Sai che cosa sono, Trisha?» Lei aveva scosso lentamente la testa. «Uomini e donne che non sanno lasciarsi il passato alle spalle», aveva dichiarato zia Evvie. «Ecco che cosa sono i fantasmi. Non loro.» Aveva disteso il braccio in direzione della bara posata sulle cinghie vicino alla tomba ancora imprevedibilmente fresca di piccone e vanga. «I morti sono morti. Noi li seppelliamo e restano sepolti.»

