Antonio Socci è un giornalista e scrittore italiano. Frequenta l'università di Siena, dove si laurea in Lettere moderne con una tesi in filologia romanza sulla Divina Commedia. Ha lavorato come giornalista ne "Il Sabato", "30Giorni nella Chiesa e nel mondo" e al "Giornale". Ha collaborato inoltre con "Il Foglio", "Libero" e con "Panorama". Dal 2004 è direttore – per conto della Rai – della "Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia".
A lettura ultimata devo confessare, ripensando al titolo che Socci ha dato alla sua ricerca, mi è venuto in mente un altro titolo di un libro, ed anche di un film, se non erro, "Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto". Indagine è una parola molto in uso nel mondo di oggi. Siamo tutti sotto indagine, sospetti, indagati in un modo od un altro.
Non pensavo che si sarebbe potuto usare anche su un "soggetto" sul quale del resto si parla da millenni. Figura storica o immaginaria, quella dell'uomo Cristo, diventato uomo storico oggetto di indagine fa un certo effetto. Socci ha raggiunto il suo scopo e il libro mi è piaciuto. Ho scoperto così che i giudici di oggi non sembrano poi tanto diversi da quelli di un tempo. Indagare su di un giovane ebreo che voleva diventare cittadino e salvatore del mondo, era proprio una indagine da non potersi non fare.
E poi questi non era uno qualunque, ma nientedimeno che uno che si diceva "figlio" di Dio, mandato in terra per salvare tutti, indistintamente. Cosa diceva poi di tanto grave questo giovane quanto mai incauto provocatore? Predicava null'altro che la legge del Decalogo. Dieci piccole, semplici frasi in forma di inviti ad osservare semplici regole di vita e di comportamento.
Quello che colpisce nel leggere il libro è la capacità di Socci di delineare una serie di immagini quasi fotografiche della figura di questo giovane. Il libro cammina su due binari: su di uno si dipana il filo della narrazione che prende forma discorsiva, sull'altro ci sono le note sulle quali poggiano le sue argomentazioni che hanno valore di prove documentate.
Un libro che non delude chi crede e che piacerà anche a chi non crede. Oggi questi ultimi sono in molti, ma nella storia chi ha creduto in questo giovane ebreo ucciso senza una ragione precisa ce ne sono stati molti di più.
Si tratta di un bel saggio di apologetica cattolica. E' presente qualche paragrafo che mi ha interessato un po' meno e che mi avrebbe fatto propendere per l'assegnazione di quattro stelline, ma devo dire che la parte dedicata alla Sindone mi è piaciuta così tanto da convincermi a non essere "tirchia di stelline" e ad attribuirle tutte e cinque. Consigliato!