Conservava tutto, la pelle del latte e il pane raffermo per farne dei dolci, la cenere della legna per il bucato, il calore della stufa spenta per seccare le prugne o asciugare gli stracci, l’acqua delle abluzioni del mattino per lavarsi le mani durante la giornata. Conosceva tutti i gesti che addomesticano la miseria. Questo sapere, trasmesso per secoli di madre in figlia, si ferma a me, che ne sono ormai soltanto l’archivista.

