914.
Poi, mi sarebbe piaciuto vedere menzionati e spiegati i casi in cui l'artista si è ricopiato decenni dopo, con solo piccoli cambiamenti. Confrontiamo per esempio "Interno metafisico con grande officina", 1916, Staatsgalerie, Stoccarda, e "Interno metafisico con officine", 1959, collezione privata. Oppure "Il figliol prodigo, 1922" a "Il figliuol prodigo, 1975". Poi "Il trovatore", 1917, con "Il trovatore", 1956.
Con tutte le sue imperfezioni, questo libro è un must per tutti coloro per i quali de Chirico è più di un semplice pittore. Non aspettatevi una lettura facile però.
È anche raro avere un artista così multilaterale, che ha scritto anche poesie in francese, e le cui produzioni sono state stese in tanti decenni del tumultuoso Novecento. La maggior parte delle persone (soprattutto i non italiani) conosce solo pochi dei suoi dipinti, molto probabilmente "Le muse inquietanti" e alcuni dipinti ancora più inquietanti con edifici e piazze vuote. Questo libro merita di essere tradotto anche in altre lingue; lo stesso si potrebbe dire di un complemento ad esso, Giorgio de Chirico. La vita e l’opera, di Fabio Benzi (disponibile anche a 9,99 euro come ePub).
Alcuni etichettano rapidamente Giorgio de Chirico come un pittore surrealista, e in buona misura lo è stato certamente. Ma non era come René Magritte, e sicuramente non come Salvador Dalí; le sue opere sono veramente metafisiche, creando sentimenti inspiegabilmente trascendenti in chi le guarda. Bisogna essere in uno stato speciale per apprezzarle; quando ero più giovane, preferivo piuttosto la solitudine realistica dell'architettura urbana di Edward Hopper, ma a queste manca ovviamente una dimensione metafisica.
Le interpretazioni semiotiche offerte da questo libro non sono per tutti, ma la ricostruzione delle fonti filosofiche e letterarie del pittore è eccezionale. Gli anni parigini sono stati cruciali, ma i filosofi tedeschi sono stati forse ancora più importanti.
Qualche nota critica su certi dettagli tecnici. Alcune opere hanno i nomi ufficiali in francese (si può verificare con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico), ma qui sono date solo in italiano: Le chant d'amour, 1914; La nostalgie du poète, 1914; Le double rêve du printemps, 1915; L'énigme de l'heure, 1910; L'énigme de l'oracle, 1910; L'énigme d'une journée (I), 1914.
Poi, mi sarebbe piaciuto vedere menzionati e spiegati i casi in cui l'artista si è ricopiato decenni dopo, con solo piccoli cambiamenti. Confrontiamo per esempio "Interno metafisico con grande officina", 1916, Staatsgalerie, Stoccarda, e "Interno metafisico con officine", 1959, collezione privata. Oppure "Il figliol prodigo, 1922" a "Il figliuol prodigo, 1975". Poi "Il trovatore", 1917, con "Il trovatore", 1956.
Con tutte le sue imperfezioni, questo libro è un must per tutti coloro per i quali de Chirico è più di un semplice pittore. Non aspettatevi una lettura facile però.
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Giorgio de Chirico. Immagini metafisiche.
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December 5, 2020
– Shelved