Filippo e Jeeg Robot

Lo-chiamavano-Jeeg-Robot


In attesa di buttar giù qualche considerazione su Lo chiamavano Jeeg Robot, do visibilità a quanto scritto dal mio amico Filippo, anche per premiare quella che lui chiama la sua più grande fatica letteraria dal tema della Maturità


Ieri per una “fortunata combinazione di eventi” con gli amici ho visto prima Deadpool e subito dopo Lo chiamavano Jeeg Robot. I film sono straordinariamente simili nelle idee ispiratrici, con una visione fuori dalle righe, sarcastica e amara del mondo in cui viviamo, addirittura con uno sviluppo simile, i personaggi che si trovano loro malgrado coi superpoteri e una donna come catalizzatore che da motivazione e senso, a superpoteri e vita intorno.


Io spero che verrà fuori qualche articolo più serio ad analizzare sta coppia di film, però intanto un paio di cose mi piace dirle, cerco di non spoilerare, vi consiglio di vederli.

Come quando Oscar Wilde dice


“date una maschera ad un uomo e quello vi dirà la verità”,


così dietro le due maschere ci sta il modo in cui noi e gli yankee ci vediamo. Dico noi, non i registi, perché questi due film hanno/avranno successo, questo succede quando il pubblico li accetta e li condivide.


Dunque. Visioni terribili della realtà: terribili perché senza senso. Nella scuola (simbolicamente restata vuota) degli X-Men, c’è un Colossus-Kung Fu Panda che fa la morale raffinata che è sparata a bruciapelo non meno del nemico da risparmiare…. ma da risparmiare a chi?


Questi smontano una portaerei alla periferia della metropoli (??) e manco l’ombra di una sirena, nessuna tela di ragno a consegnare i malviventi ad uno Stato che semplicemente NON C’E’. Ripartendo dallo Stato, a Roma scene da Vecchio West al Lungotevere Castello e manco una sirena? di più ancora, geniale la scena in cui è la polizia che innesca il guaio che poi… beh, non lo anticipo.


Dopo il mondo, gli eroi, anche qui scelta perfetta: l’americano ha avuto qualche problemino con l’essere americano, ex-forze speciali, non certamente un eroe (come è giusto, infatti l’ultimo “eroe” in Afganistan / Iraq in un film americano era un cecchino), il nostro un piccolo malvivente che vive “mangiandosi” l’Italia, o quello che resta, dei barattoli di crema alla vaniglia.


I due eroi non capiscono cosa sia il loro dono, non capiscono perché dovrebbe essere “fonte di grandi responsabilità” , non perché sono meno dotati o “buoni” di Peter Parker, perché proprio non c’è un mondo verso cui orientare queste responsabilità. Zia May vecchia e cieca è rintanata in un sottoscala; la popolazione di Roma non parla, fa solo video coi cellulari (geniale, geniale…).


Dopo mondo ed eroi, le fanciulle. Come ci ha abituato il cinema di oggi ne trovi in entrambi gli schieramenti, tra i buoni e tra i cattivi, Purtroppo la controparte femminile è Jane di Tarzan, niente di più. Calza benissimo con la funzione (grande Ilenia Pastorelli), ma pure troppo, in entrambi i casi.


Sui cattivi una nota di colore. L’unica cosa che si discosta dalla coerenza generale, in entrambi i film, è la bellezza dello “Zingaro”, personalmente credo una concessione al genere manga, Romanzo Criminale non c’entra niente.


Ma ora basta, che ci siamo stancati tutti, chiudo il temino con la differenza maggiore tra i due film. Nonostante lo splatter di entrambi i film, quello yankee fa schifo in una cosa che quello italiano non si permette di fare. Nel “nostro mondo” le persone muoiono davvero, in quello americano c’è tanto, tantissimo rumore e sangue intorno al fatto che dopo un anno e i supplizi dell’inferno un tipo alto due metri che beve solo diet whiskey si vergogna di far vedere la sua faccia al culoDaFavola – testiDaCommediaBrillante – amoreDellaSuaVita, solo perché ha un po meno capelli di me.


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Published on February 27, 2016 03:33
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Alessio Brugnoli
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