Slaughterhouse-Five in Reading Challenges

Jul 11, 2012 Sakura87 rated it it was ok · review of another edition

Shelves: autori-statunitensi, non-in-libreria, classici, fantascienza, 1001list

Non mi è piaciuto. Così va la vita.

Aspettative alte = delusione quasi inevitabile.

La mescolanza tra i generi, in questo caso, fallisce miseramente: non ho nulla né contro il tema della guerra, né contro il genere fantascientifico. Ma qui entrambi stonano violentemente.
Il protagonista, Billy Pilgrim, è stato sotto le armi ed era prigioniero dei tedeschi quando Dresda venne attaccata dalle forze alleate: il suo periodo nell’esercito rappresenta la linea principale dell’azione; ma non è tutto qui, ...more

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Dec 27, 2014 Sara Sbaraglia rated it really liked it · review of another edition

Shelves: 1950-1999, usa, sf_1001libri

[...] Non c'è niente di intelligente da dire su un massacro. Si suppone che tutti siano morti e non debbano più dir niente o voler niente. Dopo un massacro tutto dovrebbe esser tranquillo, e infatti lo è, sempre, salvo per gli ucccelli. E cosa dicono gli uccelli? Tutto quello che c'è da dire su un massacro; cose come "Puu-tii-uiit?". [...]
Nella mia camera al motel sfogliai la Bibia sul comodino in cerca di storie di grandi distruzioni.
"Il sole si era levato sulla terra quando Lot entrò in Zoar", ...more

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Aug 22, 2016 Pitichi rated it really liked it · review of another edition

«Così va la vita»

Mattatoio n° 5 è un libro davvero strano: come definizione non fa una piega, anche se potrebbe sembrarvi banale. Fin dal frontespizio Vonnegut ci avvisa che «questo è un romanzo scritto nello stile alquanto telegrafico e schizofrenico in uso nel pianeta Tralfamadore donde vengono i dischi volanti», dunque non è un romanzo qualunque, e nessuno può dirsi abituato a simili letture.
La storia di per sé è semplice: racconta di Billy Pilgrim, giovane soldato americano che prende parte «Così va la vita»

Mattatoio n° 5 è un libro davvero strano: come definizione non fa una piega, anche se potrebbe sembrarvi banale. Fin dal frontespizio Vonnegut ci avvisa che «questo è un romanzo scritto nello stile alquanto telegrafico e schizofrenico in uso nel pianeta Tralfamadore donde vengono i dischi volanti», dunque non è un romanzo qualunque, e nessuno può dirsi abituato a simili letture.
La storia di per sé è semplice: racconta di Billy Pilgrim, giovane soldato americano che prende parte alla Seconda guerra mondiale ed è testimone in prima persona di orrori e tragedie indescrivibili (e, infatti, non si accinge a descriverli, ma solo a citarli en passant), tra cui il bombardamento di Dresda, una assurda e spietata strage di civili, che fece 130.000 morti in una sola notte. Billy, però, oltre ad essere un soldato (talmente giovane da poter definire la sua come «la crociata dei bambini»), è anche un viaggiatore del tempo: viene rapito dagli alieni che abitano sul pianeta Tralfamadore, resta confinato per anni in uno zoo da cui la sua vita viene spiata costantemente, e si ritrova catapultato ora nel passato ora nel futuro, di cui ci descrive brevi episodi, senza alcun nesso temporale gli uni con gli altri. Nessuno crede che Billy sia stato davvero rapito dagli alieni né che sia in grado di viaggiare nel tempo, ma il diretto interessato ne è talmente certo che non esita a spiegarci cosa ha imparato durante i suoi spostamenti. La lezione più importante, che vuole essere di monito a tutti, è l'assurdità delle guerre che si combattono sulla Terra e l'assoluta egemonia della pace.
Questa recensione può sembrare delirante, e anche Mattatoio n° 5 si pone come tale, ma vi posso assicurare che è una lettura che non lascia indifferenti, che, pur tra tutti i suoi salti e i suoi omissis, parla a voce forte e chiara e si fa amare in maniera viscerale. Non è pretenzioso, non è un romanzo di condanna, non è un romanzo (solo) di guerra; straordinario anche l'inserimento dell'elemento fantascientifico, che apparentemente sembra cozzare con il dramma di cui si sta parlando, ma in realtà è fondamentale per comprenderlo ancora meglio.

La mia recensione completa su http://librisucculenti.blogspot.it/20... ...more

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Jan 01, 2013 Roberta rated it liked it

Shelves: 1001, america-settentrionale

I read it 4 or 5 times in Italian, this is my first time in English. As usual, I like the original version more than the translation. It looked like a whole new story to me.

I'm not going to talk about the well-know plot, but I'm going to focus about the "war" topic. I think that the time travels are simply a way to get away from the trauma of the battle-field. I'd run a way with an UFO too, if that will allow me to safely leave hunger, pain, cold and so on.
I asked myself several time wich part ...more

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May 10, 2017 Sorairo rated it liked it · review of another edition

Questo romanzo racconta con ironia della guerra.
E' un pò un guazzabuglio capirci qualcosa. L'inizio parte con il protagonista che vuole scrivere della sua esperienza in guerra, contatta un amico per parlarne. Ma entrambi ne ricordano poco e poi al protagonista viene in mente l'idea del libro ed è veramente surreale: il suo protagonista vivrà la sua vita in un caos temporale enorme, passando dall'esperienza di guerra ai momenti in cui vive a Tralfamadore (pianeta alieno) dove fa da attrazione per ...more

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May 17, 2013 Mimonni rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: sullo-scaffale, favorites, 2006

Sull’onda dell’entusiasmo per Il grande tiratore, sono andata a rileggermi pure Mattatoio n°5.
Riconfermate tutte le cose positive. Spicca ancor di più l’ironia dell’autore nella tragicità dell’evento, visto che qui si parla di II seconda guerra mondiale e in particolare modo del bombardamento americano che rase al suolo completamente Dresda, causando molte più vittime della bomba atomica su Hiroshima.

A stemperare il tutto la fantastica teoria sul tempo: come la percepiamo noi limitatissimi umani ...more

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