Ero alla scrivania, al lavoro sul romanzo, e ogniqualvolta smettevo di battere a macchina mi immobilizzavo, sicuro che una presenza stesse sbirciando dentro la casa o fosse già da qualche parte all’interno. Cercavo di non pensarci, ma un bel po’ di volte mi parve di sentire il campanello della porta d’ingresso o il rintocco che segnalava l’apertura delle porte del garage.

